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lunedì 9 ottobre 2023

A caldo su Gaza-Israele

Pochi giorni fa (ieri?) ho saputo dell’attacco palestinese a Israele ma onestamente non ho minimamente approfondito: pensavo che si trattasse del solito razzetto pirotecnico al quale Gerusalemme avrebbe risposto con l’usuale strage punitiva di civili palestinesi.

Oggi ho però ho letto un titolo di video molto interessante L’assalto a Israele è il colpo di grazia all’Ucraina. dal canale Nicolai Linin e ho così scoperto che l’attacco palestinese è stato insolitamente ben organizzato e decisamente massiccio: tale da provocare perfino la distruzione di alcuni carrarmati israeliani.

Secondo Linin (che in realtà non seguo perché troppo di parte) le armi usate dai palestinesi sono arrivate dall’Ucraina con grande imbarazzo di Zelensky e dell’occidente: da tempo si diceva che parecchie armi finivano al mercato nero e questa ne sarebbe la dimostrazione.
Sempre secondo il tubatore ora l’occidente, e in particolare gli USA, cesseranno di aiutare l’Ucraina dato che Israele è ritenuto molto più importante.

Io onestamente non vi vedo questo collegamento diretto: mi sembra che Linin dia per scontato che lo scontro fra Gaza e Israele duri a lungo e che Gerusalemme abbia bisogno di aiuto. Io ne dubito: credo che Israele sommergerà di bombe Gaza e che, massimo in poche settimane, non importa quante vittime civili palestinesi ci saranno, riporterà la pace.

Colpisce poi che Israele sia stata così colta di sorpresa: questo fa pensare a un aiuto estero significativo. Subito si pensa all’Iran ma, forse, anche alla Russia.
Sarebbe interessante sapere se gli aerei israeliani siano stati attaccati dai missili anti-aereo Stinger.

Leggendo su HuffingtonPost si parla di carrarmati israeliani alla frontiera di Gaza: i carrarmati in area urbana fanno una brutta fine. Ma bisogna vedere se è vero e se abbiano intenzione di attaccare o solamente di sparare alla cieca sulle abitazioni palestinesi.

Ancora per me queste sono tutte novità su cui devo riflettere: di sicuro nei prossimi giorni, forse ore, ritornerò sull’argomento.
Rimango dell’idea che Israele, esauritosi l’effetto sorpresa, non avrà problemi a distruggere il distruggibile: Gerusalemme non si è mai preoccupata delle vittime civili palestinesi e non credo che inizierà adesso.

Ricordo poi il mio pezzo del 14 marzo 2023, Sic transit..., in cui scrivo delle conseguenze geopolitiche dell’indebolimento degli USA. Non manca, nella parte finale, un lungo accenno a Israele che, riprendendo quanto scritto nel 2014, spiegavo che seguiva una politica di forza militare basata sull’appoggio incondizionato degli USA e mi chiedevo che cosa sarebbe successo se gli USA si fossero indeboliti:
«[...] qualche giorno fa (mentre ero malato) mi venne in mente un mio vecchio pezzo su Israele in cui spiegavo che la politica di Gerusalemme era pericolosa perché troppo basata sull’appoggio incondizionato degli USA e la loro forza militare. Poi anche a me l’idea degli USA improvvisamente deboli sembrava impossibile nel breve termine (chi poteva immaginarsi la parodia di presidente che c'è oggi?) [...]»
Ora sembra che vedremo cosa avverrà a Israele con gli USA deboli e guidati da un presidente poco capace di intendere e di volere…

Conclusione: pezzo buttato giù di getto. Devo raccogliere dati e rifletterci per elaborare teorie per inquadrare la situazione.

