La stesura della nuova versione dell’Epitome è stata sorprendentemente rapida!
E siccome l’ho terminata oggi, il 31 dicembre, ho deciso di darle il nome in codice “Duemilaventitré”.
Diversamente dal solito le modifiche non sono state tante e distribuite ma poche e concentrate in tre nuovi sottocapitoli: beh, come è ovvio, relativamente!
Per la precisione in “Duemilaventitré” abbiamo:
- correzioni e modifiche varie;
- aggiunti i sottocapitoli 5.16, 15.4 e 23.7;
- aggiunta sezione su Israele a 16.3 e rimossa quella praticamente inesistente sul Giappone;
- aggiornati i sottocapitoli 14.2 e 17.4.
I nuovi sottocapitoli sono:
5.16 → La legge del pifferaio e corollario: lo so, ha una brutta assonanza con “legge del piffero” ma almeno si ricorda bene!
15.4 → La presidenza Biden: qui il problema è che capitoli così attuali fanno solo perdere potenziali lettori. Il mio ragionamento è che comunque, non avendo lettori, non ho neppure niente da perdere a scrivere tutto quello che penso.
23.7 → Nuovo paradigma culturale: finalmente sono riuscito a inserire l’ideologia “woke” nell’Epitome! Beh, in una nota ma almeno sono riuscito a inquadrarla nel suo contesto più generale che ne giustifica l’utilità per il potere.
La sezione in 16.3 su Israele è molto corposa e vale quanto detto sul sottocapitolo su Biden: prendere una posizione netta, e negativa, su Israele è sicuramente poco saggio ma non avendo niente da perdere…
I sottocapitoli aggiornati sono il 17.4, quello sull’attualità politica italiana, e il 14.2 sulle tendenze globali in cui ho aggiunto la tendenza alla riduzione del potere dei singoli stati nazionali.
In totale 14 pagine e 86 note in più…
Al momento sto ancora cercando di far produrre un PDF funzionante a LibreOffice Writer: ho sempre il baco in cui l’indice a margine non funziona per bene e mi aggiunge una pagina bianca in più che non esiste…
Conclusione: per il futuro voglio tornare a pubblicare nuove versioni un po’ più spesso perché facendo passare troppo tempo dimentico i dettagli di ciò che volevo aggiungere...
domenica 31 dicembre 2023
venerdì 29 dicembre 2023
Una m###one da mamma
È probabile che presto le IA rimpiazzeranno i traduttori per doppiare pellicole e serie televisive, vedi anche il corto Doppiaggio.
Sfortunatamente Primevideo non usa un’IA ma, evidentemente, una SA: cioè una Stupidità Artificiale.
Provate a guardare il film “L’ombra del diavolo” con i sottotitoli in italiano al minuto 31:20.
La moglie è partita e Harrison Ford, un poliziotto buono, è solo a casa e deve mettere a letto le tre figlie. Parte dalla più piccola e si accorge che finge di dormire. Così le dice che imbroglia e lei risponde di non essere stanca. Allora Harrison le mormora che le rimboccherà le coperte come fa la mamma e le chiede dov’è il pupazzo-paperetta con cui è abituata ad addormentarsi.
Di seguito i sottotitoli automatici:
Vacanze! - 2/1/2023
Domani, per circa dieci giorni, dovrei tornarmene a casa! Sogno già le dormite che mi farò…
Comunque ho deciso che lascerò il calcolatore qui da mio padre: avrò il “tablet” con me ma sicuramente non avrò voglia di scriverci dei pezzi da pubblicare su questo ghiribizzo…
L’idea è quella di dormire, lavorare in giardino e leggere!
Quindi se non vedrete aggiornamenti per un po’ non vi preoccupate: dovrei essere vivo!
E di sicuro mi voglio appuntare su un quadernone le idee che mi venissero in mente quindi poi avrò per una settimana del materiale di buona qualità…
Ancora qui - 3/1/2023
Avevo capito male e le mie “ferie” iniziano domani e non oggi. La fregatura è che domani mi toccherà comunque rimanere in città perdendo così un giorno…
Peggior capo di stato - 3/1/2023
Io do per scontato che si tratti di Capitan Babbeo perché dopotutto, anche se non è colpa sua, ma ha la malattia che ne mina le facoltà mentali.
Eppure, giustamente una “mia” fonte osservava che si possono avere buoni argomenti anche sul Portinaio tedesco che in un paio di anni di obbedienza a Washington, condita da umiliazioni varie, è riuscito a far affondare l’economia tedesca.
Asmonsaggezza - 4/1/2024
“Le persone che hanno problemi [sul comportamento altrui] sono problemi”
Il video, che merita di essere visto, è questo: People Who Have Problems Are Problems da AsmonGold TV
Sfortunatamente Primevideo non usa un’IA ma, evidentemente, una SA: cioè una Stupidità Artificiale.
Provate a guardare il film “L’ombra del diavolo” con i sottotitoli in italiano al minuto 31:20.
La moglie è partita e Harrison Ford, un poliziotto buono, è solo a casa e deve mettere a letto le tre figlie. Parte dalla più piccola e si accorge che finge di dormire. Così le dice che imbroglia e lei risponde di non essere stanca. Allora Harrison le mormora che le rimboccherà le coperte come fa la mamma e le chiede dov’è il pupazzo-paperetta con cui è abituata ad addormentarsi.
Di seguito i sottotitoli automatici:
Vacanze! - 2/1/2023
Domani, per circa dieci giorni, dovrei tornarmene a casa! Sogno già le dormite che mi farò…
Comunque ho deciso che lascerò il calcolatore qui da mio padre: avrò il “tablet” con me ma sicuramente non avrò voglia di scriverci dei pezzi da pubblicare su questo ghiribizzo…
L’idea è quella di dormire, lavorare in giardino e leggere!
Quindi se non vedrete aggiornamenti per un po’ non vi preoccupate: dovrei essere vivo!
E di sicuro mi voglio appuntare su un quadernone le idee che mi venissero in mente quindi poi avrò per una settimana del materiale di buona qualità…
Ancora qui - 3/1/2023
Avevo capito male e le mie “ferie” iniziano domani e non oggi. La fregatura è che domani mi toccherà comunque rimanere in città perdendo così un giorno…
Peggior capo di stato - 3/1/2023
Io do per scontato che si tratti di Capitan Babbeo perché dopotutto, anche se non è colpa sua, ma ha la malattia che ne mina le facoltà mentali.
Eppure, giustamente una “mia” fonte osservava che si possono avere buoni argomenti anche sul Portinaio tedesco che in un paio di anni di obbedienza a Washington, condita da umiliazioni varie, è riuscito a far affondare l’economia tedesca.
Asmonsaggezza - 4/1/2024
“Le persone che hanno problemi [sul comportamento altrui] sono problemi”
Il video, che merita di essere visto, è questo: People Who Have Problems Are Problems da AsmonGold TV
Domanda inconscia
Ieri era da parecchio tempo che non provavo più a risolvere problemi durante le mie escursioni: ripensandoci il motivo è che andando in bicicletta ancora non mi fido a concentrarmi su qualsiasi altra cosa che non sia sopravvivere al traffico!
Invece ieri sono uscito “tardi” e quindi ero a piedi. Come al solito frettolosamente ho cercato un problema su YouTube e, non avendo voglia di perdere tempo a cercare, mi sono accontentato del primo che mi ha suggerito e che invece avevo già scartato molte volte.
Si trattava infatti di un problema con tre porte e un carceriere a cui si può fare una sola domanda, a cui risponde solo o “sì” o “no”, per scoprire qual è la porta sicura e quali sono quelle dove si muore.
A me invece piacciono i problemi dove tutti gli elementi sono noti, dove si deve solo stabilire come disporli per trovare la soluzione. Non mi piace invece dovermi inventare dal nulla un elemento, come in questo caso la domanda da rivolgere alle guardie…
Insomma non ero assolutamente convinto di essere in grado di risolvere questo problema, comunque esco e inizio a pensarci: il problema è la guardia che risponde sempre a caso. Che informazioni ti può dare se risponde a caso?
A un certo punto mi sono accorto che non ero più sicuro di come stesse il problema (per questo non ne ho ancora dato la definizione precisa!): che relazione c’era fra guardie e porte? le guardie erano associate alle porte oppure era solo una la guardia ubriaca che risponde a caso?
Così lasciai perdere perché non mi andava assolutamente di provare a risolvere il problema nei vari casi che avevo ipotizzato (magari non risolvibili)…
Tornato a casa rilessi il problema con maggiore attenzione per poi comunque mettermi a fare altro.
Il problema: ci sono tre porte: due conducono alla salvezza, una alla morte. C’è una sola guardia (!), che può rispondere solo “sì” o “no”, a cui si può fare un’unica domanda indicando una delle tre porte. Se si indica la porta che conduce alla morte la guardia risponde a caso, se si indica una delle due porte che portano alla salvezza allora risponde correttamente. Che domanda si deve fare per poter uscire in totale sicurezza?
Oggi dovevo andare a casa perché avevo fissato una visita dal mio medico di base (*1). La macchina la parcheggio molto distante da casa di mio padre perché non ho il permesso per lasciarla nella sua strada. Così ho avuto un 10 minuti di cammino in cui ragionare sul problemino.
Come sempre avevo il problema psicologico di dubitare che vi fosse una soluzione “vera” e non un qualche “trucco” più di astuzia che di logica. Questo dubbio mi priva di una parte consistente di concentrazione perché sempre temo di star perdendo tempo cercando una soluzione logica che non esiste.
Comunque la mia linea di pensiero era quella di cercare di capire se la porta indicata era quella mortale e quindi se il carceriere rispondeva a caso oppure no. Se il carceriere rispondeva a caso allora sarebbe bastato prendere una delle due porte non indicate.
Qui ho perso un sacco di tempo a inventarmi domande con OR e AND (logica booleana). Fra cui una serie infinita di TRUE=TRUE e altre varie assurdità che ora non hanno più troppo senso.
Arrivato alla macchina ho smesso di pensarci: come avrete capito sono molto prudente e mi piace rimanere concentrato sul traffico.
Qualche ora dopo, tornato in città, ho riparcheggiato nel medesimo posto o giù di lì: con in braccio la mia stampante ho ricominciato a pensare al problema.
Finalmente sono stato logico e mi sono convinto che non aveva senso cercare di identificare la guardia che risponde a caso (cioè la guardia è sempre la stessa: intendo fare la domanda indicando la porta dove si muore) perché è semplicemente impossibile.
Ora sarebbe bello se, proseguendo in maniera logica, fossi arrivato tramite ragionamento alla soluzione corretta ma invece ci sono arrivato in maniera casuale: ho tentato una nuova domanda e mi sono poi accorto che era la soluzione corretta. Nei minuti successivi, col senno di poi, ho ricostruito la logica che avrei dovuto seguire.
Se invece avessi voluto fare il “bravone” vi avrei potuto dare la seguente logica a cui sono invece arrivato solo successivamente…
Il punto è che la nostra domanda deve essere irrilevante quando la guardia risponde a caso (ovvero quando si indica la porta “mortale”) e significativa quando la guardia risponde correttamente.
Da questo si ricava che la domanda non deve riguardare la porta indicata ma le altre due: in questa maniera se la guardia risponde a caso (perché indichiamo la porta “mortale”) non è importante la sua risposta perché comunque entrambe le altre porte conducono alla salvezza.
SCIUPATRAMA
La soluzione è quindi semplice: basta indicare la porta centrale e chiedere – “La porta a sinistra è sicura?”. Se la guardia risponde di “sì” usciamo da tale porta, se risponde di “no” usciremo da quella a destra.
Per verifica basta considerare le tre possibilità (indico con “M” la porta mortale e con “S” quelle sicure).
Caso 1: M S S
In questo caso indicando la porta centrale sicura la guardia ci risponderà correttamente “No” e noi usciremo quindi dalla terza porta.
Caso 2: S S M
In questo caso indicando la porta centrale sicura la guardia ci risponderà correttamente “Sì” e noi usciremo quindi dalla prima porta.
Caso 3: S M S
In questo caso, indicando la porta centrale mortale, la guardia ci risponderà a casaccio “Sì” oppure “No”: ma come spiegato ciò è irrilevante perché siamo nel caso in cui le due porte NON indicate sono entrambe sicure. Se risponde “sì” usciremo da quella a sinistra, altrimenti da quella a destra.
Curiosamente siamo in grado di individuare una delle due porte sicure ma non quella mortale…
Conclusione: mi piace pensare di essere arrivato alla domanda corretta non per caso ma perché il mio inconscio era giunto prima del mio conscio alla soluzione!
Nota (*1): A proposito di logica: la dottoressa aveva la lista dei pazienti e, sbucata in sala d’attesa, mi ha chiamato per nome “Giustino?”. Per un momento sono rimasto perplesso poi ho detto fra me: “evidentemente sono l’unico che nella sala si chiama Giustino”. La dottoressa mi ha sentito e ha commentato “Sì, però ho altri pazienti col suo nome…”. E io ho pensato “vabbè, grazie!”...
Invece ieri sono uscito “tardi” e quindi ero a piedi. Come al solito frettolosamente ho cercato un problema su YouTube e, non avendo voglia di perdere tempo a cercare, mi sono accontentato del primo che mi ha suggerito e che invece avevo già scartato molte volte.
Si trattava infatti di un problema con tre porte e un carceriere a cui si può fare una sola domanda, a cui risponde solo o “sì” o “no”, per scoprire qual è la porta sicura e quali sono quelle dove si muore.
A me invece piacciono i problemi dove tutti gli elementi sono noti, dove si deve solo stabilire come disporli per trovare la soluzione. Non mi piace invece dovermi inventare dal nulla un elemento, come in questo caso la domanda da rivolgere alle guardie…
Insomma non ero assolutamente convinto di essere in grado di risolvere questo problema, comunque esco e inizio a pensarci: il problema è la guardia che risponde sempre a caso. Che informazioni ti può dare se risponde a caso?
A un certo punto mi sono accorto che non ero più sicuro di come stesse il problema (per questo non ne ho ancora dato la definizione precisa!): che relazione c’era fra guardie e porte? le guardie erano associate alle porte oppure era solo una la guardia ubriaca che risponde a caso?
Così lasciai perdere perché non mi andava assolutamente di provare a risolvere il problema nei vari casi che avevo ipotizzato (magari non risolvibili)…
Tornato a casa rilessi il problema con maggiore attenzione per poi comunque mettermi a fare altro.
Il problema: ci sono tre porte: due conducono alla salvezza, una alla morte. C’è una sola guardia (!), che può rispondere solo “sì” o “no”, a cui si può fare un’unica domanda indicando una delle tre porte. Se si indica la porta che conduce alla morte la guardia risponde a caso, se si indica una delle due porte che portano alla salvezza allora risponde correttamente. Che domanda si deve fare per poter uscire in totale sicurezza?
Oggi dovevo andare a casa perché avevo fissato una visita dal mio medico di base (*1). La macchina la parcheggio molto distante da casa di mio padre perché non ho il permesso per lasciarla nella sua strada. Così ho avuto un 10 minuti di cammino in cui ragionare sul problemino.
Come sempre avevo il problema psicologico di dubitare che vi fosse una soluzione “vera” e non un qualche “trucco” più di astuzia che di logica. Questo dubbio mi priva di una parte consistente di concentrazione perché sempre temo di star perdendo tempo cercando una soluzione logica che non esiste.
Comunque la mia linea di pensiero era quella di cercare di capire se la porta indicata era quella mortale e quindi se il carceriere rispondeva a caso oppure no. Se il carceriere rispondeva a caso allora sarebbe bastato prendere una delle due porte non indicate.
Qui ho perso un sacco di tempo a inventarmi domande con OR e AND (logica booleana). Fra cui una serie infinita di TRUE=TRUE e altre varie assurdità che ora non hanno più troppo senso.
Arrivato alla macchina ho smesso di pensarci: come avrete capito sono molto prudente e mi piace rimanere concentrato sul traffico.
Qualche ora dopo, tornato in città, ho riparcheggiato nel medesimo posto o giù di lì: con in braccio la mia stampante ho ricominciato a pensare al problema.
Finalmente sono stato logico e mi sono convinto che non aveva senso cercare di identificare la guardia che risponde a caso (cioè la guardia è sempre la stessa: intendo fare la domanda indicando la porta dove si muore) perché è semplicemente impossibile.
Ora sarebbe bello se, proseguendo in maniera logica, fossi arrivato tramite ragionamento alla soluzione corretta ma invece ci sono arrivato in maniera casuale: ho tentato una nuova domanda e mi sono poi accorto che era la soluzione corretta. Nei minuti successivi, col senno di poi, ho ricostruito la logica che avrei dovuto seguire.
Se invece avessi voluto fare il “bravone” vi avrei potuto dare la seguente logica a cui sono invece arrivato solo successivamente…
Il punto è che la nostra domanda deve essere irrilevante quando la guardia risponde a caso (ovvero quando si indica la porta “mortale”) e significativa quando la guardia risponde correttamente.
Da questo si ricava che la domanda non deve riguardare la porta indicata ma le altre due: in questa maniera se la guardia risponde a caso (perché indichiamo la porta “mortale”) non è importante la sua risposta perché comunque entrambe le altre porte conducono alla salvezza.
SCIUPATRAMA
La soluzione è quindi semplice: basta indicare la porta centrale e chiedere – “La porta a sinistra è sicura?”. Se la guardia risponde di “sì” usciamo da tale porta, se risponde di “no” usciremo da quella a destra.
Per verifica basta considerare le tre possibilità (indico con “M” la porta mortale e con “S” quelle sicure).
Caso 1: M S S
In questo caso indicando la porta centrale sicura la guardia ci risponderà correttamente “No” e noi usciremo quindi dalla terza porta.
Caso 2: S S M
In questo caso indicando la porta centrale sicura la guardia ci risponderà correttamente “Sì” e noi usciremo quindi dalla prima porta.
Caso 3: S M S
In questo caso, indicando la porta centrale mortale, la guardia ci risponderà a casaccio “Sì” oppure “No”: ma come spiegato ciò è irrilevante perché siamo nel caso in cui le due porte NON indicate sono entrambe sicure. Se risponde “sì” usciremo da quella a sinistra, altrimenti da quella a destra.
