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domenica 6 febbraio 2022

L’epidemiologa danese

Ho trovato un’intervista (Denmark's state modeller: Why we've ended ALL Covid laws) interessantissima a “chair of the Expert Group for Mathematical Modelling at Denmark’s public health agency ‘Statens Serum Institut'” il cui modello sulla diffusione del covid-19 ha portato il governo danese a decidere di togliere ogni restrizione dal 31 gennaio (v. Quelli (veramente) bravi).

L'intervistata è una donna, un’epidemiologa, che spiega molto chiaramente come ha lavorato: è stato un piacere sentire parlare una persona intelligente che ragiona basandosi realmente sulla scienza (bravo e preparato anche l’intervistatore comunque perché ha fatto domande estremamente mirate e giuste) invece dei rallentati mentali che popolano i media italiani.

La soddisfazione del titolo è la seguente ed è in realtà duplice:
1. Per qualche motivo in Italia si è stabilito che gli unici che possono dire la loro sul covid-19 sono i virologi. Io, che seguo principalmente siti esteri, da tempo sapevo che per giudicare e valutare l’andamento di una malattia occorre invece un epidemiologo. Questo cambiamento, come spiegato dall'intervistatore, era stato esplicitamente escluso nel modello inglese.
2. Nel mio vecchio corto Matematica che non torna... del luglio 2021 mi stupivo di quanto fossero sballati i modelli inglesi che avrebbero dovuto prevedere l’andamento della malattia. E così azzardai un’ipotesi...

Scrissi quindi:
«È come se ci fosse un sottoinsieme significativo della popolazione isolato dal resto col risultato (numeri a caso) che il virus in una popolazione di 50 milioni si comporta come se questa fosse di 10, raggiungendo quindi molto prima del previsto delle soglie di saturazione (tipo immunità di gregge) che poi causano rapidamente il declino nella sua diffusione.

Qui mi piacerebbe conoscere l’opinione di un epidemiologo: io posso fare varie ipotesi ma tutte troppo complesse affinché io stesso le ritenga attendibili. Per questo non mi prendo neppure la briga di illustrarle…
» (*1)

Ebbene l’intervistatore ha posto la stessa domanda all’epidemiologa danese: perché i modelli inglesi (non solo quelli estivi ma anche quelli preparati a metà dicembre per la variante Omicron) sono risultati completamente errati?
Lei ha risposto molto educatamente dicendo che non conosceva i dettagli dei modelli inglesi ma alla fine, spiegando perché il modello danese rimaneva con cifre più contenute, ha aggiunto:
1. nel modello era presente anche un cambiamento di comportamento spontaneo nella popolazione quando le cifre del contagio crescono: ovvero più prudenza nei comportamenti (per esempio evitare di uscire a cena fuori) che porta a una diminuzione dei contagi.
2. Il fenomeno del “susceptible depletion” che tradurrei con “esaurimento dei vulnerabili”: ovvero il virus non può continuare a moltiplicarsi geometricamente quando è all’interno di un gruppo perché è limitato dalla grandezza del gruppo stesso. Cito la Dr Camilla Holten-Møller: «If you had a really high peak in schoolchildren, at some point, you wouldn’t have any more pupils that you could have infected simply because the reproduction number in that specific group would be below one. So there wouldn’t be enough people to infect to actuallykeep it going in that group. And that means that you would take out some of the growth of the epidemic, that’s what we call “susceptible depletion” and you can have that in the whole population. You can also have it in areas or small pockets of your population.»

Bo, a me pare che la “susceptible depletion” corrisponda moltissimo alla mia intuizione che, per modestia, avevo poi evitato di descrivere nei dettagli dato che non sono un epidemiologo (non un virologo!).
Questo è un classico esempio di cosa intendo quando dico che la mia intuizione è superiore alla mia intelligenza (comunque superiore alla media).
Ammetto invece di non aver pensato che il cambiamento spontaneo di comportamento della popolazione potesse influire molto (*2) ma del resto in 30 secondi di riflessione anche io non sono in grado di intuire proprio tutto!

Conclusione: altro corto “fallito”. Vabbè lo programmo per domani come pezzo normale: tanto non sarò a casa e probabilmente non avrei avuto voglia/tempo di scrivere altro...

Nota (*1): il neretto a “epidemiologo” l’ho aggiunto adesso per evidenziarlo meglio!
Nota (*2): e comunque in Italia col verdepasso si è tacitamente dato un “tana libera tutti” ai suoi possessori poiché, a causa delle reiterate bugie dei media, li si era illusi che non potessero né contagiare né contagiarsi.

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