Nelle scorse puntate:
Nel precedente episodio abbiamo scoperto il piano, ideato dall’Ingegnere e finalizzato dall’IA, per uccidere Strabuccinator che, nel frattempo, è risultato essere particolarmente difficile da eliminare con mezzi tradizionali.
Alla dottoressa Saltenberger sono toccati gli aspetti pratici: lei ne è ben felice perché le sembra l’opportunità per riacquistare la stima del proprio capo e farsi togliere la nomea di “dottoressa poco di buono”. La soluzione della dottoressa è un veleno capace di uccidere Strabuccinator se non abbandona il suo avatar nei 15 secondi circa necessari affinché faccia effetto. Per somministrare alla creatura questa sostanza si è pensato di sfruttarne il desiderio bestiale e contro natura del mostro: è stato appositamente reclutato un nuovo agente, che per l’IA riuscirà ad attrarre Strabuccinator e a ridestargli le luride voglie, al quale verrà inserito nell’ano la siringa col veleno che l'ucciderà. Cosa mai potrà andare storto?
Con questa puntata inizia effettivamente il romanzo con l’entrata in scena di una nuova protagonista: XXX!! Beh, il nome viene rimandato di una puntata e non mi pare quindi il caso di anticiparlo...
Non sto a ripetere ciò che ho scritto altrove (v. Jung, Strabuccinator e Hobsbawm) ma tutto il racconto nasce dall’idea di questo personaggio basato (essenzialmente per l’aspetto) su una persona reale: ne sublimai il desiderio in uno sforzo creativo con esiti discreti (*1).
Fin dalla prima frase emerge poi un nuovo aspetto della personalità della Saltenberger: un certo cinismo nel voler sfruttare la sua recluta per i propri scopi che, in questo momento, consistono: 1. nel riconquistare la stima e la fiducia del proprio direttore Gordon Snurf; 2. coronare la storia sentimentale col capitano Patt Mac Burgerein.
Soprattutto emergerà la dualità vittima carnefice: la psicologia ci spiega che i grandi mostri nascono come vittime. Qui (e nelle puntate successive) vedremo le dinamiche di questa genesi in azione.
La dottoressa, umile e sottomessa col proprio capo, si rifarà contro la bella ragazza da lei stessa reclutata: questo mi permetterà di approfondire la tematica della psicologia femminile nel mondo del lavoro, soprattutto quando vi è competizione con un’altra donna. Il fatto che le due ragazze siano entrambe belle e seducenti, non ammorbidisce ma esulcera il loro rapporto, per non parlare della possibile competizione romantica...
Si capisce fin dai primi paragrafi che, causa il poco tempo per il reclutamento, quello della nuova recluta non è stato proprio volontario volontario. Anche il colonnello col suo acume ed esperienza sospetta che qualcosa non vada: ma più che avere perplessità morali è preoccupato da eventuali problemi con le risorse umane. La dottoressa poi considera la mancanza di entusiasmo della recluta per il nuovo lavoro come un affronto e una minaccia personale. Ma, e qui emerge il pizzico di cinismo di cui ho accennato precedentemente, la dottoressa ha progettato anche la maniera per sbarazzarsi della recluta una volta che questa avrà esaurito il proprio compito.
Non manca poi una scenetta a sfondo erotico in cui la dottoressa è vittima della propria astuzia.
Ah! il punto di vista è esclusivamente quello della dottoressa Ruth Raden von Krausslofter.
Il fattore FE è discreto: direi 6/10...
Nota (*1): non riuscii a togliermela dalla mente del tutto ma evitai che divenisse un pensiero ossessionante. Insomma lo scrivere questo racconto fu un’ottima valvola di sfogo.
I veri lussi della vita
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