Curiosamente siamo in grado di individuare una delle due porte sicure ma non quella mortale…
Conclusione: mi piace pensare di essere arrivato alla domanda corretta non per caso ma perché il mio inconscio era giunto prima del mio conscio alla soluzione!
Nota (*1): A proposito di logica: la dottoressa aveva la lista dei pazienti e, sbucata in sala d’attesa, mi ha chiamato per nome “Giustino?”. Per un momento sono rimasto perplesso poi ho detto fra me: “evidentemente sono l’unico che nella sala si chiama Giustino”. La dottoressa mi ha sentito e ha commentato “Sì, però ho altri pazienti col suo nome…”. E io ho pensato “vabbè, grazie!”...
domenica 24 dicembre 2023
La saggezza di South Park
In realtà da diversi anni non seguo più South Park: da quando lo tolsero da Commedy Central sparì dal mio orizzonte mentale. In teoria alcune puntate sono visibili sul suo sito ma non è la stessa cosa…
Eppure South Park e il prof. Zhok sono le uniche due fonti che mi vengono in mente da cui ho sistematicamente preso idee che altrimenti, probabilmente, non avrei avuto (a parte i libri!).
Ultimamente ho sentito dire da alcuni analisti militari che il nuovo ruolo dei droni nella guerra moderna (vedi Ucraina e Russia) era impensabile.
A inizio maggio 2022 non seguivo il conflitto: mi ero accorto immediatamente che i media tradizionali propalavano solo propaganda e mi rifiutavo di guardarli mentre, contemporaneamente, non avevo ancora scoperto (né cercato) le “mie” fonti su YouTube.
Questo è il contesto del seguente frammento tratto da Pandemia e guerra del 9 maggio 2022:
«Come sta andando la guerra in Ucraina?
Bo, mi piacerebbe saperlo! Però per scelta preferisco evitare del tutto la propaganda bellica occidentale dato che quella russa, con cui avrei potuto confrontarla e, forse, capire qualcosa, è stata preventivamente censurata almeno qui nella “libera” Europa.
Certo la sensazione è che la Russia stia incontrando decisamente più resistenze del previsto: evidentemente le armi fornite dall’occidente all’Ucraina stanno funzionando “bene”.
Proprio nella primissima fase del conflitto, quando ancora era possibile accedere a RT.com, ipotizzai che l’arma più pericolosa che l’occidente avrebbe potuto fornire all’Ucraina sono i droni: ma non ho idea di cosa dica la propaganda bellica occidentale al riguardo…»
Ritenevo infatti che l’occidente, più sulla mia lunghezza d’onda di pensiero, avesse molti più droni militari disponibili da passare all’Ucraina (e magari inizialmente è stato così ma poi le parti si sono rapidamente invertite).
Bravo quindi io che, senza saper niente del conflitto, avevo previsto l’importanza dei droni?
Nì…
In realtà South Park, molti anni prima, aveva realizzato una puntata sull’abuso dei droni sia da parte della popolazione che delle autorità che mi aveva impressionato molto: da allora infatti ho sempre tenuto a mente il pericolo dell’abuso dei droni per invadere la riservatezza delle persone da parte dell’autorità. Il passaggio all’uso bellico mi sembrava ovvio.
Un’altra mia fissa che mi “avvelena” pellicole storiche, di fantascienza o di fantasia sono quelle che, in parte con intenti sociali e/o politici e in parte per semplice superficialità, mostrano popolazioni dalle etnie diverse ma, contemporaneamente, completamente assimilate e cooperanti fra di loro.
Chiaro che il modello degli sceneggiatori sono gli USA e, ormai se non di più, l’Europa occidentale: probabile che uno degli scopi degli autori sia quello di mostrare, dandola per scontata, come convivenza e unità d’intenti sia possibile, anzi naturale. Magari ci mostrano anche tante famigliole multietniche: lei bianca e lui nero o lei gialla e lui bianco etc. ma qui si fermano.
Cosa pensate che succederebbe se questa popolazione in cui l’etnia è mostrata come completamente irrilevante vivessero insieme per qualche centinaio di anni?
Ebbene le popolazioni si amalgamerebbero geneticamente insieme e, per esempio, la pelle tenderebbe a un omogeneo marroncino/giallastro.
Questo è il motivo per cui storicamente le diverse popolazioni hanno acquisito caratteristiche, per quanto superficiali, simili: sia in Europa che in Africa, Asia etc.
Ebbene, che io sappia, solo South Park ha tenuto conto di questo fenomeno naturale: ovvero che in una società completamente omogenea le differenze etniche sparirebbero nel corso delle generazioni.
In un episodio dove gli uomini del futuro arrivano nel passato (ovvero nel nostro presente) essi sono colorati con la sullodata sfumatura di colore omogeneo.
Poi è chiaro che le pellicole con attori reali devono per forza di cose impiegare gli attori disponibili e non sarebbe forse possibile usare solo attori di origine etnica mista.
Ma in verità si confonde quella che è un’anomalia sociale delle società occidentali di questo secolo con una presunta normalità che viene proiettata sia nel futuro della fantascienza che nelle realtà alternative dei mondi di fantasia.
Ecco lo sguardo di South Park sulle problematiche del presente è molto più profondo di molte pellicole, o anche romanzi, che si ritengono seri e impegnati.
Io infatti ho mostrato solo due esempi in cui questo cartone ha precorso i tempi ma in realtà la maggior parte delle puntate dà ottimi spunti di riflessione.
Conclusione: devo trovare la maniera per vedermi le, diciamo, ultime dieci stagioni di South Park!
Eppure South Park e il prof. Zhok sono le uniche due fonti che mi vengono in mente da cui ho sistematicamente preso idee che altrimenti, probabilmente, non avrei avuto (a parte i libri!).
Ultimamente ho sentito dire da alcuni analisti militari che il nuovo ruolo dei droni nella guerra moderna (vedi Ucraina e Russia) era impensabile.
A inizio maggio 2022 non seguivo il conflitto: mi ero accorto immediatamente che i media tradizionali propalavano solo propaganda e mi rifiutavo di guardarli mentre, contemporaneamente, non avevo ancora scoperto (né cercato) le “mie” fonti su YouTube.
Questo è il contesto del seguente frammento tratto da Pandemia e guerra del 9 maggio 2022:
«Come sta andando la guerra in Ucraina?
Bo, mi piacerebbe saperlo! Però per scelta preferisco evitare del tutto la propaganda bellica occidentale dato che quella russa, con cui avrei potuto confrontarla e, forse, capire qualcosa, è stata preventivamente censurata almeno qui nella “libera” Europa.
Certo la sensazione è che la Russia stia incontrando decisamente più resistenze del previsto: evidentemente le armi fornite dall’occidente all’Ucraina stanno funzionando “bene”.
Proprio nella primissima fase del conflitto, quando ancora era possibile accedere a RT.com, ipotizzai che l’arma più pericolosa che l’occidente avrebbe potuto fornire all’Ucraina sono i droni: ma non ho idea di cosa dica la propaganda bellica occidentale al riguardo…»
Ritenevo infatti che l’occidente, più sulla mia lunghezza d’onda di pensiero, avesse molti più droni militari disponibili da passare all’Ucraina (e magari inizialmente è stato così ma poi le parti si sono rapidamente invertite).
Bravo quindi io che, senza saper niente del conflitto, avevo previsto l’importanza dei droni?
Nì…
In realtà South Park, molti anni prima, aveva realizzato una puntata sull’abuso dei droni sia da parte della popolazione che delle autorità che mi aveva impressionato molto: da allora infatti ho sempre tenuto a mente il pericolo dell’abuso dei droni per invadere la riservatezza delle persone da parte dell’autorità. Il passaggio all’uso bellico mi sembrava ovvio.
Un’altra mia fissa che mi “avvelena” pellicole storiche, di fantascienza o di fantasia sono quelle che, in parte con intenti sociali e/o politici e in parte per semplice superficialità, mostrano popolazioni dalle etnie diverse ma, contemporaneamente, completamente assimilate e cooperanti fra di loro.
Chiaro che il modello degli sceneggiatori sono gli USA e, ormai se non di più, l’Europa occidentale: probabile che uno degli scopi degli autori sia quello di mostrare, dandola per scontata, come convivenza e unità d’intenti sia possibile, anzi naturale. Magari ci mostrano anche tante famigliole multietniche: lei bianca e lui nero o lei gialla e lui bianco etc. ma qui si fermano.
Cosa pensate che succederebbe se questa popolazione in cui l’etnia è mostrata come completamente irrilevante vivessero insieme per qualche centinaio di anni?
Ebbene le popolazioni si amalgamerebbero geneticamente insieme e, per esempio, la pelle tenderebbe a un omogeneo marroncino/giallastro.
Questo è il motivo per cui storicamente le diverse popolazioni hanno acquisito caratteristiche, per quanto superficiali, simili: sia in Europa che in Africa, Asia etc.
Ebbene, che io sappia, solo South Park ha tenuto conto di questo fenomeno naturale: ovvero che in una società completamente omogenea le differenze etniche sparirebbero nel corso delle generazioni.
In un episodio dove gli uomini del futuro arrivano nel passato (ovvero nel nostro presente) essi sono colorati con la sullodata sfumatura di colore omogeneo.
Poi è chiaro che le pellicole con attori reali devono per forza di cose impiegare gli attori disponibili e non sarebbe forse possibile usare solo attori di origine etnica mista.
Ma in verità si confonde quella che è un’anomalia sociale delle società occidentali di questo secolo con una presunta normalità che viene proiettata sia nel futuro della fantascienza che nelle realtà alternative dei mondi di fantasia.
Ecco lo sguardo di South Park sulle problematiche del presente è molto più profondo di molte pellicole, o anche romanzi, che si ritengono seri e impegnati.
Io infatti ho mostrato solo due esempi in cui questo cartone ha precorso i tempi ma in realtà la maggior parte delle puntate dà ottimi spunti di riflessione.
Conclusione: devo trovare la maniera per vedermi le, diciamo, ultime dieci stagioni di South Park!
sabato 23 dicembre 2023
La gente è stupida
Tre esempi:
1. Gli argentini hanno votato ed eletto un presidente che ha nel suo programma lo scopo di svendere il proprio paese a qualsiasi multinazionale estera.
Queste “terapie” le abbiamo già viste e non funzionano: i ricchissimi diventano più ricchi ma tutti gli altri si impoveriscono.
2. In Serbia ha vinto le elezioni un presidente abbastanza equidistante da occidente e Russia. La popolazione però, suppongo incitata da reti sociali e simili, sta scendendo in piazza per far andare al potere il candidato filo UE. L’Ucraina, con la sua rivoluzione del 2014, non ha insegnato niente.
3. Già l’Ucraina… Che dire degli ucraini che si fanno ammazzare per l’interesse delle multinazionali e, soprattutto, per l’apparato militare industriale statunitense? Guerra evitabilissima ma voluta da Washington e resa possibile dall’acquiescenza colposa del “Churchill” (secondo il Time) in maglietta mimetica…
Mi sembrano delle tali ovvietà…
Per esempio trovo più comprensibile che la maggioranza abbia creduto (e creda) all’utilità sostanziale dei vaccini mRNA: per capire come stanno le cose bisogna avere le capacità, la volontà e il tempo per informarsi… e non tutti li hanno…
Certo che poi, a pensarci, mi viene in mente che ci sarà anche chi crede che Putin sia pazzo e voglia conquistare l’intera Europa…
Perché poi i “nostri” massimi politici europei non si sa se ci sono o ci fanno: davvero la Baronessa Tedesca credeva che i russi prendessero dalle lavatrici occidentali i processori per i loro missili? Come si fa a crederlo? Quanto si deve essere anormali per credere a una simile assurdità?
Vedere per credere: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
E appunto la gente ci deve aver creduto: magari avrà ridacchiato pensando ai russi incapaci, vigliacchi e senza equipaggiamento (vi ricordate quando ci raccontavano dei soldati russi mandati all’assalto armati di vanghe?)…
E il sabotaggio del North Stream? Qualcuno crede che non siano stati gli USA? Neppure dopo aver visto il video di Biden che ne preconizzava la distruzione (dicendo tipo: “in qualche maniera lo faremo chiudere”), dopo aver visto il video (del 2010 o giù di lì) con Condoleezza Rice che spiegava che gli USA erano strategicamente contrari al gasdotto? Dopo che l’attuale presidente polacco (all’epoca semplice parlamentare), strafiloccidentale ed evidentemente ben informato, cinguettò congratulandosi con gli USA; o la Primo Ministro Pesce Lesso inglese che cinguettava “ce l’abbiamo fatta!” (non ricordo esattamente ma il senso era questo)???
Macché: la tivvù ha detto che è stato un panfilo greco con tre persone e la maggioranza subito ci crede… i media avrebbero potuto dire che era stato il peschereccio di Capitan Findus e ci avrebbe creduto lo stesso: il livello tanto è questo… non c’è neppure bisogno di sforzarsi di inventare bugie verosimili basta qualsiasi: str###…
Ve l’ho raccontato vero dei russi costretti a prendere i processori da lavatrici e lavapiatti occidentali per i loro missili… e che la loro economia, non quella europea, era a brandelli??
Nel “dubbio”: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
Conclusione: i pagliacci di solito indossano abiti multicolori ma alle pagliacce bastano gli abitini gialli e blu...
1. Gli argentini hanno votato ed eletto un presidente che ha nel suo programma lo scopo di svendere il proprio paese a qualsiasi multinazionale estera.
Queste “terapie” le abbiamo già viste e non funzionano: i ricchissimi diventano più ricchi ma tutti gli altri si impoveriscono.
2. In Serbia ha vinto le elezioni un presidente abbastanza equidistante da occidente e Russia. La popolazione però, suppongo incitata da reti sociali e simili, sta scendendo in piazza per far andare al potere il candidato filo UE. L’Ucraina, con la sua rivoluzione del 2014, non ha insegnato niente.
3. Già l’Ucraina… Che dire degli ucraini che si fanno ammazzare per l’interesse delle multinazionali e, soprattutto, per l’apparato militare industriale statunitense? Guerra evitabilissima ma voluta da Washington e resa possibile dall’acquiescenza colposa del “Churchill” (secondo il Time) in maglietta mimetica…
Mi sembrano delle tali ovvietà…
Per esempio trovo più comprensibile che la maggioranza abbia creduto (e creda) all’utilità sostanziale dei vaccini mRNA: per capire come stanno le cose bisogna avere le capacità, la volontà e il tempo per informarsi… e non tutti li hanno…
Certo che poi, a pensarci, mi viene in mente che ci sarà anche chi crede che Putin sia pazzo e voglia conquistare l’intera Europa…
Perché poi i “nostri” massimi politici europei non si sa se ci sono o ci fanno: davvero la Baronessa Tedesca credeva che i russi prendessero dalle lavatrici occidentali i processori per i loro missili? Come si fa a crederlo? Quanto si deve essere anormali per credere a una simile assurdità?
Vedere per credere: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
E appunto la gente ci deve aver creduto: magari avrà ridacchiato pensando ai russi incapaci, vigliacchi e senza equipaggiamento (vi ricordate quando ci raccontavano dei soldati russi mandati all’assalto armati di vanghe?)…
E il sabotaggio del North Stream? Qualcuno crede che non siano stati gli USA? Neppure dopo aver visto il video di Biden che ne preconizzava la distruzione (dicendo tipo: “in qualche maniera lo faremo chiudere”), dopo aver visto il video (del 2010 o giù di lì) con Condoleezza Rice che spiegava che gli USA erano strategicamente contrari al gasdotto? Dopo che l’attuale presidente polacco (all’epoca semplice parlamentare), strafiloccidentale ed evidentemente ben informato, cinguettò congratulandosi con gli USA; o la Primo Ministro Pesce Lesso inglese che cinguettava “ce l’abbiamo fatta!” (non ricordo esattamente ma il senso era questo)???
Macché: la tivvù ha detto che è stato un panfilo greco con tre persone e la maggioranza subito ci crede… i media avrebbero potuto dire che era stato il peschereccio di Capitan Findus e ci avrebbe creduto lo stesso: il livello tanto è questo… non c’è neppure bisogno di sforzarsi di inventare bugie verosimili basta qualsiasi: str###…
Ve l’ho raccontato vero dei russi costretti a prendere i processori da lavatrici e lavapiatti occidentali per i loro missili… e che la loro economia, non quella europea, era a brandelli??
Nel “dubbio”: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
Conclusione: i pagliacci di solito indossano abiti multicolori ma alle pagliacce bastano gli abitini gialli e blu...
venerdì 22 dicembre 2023
Bici 4
“Bici 3” non c’è: sono andato (quasi) in centro tramite piste ciclabili. Sono molto soddisfatto perché è un percorso molto sicuro perché quasi interamente protetto. Ho anche disegnato il tracciato perché mi diverto ma ho deciso di non pubblicare le mie gite in città: ufficialmente per salvaguardare la mia riservatezza ma in verità perché mi fa fatica descriverle!
L’uscita odierna invece era una prova per vedere com’è il percorso lungo l’Arno uscendo dalla città.
Soprattutto c’è un clamoroso errore fra dove pensavo di essere e dove ero effettivamente! In pratica avevo confuso l’asse nord-sud con quello est-ovest! Nel grafico ho piazzato la “X” di dove credevo di essere sul margine superiore della mappa ma in realtà sarebbe stata qualche chilometro ancora più a nord!
Come al solito il tragitto in rosso è l’andata e quello in blu il ritorno: ah, il tratto verde l’ho fatto a piedi perché ero contromano in una strada stretta…
A occhio dovrei aver fatto 10-12 chilometri.
Ah! Il tragitto lungo l’Arno è ottimo con l’unico inghippo che c’è del ghiaino più o meno fine e quindi si deve prestare un minimo di attenzione in più...
Incomprensibile - 22/12/2023
Comunque, dal mio punto di vista di totale inesperto, non capisco perché la Russia non apra un nuovo fronte nel nord dell’Ucraina. Era ciò che avevo ipotizzato già la scorsa primavera se non prima (non ricordo).
