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domenica 17 settembre 2023

Analogia e differenza

Oggi volevo mettere nero su bianco delle osservazioni sparse: un ragionamento aperto di cui ancora non sono sicuro a quali conclusioni arriverò. Insomma un pezzo più per me, per chiarirmi le idee, che per i lettori.

L’argomento nasce da un’analogia e da una differenza: lo stato degli stati comunisti dell’Europa dell’Est negli anni ‘80 assomiglia, per certi aspetti, a quello della UE attuale. I paesi dell’est erano chiamati “stati satelliti” dell’URSS che è esattamente quello che sono oggi gli stati occidentali rispetto agli USA: satelliti senza vera autonomia di politica estera. Sia l’URSS dell’epoca che gli USA attuali erano in una fase di decadenza.
La differenza sta nel tipo di decadenza, intesa secondo la mia definizione di [E] 15.1.

La forma particolare di decadenza che intendo io è basata sul successo: quando il successo è totale getta le basi della decadenza del potere. Il potere politico non ha più la necessità di amministrare per il meglio lo stato perché comunque non vi sono minacce concrete da cui difendersi. Questo fa abbassare la guardia. Contemporaneamente crescono le ingiustizie interne dato che la coesione della popolazione non è più strettamente necessaria.
In altre parole gli obiettivi del potere e quelli della popolazione tendono a divergere perché non sono più legati insieme dalla sopravvivenza dello Stato.

Quando scrissi questa teoria avevo in mente gli USA attuali e l’Impero Romano d’Occidente (*1) ma, riflettendoci, pur con delle peculiarità molto interessanti, è anche applicabile alla Cina.
Ma l’URSS del tempo era teoricamente in lotta contro gli USA: non si stava crogiolando nella vittoria!

La possibilità più ovvia è che l’URSS fosse in un tipo diverso di decadenza che non ha niente a che vedere con quella della mia definizione.

Prima di trarre delle conclusioni è però opportuno rivedere con più attenzioni le mie condizioni di decadenza.

La definizione base è questa: «Ma io preferisco dare una definizione più limitata ma ben precisa di “decadenza” nel contesto del senso storico/politico in maniera da evitare incertezze: definisco quindi la decadenza come la massima incapacità di gestire efficacemente lo Stato»

E in questa definizione rientra chiaramente anche l’URSS degli anni ‘80: evidentemente l’apparente ambiguità è successiva.
Non mi fermo infatti alla definizione sullodata ma cerco di individuare le cause che determinano questa incapacità.
Scrivo: «Cosa determina la “decadenza” ovvero l’incapacità di gestire efficacemente lo Stato?
I fattori sono essenzialmente quattro, tre interni alla società e uno esterno.
1. Incompetenza → Il meccanismo che determina i vertici del parapotere politico dominante si è, per qualunque motivo, inceppato cosicché a gestire effettivamente il potere arrivano delle persone che non hanno le necessarie competenze.
2. Disinteresse → Il parapotere politico ha un sostanziale disinteresse per il bene collettivo dello Stato che dovrebbe guidare e si concentra principalmente sui propri scopi.
3. Impotenza → La mancata percezione da parte della maggioranza della popolazione del declino della propria società e del sistema di governo unita contemporaneamente all’impossibilità di intervenire efficacemente su di esso.
4. Avversario → La mancanza di competizione esterna permette, e quindi indirettamente provoca, il degrado della qualità del parapotere politico e, in generale, di tutte le strutture/istituzioni di uno Stato»

Le prime tre condizioni mi sembrano tutte verificate nell’URSS degli anni ‘80. Forse si potrebbe discutere della 2° ma, sostanzialmente, sono abbastanza sicuro che anch’essa fosse valida.
Il problema è la 4°, quella dell’“Avversario” visto che, come detto, gli USA erano tutt’altro che sconfitti.

Io credo che questa condizione possa e debba essere valutata anche alla luce del sistema e del livello di dettaglio di riferimento ([E] 4.3 “La relatività del potere: livello di dettaglio e sistema”).
È vero: a livello globale l’URSS non aveva vinto ma, anzi, stava perdendo. Se però consideriamo il sistema del “mondo comunista sovietico” la supremazia dell’URSS sugli stati satelliti europei era incontrastata: l’URSS viveva in una specie di autarchia in cui i principali rapporti economici erano solo con i paesi comunisti. Grazie alla dissuasione delle armi nucleari mancava poi il pericolo concreto di un attacco del nemico esterno.
Credo che sia possibile ipotizzare che questa particolarissima situazione specifica dell’URSS sia stata sufficiente a diminuire l’importanza della condizione dell’“avversario”.
La forza delle prime tre condizioni, con la quarta annullata, dovrebbe essere sufficiente per provocare la decadenza.