Aggiornamento 8/10/2023: Al momento mi sto aggiornando su Al Jazeera (che, per la cronaca, ha sede nel Qatar ed è considerata filo occidentale) sulla situazione e credo di essermi fatto un’idea decente dei fatti.
Ma al momento voglio solo anticipare la prossima mossa della Baronessa Tedesca: nella “libera” UE verrà prontamente vietato equiparare le vittime civili israeliane a quelle palestinesi (che sicuramente diverranno molto più numerose).
Aggiungo che non sono sicuro di quale saranno le conseguenze nella regione. Di sicuro l’Iran non è molto conciliante nelle sue prime dichiarazioni.

Aggiornamento 8/10/2023: Ho visto anche numerosi video di Hamas su Telegram e ho capito decisamente meglio la situazione.
Sono stati usati droni, missili anticarro filoguidati, i guerriglieri erano ben armati e con giubbotto antiproiettile, la barriera è stata fatta saltare in più punti con l’esplosivo, sono stati fatti anche filmati propagandistici etc…
Come avevo intuito dalle prima notizie qui si tratta di un’operazione progettata con cura e con notevoli mezzi. Sembra difficile che non ci sia stato un coinvolgimento dell’Iran.
Sono stati presi numerosi prigionieri, sia militari che civili.

Ma cosa spera di ottenere Hamas?
I prigionieri possono servire per trattare come moneta di scambio ma, al momento, Israele non sembra intenzionata a farlo.
Per come la vedo io, se non succede “niente”, nei prossimi giorni Israele avrà recuperato i territori persi, e poi? Si continuerà a bombardare Gaza? Se truppe o carri israeliani entrassero all’interno subirebbero notevoli perdite: mi aspetto allora un assedio. A Gaza ci sono (se non erro) circa due milioni di persone di cui un milione di bambini. La crisi umanitaria è dietro l’angolo.

Può darsi che Hamas sia disposta a sacrificare una fetta significativa della popolazione civile per raccogliere consenso nel Medio Oriente? Israele cadrà in questa trappola? Io penso di sì: se non distrugge Gaza non potrà dire di aver vinto: ma questa logica di violenza militare aveva senso quando gli USA potevano fare i bulli con il resto del mondo. Ora la situazione è cambiata.

E che faranno Turchia (grande manifestazione popolare a favore dei palestinesi), Egitto (che da decenni accoglie profughi palestinesi) e soprattutto l’Arabia Saudita? Come reagiranno se Israele inizia a uccidere migliaia di civili?

Personalmente ho la sensazione che ci sia un piano ben preciso dietro questo attacco: sembrerebbe quasi che l’Iran voglia provocare Israele per esserne attaccato: evidentemente pensa di potersi difendere con successo. E grazie alla guerra in Ucraina di Capitan Babbeo gli USA non possono sicuramente permettersi un’altra guerra…

Non so: ancora non mi sbilancio…

Ah! probabilmente la Russia non è direttamente coinvolta in questo conflitto ma sicuramente ne beneficia: l’attenzione dell’occidente adesso è tutta per Israele. Ottima scusa per tagliare gli aiuti all’Ucraina (sì, è quello che diceva Linin e che non mi aveva convinto: ma in questa fase, via via che ho più informazioni, cambio facilmente idea!).
Il 90% dei commenti a questi video (da un canale russo) sono infatti a favore dei palestinesi: del resto il nemico del mio nemico è mio amico.

8 commenti:

  1. Ritengo che l'interpretazione della realta' marxistica con la unica o prevalente lente della "convenienza economica" sia ragionevole in molti casi e del tutto inappropriata/fuorviante in altri.
    L'odio, la passione, le pulsioni e le emozioni piu' forti travalicano alla grande i conteggi del mi conviene, non mi conviene.

    Mi permetto di sottolineare che questo e' un confitto che ha molteplici ed evidenti chiavi "ecologiche": due popolazioni con andamento demografico tumorale che confliggono per le prime risorse, quelle vitali: spazio, terra, acqua in un gioco squisitamente a somma zero.
    Lo scrivo da tempo: se in quelle terre vivessero 10k palestinesi e 10k israeliani, non ci sarebbe alcun conflitto o non sarebbe durevole: la scocciatura d andare a fare la guerra a genti lontane che si possono ignorare sarebbe eccessiva.
    Insomma, fanta geopolitica.
    In realta' mica tanto fanta: le guerre sono l'espressione forse piu' estrema dei conflitti per risorse e quindi conflitti "ecologici".