L’unica spiegazione, che mi diedi anche l’anno scorso, è che la Russia non abbia abbastanza equipaggiamento/uomini per sostenere un nuovo fronte: però ormai anche le fonti occidentali confermano che la Russia ha più di tutto quindi sembra sempre di più una decisione strategica e non una necessità dovuta a carenza di risorse…
Nessuna delle “mie” fonti ha detto niente al riguardo… bo, strano…
Doppiaggio - 27/12/2023
Appena scoperto grazie ad AsmonGold: Woke Translators ALREADY Replaced By AI (they're mad) su AsmonGold TV
Dal video sembrerebbe, non è chiaro in quale percentuale, che i doppiatori statunitensi avessero una propria agenda “woke”. In pratica inserivano messaggi “woke” dove non vi era niente di tutto ciò. Le IA nonostante non siano perfette fanno già una traduzione enormemente migliore.
Chiaramente, pensavo fra me, fino a quando si usano IA indipendenti e non manipolate per dare risultati inesatti. Non dubito infatti che IA come chatGPT, nelle prossime versioni, cercheranno di fare qualcosa di analogo ai doppiatori “woke”.
Bici 5 - 27/12/2023
Lo so, avevo scritto che non avrei più pubblicato le mie “escursioni” a Firenze centro, ma questa uscita è molto “turistica” quindi faccio un’eccezione…
Sono infatti andato al Piazzale Michelangelo da cui si può vedere un bellissimo panorama di Firenze: il problema è che è in salita…
Per chi non lo conosce si tratta di una salita durissima con tratti che sembra di scalare un triangolo equilatero. Da un certo punto in poi la macchia mediterranea sparisce per lasciare posto alla flora alpina: ovviamente scompaiono i piccioni ma sarebbe sbagliato pensare che ci siano le aquile… nemmeno loro osano pedalare così in alto come me! Invece, non sono sicuro, ma mi sembra di aver riconosciuto un nido di pterodattili.
Riguardo la mappa tracciata dal GPS e non a mano da me: come al solito la linea rossa è l’andata e quella blu il ritorno. Il tratto giallo rappresenta un sottopassaggio dove bisogna portare la bici a mano, quello verde dei lavori in corso che in teoria avrei dovuto fare a piedi ma invece sono andato dietro, tenendomi sottovento, a un altro ciclista…
Volante - 29/12/2023
Solo un rapido aggiornamento sui miei progressi nella stesura della nuova versione dell’Epitome.
Il lavoro sta procedendo bene, anzi direi che il grosso l’ho già completato. Mi è rimasto solo in dubbio un capitoletto che non so se aggiungere o no e che, probabilmente, rimanderò a una prossima versione.
In realtà i sottocapitoli nuovi sono già 3 e complessivamente l’opera è cresciuta di 11 pagine arrivando a un totale di 503.
Ho riguardato le mie note: la maggior parte degli spunti non sono ancora maturi per essere introdotti (alcuni sono poi dubbi). Alla fine credo che mi dovrebbe bastare un giorno o due per finire di aggiungere le idee rimaste. Poi dovrò rileggere le nuove parti… diciamo altri due giorni.
In teoria la prossima settimana potrei già avere finito: però il 3 gennaio me ne torno a casa per dieci giorni e non ho intenzione di portarmi dietro il calcolatore quindi c’è il rischio concreto che si vada a metà gennaio...
L’uscita odierna invece era una prova per vedere com’è il percorso lungo l’Arno uscendo dalla città.
Soprattutto c’è un clamoroso errore fra dove pensavo di essere e dove ero effettivamente! In pratica avevo confuso l’asse nord-sud con quello est-ovest! Nel grafico ho piazzato la “X” di dove credevo di essere sul margine superiore della mappa ma in realtà sarebbe stata qualche chilometro ancora più a nord!
Come al solito il tragitto in rosso è l’andata e quello in blu il ritorno: ah, il tratto verde l’ho fatto a piedi perché ero contromano in una strada stretta…
A occhio dovrei aver fatto 10-12 chilometri.
Ah! Il tragitto lungo l’Arno è ottimo con l’unico inghippo che c’è del ghiaino più o meno fine e quindi si deve prestare un minimo di attenzione in più...
Incomprensibile - 22/12/2023
Comunque, dal mio punto di vista di totale inesperto, non capisco perché la Russia non apra un nuovo fronte nel nord dell’Ucraina. Era ciò che avevo ipotizzato già la scorsa primavera se non prima (non ricordo).
L’unica spiegazione, che mi diedi anche l’anno scorso, è che la Russia non abbia abbastanza equipaggiamento/uomini per sostenere un nuovo fronte: però ormai anche le fonti occidentali confermano che la Russia ha più di tutto quindi sembra sempre di più una decisione strategica e non una necessità dovuta a carenza di risorse…
Nessuna delle “mie” fonti ha detto niente al riguardo… bo, strano…
Doppiaggio - 27/12/2023
Appena scoperto grazie ad AsmonGold: Woke Translators ALREADY Replaced By AI (they're mad) su AsmonGold TV
Dal video sembrerebbe, non è chiaro in quale percentuale, che i doppiatori statunitensi avessero una propria agenda “woke”. In pratica inserivano messaggi “woke” dove non vi era niente di tutto ciò. Le IA nonostante non siano perfette fanno già una traduzione enormemente migliore.
Chiaramente, pensavo fra me, fino a quando si usano IA indipendenti e non manipolate per dare risultati inesatti. Non dubito infatti che IA come chatGPT, nelle prossime versioni, cercheranno di fare qualcosa di analogo ai doppiatori “woke”.
Bici 5 - 27/12/2023
Lo so, avevo scritto che non avrei più pubblicato le mie “escursioni” a Firenze centro, ma questa uscita è molto “turistica” quindi faccio un’eccezione…
Sono infatti andato al Piazzale Michelangelo da cui si può vedere un bellissimo panorama di Firenze: il problema è che è in salita…
Per chi non lo conosce si tratta di una salita durissima con tratti che sembra di scalare un triangolo equilatero. Da un certo punto in poi la macchia mediterranea sparisce per lasciare posto alla flora alpina: ovviamente scompaiono i piccioni ma sarebbe sbagliato pensare che ci siano le aquile… nemmeno loro osano pedalare così in alto come me! Invece, non sono sicuro, ma mi sembra di aver riconosciuto un nido di pterodattili.
Riguardo la mappa tracciata dal GPS e non a mano da me: come al solito la linea rossa è l’andata e quella blu il ritorno. Il tratto giallo rappresenta un sottopassaggio dove bisogna portare la bici a mano, quello verde dei lavori in corso che in teoria avrei dovuto fare a piedi ma invece sono andato dietro, tenendomi sottovento, a un altro ciclista…
Volante - 29/12/2023
Solo un rapido aggiornamento sui miei progressi nella stesura della nuova versione dell’Epitome.
Il lavoro sta procedendo bene, anzi direi che il grosso l’ho già completato. Mi è rimasto solo in dubbio un capitoletto che non so se aggiungere o no e che, probabilmente, rimanderò a una prossima versione.
In realtà i sottocapitoli nuovi sono già 3 e complessivamente l’opera è cresciuta di 11 pagine arrivando a un totale di 503.
Ho riguardato le mie note: la maggior parte degli spunti non sono ancora maturi per essere introdotti (alcuni sono poi dubbi). Alla fine credo che mi dovrebbe bastare un giorno o due per finire di aggiungere le idee rimaste. Poi dovrò rileggere le nuove parti… diciamo altri due giorni.
In teoria la prossima settimana potrei già avere finito: però il 3 gennaio me ne torno a casa per dieci giorni e non ho intenzione di portarmi dietro il calcolatore quindi c’è il rischio concreto che si vada a metà gennaio...
mercoledì 20 dicembre 2023
Video su YouTube
Come avrete capito sono un “guardatore” (*1) di video su YouTube piuttosto onnivoro: oltre alle "mie" fonti di informazione...
C’è stato il periodo dei “sederi” (non sono sicuro che YouTube abbia compreso questo sottile anello di congiunzione fra i video delle astiste, del salto in lungo e delle tuffatrici), adesso quello dei batteristi e tanti altri… Raramente seguo a lungo un “genere” né mi registro a un canale se non sono realmente interessato al suo argomento…
Adesso mi capita spesso di guardare i video di una controfigura statunitense: una bella ragazza dal fisico sportivo; al suo volto manca qualcosa per essere considerato bello ma non saprei dire cosa.
Comunque quello che mi colpisce dei suoi video è che non ha paura di farsi male quando prova qualche nuova figura. E quando, come spesso accade, batte delle “boccate” per terra (si dice in Toscana) si fa delle belle risate: come se si rivedesse nel video e pensasse a quanto è stata buffa,,,
Comunque ha una bella risata allegra e coinvolgente. Mi chiedo che tipo psicologico sia: se dovessi scommettere direi una ES*P, probabilmente ESFP, ma non ho assolutamente dati per sostanziarla se non che suppongo Se fortemente dominante…
Di tutt’altro genere i video di Gavril (o qualcosa di simile) un bambino russo (credo) che suona il pianoforte da quando aveva pochi mesi. Chiaramente è nato in una famiglia di musicisti: oltre ai genitori ha anche due sorelle, molto più grandi, che suonano il pianoforte e cantano.
In un video molto interessante lo si vede alla televisione che segue con infantile interesse un cartone animato per bambini ma si perde poi completamente a guardare/ascoltare un video d’opera che sta guardando il padre in un’altra stanza: qui proprio si vede che non è solo distratto/divertito (come col cartone animato) ma è completamente avvinto dalla musica.
Onestamente ancora è troppo piccolo per suonare bene (penso che adesso abbia sui due anni) e, per esempio, non usa il mignolo e l’anulare delle due mani. Ah! e ancora non parla anche se capisce ciò che gli viene detto…
Ogni volta che lo vedo concentrato sui tasti del pianoforte mi chiedo cosa passi nel suo cervello: che relazioni starà creando fra le varie note e le loro combinazioni? Questo è in pratica il suo linguaggio e, come ho scritto in un altro pezzo, il linguaggio influenza il pensiero: chissà che categorie di idee gli si apriranno nella mente!
Affascinante…
Un altro canale che seguo è GeologyHub: in genere parla di vulcani ma non solo. Mi piace perché, come me, si diverte a fare previsioni e poi a verificare quante ne indovina!
Sono poi convinto che per il commento parlato usi un sintetizzatore vocale: nelle frasi molto lunghe non sembra mai riprendere fiato e a ogni punto il cambiamento di tono/ritmo per sottolinearlo è esattamente uguale.
Ah! Ultimamente guardo Dash Reacts che “reagisce” ai cartoni animati di South Park. Onestamente non mette tantissimo di suo ma comunque edita il video aggiungendovi curiosità che evidenziano delle battute nascoste. Ah! e poi sa bene il giapponese e quindi si diverte a tradurre scritte e parole in tale lingua: si scopre così che anche queste non sono casuali ma spesso hanno un proprio significato.
Alla fine il cartone si riduce del 40% ma quello che rimane è l’essenza più divertente.
Essendo di colore mi chiedo sempre come reagisca ad alcune tematiche ma è chiaramente una persona intelligente e quindi ci ride sopra: soprattutto riconosce a South Park l’abilità di cogliere e parlare di temi importanti, spesso anticipando i tempi…
Poi seguo molti canali di scacchi: quello di Carlsen, quello di Nakamura e vari altri…
Poi ci sono quelli di commento a pellicole e serie televisive, spesso in salsa “anti-woke” per farmi divertire. Sempre che le loro parole non si carichino di acrimonia come ormai sempre più spesso accade (ma non a Filmentos)…
E quelli di matematica e/o problemi…
Quelli che parlano di giochi per il calcolatore (e che in genere li giocano)...
Vabbè: se continuo a scorrere YouTube chissà quante altre categorie troverei!
Però il potenziale di istruzione fornito da YouTube è notevole: al contrario ho notato che i documentari che guardo alla televisione, magari all’ora di pranzo, non mi lasciano niente.
Il motivo è, credo, interessante. Il formato di molti di questi documentari è simile: propongono un problema ma poi, prima di arrivare alla soluzione, presentano tutta una serie di ipotesi, più o meno verosimili, che poi vengono scartate.
Io per costruire la mia comprensione di un problema ho bisogno di una struttura: idealmente gradirei prima l’astrazione più generica e dopo, magari in più passaggi, arrivare ai dettagli.
Questi documentari fanno l’inverso, non solo non partano dallo schema generale ma addirittura vi inseriscono, prima di ritrattarle, delle informazioni errate.
Questo probabilmente confonde e frustra il meccanismo con cui automaticamente organizzo le informazioni in cui mi imbatto col risultato che di questi documentari che vedo mi rimane ben poco in mente.
Conclusione: vabbè, scusatemi la divagazione finale…
In verità ho poco da aggiungere: volevo parlare un po’ dei video che mi capita di guardare e l’ho fatto: tutto qui...
Nota (*1): “guardone” suonava pure peggio...
C’è stato il periodo dei “sederi” (non sono sicuro che YouTube abbia compreso questo sottile anello di congiunzione fra i video delle astiste, del salto in lungo e delle tuffatrici), adesso quello dei batteristi e tanti altri… Raramente seguo a lungo un “genere” né mi registro a un canale se non sono realmente interessato al suo argomento…
Adesso mi capita spesso di guardare i video di una controfigura statunitense: una bella ragazza dal fisico sportivo; al suo volto manca qualcosa per essere considerato bello ma non saprei dire cosa.
Comunque quello che mi colpisce dei suoi video è che non ha paura di farsi male quando prova qualche nuova figura. E quando, come spesso accade, batte delle “boccate” per terra (si dice in Toscana) si fa delle belle risate: come se si rivedesse nel video e pensasse a quanto è stata buffa,,,
Comunque ha una bella risata allegra e coinvolgente. Mi chiedo che tipo psicologico sia: se dovessi scommettere direi una ES*P, probabilmente ESFP, ma non ho assolutamente dati per sostanziarla se non che suppongo Se fortemente dominante…
Di tutt’altro genere i video di Gavril (o qualcosa di simile) un bambino russo (credo) che suona il pianoforte da quando aveva pochi mesi. Chiaramente è nato in una famiglia di musicisti: oltre ai genitori ha anche due sorelle, molto più grandi, che suonano il pianoforte e cantano.
In un video molto interessante lo si vede alla televisione che segue con infantile interesse un cartone animato per bambini ma si perde poi completamente a guardare/ascoltare un video d’opera che sta guardando il padre in un’altra stanza: qui proprio si vede che non è solo distratto/divertito (come col cartone animato) ma è completamente avvinto dalla musica.
Onestamente ancora è troppo piccolo per suonare bene (penso che adesso abbia sui due anni) e, per esempio, non usa il mignolo e l’anulare delle due mani. Ah! e ancora non parla anche se capisce ciò che gli viene detto…
Ogni volta che lo vedo concentrato sui tasti del pianoforte mi chiedo cosa passi nel suo cervello: che relazioni starà creando fra le varie note e le loro combinazioni? Questo è in pratica il suo linguaggio e, come ho scritto in un altro pezzo, il linguaggio influenza il pensiero: chissà che categorie di idee gli si apriranno nella mente!
Affascinante…
Un altro canale che seguo è GeologyHub: in genere parla di vulcani ma non solo. Mi piace perché, come me, si diverte a fare previsioni e poi a verificare quante ne indovina!
Sono poi convinto che per il commento parlato usi un sintetizzatore vocale: nelle frasi molto lunghe non sembra mai riprendere fiato e a ogni punto il cambiamento di tono/ritmo per sottolinearlo è esattamente uguale.
Ah! Ultimamente guardo Dash Reacts che “reagisce” ai cartoni animati di South Park. Onestamente non mette tantissimo di suo ma comunque edita il video aggiungendovi curiosità che evidenziano delle battute nascoste. Ah! e poi sa bene il giapponese e quindi si diverte a tradurre scritte e parole in tale lingua: si scopre così che anche queste non sono casuali ma spesso hanno un proprio significato.
Alla fine il cartone si riduce del 40% ma quello che rimane è l’essenza più divertente.
Essendo di colore mi chiedo sempre come reagisca ad alcune tematiche ma è chiaramente una persona intelligente e quindi ci ride sopra: soprattutto riconosce a South Park l’abilità di cogliere e parlare di temi importanti, spesso anticipando i tempi…
Poi seguo molti canali di scacchi: quello di Carlsen, quello di Nakamura e vari altri…
Poi ci sono quelli di commento a pellicole e serie televisive, spesso in salsa “anti-woke” per farmi divertire. Sempre che le loro parole non si carichino di acrimonia come ormai sempre più spesso accade (ma non a Filmentos)…
E quelli di matematica e/o problemi…
Quelli che parlano di giochi per il calcolatore (e che in genere li giocano)...
Vabbè: se continuo a scorrere YouTube chissà quante altre categorie troverei!
Però il potenziale di istruzione fornito da YouTube è notevole: al contrario ho notato che i documentari che guardo alla televisione, magari all’ora di pranzo, non mi lasciano niente.
Il motivo è, credo, interessante. Il formato di molti di questi documentari è simile: propongono un problema ma poi, prima di arrivare alla soluzione, presentano tutta una serie di ipotesi, più o meno verosimili, che poi vengono scartate.
Io per costruire la mia comprensione di un problema ho bisogno di una struttura: idealmente gradirei prima l’astrazione più generica e dopo, magari in più passaggi, arrivare ai dettagli.
Questi documentari fanno l’inverso, non solo non partano dallo schema generale ma addirittura vi inseriscono, prima di ritrattarle, delle informazioni errate.
Questo probabilmente confonde e frustra il meccanismo con cui automaticamente organizzo le informazioni in cui mi imbatto col risultato che di questi documentari che vedo mi rimane ben poco in mente.
Conclusione: vabbè, scusatemi la divagazione finale…
In verità ho poco da aggiungere: volevo parlare un po’ dei video che mi capita di guardare e l’ho fatto: tutto qui...
Nota (*1): “guardone” suonava pure peggio...
domenica 17 dicembre 2023
Bici 2
Seconda escursione in bici oggi. Bellissima giornata, domenica poco prima della partita di calcio.
Probabilmente percorso più breve di ieri ma mi faceva male il sedere…
Come al solito parte dalla base (quadratino verde listato giallo e blu) e mi dirigo verso il fiume (linea rossa) passo sotto la ferrovia attraverso un passaggio pedonale e contromano raggiungo il viale che nel mezzo a una pista ciclabile.