Mi sono poi reso conto che esiste una quinta condizione che ho dato per scontata: lo stato in questione deve essere anche sufficientemente indipendente. Al momento non riesco a immaginare nessuna facile condizione di indipendenza e dovrò quindi rimanere sul vago.
È ovvio infatti che se un paese non è indipendente, ma è influenzato da un potere egemone esterno a esso, allora potrà entrare in decadenza indipendentemente dalle quattro condizioni precedentemente enunciate: questo è il caso dell’Europa di oggi controllate più o meno direttamente dagli USA. Poi, in base a quanto le prime quattro condizioni siano soddisfatte, il paese offrirà più o meno resistenza a compiere scelte inefficienti che lo portino in decadenza o comunque non nel suo interesse.

Incidentalmente riflettevo anche sul rischio del potere unico che decide le sorti di una nazione.
In base alle sue capacità e volontà di fare il bene del proprio paese potrà essere sia eccezionalmente efficiente (*2) che seriamente rovinoso (*3).
Da questo punto una democrazia parlamentare che funziona può essere utile a limitare tale pericolo perché difficilmente ci sarà una maggioranza sufficiente per le decisioni più estreme anche se, per lo stesso motivo, difficilmente prenderà rischi (per esempio riforme sostanziali) che potrebbero portare a enormi benefici...

Conclusione: non procedo oltre nelle mie ipotesi perché mi sono già convinto di aver trovato la soluzione all’apparente aporia da cui ero partito...

Nota (*1): che aveva dei confini molto più sicuri di quello d’Oriente che, infatti, non ne condivise la sorte.
Nota (*2): per esempio Putin e Xi.
Nota (*3): per esempio, con parecchie differenze che sarebbe interessante e divertente analizzare, Biden, Mao, Stalin, Hitler...

2 commenti:

  1. Aggiungerei un 5o punto
    - la irresponsabilità e personale e delle organizzazioni.

    In italiano abbiamo questa molto interessante doppia accezione di responsabilità:
    o - abilità/capacità di fornire risposte/soluzioni
    o - rispondere per I risultati - negativi compresi - delle proprie azioni o mancate azioni

    La irresponsabilità è il più potente, fantastico, formidabile mezzo per ottenere il peggio da persone e organizzazioni.
    Fino ad arrivare alla decadenza di interi stati, imperi.

    Dovrei aprire un diario (blog) per raccontare le nefandezze che Rosa Canina (ingastrita) osserva, quotidianamente, nello stipendificio scuola diritti 100 - doveri 0 (zero).
    Situazioni di irresponsabilità così gravi, comuni, estese che, spesso, oltrepassano il grottesco. A volte faccio fatica a credere cosa mi raccontano Rosa Canina e un altro caro amico che lavora come dirigente nel pubblico.
    La corruzione nella magistratura, con i verminai alla Palamara, Davigo, PM alla sharia, etc. che ogni sei mesi traboccano dal coperchio, sono un altro esempio clamoroso di irresponsabilità (autodichia).

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    1. Uhmm... sì, l'irresponsabilità/ mancanza di trasparenza e di rendicontabilità potrebbe essere un fattore.
      Personalmente mi sembra però un po' troppo di basso livello. Nel prosieguo del sottocapitolo lo vedo come una conseguenza dell'incompetenza.
      Scrivo poi: "Un’altra conseguenza è che la decadenza del potere politico si propaga molto facilmente, oltre che nelle istituzioni da esso direttamente controllate, anche agli altri parapoteri con cui si accorda in
      genere a danno della democratastenia (v. 5.6 e 5.7). La decadenza si diffonde tramite clientelismo,
      corruzione o semplice incapacità: per esempio col favorire amici o parenti, in cambio di favori o nel
      semplice selezionare malamente gli alti dirigenti delle istituzioni controllate dal potere politico."

      A questo paragrafo per chiarificare e integrare il suo suggerimento aggiungerò (in nota o nel testo) che i meccanismi delle varie istituzioni diventano sempre meno efficaci, per esempio, perdendo la responsabilità dei vari ruoli coinvolti.

      Insomma la mia idea è che se il massimo potere politico è in decadenza allora questa si diffonde al resto delle istituzioni del paese: sulle modalità specifiche però non mi voglio sbilanciare...

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