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  2. Ho appena letto la sua pagina sui pregiudizi e sulla volontà di cambiare o non cambiare idea, per cui esprimo un mio pregiudizio in merito al quale non ho alcuna intenzione di cambiare idea: è cosa buona e giusta tenersi fuori dalle contese altrui. Il che si applica anche alle porcate ormai secolari tra israeliani e palestinesi, senza dimenticare i fomentatori esterni e quelle luride dirigenze (probabilmente ormai passate nel mondo dei più) che hanno creato questo pasticcio pretendendo di mettere il naso a casa d'altri senza neppure preoccuparsi di chiedere il permesso. Il peggio che si scontra col peggio istigato da un ulteriore peggio. Starne fuori.

    P.S. Metterei 50 euro su una scommessina: a breve avremo in Italia un bell'attentato che sarà attribuito ai Palestinesi (ho scritto sarà attribuito, e non è un caso); in conseguenza di quell'attentato le nostre dirigenze serve di altre dirigenze più "alte" (la scalata allo schifo non conosce limiti) coglieranno la palla al balzo per lanciare dei poveracci nella mischia e stare a guardare mentre il polverone si trasforma in una fabbrica di potere e denaro. E' già successo, no? Perché non dovrebbe succedere ancora? Vado a vomitare.

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    1. >Ho appena letto la sua pagina sui pregiudizi e sulla
      >volontà di cambiare o non cambiare idea, per cui
      >esprimo un mio pregiudizio in merito al quale non ho
      >alcuna intenzione di cambiare idea: è cosa buona e
      >giusta tenersi fuori dalle contese altrui.

      Ok, lo terrò presente e non perderò tempo a cercare di farle cambiare idea al riguardo! ;-)

      >Il che si applica anche alle porcate ormai secolari tra
      >israeliani e palestinesi, senza dimenticare i >fomentatori esterni e quelle luride dirigenze
      >(probabilmente ormai passate nel mondo dei più) che
      >hanno creato questo pasticcio pretendendo di
      >mettere il naso a casa d'altri senza neppure
      >preoccuparsi di chiedere il permesso. Il peggio che si
      >scontra col peggio istigato da un ulteriore peggio.
      >Starne fuori.

      Beh, in questo caso non credo che ci siano problemi: qualunque cosa pensiamo o scriviamo è totalmente irrilevante. Non solo l’opinione pubblica italiana è irrilevante ma anche il nostro governo lo è…
      Semmai la questione potrebbe essere se vale la pena interessarsi ai dettagli della problematica per farsene un’opinione motivata. Con la consapevolezza che la nostra opinione, motivata o meno che sia, varrà comunque zero.

      Forse vale la pena di seguire la "scorciatoia" suggerita da Ovadia (vedi l'ultimo corto o il precedente) ovvero "stare dalla parte degli oppressi e mai da quella degli oppressori"...

      >P.S. Metterei 50 euro su una scommessina: a breve
      >avremo in Italia un bell'attentato che sarà attribuito ai
      >Palestinesi (ho scritto sarà attribuito, e non è un
      >caso); in conseguenza di quell'attentato le nostre
      >dirigenze serve di altre dirigenze più "alte" (la scalata
      >allo schifo non conosce limiti) coglieranno la palla al
      >balzo per lanciare dei poveracci nella mischia e stare
      >a guardare mentre il polverone si trasforma in una
      >fabbrica di potere e denaro. E' già successo, no?
      >Perché non dovrebbe succedere ancora? Vado a
      >vomitare.