Arrivo al fiume e faccio un pezzetto brevissimo di percorso lungofiume, poi ritorno sui viali arrivando fino a Porta Beccaria. Qui avrei voluto prendere via Gioberti ma c’erano dei vigili e io, che non mi fido, ho preferito evitarli prendendo la strada seguente.
Qui ho trovato una bella pista ciclabile che ho deciso di seguire e che mi ha portato fino alla ferrovia: l’ho seguita fino a quando non ho potuto attraversarla: qui ho deciso di tornare a casa (la linea diventa blu). Arrivato alla stadio avrei voluto fare il percorso di ieri per attraversare più agevolmente l’ennesimo viale ma c’erano i carabinieri per la partita e io, per prudenza, sono rimasto lontano ritrovandomi però sul viale in un punto più difficile per attraversarlo… comunque avrò allungato la strada di un cento metri massimo prima di poterlo attraversare e tornare indietro.
Oggi ho riportato la marcia dietro dalla 2° alla 4°…
Chi va piano va... - 19/12/2023
Un aneddoto divertente su mio zio Gip che il babbo mi ha raccontato oggi.
Negli ultimi anni lo zio guidava MOLTO lentamente (e non troppo bene considerando le ammaccature alla carrozzeria!) e quel giorno stava accompagnando mio padre da qualche parte.
Un gruppo di ragazzini in motorino li sorpassa e uno di questi gli urla “O nonno! Perché guidi così piano!?”. E lo zio, senza battere ciglio, si lamenta serio con mio padre: “C’ho dei nipoti così stupidi...”
Breve aggiornamento sulla nuova versione dell’Epitome - 20/12/2023
Da qualche giorno ho iniziato ad aggiornare l’Epitome. Diversamente dal solito sto avendo difficoltà a tradurre le mie note in nuovo materiale: semplicemente le scrissi troppo tempo fa e adesso non mi è più chiaro cosa avevo in mente. Per esempio quali furono le peculiarità della decadenza della dinastia Qing?
Comunque, oltre alle solite modifiche qua e là, ho già aggiunto due nuovi sottocapitoli e sono alle prese con una nuova sezione di un sottocapitolo esistente piuttosto corposa. Al momento, indicativamente, l’Epitome è cresciuta di 5 pagine...
Ah! per il progetto XD aspetterò a fare la pubblicità su Twitter dopo le feste: dovrebbe costare meno se ho capito il meccanismo...
Argentina - 20/12/2023
È da tempo che lo voglio scrivere, praticamente da quando ho letto che è un super liberista, e che mi passa di mente di farlo…
Comunque sono sicuro che il nuovo presidente argentino Javier Milei, con la sua ricetta economica super liberista, combinerà un disastro: poi, dopo aver distrutto il paese, se ne andrà negli USA dove si godrà qualche grossa sinecura per aver svolto bene il proprio compito…
Indietro nei commenti - 22/12/2023
Mi scuso per aver tralasciato i commenti: quando aggiorno l’Epitome tendo a darle la precedenza…
Adesso per esempio non ho più voglia di scrivere e quindi ne approfitterò per replicare (in ordine cronologico) ai vari commenti…
Vi ringrazio per la pazienza!
Aggiornamento 18:30 - spero di aver risposto a tutti!!
Probabilmente percorso più breve di ieri ma mi faceva male il sedere…
Come al solito parte dalla base (quadratino verde listato giallo e blu) e mi dirigo verso il fiume (linea rossa) passo sotto la ferrovia attraverso un passaggio pedonale e contromano raggiungo il viale che nel mezzo a una pista ciclabile.
Arrivo al fiume e faccio un pezzetto brevissimo di percorso lungofiume, poi ritorno sui viali arrivando fino a Porta Beccaria. Qui avrei voluto prendere via Gioberti ma c’erano dei vigili e io, che non mi fido, ho preferito evitarli prendendo la strada seguente.
Qui ho trovato una bella pista ciclabile che ho deciso di seguire e che mi ha portato fino alla ferrovia: l’ho seguita fino a quando non ho potuto attraversarla: qui ho deciso di tornare a casa (la linea diventa blu). Arrivato alla stadio avrei voluto fare il percorso di ieri per attraversare più agevolmente l’ennesimo viale ma c’erano i carabinieri per la partita e io, per prudenza, sono rimasto lontano ritrovandomi però sul viale in un punto più difficile per attraversarlo… comunque avrò allungato la strada di un cento metri massimo prima di poterlo attraversare e tornare indietro.
Oggi ho riportato la marcia dietro dalla 2° alla 4°…
Chi va piano va... - 19/12/2023
Un aneddoto divertente su mio zio Gip che il babbo mi ha raccontato oggi.
Negli ultimi anni lo zio guidava MOLTO lentamente (e non troppo bene considerando le ammaccature alla carrozzeria!) e quel giorno stava accompagnando mio padre da qualche parte.
Un gruppo di ragazzini in motorino li sorpassa e uno di questi gli urla “O nonno! Perché guidi così piano!?”. E lo zio, senza battere ciglio, si lamenta serio con mio padre: “C’ho dei nipoti così stupidi...”
Breve aggiornamento sulla nuova versione dell’Epitome - 20/12/2023
Da qualche giorno ho iniziato ad aggiornare l’Epitome. Diversamente dal solito sto avendo difficoltà a tradurre le mie note in nuovo materiale: semplicemente le scrissi troppo tempo fa e adesso non mi è più chiaro cosa avevo in mente. Per esempio quali furono le peculiarità della decadenza della dinastia Qing?
Comunque, oltre alle solite modifiche qua e là, ho già aggiunto due nuovi sottocapitoli e sono alle prese con una nuova sezione di un sottocapitolo esistente piuttosto corposa. Al momento, indicativamente, l’Epitome è cresciuta di 5 pagine...
Ah! per il progetto XD aspetterò a fare la pubblicità su Twitter dopo le feste: dovrebbe costare meno se ho capito il meccanismo...
Argentina - 20/12/2023
È da tempo che lo voglio scrivere, praticamente da quando ho letto che è un super liberista, e che mi passa di mente di farlo…
Comunque sono sicuro che il nuovo presidente argentino Javier Milei, con la sua ricetta economica super liberista, combinerà un disastro: poi, dopo aver distrutto il paese, se ne andrà negli USA dove si godrà qualche grossa sinecura per aver svolto bene il proprio compito…
Indietro nei commenti - 22/12/2023
Mi scuso per aver tralasciato i commenti: quando aggiorno l’Epitome tendo a darle la precedenza…
Adesso per esempio non ho più voglia di scrivere e quindi ne approfitterò per replicare (in ordine cronologico) ai vari commenti…
Vi ringrazio per la pazienza!
Aggiornamento 18:30 - spero di aver risposto a tutti!!
Darwin scopre il razzismo
In questi giorni non sto, sfortunatamente, leggendo molto: colpa mia. Sì c’è il problema del rumore ma sono anche stato pigro io. Su Jung mi sono bloccato sul capitolo lunghissimo su Schiller e anche per il nuovo libro di Hobsbawm che ho iniziato (“L’età degli imperi”) ho una cattiva sensazione.
Comunque in bagno, nonostante la stitichezza, continuo ad andare e di conseguenza la lettura di “Cotton is king” procede bene.
Sono a un capitolo dove viene descritta l’esperienza canadese nella prima metà del XIX secolo. Il Canada è una colonia del Regno Unito e la schiavitù è bandita: il paese è quindi una metà per gli schiavi fuggitivi (se ho ben capito negli stati senza schiavitù degli USA c’era sempre il pericolo di essere rimandati indietro; forse scrivo una sciocchezza ma mi pare che fosse nella costituzione).
Comunque qui l’autore presenta delle lunghe testimonianze sulla convivenza fra gli ex schiavi accolti in specifiche cittadine qua e là nel Canada.
Ne ho letta una lunghissima che ho trovato perfino divertente: molti anni fa in risposta a una domanda di un amico esordii con “Io non sono razzista ma…” e qui fui subito da lui stoppato. Mi spiegò che chi dice così allora è razzista. Io trovai il concetto ingiusto e irritante: come potevo premettere che sarei arrivato a una conclusione, in genere condivisa dai razzisti, ma senza usare argomentazioni razziste?
Probabilmente il mio amico partiva dall’idea che tutte le conclusioni dei razzisti sono sbagliate e, quindi, se io arrivavo a una delle medesime conclusioni, non importa per quale via, sarei giunto comunque a una conclusione sbagliata, insomma avrei sprecato tempo e fiato.
Ero quindi libero di esprimere la mia opinione se e solo se non giungevo a certe conclusioni. In realtà, dal mio punto di vista, anche i razzisti, un po’ come gli orologi rotti segnano comunque due volte al giorno l’ora giusta, possono esprimere idee corrette. Inoltre, come sapete, sono istintivamente contro la censura e, quindi, l’intera faccenda mi irritava assai.
Ovvio il paralogismo del mio amico: tutti i razzisti sbagliano → ogni loro conclusione è errata → se condividi una loro conclusione sbagli → se sbagli sei razzista.
L’ultimo passaggio è chiaramente illogico ma è l’unica maniera con cui dare senso all’idea che chi dica “Io non sono razzista ma…” sia automaticamente da considerarsi razzista.
Comunque tutta questa lunga premessa è per arrivare a dire che, almeno nel caso della prima testimonianza (di un maggiore dell’esercito inglese che per vent’anni aveva servito in India, poi si era trasferito come agricoltore in Canada dove era anche stato eletto sceriffo e, infine, negli USA), aveva ragione il mio amico!
Il maggiore si dilunga infatti a lungo a spiegare di come lui non fosse razzista, che nei suoi vent’anni di esperienza in India, non aveva mai avuto problemi con i neri locali, che lui è contro la schiavitù e pensa che sia giusto aiutare gli schiavi in fuga, che prima di conoscerli bene aveva fatto di tutto per aiutarli come poteva MA…
Poi racconta tutta una serie di aneddoti e dati estemporanei e apparentemente oggettivi a cui, senza informazioni precise, è impossibile controbattere che mostrano come queste comunità nere siano peggio delle cavallette, soprattutto portano tanta piccola e un po’ di grande criminalità. In una cittadina il 90% dei crimini è per esempio attribuito alla piccola minoranza di popolazione nera.
Il razzismo del maggiore lo si ricava indirettamente: per esempio spesso si riferisce ai neri con metafore del tipo “the ill fated race” (“la sventurata razza”) che fa capire come, sebbene paternalisticamente e sempre dichiarando la sua pietà per la loro sventura, abbia pregiudizi sulla loro natura.
Cosa molto interessante è che per l’intero libro non si parla mai di razzismo, di inferiorità congenità dei neri.
Inizialmente avevo stupidamente pensato che l’autore volesse evitare di cascare nel tipo di “trappola” comunicativa di cui il mio amico era fautore: “se tiri in ballo il razzismo allora sei razzista”.
Ma da qualche giorno mi sono reso conto che il problema è contemporaneamente più semplice ma anche più interessante.
Questo libro è del 1860 mentre la versione definitiva delle “Origine delle specie” è del 1871. Chiaro che all’epoca, specialmente fuori dall’ambiente dei naturalisti, le idee di Darwin non fossero note.
Ecco io credo che l’idea di superiorità razziale possa venire fuori solo alla luce della teoria dell’evoluzione delle specie. Altrimenti, se ci rifacciamo ai miti cristiani, tutti gli uomini sono uguali: dire che una razza è inferiore a un’altra è un po’ come andare contro a quanto affermato e voluto da Dio.
Ci vogliono nuove idee (protomiti) alternative a questa visione religiosa delle razze umane per poter giungere a conclusioni diverse: in questo caso è la teoria scientifica di Darwin che permette di ipotizzare come, magari tutte le razze siano anche state create uguali da Dio, ma alcune (per enne motivi) si sono poi evolute più di altre e ora sono loro superiori: e questa è l'essenza del razzismo tradizionale.
Credo insomma che, paradossalmente, il razzismo propriamente detto, così come lo intendiamo comunemente oggi, non esistesse negli USA degli schiavisti!
Non per nulla le due maggiori argomentazioni a favore della schiavitù che ho trovato fin qui sono o di carattere economico (gli USA fallirebbero senza la schiavitù) oppure di impreparazione morale degli schiavi a vivere liberi (che si risolve con più religione cristiana nelle piantagioni): anzi qua e là si loda il fisico dei neri e la loro resistenza alle malattie.
Conclusione: quando ho spiegato a mio padre cosa stavo scrivendo non ne è rimasto impressionato, anzi… A me pare pare invece straordinario aver trovato una forte relazione diretta fra due concetti apparentemente così distanti, ovvero che l’evoluzione darwiniana è premessa necessaria al razzismo (almeno partendo da un’ottica cristiana com’è la cultura occidentale).
Comunque in bagno, nonostante la stitichezza, continuo ad andare e di conseguenza la lettura di “Cotton is king” procede bene.
Sono a un capitolo dove viene descritta l’esperienza canadese nella prima metà del XIX secolo. Il Canada è una colonia del Regno Unito e la schiavitù è bandita: il paese è quindi una metà per gli schiavi fuggitivi (se ho ben capito negli stati senza schiavitù degli USA c’era sempre il pericolo di essere rimandati indietro; forse scrivo una sciocchezza ma mi pare che fosse nella costituzione).
Comunque qui l’autore presenta delle lunghe testimonianze sulla convivenza fra gli ex schiavi accolti in specifiche cittadine qua e là nel Canada.
Ne ho letta una lunghissima che ho trovato perfino divertente: molti anni fa in risposta a una domanda di un amico esordii con “Io non sono razzista ma…” e qui fui subito da lui stoppato. Mi spiegò che chi dice così allora è razzista. Io trovai il concetto ingiusto e irritante: come potevo premettere che sarei arrivato a una conclusione, in genere condivisa dai razzisti, ma senza usare argomentazioni razziste?
Probabilmente il mio amico partiva dall’idea che tutte le conclusioni dei razzisti sono sbagliate e, quindi, se io arrivavo a una delle medesime conclusioni, non importa per quale via, sarei giunto comunque a una conclusione sbagliata, insomma avrei sprecato tempo e fiato.
Ero quindi libero di esprimere la mia opinione se e solo se non giungevo a certe conclusioni. In realtà, dal mio punto di vista, anche i razzisti, un po’ come gli orologi rotti segnano comunque due volte al giorno l’ora giusta, possono esprimere idee corrette. Inoltre, come sapete, sono istintivamente contro la censura e, quindi, l’intera faccenda mi irritava assai.
Ovvio il paralogismo del mio amico: tutti i razzisti sbagliano → ogni loro conclusione è errata → se condividi una loro conclusione sbagli → se sbagli sei razzista.
L’ultimo passaggio è chiaramente illogico ma è l’unica maniera con cui dare senso all’idea che chi dica “Io non sono razzista ma…” sia automaticamente da considerarsi razzista.
Comunque tutta questa lunga premessa è per arrivare a dire che, almeno nel caso della prima testimonianza (di un maggiore dell’esercito inglese che per vent’anni aveva servito in India, poi si era trasferito come agricoltore in Canada dove era anche stato eletto sceriffo e, infine, negli USA), aveva ragione il mio amico!
Il maggiore si dilunga infatti a lungo a spiegare di come lui non fosse razzista, che nei suoi vent’anni di esperienza in India, non aveva mai avuto problemi con i neri locali, che lui è contro la schiavitù e pensa che sia giusto aiutare gli schiavi in fuga, che prima di conoscerli bene aveva fatto di tutto per aiutarli come poteva MA…
Poi racconta tutta una serie di aneddoti e dati estemporanei e apparentemente oggettivi a cui, senza informazioni precise, è impossibile controbattere che mostrano come queste comunità nere siano peggio delle cavallette, soprattutto portano tanta piccola e un po’ di grande criminalità. In una cittadina il 90% dei crimini è per esempio attribuito alla piccola minoranza di popolazione nera.
Il razzismo del maggiore lo si ricava indirettamente: per esempio spesso si riferisce ai neri con metafore del tipo “the ill fated race” (“la sventurata razza”) che fa capire come, sebbene paternalisticamente e sempre dichiarando la sua pietà per la loro sventura, abbia pregiudizi sulla loro natura.
Cosa molto interessante è che per l’intero libro non si parla mai di razzismo, di inferiorità congenità dei neri.
Inizialmente avevo stupidamente pensato che l’autore volesse evitare di cascare nel tipo di “trappola” comunicativa di cui il mio amico era fautore: “se tiri in ballo il razzismo allora sei razzista”.
Ma da qualche giorno mi sono reso conto che il problema è contemporaneamente più semplice ma anche più interessante.
Questo libro è del 1860 mentre la versione definitiva delle “Origine delle specie” è del 1871. Chiaro che all’epoca, specialmente fuori dall’ambiente dei naturalisti, le idee di Darwin non fossero note.
Ecco io credo che l’idea di superiorità razziale possa venire fuori solo alla luce della teoria dell’evoluzione delle specie. Altrimenti, se ci rifacciamo ai miti cristiani, tutti gli uomini sono uguali: dire che una razza è inferiore a un’altra è un po’ come andare contro a quanto affermato e voluto da Dio.
Ci vogliono nuove idee (protomiti) alternative a questa visione religiosa delle razze umane per poter giungere a conclusioni diverse: in questo caso è la teoria scientifica di Darwin che permette di ipotizzare come, magari tutte le razze siano anche state create uguali da Dio, ma alcune (per enne motivi) si sono poi evolute più di altre e ora sono loro superiori: e questa è l'essenza del razzismo tradizionale.
Credo insomma che, paradossalmente, il razzismo propriamente detto, così come lo intendiamo comunemente oggi, non esistesse negli USA degli schiavisti!
Non per nulla le due maggiori argomentazioni a favore della schiavitù che ho trovato fin qui sono o di carattere economico (gli USA fallirebbero senza la schiavitù) oppure di impreparazione morale degli schiavi a vivere liberi (che si risolve con più religione cristiana nelle piantagioni): anzi qua e là si loda il fisico dei neri e la loro resistenza alle malattie.
Conclusione: quando ho spiegato a mio padre cosa stavo scrivendo non ne è rimasto impressionato, anzi… A me pare pare invece straordinario aver trovato una forte relazione diretta fra due concetti apparentemente così distanti, ovvero che l’evoluzione darwiniana è premessa necessaria al razzismo (almeno partendo da un’ottica cristiana com’è la cultura occidentale).
sabato 16 dicembre 2023
Storie alternative
YouTube mi ha suggerito un video bellissimo: What if: sfida tra@Evropantiqva e @tribunus - Con la violenza si risolve tutto dal canale Renato Minutolo.
