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domenica 12 febbraio 2023

La percentuale

Io evito di seguire i media tradizionali nostrani perché ormai li considero fonti di propaganda e disinformazione con poco altro da offrire. Con la pandemia hanno definitivamente perso la mia fiducia e, come sappiamo, una volta persa non è facile recuperarla.
La guerra in Ucraina ha poi, se possibile, ancor più amplificato il mio disgusto verso organi la cui funzione non ha ormai più niente a che vedere con l’informazione ma vuole solo propalare bugie con il preciso scopo di ingannare la popolazione che li segue in maniera da dirigirne l’opinione.

Queste voci dei media ufficiali sono poi coordinate insieme come in un coro: ci possono essere delle note diverse ma il ritmo e la scala del canto sono le stesse. In passato questa uniformità di pensiero sarebbe stata la prova che il fatto dichiarato dai giornali era veramente tale.
Cento anni fa (tempo buttato un po’ a caso, è solo per dare l’idea) la merce dei quotidiani erano le notizie, le storie e interpretazioni che i lettori compravano e leggevano. Oggi invece la merce sono i lettori stessi: il giornale li vende alla lobbi o al potere che ha interesse a far passare specifiche narrative. Tali informazioni saranno sempre favorevoli al potere che le fa diffondere mentre non saranno quasi mai utili alla popolazione.

Com’è stato possibile questo cambiamento?
1. Gli editori non sono più puri: i media appartengono a grandi colossi economici ed essi collaborano facilmente con altri poteri economici o politici. Non importa se, per esempio, un quotidiano perde qualche lettore che si è accorto di essere stato ingannato: i maggiori introiti dovuti alla pubblicità compenseranno più che a sufficienza la diminuzione degli giornali venduti.
2. Le stesse istituzioni politiche occidentali sono degenerate a un punto tale che non cercano di fare più l’interesse del proprio paese e della propria popolazione ma sono pienamente soddisfatte di essere al servizio delle lobbi o di altri poteri politici (gli USA in generale, Bruxelles in Europa).

Per i come e i perché rimando, chi fosse interessato, alla mia Epitome...

Come si comprano le lobbi il favore dei media? Esempio: Brought to you by Pfizer
Davvero pensate che queste multinazionali farmaceutiche (nel caso specifico, ma in altri può trattarsi di governi o di altre industrie) non abbiano poi in questo modo la forza di influenzare il contenuto diffuso agli utenti?
Per non parlare poi di come, un settore che nel solo 2022 ha realizzato 100 MILIARDI di dollari di utili, possa permettersi di spendere qualche milioncino per comprarsi direttamente qualche direttore o caterve di giornalisti, opininisti o scienziati…

Ma non è questo il punto di oggi.
È chiaro che inizia a esserci una minoranza che, chi prima e chi dopo, ha capito che i media tradizionali sono totalmente inaffidabili. Questa minoranza è senza voce però. Non c’è né una fazione politica né un media tradizionale significativo che rilanci, sostenga e diffonda il loro pensiero. Tornando alla metafora precedente non c’è nessuna voce fuori dal coro a cui fare riferimento.
Singole espressioni di dissenso possono essere pubblicate dai singoli utenti nelle reti sociali: ma gli algoritmi che gestiscono i contenuti sono progettati per fare in modo che quelli sgraditi al potere (o allo sponsorizzatore) rimangano solo all’interno della stessa cerchia delle solite persone “arrabbiate”, senza raggiungerne di nuove.

In effetti chi ha capito che i media tradizionali sono inaffidabili dovrebbe anche arrivare a convincersi che, per motivi analoghi, le piattaforme gestite da multinazionali non gli permetteranno mai di diffondere efficacemente pensieri e concetti contro altre multinazionali. Solo che il mezzo è nuovo e vi è la parvenza di riuscire a comunicare con altre persone cosicché la maggioranza della minoranza (!) ancora non ha compreso la futilità di usare tali strumenti.

Ma non è neppure questo il punto!
Il fatto è che la minoranza è chiaramente una percentuale della popolazione: ma quanto è significativa? In particolare qual è la soglia numerica oltre la quale questo inganno di bugie sarebbe destinato a crollare?
Diciamo che adesso la minoranza rappresenti il 20% della popolazione: se divenisse il 40% i media potrebbero ancora permettersi di fare finta di niente e continuare a raccontare una realtà inesistente?
E se la percentuale divenisse il 50% o magari l’80%?

Evidentemente, probabilmente anche in relazione alla specifica società, vi sarà una soglia superata la quale il gioco si rompe. E io mi chiedevo quale potesse essere.
Il problema è che non possiamo guardare alla storia in cerca di situazioni simili semplicemente perché molte delle innovazioni tecnologiche della comunicazione moderna non erano disponibili anche solo poche decine di anni fa.

Gli esempi più simili li abbiamo durante i periodi di guerra: i quotidiani del tempo (non solo quelli italiani) continuarono fino all’ultimo a sostenere la narrativa del potere. Non so quale fosse la percentuale della minoranza che aveva compreso la futilità di continuare una guerra persa ma non mi pare che ci furono reazioni significative.

La mia sensazione è molto negativa: una popolazione più è grande e meno è capace di autoorganizzarsi. Se il fronte del potere rimane compatto e la popolazione senza alcun potere di riferimento che voglia proteggerne almeno in parte gli interessi, difficilmente sarà in grado di organizzare qualche protesta. Più facilmente nasceranno dei movimenti pilotati dall’alto (vedi il M5S, le Sardine, i Gretini e simili) il cui scopo sarà quello di intercettare il malessere della popolazione e sterilizzarlo in opposizioni inconcludenti.

Io credo che anche se la percentuale della minoranza raggiungesse l’80% della popolazione cambierebbe ben poco perché contemporaneamente saremo già stati privati di molte libertà e di ogni risorsa economica.

L’occidente è marcito a una velocità impensabile, almeno per me.
Guidati da una politica miope, serva solo degli interessi delle grandi lobbi, stiamo avviandoci alla distruzione. Ci andrà già bene se eviteremo una guerra nucleare. Ma mi pare evidentemente che ci stiamo dirigendo verso un’epoca di schiavitù con un potere, servo dell’avidità e dell’egoismo di pochi, di cui non riesco a immaginare un trapasso, che prima o poi avverrà, indolore.

Conclusione: 95%?

3 commenti:

  1. Decadenza.
    Un mio maestro di tango riportava un motto portegno (di Buenos Aires): tempi cattivi portano uomini buoni (in gamba), tempi buoni portano uomini scarsi.

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    1. Anche Schiller pensava qualcosa di simile!
      «Un’epoca grande il secolo ha generato / ma il grande momento trova una stirpe meschina.»

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  2. I giornalisti c'hanno da campa': si scrive ciò che vuole chi mette i quattrini.

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