      Non so… Da qualche anno, in pratica da quando non esiste più un’opposizione l’opinione pubblica italiana è irrilevante (io chiamo la nostra situazione “dittatura democratica”): il governo, qualunque sia il suo colore, fa quello che gli viene detto di fare da Bruxelles/Washington.
      Il controllo dei media è tale che non mi sembra ci sia bisogno di attentati fasulli per spingerla in una direzione o l’altra.
      Comunque condivido il suo senso di nausea...

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    2. A proposito di "dittatura democratica", vorrei ricordarle una massima di tal Bertinotti, non perché ritenga il personaggio migliore dei suoi pari, bensì perché in quel caso utilizzò un'espressione a mio avviso efficace quando affermò che "in Italia la democrazia ha una funzione più che altro cosmetica". Il che mi riporta ad una altro personaggio altrettanto pessimo, tal Marini, guarda caso anch'egli ex-sindacalista, che ebbe a sostenere questo. Dunque, quando si invoca l'incapacità di chi bazzica certi ambienti ci si sbaglia di grosso, perché fanno quel che fanno nella piena consapevolezza dei metodi e degli obiettivi.

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    3. Mio malgrado sono d’accordo con Bertinotti… ;-)
      La mia posizione in realtà è un po’ più articolata: la democrazia può funzionare per un periodo più o meno lungo, ovvero fino a quando i politici credono nel proprio ruolo di rappresentanti del popolo. Tendenzialmente però la democrazia è destinata a degenerare nel giro di una o due generazioni (25-50 anni). Non solo quella italiana: tutte le democrazie. Il problema di fondo infatti è l’uomo, ovvero l’elettore, che non ha le capacità, la volontà e il tempo di studiare coscienziosamente la politica e votare in maniera efficace. Quando la politica se ne rende conto si innesca un circolo vizioso che porta alla degenerazione della democrazia.

      Ai politici, ma non solo, tendo a concedere il beneficio del dubbio: innocenti fino a prova contraria. Così quando li vedo agire malamente mi chiedo sempre se ci sono o se ci fanno. In genere, sono d’accordo con lei, ci fanno: ovvero agiscono male sapendo di agire male.
      Ogni tanto c’è qualche eccezione: per esempio io ritengo Speranza uno che ci è: ovvero una persona che ha agito male perché scarsamente capace.
      Al che mio padre obietta “Se fosse incapace non sarebbe divenuto ministro della salute”. Ma, secondo me, prima dell’inizio della pandemia, si è ritrovato per giochi politici su una poltrona che avrebbe dovuto essere una sinecura: poi ha mantenuto la posizione anche nei governi successivi perché potenzialmente avrebbe potuto fare comodo avere un capro espiatorio su cui riversare tutte le colpe. Per fortuna di Speranza non c’è stato (per adesso) bisogno di sacrificarlo...

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    4. Notare, in questi giorni più che in altri, l'eversione di parte consistente della magistratura che si sovrordina ai poteri esecutivo e legislativo.
      La sovranità popolare viene letteralmente annullata con decisioni proprie da parte di questa castalia autoreferenziale (in realtà molti di questi magistrati compagni lavorano direttamente con ASGI e altre opache associazioni finanziate dal grande capitale cosmopolita, la OSF di Soros è solo una delle meno occulte).
      I metodi per rendere del tutto formale, cosmetica, la democrazia, sono espliciti e rozzi, ormai.

      Ti facciamo votare così credi che sei in democrazia (uso l'indicativo volutamente) tanto contauncazz, decidiamo noi.
      In sinistrese era la sòla del "centralismo democratico".

      Anche la costituzione è farlocca: la sovranità popolare è esclusa per questioni di politica estera, mancano le elezioni di richiamo, la magistratura non risponde a niente/nessuno referendum solo abrogativi, etc.).

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    5. Secondo me tutto parte dalla degenerazione della democrazia occidentale: quando la politica smette di fare l’interesse della popolazione e si asservisce completamente alle lobbi anche tutte le istituzioni di contorno iniziano a degenerare (magistratura compresa).
      Il pesce marcisce a partire dalla testa.

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