Renato Minutolo probabilmente già lo conoscete: fa delle bellissime imitazioni di Alessandro Barbero e, ovviamente, è un grande appassionato di storia.
Da quello che ho capito recentemente ha scritto un libro comico/storico costituito da storie alternative, ovvero basate sul “cosa sarebbe successo se”?
Per celebrare l’evento ha ideato una diretta (che io sto guardando in differita) con il tubista di EvropaAntiqva e il bloggatore di TRIBUNUS.
Il collegamento a TRIBUNUS lo trovate da tempo nella lista dei miei ghiribizzi preferiti: ogni tanto gli pongo qualche domanda e l’autore è sempre gentilissimo nel cercare di rispondermi…
Su EvropaAntiqva credo di aver anche scritto un paio di pezzi: comunque il suo autore è uno storico di prima categoria caratterizzato da un’acribia che dà il senso di cosa sia il modo di pensare degli storici…
Nella diretta devono inventarsi delle storie alternative basate sulle indicazioni di Minutolo. Spettatori e ospiti giudicano, fanno domande e intervengono; alla fine in questo gioco di fantasia vince chi inventa la storia alternativa migliore.
Per adesso ho ascoltato la versione di EvropaAntiqva della storia alternativa sulla vittoria dei persiani contro i greci.
Adesso sta invece parlando il bloggatore di TRIBUNUS sulla storia alternativa provocata da una battaglia minore. Il suo compito è molto più difficile perché è più difficile immaginarsi cosa possa accadere modificando poco piuttosto che modificando tanto!
Per adesso EvropaAntiqva mi pare in vantaggio soprattutto perché il suo tubista è abituato a parlare e quindi ha un’esposizione più precisa e gradevole da ascoltare al di là del contenuto delle sue idee. Non per niente il bloggatore di TRIBUNUS preferisce scrivere piuttosto che fare video!
L’unica mia critica, non so quanto pertinente, è che queste storie alternative mi sembrano, almeno in questa fase iniziale, basate molto su espansioni territoriali che, ovviamente, sono l’elemento più evidente di una storia alternativa. A mio avviso però sarebbe interessante e giusto cercare di immaginare i cambiamenti culturali.
Per esempio EvropaAntiqva ipotizza una Siracusa che, in pratica, si sostituisce a Roma e unifica l’Italia.
Io però, da quel poco che so di storia, associo sempre gli antichi greci alla polis, ovvero a una realtà delimitata dai confini della città: anche le espansioni greche che mi vengono in mente non sono conquiste alla romana ma si traducono in nuove colonie oppure in rapporti di sudditanza della città vinta che però mantiene una sua ampia autonomia (magari tributi e aiuto in caso di guerra). Questo credo perché, appunto, mancava il concetto di regno nella mentalità greca. Del resto la democrazia alla greca (ovvero reale fra chi aveva i diritti politici) non era praticabile uscendo dalla dimensione della città.
C’è da dire che a Siracusa vi erano stati dei tiranni, più o meno equivalenti a re: ma in questo caso le città della Sicilia e della Magna Grecia come avrebbero reagito a questa contraddizione fra democrazia e regno?
Mi immagino una grande tensione sociale in questa ipotetica egemonia siracusana: probabilmente sarebbe dovuto essere bravo il tiranno di turno di Siracusa a fornire aumenti di forza ai parapoteri delle singole città della Magna Grecia (cosa difficile perché nelle democrazie reali, il potere è diffuso fra tutti gli uomini liberi: invece i privilegi infatti implicano pochi con tanto e tanti con poco...(*1)): in questa maniera non si sarebbero ribellate alleandosi fra loro, poi dopo una generazione se il nuovo assetto funziona la popolazione si abitua alla nuova realtà…
Il mio punto è che Siracusa, per fondare un regno, avrebbe dovuto trovare una soluzione all’aporia fra democrazia e regno: altrimenti la collaborazione fra le varie città greche sarebbe stata limitata solo all’emergenza (come nelle guerre contro i persiani).
Vabbè, per fare previsioni più accurate dovrei conoscere meglio la storia della Magna Grecia e, in particolare, quanto e se fosse sviluppata la democrazia del tipo della polis della Grecia classica...
Conclusione: vabbè, comunque un gioco divertente e un video piacevolissimo per chi si interessa di storia!
Nota (*1): per esempio supponiamo che il tiranno di Siracusa riesca a replicare la stessa forma di governo nelle altre città greche: ovvero tanti tiranni, ovviamente a lui fedeli. Allora nelle stesse città ci sarebbero tanti insoddisfatti, i vari uomini liberi più ricchi che prima potevano aspirare al potere, che poi erano il nerbo dell’esercito greco, ovvero gli opliti. Mi pare ragionevole che sarebbero stati pronti a ribellarsi alla prima opportunità (con l’unica difficoltà di riuscire a coordinarsi insieme).
Ma cosa succederebbe durante la guerra contro Roma? In quel momento le rivolte nelle diverse città sarebbero state più difficilmente represse con l’esercito siracusano già impegnato dai romani...
Renato Minutolo probabilmente già lo conoscete: fa delle bellissime imitazioni di Alessandro Barbero e, ovviamente, è un grande appassionato di storia.
Da quello che ho capito recentemente ha scritto un libro comico/storico costituito da storie alternative, ovvero basate sul “cosa sarebbe successo se”?
Per celebrare l’evento ha ideato una diretta (che io sto guardando in differita) con il tubista di EvropaAntiqva e il bloggatore di TRIBUNUS.
Il collegamento a TRIBUNUS lo trovate da tempo nella lista dei miei ghiribizzi preferiti: ogni tanto gli pongo qualche domanda e l’autore è sempre gentilissimo nel cercare di rispondermi…
Su EvropaAntiqva credo di aver anche scritto un paio di pezzi: comunque il suo autore è uno storico di prima categoria caratterizzato da un’acribia che dà il senso di cosa sia il modo di pensare degli storici…
Nella diretta devono inventarsi delle storie alternative basate sulle indicazioni di Minutolo. Spettatori e ospiti giudicano, fanno domande e intervengono; alla fine in questo gioco di fantasia vince chi inventa la storia alternativa migliore.
Per adesso ho ascoltato la versione di EvropaAntiqva della storia alternativa sulla vittoria dei persiani contro i greci.
Adesso sta invece parlando il bloggatore di TRIBUNUS sulla storia alternativa provocata da una battaglia minore. Il suo compito è molto più difficile perché è più difficile immaginarsi cosa possa accadere modificando poco piuttosto che modificando tanto!
Per adesso EvropaAntiqva mi pare in vantaggio soprattutto perché il suo tubista è abituato a parlare e quindi ha un’esposizione più precisa e gradevole da ascoltare al di là del contenuto delle sue idee. Non per niente il bloggatore di TRIBUNUS preferisce scrivere piuttosto che fare video!
L’unica mia critica, non so quanto pertinente, è che queste storie alternative mi sembrano, almeno in questa fase iniziale, basate molto su espansioni territoriali che, ovviamente, sono l’elemento più evidente di una storia alternativa. A mio avviso però sarebbe interessante e giusto cercare di immaginare i cambiamenti culturali.
Per esempio EvropaAntiqva ipotizza una Siracusa che, in pratica, si sostituisce a Roma e unifica l’Italia.
Io però, da quel poco che so di storia, associo sempre gli antichi greci alla polis, ovvero a una realtà delimitata dai confini della città: anche le espansioni greche che mi vengono in mente non sono conquiste alla romana ma si traducono in nuove colonie oppure in rapporti di sudditanza della città vinta che però mantiene una sua ampia autonomia (magari tributi e aiuto in caso di guerra). Questo credo perché, appunto, mancava il concetto di regno nella mentalità greca. Del resto la democrazia alla greca (ovvero reale fra chi aveva i diritti politici) non era praticabile uscendo dalla dimensione della città.
C’è da dire che a Siracusa vi erano stati dei tiranni, più o meno equivalenti a re: ma in questo caso le città della Sicilia e della Magna Grecia come avrebbero reagito a questa contraddizione fra democrazia e regno?
Mi immagino una grande tensione sociale in questa ipotetica egemonia siracusana: probabilmente sarebbe dovuto essere bravo il tiranno di turno di Siracusa a fornire aumenti di forza ai parapoteri delle singole città della Magna Grecia (cosa difficile perché nelle democrazie reali, il potere è diffuso fra tutti gli uomini liberi: invece i privilegi infatti implicano pochi con tanto e tanti con poco...(*1)): in questa maniera non si sarebbero ribellate alleandosi fra loro, poi dopo una generazione se il nuovo assetto funziona la popolazione si abitua alla nuova realtà…
Il mio punto è che Siracusa, per fondare un regno, avrebbe dovuto trovare una soluzione all’aporia fra democrazia e regno: altrimenti la collaborazione fra le varie città greche sarebbe stata limitata solo all’emergenza (come nelle guerre contro i persiani).
Vabbè, per fare previsioni più accurate dovrei conoscere meglio la storia della Magna Grecia e, in particolare, quanto e se fosse sviluppata la democrazia del tipo della polis della Grecia classica...
Conclusione: vabbè, comunque un gioco divertente e un video piacevolissimo per chi si interessa di storia!
Nota (*1): per esempio supponiamo che il tiranno di Siracusa riesca a replicare la stessa forma di governo nelle altre città greche: ovvero tanti tiranni, ovviamente a lui fedeli. Allora nelle stesse città ci sarebbero tanti insoddisfatti, i vari uomini liberi più ricchi che prima potevano aspirare al potere, che poi erano il nerbo dell’esercito greco, ovvero gli opliti. Mi pare ragionevole che sarebbero stati pronti a ribellarsi alla prima opportunità (con l’unica difficoltà di riuscire a coordinarsi insieme).
Ma cosa succederebbe durante la guerra contro Roma? In quel momento le rivolte nelle diverse città sarebbero state più difficilmente represse con l’esercito siracusano già impegnato dai romani...
venerdì 15 dicembre 2023
Richiesta consiglio (rapido!)
Allora finalmente mi sono deciso a vedere come funziona la pubblicità su Twitter e ora devo decidere cosa fare: chiedo quindi aiuto ai miei lettori per consigli, suggerimenti e/o incoraggiamenti!
Per iniziare vedo di riassumere la situazione e obiettivi che potrebbero essere non chiari a chi mi segue solo saltuariamente…
In principio:
Dalla fine del 2016 ho scritto e periodicamente aggiornato un’opera intitolata “La luce più buia” che qui sul ghiribizzo chiamo familiarmente “Epitome” (con la l’iniziale maiuscola perché è l’epitome per antonomasia!).
Inizialmente volevo solo riassumere brevemente la mia personale visione del mondo in maniera da usarla come riferimento nei miei pezzi (senza fare riferimento a decine di articoli che a loro volta rimandavano ad altri articoli etc.).
Col tempo, a forza di miglioramenti e aggiunte, mi sembra sia diventata un’opera significativa e meritevole di essere letta: per esempio, considerando solo le dimensioni, è passata da 80 pagine a quasi 500.
L’argomento:
Il sottotitolo alla “Luce più buia” (non scritto da me!) recita: «Percorso di antropologia sociologica, tra teoria politica e valutazione storica dei fenomeni».
Lo so: significa troppo e nulla.
Il fatto è che si tratta di un’opera pesante e faticosa da leggere ed, essendo una sintesi della mia visione del mondo, tratta argomenti disparati: psicologia, sociologia, politica, geopolitica, storia, filosofia e probabilmente altro ancora!
Insomma un’opera non per tutti e che non vuole essere per tutti...
Il problema:
Nonostante l’opera sia super bellissima e scaricabile gratuitamente come PDF c’è un grosso problema: nessuno la scarica né la legge!
Fino a qualche anno fa non mi importava ma adesso mi pare oggettivamente meritevole di un po’ di attenzione e mi dispiace che nessuno la legga…
Ma del resto ciò è comprensibile: ho scritto un’opera estremamente ambiziosa senza aver nessun titolo accademico per farlo. In altre parole nessuno mi conosce e, giustamente, nessuno ha voglia di mettersi a studiare un’opera così peculiare e complessa…
La soluzione:
Ormai diversi mesi fa (v. Breve aggiornamento) cercai di decidere quale fosse il miglior modo di procedere. Alla fine giunsi alla conclusione di mettere su un sito (Le Nuove Belve) in cui proponevo non una sintesi dell’opera (impossibile da sintetizzare essendo già un’epitome, cioè un riassunto) con l’idea di pubblicizzare essa e non il libro…
Il passo successivo sarebbe stato poi quello di pubblicizzare l’opera su Twitter o simili…
Situazione attuale:
Dopo mesi il sito è finalmente pronto e, a inizio dicembre, ho iniziato a guardarmi intorno: prima avevo contattato Sfero.me, un sito poco noto ma probabilmente usato da un pubblico potenzialmente interessato alla mia opera. Mi hanno risposto solo pochi giorni fa con una epistola spiegandomi semplicemente di telefonare a un numero telefonico. L’unica cosa che so (non ho telefonato) è che per 90€ mostrano la pubblicità 30.000 volte.
Stamani ho invece guardato Twitter che adopera un meccanismo molto più complesso ma, mi pare, potenzialmente più efficace.
Come funziona la pubblicità su Twitter:
Premetto che spero di aver capito bene perché le formule possibili sono molteplici e ci sono dei concetti da capire che non sono banali per chi, come me, non si intende di pubblicità.
Nella particolare formula di pubblicità che ho scelto posso specificare il pubblico potenziale a cui voglio rivolgermi usando tre criteri:
1. il primo è geografico e qui, banalmente, ho selezionato Italia visto che “La luce più buia” è scritta in italiano. Facile e perfetto.
2. Il secondo criterio è di interesse e si basa su delle parole chiave da me scelte (politica, geopolitica, storia, sociologia etc.)
3. Il terzo è anagrafico: fascia di età e sesso. Per l’età voglio un pubblico maturo e ho scelto 25 anni o più; per il sesso avevo pensato “entrambi” ma mi è venuto il dubbio che forse gli uomini sarebbero significativamente più interessati. Che ne pensate?
Alla fine il pubblico potenziale stimato è di 60.000-65.000 persone (non che venga fatta vedere a tutte queste persone ma solo a un sottoinsieme di queste!).
Poi si può stabilire per quanti giorni fare la nostra pubblicità e qual è il nostro tetto di spesa giornaliero. Io indicativamente pensavo a una decina di giorni con tetto giornaliero di 10€ (a cui dovrò aggiungere l’IVA).
Fin qui tutto semplice: ora viene il meccanismo esoterico…
Come vengono stabilite le pubblicità che Twitter propone ai suoi singoli utenti?
Il numero di pubblicità è limitato e quindi le varie pubblicità competono in una specie di asta per essere pubblicate. Questa cifra sarà poi quella che mi verrà effettivamente addebitata se la mia pubblicità viene cliccata: cioè se la mia pubblicità è visualizzata ma l’utente non ci clicca sopra allora non la pago.
Se per un certo utente sono disponibili tre pubblicità con “bid” (offerte di puntate per l’asta) di 1$, 1.25$ e 0.50$ allora, a parità di condizioni (viene considerata anche la “qualità” della pubblicità), verrà pubblicata quella a 1.25$ a cui, per la precisione, verrà addebitato il costo del secondo “bid” più un centesimo: in questo esempio 1.01$. Come detto l’addebito verrà fatto solo se l’utente avrà anche cliccato sulla pubblicità.
Chiaramente quando una pubblicità raggiunge il suo limite giornaliero di spesa giornaliero smette di essere promossa…
Domande:
Io sarei più orientato verso la pubblicità su Twitter rispetto a Sfero.me perché è più “concreto” quello che compro. Se metto un “bid” di 0.50$ so che pago per 20 persone al giorno che arrivano sul mio sito (poi non è detto che ci facciano qualcosa ma almeno ci arrivano). Al contrario non ho idea a quante persone mi corrispondono 30.000 visualizzazioni su Sfero.me: io personalmente non clicco mai sulla pubblicità…
Per quel che ne so il rapporto medio potrebbe essere 1 a 1000 e quindi 30.000 pubblicità potrebbero corrispondere a 30 visite sul mio sito: ma non ne ho idea! Magari se il mio pallio (“banner”!) fosse carino e curioso lo cliccherebbero 1 volta su 300 che corrisponderebbero a 100 visite sul mio sito.
Alla fine l’ordine di grandezza del costo fra Twitter e Sfero mi sembra lo stesso ma Twitter mi dà più garanzie sul numero effettivo di visite.
Cosa ne pensate?
E poi che “bid” mettere? Se ho ben capito il costo medio è piuttosto alto 1.25$ negli USA (in Italia ho trovato un riferimento che dice che il costo medio è del 25% minore rispetto agli USA).
Se metto un “bid” troppo basso la mia pubblicità potrebbe non venire mai visualizzata! Ma visto che Twitter non ha spese minime allora, male che vada, non spenderò niente…
Per questo sarei per un “bid” basso: magari da lanciare dopo le festività (ora, suppongo, la concorrenza sia molto più alta)...
Che ne pensate?
Conclusione: se per caso vedrete nei prossimi giorni la mia pubblicità su Twitter NON CLICCATELA ASSOLUTAMENTE!!!
Per iniziare vedo di riassumere la situazione e obiettivi che potrebbero essere non chiari a chi mi segue solo saltuariamente…
In principio:
Dalla fine del 2016 ho scritto e periodicamente aggiornato un’opera intitolata “La luce più buia” che qui sul ghiribizzo chiamo familiarmente “Epitome” (con la l’iniziale maiuscola perché è l’epitome per antonomasia!).
Inizialmente volevo solo riassumere brevemente la mia personale visione del mondo in maniera da usarla come riferimento nei miei pezzi (senza fare riferimento a decine di articoli che a loro volta rimandavano ad altri articoli etc.).
Col tempo, a forza di miglioramenti e aggiunte, mi sembra sia diventata un’opera significativa e meritevole di essere letta: per esempio, considerando solo le dimensioni, è passata da 80 pagine a quasi 500.
L’argomento:
Il sottotitolo alla “Luce più buia” (non scritto da me!) recita: «Percorso di antropologia sociologica, tra teoria politica e valutazione storica dei fenomeni».
Lo so: significa troppo e nulla.
Il fatto è che si tratta di un’opera pesante e faticosa da leggere ed, essendo una sintesi della mia visione del mondo, tratta argomenti disparati: psicologia, sociologia, politica, geopolitica, storia, filosofia e probabilmente altro ancora!
Insomma un’opera non per tutti e che non vuole essere per tutti...
Il problema:
Nonostante l’opera sia super bellissima e scaricabile gratuitamente come PDF c’è un grosso problema: nessuno la scarica né la legge!
Fino a qualche anno fa non mi importava ma adesso mi pare oggettivamente meritevole di un po’ di attenzione e mi dispiace che nessuno la legga…
Ma del resto ciò è comprensibile: ho scritto un’opera estremamente ambiziosa senza aver nessun titolo accademico per farlo. In altre parole nessuno mi conosce e, giustamente, nessuno ha voglia di mettersi a studiare un’opera così peculiare e complessa…
La soluzione:
Ormai diversi mesi fa (v. Breve aggiornamento) cercai di decidere quale fosse il miglior modo di procedere. Alla fine giunsi alla conclusione di mettere su un sito (Le Nuove Belve) in cui proponevo non una sintesi dell’opera (impossibile da sintetizzare essendo già un’epitome, cioè un riassunto) con l’idea di pubblicizzare essa e non il libro…
Il passo successivo sarebbe stato poi quello di pubblicizzare l’opera su Twitter o simili…
Situazione attuale:
Dopo mesi il sito è finalmente pronto e, a inizio dicembre, ho iniziato a guardarmi intorno: prima avevo contattato Sfero.me, un sito poco noto ma probabilmente usato da un pubblico potenzialmente interessato alla mia opera. Mi hanno risposto solo pochi giorni fa con una epistola spiegandomi semplicemente di telefonare a un numero telefonico. L’unica cosa che so (non ho telefonato) è che per 90€ mostrano la pubblicità 30.000 volte.
Stamani ho invece guardato Twitter che adopera un meccanismo molto più complesso ma, mi pare, potenzialmente più efficace.
Come funziona la pubblicità su Twitter:
Premetto che spero di aver capito bene perché le formule possibili sono molteplici e ci sono dei concetti da capire che non sono banali per chi, come me, non si intende di pubblicità.
Nella particolare formula di pubblicità che ho scelto posso specificare il pubblico potenziale a cui voglio rivolgermi usando tre criteri:
1. il primo è geografico e qui, banalmente, ho selezionato Italia visto che “La luce più buia” è scritta in italiano. Facile e perfetto.
2. Il secondo criterio è di interesse e si basa su delle parole chiave da me scelte (politica, geopolitica, storia, sociologia etc.)
3. Il terzo è anagrafico: fascia di età e sesso. Per l’età voglio un pubblico maturo e ho scelto 25 anni o più; per il sesso avevo pensato “entrambi” ma mi è venuto il dubbio che forse gli uomini sarebbero significativamente più interessati. Che ne pensate?
Alla fine il pubblico potenziale stimato è di 60.000-65.000 persone (non che venga fatta vedere a tutte queste persone ma solo a un sottoinsieme di queste!).
Poi si può stabilire per quanti giorni fare la nostra pubblicità e qual è il nostro tetto di spesa giornaliero. Io indicativamente pensavo a una decina di giorni con tetto giornaliero di 10€ (a cui dovrò aggiungere l’IVA).
Fin qui tutto semplice: ora viene il meccanismo esoterico…
Come vengono stabilite le pubblicità che Twitter propone ai suoi singoli utenti?
Il numero di pubblicità è limitato e quindi le varie pubblicità competono in una specie di asta per essere pubblicate. Questa cifra sarà poi quella che mi verrà effettivamente addebitata se la mia pubblicità viene cliccata: cioè se la mia pubblicità è visualizzata ma l’utente non ci clicca sopra allora non la pago.
Se per un certo utente sono disponibili tre pubblicità con “bid” (offerte di puntate per l’asta) di 1$, 1.25$ e 0.50$ allora, a parità di condizioni (viene considerata anche la “qualità” della pubblicità), verrà pubblicata quella a 1.25$ a cui, per la precisione, verrà addebitato il costo del secondo “bid” più un centesimo: in questo esempio 1.01$. Come detto l’addebito verrà fatto solo se l’utente avrà anche cliccato sulla pubblicità.
Chiaramente quando una pubblicità raggiunge il suo limite giornaliero di spesa giornaliero smette di essere promossa…
Domande:
Io sarei più orientato verso la pubblicità su Twitter rispetto a Sfero.me perché è più “concreto” quello che compro. Se metto un “bid” di 0.50$ so che pago per 20 persone al giorno che arrivano sul mio sito (poi non è detto che ci facciano qualcosa ma almeno ci arrivano). Al contrario non ho idea a quante persone mi corrispondono 30.000 visualizzazioni su Sfero.me: io personalmente non clicco mai sulla pubblicità…
Per quel che ne so il rapporto medio potrebbe essere 1 a 1000 e quindi 30.000 pubblicità potrebbero corrispondere a 30 visite sul mio sito: ma non ne ho idea! Magari se il mio pallio (“banner”!) fosse carino e curioso lo cliccherebbero 1 volta su 300 che corrisponderebbero a 100 visite sul mio sito.
Alla fine l’ordine di grandezza del costo fra Twitter e Sfero mi sembra lo stesso ma Twitter mi dà più garanzie sul numero effettivo di visite.
Cosa ne pensate?
E poi che “bid” mettere? Se ho ben capito il costo medio è piuttosto alto 1.25$ negli USA (in Italia ho trovato un riferimento che dice che il costo medio è del 25% minore rispetto agli USA).
Se metto un “bid” troppo basso la mia pubblicità potrebbe non venire mai visualizzata! Ma visto che Twitter non ha spese minime allora, male che vada, non spenderò niente…
Per questo sarei per un “bid” basso: magari da lanciare dopo le festività (ora, suppongo, la concorrenza sia molto più alta)...
Che ne pensate?
Conclusione: se per caso vedrete nei prossimi giorni la mia pubblicità su Twitter NON CLICCATELA ASSOLUTAMENTE!!!
Terrore in bici
Dovendo stanziare più di quanto vorrei in città mi è venuta l’idea di portarmi la bici a casa di mio padre. Così, invece di andare in centro a piedi potrei farlo con le due ruote ampliando oltretutto il mio raggio di azione.
In realtà la bici l’usavo molto quando abitavo in Olanda e devo dire che era un vero e proprio piacere: mai un problema. Anche perché le bici sono super tutelate dal codice della strada olandese: in breve possono fare tutto e hanno sempre ragione. E se una macchina ha la sfortuna di sfiorare una bicicletta il conducente rischia il ritiro della patente…
Invece, quando tornai in Italia, la bicicletta smisi di usarla: un po’ perché vivendo in un luogo isolato non mi era utile per gli spostamenti e poi anche perché nelle strade statali che avrei dovuto percorrere per andare ai paesi vicini non mi sentivo sicuro.
Ma Firenze è piena di piste ciclabili! Sarà un piacere andare in bici… oppure no?
Finalmente oggi mi sono deciso a fare una breve sortita: è stata molto corta perché sono uscito troppo tardi senza pensare che il sole sarebbe presto tramontato.
L’idea era di riprendere confidenza con il mezzo: fermarsi e ripartire, con i freni (che mi sembra facciano il giusto) ma, soprattutto, con il traffico locale…
Il mio soprannome non è KGB per niente: sono super sospettoso e non mi fido per niente degli altri. Con la macchina non è un grosso problema e, anzi, probabilmente la mia prudenza mi ha evitato nel corso degli anni un paio di incidenti.
Il fatto è che la mia paura è proporzionale al rischio: andando in macchina rischio un incidente, cioè in genere un ammaccatura alla carrozzeria. Ma con la bici il rischio è di un paio di ordini di grandezza maggiore: anche un urto piccolissimo rischierebbe di farmi come minimo cadere e, quindi, sono super allerta e attento a tutto…
Per partire ho seguito un’altra bici: c’era da immettersi su un’altra strada in un incrocio a “T” dove volevo andare a sinistra. Come un bambino mi sono accostato all’altra bici (dal lato più riparato) e, con il cuore in gola, gli sono andato dietro quando ha attraversato la strada per immettersi sulla corsia opposta.
Dopo un 500 metri c’era una coda di macchine: la mia guida ha rallentato ed è passata alla destra delle macchine in fila e a sinistra di quelle parcheggiate. Io invece non me la sono sentita: il rischio di venire schiacciato fra le macchine in movimento e quelle ferme era troppo alto. Così sono sceso di bici, sono andato sul marciapiedi ho fatto una trentina di metri a piedi per raggiungere le strisce che ho attraversato. Poi ho ripreso la bici con l’idea di raggiungere una pista ciclabile della zona.
Qui il problema era che a ogni isolato dovevo attraversare la strada: ovviamente ero molto attento a causa del pericolo altissimo ma, fortunatamente, erano strade secondarie senza traffico e non ho mai dovuto fermarmi per dare la precedenza.
Arrivato a una rotonda non ho avuto il coraggio di attraversarla: il pericolo che le macchine non mi investissero per girare a destra mi sembrava eccessivo, quasi una certezza…
Così ho deviato per stradine secondarie con l’idea di tornare verso casa perché nel frattempo mi ero accorto che iniziava già a fare buio: e, come tutti sanno, al crepuscolo gli automobilisti divengono praticamente ciechi e arrotano ciclisti senza nemmeno accorgersene trascinandoli poi per chilometri sull’asfalto...
A un certo punto dovevo girare a sinistra così ho preso coraggio e ho messo la freccia (ho segnalato con la mano che intendevo svoltare): fortunatamente non c’erano macchine ne dietro di me né provenienti dalla direzione opposta e così la complessa manovra è riuscita con successo.
L’ultimo momento di adrenalina pura è stato su una piccola rotonda: io avevo la precedenza ma c’erano delle macchine che volevano immettersi in essa: si sarebbero fermate lasciandomi passare o mi avrebbero investito?
Ho valutato che l’uomo alla guida mi avesse visto e così gli sono passato con lenta prudenza davanti: ma ho percepito chiaramente il desiderio del paraurti dell’auto di venirmi addosso…
Finalmente, dopo appena mezz’ora, sono arrivato a casa: nessuna auto mi ha investito né io sono caduto dalla bici!
Conclusione: valuto che mi occorreranno molte ore per sentirmi a mio agio nel traffico cittadino.
In realtà la bici l’usavo molto quando abitavo in Olanda e devo dire che era un vero e proprio piacere: mai un problema. Anche perché le bici sono super tutelate dal codice della strada olandese: in breve possono fare tutto e hanno sempre ragione. E se una macchina ha la sfortuna di sfiorare una bicicletta il conducente rischia il ritiro della patente…
Invece, quando tornai in Italia, la bicicletta smisi di usarla: un po’ perché vivendo in un luogo isolato non mi era utile per gli spostamenti e poi anche perché nelle strade statali che avrei dovuto percorrere per andare ai paesi vicini non mi sentivo sicuro.
Ma Firenze è piena di piste ciclabili! Sarà un piacere andare in bici… oppure no?
Finalmente oggi mi sono deciso a fare una breve sortita: è stata molto corta perché sono uscito troppo tardi senza pensare che il sole sarebbe presto tramontato.
L’idea era di riprendere confidenza con il mezzo: fermarsi e ripartire, con i freni (che mi sembra facciano il giusto) ma, soprattutto, con il traffico locale…
Il mio soprannome non è KGB per niente: sono super sospettoso e non mi fido per niente degli altri. Con la macchina non è un grosso problema e, anzi, probabilmente la mia prudenza mi ha evitato nel corso degli anni un paio di incidenti.
Il fatto è che la mia paura è proporzionale al rischio: andando in macchina rischio un incidente, cioè in genere un ammaccatura alla carrozzeria. Ma con la bici il rischio è di un paio di ordini di grandezza maggiore: anche un urto piccolissimo rischierebbe di farmi come minimo cadere e, quindi, sono super allerta e attento a tutto…
Per partire ho seguito un’altra bici: c’era da immettersi su un’altra strada in un incrocio a “T” dove volevo andare a sinistra. Come un bambino mi sono accostato all’altra bici (dal lato più riparato) e, con il cuore in gola, gli sono andato dietro quando ha attraversato la strada per immettersi sulla corsia opposta.
Dopo un 500 metri c’era una coda di macchine: la mia guida ha rallentato ed è passata alla destra delle macchine in fila e a sinistra di quelle parcheggiate. Io invece non me la sono sentita: il rischio di venire schiacciato fra le macchine in movimento e quelle ferme era troppo alto. Così sono sceso di bici, sono andato sul marciapiedi ho fatto una trentina di metri a piedi per raggiungere le strisce che ho attraversato. Poi ho ripreso la bici con l’idea di raggiungere una pista ciclabile della zona.
Qui il problema era che a ogni isolato dovevo attraversare la strada: ovviamente ero molto attento a causa del pericolo altissimo ma, fortunatamente, erano strade secondarie senza traffico e non ho mai dovuto fermarmi per dare la precedenza.
Arrivato a una rotonda non ho avuto il coraggio di attraversarla: il pericolo che le macchine non mi investissero per girare a destra mi sembrava eccessivo, quasi una certezza…
Così ho deviato per stradine secondarie con l’idea di tornare verso casa perché nel frattempo mi ero accorto che iniziava già a fare buio: e, come tutti sanno, al crepuscolo gli automobilisti divengono praticamente ciechi e arrotano ciclisti senza nemmeno accorgersene trascinandoli poi per chilometri sull’asfalto...
A un certo punto dovevo girare a sinistra così ho preso coraggio e ho messo la freccia (ho segnalato con la mano che intendevo svoltare): fortunatamente non c’erano macchine ne dietro di me né provenienti dalla direzione opposta e così la complessa manovra è riuscita con successo.
L’ultimo momento di adrenalina pura è stato su una piccola rotonda: io avevo la precedenza ma c’erano delle macchine che volevano immettersi in essa: si sarebbero fermate lasciandomi passare o mi avrebbero investito?
Ho valutato che l’uomo alla guida mi avesse visto e così gli sono passato con lenta prudenza davanti: ma ho percepito chiaramente il desiderio del paraurti dell’auto di venirmi addosso…
Finalmente, dopo appena mezz’ora, sono arrivato a casa: nessuna auto mi ha investito né io sono caduto dalla bici!
Conclusione: valuto che mi occorreranno molte ore per sentirmi a mio agio nel traffico cittadino.
giovedì 14 dicembre 2023
Miliardi per nulla
Ci pensavo stanotte (leggera insonnia): nei giorni scorsi non ho riflettuto molto sulla questione del voto negli USA per assegnare all’Ucraina altri 61 miliardi di dollari perché, da un punto di vista militare, questa decisione non cambierebbe nulla: l’occidente non ha più armi/munizioni da mandare a Kiev! Tutti questi miliardi all’Ucraina restano negli USA e vengono dati alle industrie locali per produrre (a caro prezzo!) armi per il distante futuro (dato che ne possono produrre solo poche per volta). Per la cronaca il 90% dei miliardi “dati all’Ucraina” dagli USA sono rimasti là…
Insomma ritenevo sostanzialmente indifferente tutta la questione...
Ma stanotte mi sono reso conto che Biden NON voleva che i fondi venissero approvati (*1)!
Ormai l’Ucraina ha perso la guerra: lo sanno anche i sassi. Solo i nostri media (forse: non ascoltandoli in realtà non so quello che dicono: magari la narrativa dello stallo è arrivata anche da noi?) continuano a parlare di vittoria di Kiev.
Anche la squadra di badanti di Biden ormai l’ha capito: il problema dal loro punto di vista è trasformare mediaticamente una sconfitta in una vittoria o, almeno, in un “pareggio”. E, se nemmeno questo fosse possibile, poter scaricare la colpa ad altri. Questa storia del voto è solo un giochino politico di Washington: probabilmente Zelensky è stato chiamato per spiegarglielo e rassicurarlo che riceverà qualcosa nelle prossime settimane...
E questo ci dà il senso della ragione della proposta abnorme di denaro da dare a Kiev: Biden (i suoi badanti cioè) volevano che la proposta fosse bocciata. Il motivo è che in questa maniera potranno argomentare che “l’Ucraina stava per vincere ma poi i repubblicani non ci hanno permesso di fare quell’ultimo sforzo che le avrebbe dato la vittoria”. Insomma la responsabilità della sconfitta dell’Ucraina sarà parzialmente scaricata sugli avversari politici.
Ovviamente Biden non vuole che l’Ucraina crolli prima delle elezioni statunitensi il prossimo novembre 2024 e quindi, probabilmente a gennaio, qualche miliardo (così, per gioco, ipotizzo 25) sarà mandato a Kiev. Che poi siano sufficienti a non fare implodere il paese è tutto da vedere: come già accennato più che i soldi mancano infatti uomini e armi/munizioni…
Già adesso tutto il fronte sta scricchiolando… alcune “mie” fonti iniziano a ipotizzare che già nelle prossime settimane i militari ucraini potrebbero rimuovere Zelensky dal potere: del resto chi vuole combattere sapendo di non poter vincere e che l’unico obiettivo è resistere fino alle elezioni di Biden?
No, io credo che, come tutti i piani di Biden e squadra di badanti, anche questo fallirà. Ancora è impossibile dire quando ma ho la sensazione che presto (questione di mesi e di quanto aumenterà la pressione militare russa) l’esercito crollerà improvvisamente: mi immagino una divisione che si arrende e che, rapidamente, venga imitata a macchia d’olio...
I soldati ucraini hanno compiuto miracoli di valore ma quando capiranno di essere stati sfruttati e uccisi solo per gli interessi economici di Zelensky e degli USA… beh, diciamo che il presidente in maglietta mimetica dovrà essere veloce a lasciare Kiev per trasferirsi in Florida con i miliardi che ha “guadagnato” col sangue del proprio popolo…
Conclusione: volevo scrivere un corto ma sono andato “lungo”. Ora rileggo e guardo se posso aggiungervi qualche concetto qua e là…
PS: E che dire della “squadra idioti” europea?
La politica statunitense è comprensibile: pur sbagliando sistematicamente tutti i calcoli geopolitici e ottenendo spesso i risultati opposti a quelli auspicati, avrebbe degli obiettivi strategici più o meno sensati nel breve termine (ma completamente privi di senso non solo per il lungo termine ma anche per il medio).
Invece gli idioti che comandano in Europa non sanno più quello che stanno facendo: sono proprio come gli stupidi di Cipolla/Bonhoeffer e agiscono in maniera irrazionale e, quindi, imprevedibile.
Questo dipende anche dal fatto che manca una guida sicura della politica della UE: con più stati che tirano in direzioni diverse non si tracciano linee politiche dritte ma solo scarabocchi contorti.
Intendiamoci: conoscendo bene tutti i fattori in gioco e i vari politici interessati probabilmente sarebbe possibile ricostruire la “logica” delle decisioni europee: ma onestamente il gioco non vale la candela. Che importanza ha il “come mai” se il risultato è un evidente disastro? Basta sapere che i responsabili sono principalmente Francia e Germania (e UK sebbene fuori dalla UE) e tutti quei governi che hanno appoggiato gli aiuti militari/economici all’Ucraina. In pratica si salva solo Orbán e il nuovo primo ministro della Slovacchia (*2).
Nota (*1): a dire il vero tutto il resto del ragionamento l’ho sentito spiegare da Christoforou a cui è mancato solo il passo iniziale ovvero capire che la volontà di Biden era che il pacchetto di aiuti venisse bocciato…
Nota (*2): ah! tempo fa avevo espresso speranze per le elezioni polacche. In effetti il partito di opposizione aveva vinto le elezioni ma poi il governo è stato formato da una coalizione guidata dal partito arrivato secondo: il nuovo primo ministro Tusk è un uomo di Bruxelles e non per nulla la Baronessa Tedesca era tutta felice...
Insomma ritenevo sostanzialmente indifferente tutta la questione...
Ma stanotte mi sono reso conto che Biden NON voleva che i fondi venissero approvati (*1)!
Ormai l’Ucraina ha perso la guerra: lo sanno anche i sassi. Solo i nostri media (forse: non ascoltandoli in realtà non so quello che dicono: magari la narrativa dello stallo è arrivata anche da noi?) continuano a parlare di vittoria di Kiev.
Anche la squadra di badanti di Biden ormai l’ha capito: il problema dal loro punto di vista è trasformare mediaticamente una sconfitta in una vittoria o, almeno, in un “pareggio”. E, se nemmeno questo fosse possibile, poter scaricare la colpa ad altri. Questa storia del voto è solo un giochino politico di Washington: probabilmente Zelensky è stato chiamato per spiegarglielo e rassicurarlo che riceverà qualcosa nelle prossime settimane...
E questo ci dà il senso della ragione della proposta abnorme di denaro da dare a Kiev: Biden (i suoi badanti cioè) volevano che la proposta fosse bocciata. Il motivo è che in questa maniera potranno argomentare che “l’Ucraina stava per vincere ma poi i repubblicani non ci hanno permesso di fare quell’ultimo sforzo che le avrebbe dato la vittoria”. Insomma la responsabilità della sconfitta dell’Ucraina sarà parzialmente scaricata sugli avversari politici.
Ovviamente Biden non vuole che l’Ucraina crolli prima delle elezioni statunitensi il prossimo novembre 2024 e quindi, probabilmente a gennaio, qualche miliardo (così, per gioco, ipotizzo 25) sarà mandato a Kiev. Che poi siano sufficienti a non fare implodere il paese è tutto da vedere: come già accennato più che i soldi mancano infatti uomini e armi/munizioni…
Già adesso tutto il fronte sta scricchiolando… alcune “mie” fonti iniziano a ipotizzare che già nelle prossime settimane i militari ucraini potrebbero rimuovere Zelensky dal potere: del resto chi vuole combattere sapendo di non poter vincere e che l’unico obiettivo è resistere fino alle elezioni di Biden?
No, io credo che, come tutti i piani di Biden e squadra di badanti, anche questo fallirà. Ancora è impossibile dire quando ma ho la sensazione che presto (questione di mesi e di quanto aumenterà la pressione militare russa) l’esercito crollerà improvvisamente: mi immagino una divisione che si arrende e che, rapidamente, venga imitata a macchia d’olio...
I soldati ucraini hanno compiuto miracoli di valore ma quando capiranno di essere stati sfruttati e uccisi solo per gli interessi economici di Zelensky e degli USA… beh, diciamo che il presidente in maglietta mimetica dovrà essere veloce a lasciare Kiev per trasferirsi in Florida con i miliardi che ha “guadagnato” col sangue del proprio popolo…
Conclusione: volevo scrivere un corto ma sono andato “lungo”. Ora rileggo e guardo se posso aggiungervi qualche concetto qua e là…
PS: E che dire della “squadra idioti” europea?
La politica statunitense è comprensibile: pur sbagliando sistematicamente tutti i calcoli geopolitici e ottenendo spesso i risultati opposti a quelli auspicati, avrebbe degli obiettivi strategici più o meno sensati nel breve termine (ma completamente privi di senso non solo per il lungo termine ma anche per il medio).
Invece gli idioti che comandano in Europa non sanno più quello che stanno facendo: sono proprio come gli stupidi di Cipolla/Bonhoeffer e agiscono in maniera irrazionale e, quindi, imprevedibile.
Questo dipende anche dal fatto che manca una guida sicura della politica della UE: con più stati che tirano in direzioni diverse non si tracciano linee politiche dritte ma solo scarabocchi contorti.
Intendiamoci: conoscendo bene tutti i fattori in gioco e i vari politici interessati probabilmente sarebbe possibile ricostruire la “logica” delle decisioni europee: ma onestamente il gioco non vale la candela. Che importanza ha il “come mai” se il risultato è un evidente disastro? Basta sapere che i responsabili sono principalmente Francia e Germania (e UK sebbene fuori dalla UE) e tutti quei governi che hanno appoggiato gli aiuti militari/economici all’Ucraina. In pratica si salva solo Orbán e il nuovo primo ministro della Slovacchia (*2).
Nota (*1): a dire il vero tutto il resto del ragionamento l’ho sentito spiegare da Christoforou a cui è mancato solo il passo iniziale ovvero capire che la volontà di Biden era che il pacchetto di aiuti venisse bocciato…
Nota (*2): ah! tempo fa avevo espresso speranze per le elezioni polacche. In effetti il partito di opposizione aveva vinto le elezioni ma poi il governo è stato formato da una coalizione guidata dal partito arrivato secondo: il nuovo primo ministro Tusk è un uomo di Bruxelles e non per nulla la Baronessa Tedesca era tutta felice...
mercoledì 13 dicembre 2023
Epigrafi, capitoli, associazioni... insomma un casino!
Poi non ho resistito e ho rimesso le mani sul programma che associa epigrafi a capitoli/sottocapitoli secondo le mie particolari regole (spiegai dettagliatamente l’algoritmo in un pezzo precedente).
Il problema è che mi ero ritrovato con 25 epigrafi di Hobsbawm, 13 di Aristotele, 10 di Hobbes e 6 di Sartori con piccole oscillazioni di numero per le successive approssimazioni…
La mia sensazione era che non si esploravano abbastanza combinazioni (uso un algoritmo genetico e non la forza bruta) e allora mi era venuta l’idea di non basare la popolazione iniziale sulla sola Associazione migliore (con “associazione” scritto maiuscolo intendo l’oggetto che contiene tutte le associazioni epigrafi capitoli/sottocapitoli e non una sola di queste) ma anche sulle migliori trovate a ogni sessione in cui non batto il precedente primato di punteggio.
Per fare questo ho aggiunto un nuovo archivio JSON con l’elenco delle varie Associazione migliori.
Ci ho perso un sacco di tempo (ero arrugginito) con risultati (ovvero miglioramenti) modesti.
Poi ho provato a cambiare le regole di “riproduzione” che basano il numero di figli di ogni Associazione con la distanza in varianze dalla media: meno figli a quelli nella media e di più per quelli più distanti.
Ma niente, sempre poca differenza…
In pratica sono passato da un primato di 537,12 a 540,12: un aumento di appena lo 0,56%…
Poi ho deciso di provare a ritoccare il calcolo del punteggio di ciascuna Associazione. Fra i vari fattori è considerato, per ciascuna epigrafe, il numero di epigrafi dello stesso autore: più sono e meno valgono. Ma non usavo una formula specifica, semplicemente avevo definito alcuni intervalli, arrivando al massimo a dividere il bonus valore per 12.
Evidentemente sempre troppo…
Così ho deciso di tagliare la testa al toro e di cambiare completamente approccio: invece di modificare il valore di ogni singola associazione epigrafe a capitolo/sottocapitolo ho deciso di modificare il valore dell’Associazione dividendolo per la varianza del numero di epigrafi per autore.
Ovvero più il numero di epigrafi per autore è simile fra loro e meglio è. Ma soprattutto vengono pesantemente penalizzati i picchi causati da autori con molte più epigrafi della media: ovvero Hobsbawm, Aristotele e Hobbes…
Il vecchio primato nel nuovo sistema di calcolo è passato da 540,12 a 3,46.
Già alla prima esecuzione del programma il primato è passato a 9,08 con: ARI → 7; BSB → 6; MAC → 5; MAL → 5; FRE → 5 e a seguire tutti gli altri con un numero di epigrafi minore o uguale a 4.
La progressione a ogni esecuzione è stata: 16.15, 18.13 (+1), 18.65, 18.81 (+1), 19.31 (+1), 19.83 (+3), 19.89 (+1). Da qui ho iniziato a farmi stampare 4 decimali. 19.8931 (+4), 18.8931 (un miglioramento dal 5 decimale evidentemente), 19.893147 (+1) (passato a 6 decimali), 19.907358.
Adesso il numero di epigrafi per autore era divenuto: Hobsbawm → 7; Aristotele → 6; Machiavelli → 5, poi altri 7 autori con 4 epigrafi ciascuno e, a seguire, tutti gli altri con 3 o meno.
A questo punto ho aggiunto anche due epigrafi dal “Malleus maleficarum” di Sprenger e Kramer che sono state prontamente inserite nell’Associazione migliore.
Il nuovo punteggio è passato a 20.728691: il numero di epigrafi per gli autori più usati non è cambiato. Immagino che due autori che avevano 3 epigrafi a testa siano passati a 2 a testa…
Nel corso della sera (mentre facevo altre cose ovviamente) il punteggio è progressivamente arrivato a 22.045805…
Col senno di poi l’idea di dividere il valore complessivo della Associazione per la varianza del numero di epigrafi per autore sembra banale: inizialmente mi sembrava avesse senso penalizzare il solo valore dell’associazione epigrafe a capitolo/sottocapitoli ma, in effetti, ne ha ancora di più penalizzare l’intera Associazione…
Avrei da inserire delle epigrafi per Rawls (al momento nell’Associazione migliore ve ne sono 4) ma a parte che le devo ancora copiare manualmente dal libro (e mi fa MOLTA fatica) è però evidente che non potrei migliorare di troppo: se per esempio togliesse un epigrafe a Hobsbawm (passerebbe da 7 a 6) allora Rawls andrebbe da 4 a 5… poca roba insomma… comunque anche solo per curiosità…
Conclusione: mi sa che ho annoiato i miei lettori con discorsi incomprensibili ai più! Vabbè, metterò al pezzo il marcatore “Peso” per non sentirmi in colpa!
Il problema è che mi ero ritrovato con 25 epigrafi di Hobsbawm, 13 di Aristotele, 10 di Hobbes e 6 di Sartori con piccole oscillazioni di numero per le successive approssimazioni…
La mia sensazione era che non si esploravano abbastanza combinazioni (uso un algoritmo genetico e non la forza bruta) e allora mi era venuta l’idea di non basare la popolazione iniziale sulla sola Associazione migliore (con “associazione” scritto maiuscolo intendo l’oggetto che contiene tutte le associazioni epigrafi capitoli/sottocapitoli e non una sola di queste) ma anche sulle migliori trovate a ogni sessione in cui non batto il precedente primato di punteggio.
Per fare questo ho aggiunto un nuovo archivio JSON con l’elenco delle varie Associazione migliori.
Ci ho perso un sacco di tempo (ero arrugginito) con risultati (ovvero miglioramenti) modesti.
Poi ho provato a cambiare le regole di “riproduzione” che basano il numero di figli di ogni Associazione con la distanza in varianze dalla media: meno figli a quelli nella media e di più per quelli più distanti.
Ma niente, sempre poca differenza…
In pratica sono passato da un primato di 537,12 a 540,12: un aumento di appena lo 0,56%…
Poi ho deciso di provare a ritoccare il calcolo del punteggio di ciascuna Associazione. Fra i vari fattori è considerato, per ciascuna epigrafe, il numero di epigrafi dello stesso autore: più sono e meno valgono. Ma non usavo una formula specifica, semplicemente avevo definito alcuni intervalli, arrivando al massimo a dividere il bonus valore per 12.
Evidentemente sempre troppo…
Così ho deciso di tagliare la testa al toro e di cambiare completamente approccio: invece di modificare il valore di ogni singola associazione epigrafe a capitolo/sottocapitolo ho deciso di modificare il valore dell’Associazione dividendolo per la varianza del numero di epigrafi per autore.
Ovvero più il numero di epigrafi per autore è simile fra loro e meglio è. Ma soprattutto vengono pesantemente penalizzati i picchi causati da autori con molte più epigrafi della media: ovvero Hobsbawm, Aristotele e Hobbes…
Il vecchio primato nel nuovo sistema di calcolo è passato da 540,12 a 3,46.
Già alla prima esecuzione del programma il primato è passato a 9,08 con: ARI → 7; BSB → 6; MAC → 5; MAL → 5; FRE → 5 e a seguire tutti gli altri con un numero di epigrafi minore o uguale a 4.
La progressione a ogni esecuzione è stata: 16.15, 18.13 (+1), 18.65, 18.81 (+1), 19.31 (+1), 19.83 (+3), 19.89 (+1). Da qui ho iniziato a farmi stampare 4 decimali. 19.8931 (+4), 18.8931 (un miglioramento dal 5 decimale evidentemente), 19.893147 (+1) (passato a 6 decimali), 19.907358.
Adesso il numero di epigrafi per autore era divenuto: Hobsbawm → 7; Aristotele → 6; Machiavelli → 5, poi altri 7 autori con 4 epigrafi ciascuno e, a seguire, tutti gli altri con 3 o meno.
A questo punto ho aggiunto anche due epigrafi dal “Malleus maleficarum” di Sprenger e Kramer che sono state prontamente inserite nell’Associazione migliore.
Il nuovo punteggio è passato a 20.728691: il numero di epigrafi per gli autori più usati non è cambiato. Immagino che due autori che avevano 3 epigrafi a testa siano passati a 2 a testa…
Nel corso della sera (mentre facevo altre cose ovviamente) il punteggio è progressivamente arrivato a 22.045805…
Col senno di poi l’idea di dividere il valore complessivo della Associazione per la varianza del numero di epigrafi per autore sembra banale: inizialmente mi sembrava avesse senso penalizzare il solo valore dell’associazione epigrafe a capitolo/sottocapitoli ma, in effetti, ne ha ancora di più penalizzare l’intera Associazione…
Avrei da inserire delle epigrafi per Rawls (al momento nell’Associazione migliore ve ne sono 4) ma a parte che le devo ancora copiare manualmente dal libro (e mi fa MOLTA fatica) è però evidente che non potrei migliorare di troppo: se per esempio togliesse un epigrafe a Hobsbawm (passerebbe da 7 a 6) allora Rawls andrebbe da 4 a 5… poca roba insomma… comunque anche solo per curiosità…
Conclusione: mi sa che ho annoiato i miei lettori con discorsi incomprensibili ai più! Vabbè, metterò al pezzo il marcatore “Peso” per non sentirmi in colpa!
martedì 12 dicembre 2023
Varie dicembrine
Oggi ho voglia di scrivere di questo e quello, senza pormi obiettivi specifici…
Ieri sono stato alle Poste per pagare due F24. Cinquanta minuti di attesa… ma mi ero portato il mio e-libro “Cotton is King”.
Ho letto circa un capitolo ma, contemporaneamente, ho tenuto sotto stretta osservazione i tre sportelli davanti a me. Potrei scrivere un nuovo pezzo sullo schiavismo oppure uno di costume/psicologico sugli impiegati delle Poste e i loro clienti. Ma oggi non voglio concentrarmi su un solo argomento…
La mia amata tastiera è in crisi!
1. La barra dello spazio mi rimane incastrata se la premo sulla sinistra.
2. Il tasto “o” mi rimane incastrato.
3. I tasti “F3” ed “F5” non funzionano.
Mi dovrò decidere ad aprirla per cercare di risolvere il problema: pensavo di inserirvi dei piccoli spessori per aumentarne l’elasticità.
La mia insonnia è leggermente migliorata: adesso dormo circa 5 ore per notte.
In scompenso sono divenuto stitico: non so perché… sto cercando di bere di più e di razionare a una bustina al giorno il tè della Lidl.
Ho portato la mia bici in città ma ancora non l’ho provata: mi blocca il sapere che ci vorrebbe il casco e che, contemporaneamente, non lo indossa nessuno. Mi mancano poi un paio di chiavi per aprire cancelli e lucchetti. Devo rimettere bene la ruota davanti… Poi mettiamoci il cattivo tempo e la scarsa luce soprattutto il pomeriggio quando avrei più libertà rispetto alla mattina… Piccolezze ma che mi bloccano.
Ah! Da Sfero.me, a cui avevo scritto per avere informazioni, non mi hanno risposto: e se gli autori di un sito lo considerano “morto” allora probabilmente lo è. Oggi voglio controllare su Twitter il costo… oltretutto Musk aveva detto di voler abbassare i costi per i piccoli inserzionisti ma dubito che le nuove tariffe siano già in vigore…
Ieri ho inserito le epigrafi tratte da “Il secolo breve” di Hobsbawm nel mio programmino per associarle ai capitoli/sottocapitoli. Erano tantissime!
La mia speranza era quella di avere una distribuzione di autori più equilibrata e non orientata ad Aristotele/Hobbes.
Il mio vecchio punteggio migliore era 533.06 con il seguente numero di epigrafi per autore:
- Aristotele → 17
- Hobbes → 8
- Sartori → 7
- Machiavelli → 4
- Hobsbawm (e molti altri) → 3
Idealmente speravo di ridurre Aristotele di 3 e Hobbes di 2 al costo di un Hobsbawm a 7 o 8: sempre male ma un po’ meglio…
Invece, con un nuovo punteggio di 537.12:
- Hobsbawm → 23
- Aristotele → 15
- Hobbes → 10
- Sartori → 7
Sigh! Mi viene da pensare che ci sia un qualche errore nel codice…
Beh, avrei delle idee per migliorare il programma: magari uno di questi giorni mi ci metto…
Ah! Ricordate i miei tentativi/esperimenti col Python? Improvvisamente smisi di scriverne e da allora mi sono dimenticato di spiegarne il perché…
Il linguaggio di per sé non mi dispiaceva e, per certi scopi, era molto meglio di Java necessitando di molto meno codice.
Il problema, dal mio particolare punto di vista, è che dà troppa libertà al programmatore di scrivere in maniera disordinata: il problema è che programmi complessi rischiano di diventare molto confusi e, contemporaneamente, rimetterci le mani dopo mesi o anni praticamente impossibile. Ovvio che se il programmatore ha molta disciplina e organizzazione questo non è un grosso problema: ma io ho un approccio molto pigro e tendo a sopravvalutare la mia memoria. Mi resi subito conto che un programmino, non complesso ma poco più che semplice, che avevo scritto era già divenuto non leggibile.
Al contrario Java mi obbliga all’ordine ma il vantaggio è che quando rimetto le mani su un programma scritto in tale linguaggio, anche se non banale, riesco a modificarlo come voglio. Questo anche perché Java è un linguaggio orientato agli oggetti: le varie funzionalità e interazioni fra i diversi oggetti sono tutte controllate e regolamentate. Anche io che tendenzialmente scriverei del codice orribile, sono obbligato all’ordine…
Ci pensavo stamani: per capire l’attuale politica estera degli USA è necessario uno psicologo, ma non uno qualunque: ci vorrebbe uno psicologo infantile.
Ormai è evidente che non si tratta di semplice incapacità: è qualcosa di più sistematico.
Non ci si rende conto che il mondo è improvvisamente cambiato: ma invece di accettarlo e prendere le opportune contromisure si insiste, appunto come bambini bizzosi ed egoisti, a perseverare nei comportamenti evidentemente non produttivi, anzi controproducenti. Manca la figura del genitore che metta un limite agli eccessi del bambino, che ne limiti l’egoismo insegnandogli il rispetto per gli altri.
Due giorni fa ho sognato che la Russia aveva sfondato il fronte ucraino (da qualche parte nel sud) ma mi ero dimenticato di scriverlo. Praticamente già la sera stessa sono arrivate notizie di significativi progressi russi.
Conclusione: bo, vabbè, pensandoci potrei scrivere qualche altra sciocchezza ma non credo che ne valga la pena...
Ieri sono stato alle Poste per pagare due F24. Cinquanta minuti di attesa… ma mi ero portato il mio e-libro “Cotton is King”.
Ho letto circa un capitolo ma, contemporaneamente, ho tenuto sotto stretta osservazione i tre sportelli davanti a me. Potrei scrivere un nuovo pezzo sullo schiavismo oppure uno di costume/psicologico sugli impiegati delle Poste e i loro clienti. Ma oggi non voglio concentrarmi su un solo argomento…
La mia amata tastiera è in crisi!
1. La barra dello spazio mi rimane incastrata se la premo sulla sinistra.
2. Il tasto “o” mi rimane incastrato.
3. I tasti “F3” ed “F5” non funzionano.
Mi dovrò decidere ad aprirla per cercare di risolvere il problema: pensavo di inserirvi dei piccoli spessori per aumentarne l’elasticità.
La mia insonnia è leggermente migliorata: adesso dormo circa 5 ore per notte.
In scompenso sono divenuto stitico: non so perché… sto cercando di bere di più e di razionare a una bustina al giorno il tè della Lidl.
Ho portato la mia bici in città ma ancora non l’ho provata: mi blocca il sapere che ci vorrebbe il casco e che, contemporaneamente, non lo indossa nessuno. Mi mancano poi un paio di chiavi per aprire cancelli e lucchetti. Devo rimettere bene la ruota davanti… Poi mettiamoci il cattivo tempo e la scarsa luce soprattutto il pomeriggio quando avrei più libertà rispetto alla mattina… Piccolezze ma che mi bloccano.
Ah! Da Sfero.me, a cui avevo scritto per avere informazioni, non mi hanno risposto: e se gli autori di un sito lo considerano “morto” allora probabilmente lo è. Oggi voglio controllare su Twitter il costo… oltretutto Musk aveva detto di voler abbassare i costi per i piccoli inserzionisti ma dubito che le nuove tariffe siano già in vigore…
Ieri ho inserito le epigrafi tratte da “Il secolo breve” di Hobsbawm nel mio programmino per associarle ai capitoli/sottocapitoli. Erano tantissime!
La mia speranza era quella di avere una distribuzione di autori più equilibrata e non orientata ad Aristotele/Hobbes.
Il mio vecchio punteggio migliore era 533.06 con il seguente numero di epigrafi per autore:
- Aristotele → 17
- Hobbes → 8
- Sartori → 7
- Machiavelli → 4
- Hobsbawm (e molti altri) → 3
Idealmente speravo di ridurre Aristotele di 3 e Hobbes di 2 al costo di un Hobsbawm a 7 o 8: sempre male ma un po’ meglio…
Invece, con un nuovo punteggio di 537.12:
- Hobsbawm → 23
- Aristotele → 15
- Hobbes → 10
- Sartori → 7
Sigh! Mi viene da pensare che ci sia un qualche errore nel codice…
Beh, avrei delle idee per migliorare il programma: magari uno di questi giorni mi ci metto…
Ah! Ricordate i miei tentativi/esperimenti col Python? Improvvisamente smisi di scriverne e da allora mi sono dimenticato di spiegarne il perché…
Il linguaggio di per sé non mi dispiaceva e, per certi scopi, era molto meglio di Java necessitando di molto meno codice.
Il problema, dal mio particolare punto di vista, è che dà troppa libertà al programmatore di scrivere in maniera disordinata: il problema è che programmi complessi rischiano di diventare molto confusi e, contemporaneamente, rimetterci le mani dopo mesi o anni praticamente impossibile. Ovvio che se il programmatore ha molta disciplina e organizzazione questo non è un grosso problema: ma io ho un approccio molto pigro e tendo a sopravvalutare la mia memoria. Mi resi subito conto che un programmino, non complesso ma poco più che semplice, che avevo scritto era già divenuto non leggibile.
Al contrario Java mi obbliga all’ordine ma il vantaggio è che quando rimetto le mani su un programma scritto in tale linguaggio, anche se non banale, riesco a modificarlo come voglio. Questo anche perché Java è un linguaggio orientato agli oggetti: le varie funzionalità e interazioni fra i diversi oggetti sono tutte controllate e regolamentate. Anche io che tendenzialmente scriverei del codice orribile, sono obbligato all’ordine…
Ci pensavo stamani: per capire l’attuale politica estera degli USA è necessario uno psicologo, ma non uno qualunque: ci vorrebbe uno psicologo infantile.
Ormai è evidente che non si tratta di semplice incapacità: è qualcosa di più sistematico.
Non ci si rende conto che il mondo è improvvisamente cambiato: ma invece di accettarlo e prendere le opportune contromisure si insiste, appunto come bambini bizzosi ed egoisti, a perseverare nei comportamenti evidentemente non produttivi, anzi controproducenti. Manca la figura del genitore che metta un limite agli eccessi del bambino, che ne limiti l’egoismo insegnandogli il rispetto per gli altri.
Due giorni fa ho sognato che la Russia aveva sfondato il fronte ucraino (da qualche parte nel sud) ma mi ero dimenticato di scriverlo. Praticamente già la sera stessa sono arrivate notizie di significativi progressi russi.
Conclusione: bo, vabbè, pensandoci potrei scrivere qualche altra sciocchezza ma non credo che ne valga la pena...
domenica 10 dicembre 2023
Paralogismo
Dunque, vediamo se ho capito bene…
1. Se la Russia vince in Ucraina allora attaccherà la NATO.
2. Ma se l’Ucraina entrerà nella NATO allora Putin avrà paura ad attaccarla.
Sicuramente avrò capito male io...
Nuova versione 1.11.0?! - 13/12/2023
Ho deciso di iniziare una nuova versione dell’Epitome!
Il materiale accumulato in circa 6 mesi è molto ma conto di farcela in un mesetto, quindi a gennaio 2024!
Probabilmente sarà la versione 1.11.0 ma, come al solito, dipendere dalla quantità di materiale aggiunto...
Subito primato - 13/12/2023
Oggi ho lavorato tutto il giorno all’Epitome: evidentemente ne avevo voglia!
Controllando gli appunti ho trovato il suggerimento di aggiungere un’epigrafe di Popper per il sottocapitolo 5.10. Onestamente pensavo di averla già aggiunta (per lo stesso motivo avevo controllato poco prima un’epigrafe di Rawls ma era già presente) ma invece mancava!
La cosa interessante è che va a sostituire un’epigrafe di Hobsbawm col risultato che le epigrafi dello storico passano da 7 a 6 e quelle di Popper da 3 a 4: in questa maniera però il punteggio dell’Associazione migliore è schizzato a 25.26!
Giro di oggi - 16/12/2023
Oggi subito dopo pranzo ho tentato una nuova uscita in bici: vedi tracciato geolocalizzato a mano.
Sono partito dalla base (quadratino verde listato giallo e rosso) e, inizialmente, pensavo di allontanarmi su pista ciclabile da Firenze (linea rossa) ma, arrivato alla zona periferica più tranquilla che avevo in mente, mi sono accorto di una leggerissima salita così ne ho approfittato per deviare in un parco che non conoscevo per tornare indietro. Qui ho anche provato a cambiare marcia (ne ho 3 davanti e 6 dietro) passando dalla 3° alla 4° (davanti avevo la 1°).
Risbucato inaspettatamente in basso a destra (invece che alla “X” blu) ho deciso di andare vero Le Cure, una zona residenziale tranquilla dove ho abitato tanti anni da bambino, passando dallo Stadio.
Di nuovo mi sono ritrovato in tutt’altro posto da dove credevo di essere (invece che alla “X” verde).
Finalmente ho trovato una pista ciclabile decente ma siccome iniziavo a sentirmi stanco ho lasciato la bici a un parcheggio per proseguire a piedi (linea verde).
Arrivato a Le Cure ho prreso un gelato a una gelateria dove 40 anni fa il gelato era buono: l’ho trovato appena sufficiente.
Tornato indietro non ho visto la bicicletta e sono arrivato quasi allo stadio prima di tornare indietro.
Chiaramente, essendo sospettoso, temevo già il furto invece era semplicemente stata nascosta da una Vespa…
Il ritorno in bici (linea blu) è andato molto bene e ho addirittura cambiato marcia davanti, passando dalla 1° alla 2° e dietro dalla 4° alla 2° (avevo provato anche la 1° ma non mi ero trovato bene).
Conclusione: forse anche grazie alla bella giornata e al poco traffico mi sono trovato molto meglio della scorsa volta. Devo però ancora tarare il mio orientamento in bicicletta!
Austrologia - 17/12/2023
Un altro video del bravo esperto militare austriaco sulla guerra in Ucraina: The Ukraine offensive has failed - What´s next dal canale Österreichs Bundesheer.
Non ho voglia di riassumerlo ma, in pratica, dice oggi (beh, il 15 dicembre) ciò che le “mie” fonti dicevano da mesi e mesi.
Eppure i media occidentali ci raccontavano che tutto andava bene, che la vittoria era vicina e simili.
Chiaramente non era così e, da un po’ di tempo, hanno anche iniziato ad ammetterlo sebbene a denti stretti.
Domanda: se hanno mentito (*1) sull’andamento dell’offensiva allora su quanti altri argomenti pensate che abbiano fatto lo stesso?
Conclusione: il titolo già… beh, sul finale l’esperto afferma che l’Ucraina sta cercando di accumulare le risorse per una nuova offensiva… Questa è pura fantasia…
PS: ripensandoci vale la pena soffermarci sulla quantità di nuovi mezzi ricevuti per mese, negli ultimi 10 mesi, da Ucraina e Russia (v. al minuto 26 e qualcosa). A occhio la produzione russa è 4 volte maggiore e, soprattutto, l’occidente non ha più mezzi da dare a Kiev, la Russia invece sta continuando a incrementare la propria produzione…
E, no… l’affermazione della Baronessa Tedesca che i russi avevano bisogno delle lavatrici occidentali per prenderne i chip per i propri missili era una bufala… una delle tante costantemente vomitate dalla UE...(*2)
Nota (*1): “mentito” e non “sbagliato” perché almeno da agosto era ovvio che l’offensiva fosse fallita: non lo si è scoperto improvvisamente poche settimane fa!
Nota (*2): ecco il video… altrimenti sembra che queste cazzate totalmente assurde me le inventi io invece di essere fesserie effettivamente pronunciate dai nostri massimi rappresentanti politici: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
1. Se la Russia vince in Ucraina allora attaccherà la NATO.
2. Ma se l’Ucraina entrerà nella NATO allora Putin avrà paura ad attaccarla.
Sicuramente avrò capito male io...
Nuova versione 1.11.0?! - 13/12/2023
Ho deciso di iniziare una nuova versione dell’Epitome!
Il materiale accumulato in circa 6 mesi è molto ma conto di farcela in un mesetto, quindi a gennaio 2024!
Probabilmente sarà la versione 1.11.0 ma, come al solito, dipendere dalla quantità di materiale aggiunto...
Subito primato - 13/12/2023
Oggi ho lavorato tutto il giorno all’Epitome: evidentemente ne avevo voglia!
Controllando gli appunti ho trovato il suggerimento di aggiungere un’epigrafe di Popper per il sottocapitolo 5.10. Onestamente pensavo di averla già aggiunta (per lo stesso motivo avevo controllato poco prima un’epigrafe di Rawls ma era già presente) ma invece mancava!
La cosa interessante è che va a sostituire un’epigrafe di Hobsbawm col risultato che le epigrafi dello storico passano da 7 a 6 e quelle di Popper da 3 a 4: in questa maniera però il punteggio dell’Associazione migliore è schizzato a 25.26!
Giro di oggi - 16/12/2023
Oggi subito dopo pranzo ho tentato una nuova uscita in bici: vedi tracciato geolocalizzato a mano.
Sono partito dalla base (quadratino verde listato giallo e rosso) e, inizialmente, pensavo di allontanarmi su pista ciclabile da Firenze (linea rossa) ma, arrivato alla zona periferica più tranquilla che avevo in mente, mi sono accorto di una leggerissima salita così ne ho approfittato per deviare in un parco che non conoscevo per tornare indietro. Qui ho anche provato a cambiare marcia (ne ho 3 davanti e 6 dietro) passando dalla 3° alla 4° (davanti avevo la 1°).
Risbucato inaspettatamente in basso a destra (invece che alla “X” blu) ho deciso di andare vero Le Cure, una zona residenziale tranquilla dove ho abitato tanti anni da bambino, passando dallo Stadio.
Di nuovo mi sono ritrovato in tutt’altro posto da dove credevo di essere (invece che alla “X” verde).
Finalmente ho trovato una pista ciclabile decente ma siccome iniziavo a sentirmi stanco ho lasciato la bici a un parcheggio per proseguire a piedi (linea verde).
Arrivato a Le Cure ho prreso un gelato a una gelateria dove 40 anni fa il gelato era buono: l’ho trovato appena sufficiente.
Tornato indietro non ho visto la bicicletta e sono arrivato quasi allo stadio prima di tornare indietro.
Chiaramente, essendo sospettoso, temevo già il furto invece era semplicemente stata nascosta da una Vespa…
Il ritorno in bici (linea blu) è andato molto bene e ho addirittura cambiato marcia davanti, passando dalla 1° alla 2° e dietro dalla 4° alla 2° (avevo provato anche la 1° ma non mi ero trovato bene).
Conclusione: forse anche grazie alla bella giornata e al poco traffico mi sono trovato molto meglio della scorsa volta. Devo però ancora tarare il mio orientamento in bicicletta!
Austrologia - 17/12/2023
Un altro video del bravo esperto militare austriaco sulla guerra in Ucraina: The Ukraine offensive has failed - What´s next dal canale Österreichs Bundesheer.
Non ho voglia di riassumerlo ma, in pratica, dice oggi (beh, il 15 dicembre) ciò che le “mie” fonti dicevano da mesi e mesi.
Eppure i media occidentali ci raccontavano che tutto andava bene, che la vittoria era vicina e simili.
Chiaramente non era così e, da un po’ di tempo, hanno anche iniziato ad ammetterlo sebbene a denti stretti.
Domanda: se hanno mentito (*1) sull’andamento dell’offensiva allora su quanti altri argomenti pensate che abbiano fatto lo stesso?
Conclusione: il titolo già… beh, sul finale l’esperto afferma che l’Ucraina sta cercando di accumulare le risorse per una nuova offensiva… Questa è pura fantasia…
PS: ripensandoci vale la pena soffermarci sulla quantità di nuovi mezzi ricevuti per mese, negli ultimi 10 mesi, da Ucraina e Russia (v. al minuto 26 e qualcosa). A occhio la produzione russa è 4 volte maggiore e, soprattutto, l’occidente non ha più mezzi da dare a Kiev, la Russia invece sta continuando a incrementare la propria produzione…
E, no… l’affermazione della Baronessa Tedesca che i russi avevano bisogno delle lavatrici occidentali per prenderne i chip per i propri missili era una bufala… una delle tante costantemente vomitate dalla UE...(*2)
Nota (*1): “mentito” e non “sbagliato” perché almeno da agosto era ovvio che l’offensiva fosse fallita: non lo si è scoperto improvvisamente poche settimane fa!
Nota (*2): ecco il video… altrimenti sembra che queste cazzate totalmente assurde me le inventi io invece di essere fesserie effettivamente pronunciate dai nostri massimi rappresentanti politici: Corto: le lavatrici della Von Der Leyen
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