Come sapete da anni evito i media tradizionali con la conseguenza di non essere sempre informato sulle ultimissime notizie ma, almeno, non sono neppure disinformato dai professionisti della disinformazione!
Poi ogni tanto, anche solo girando per casa, mi capita di sentire frammenti di telegiornali o altre trasmissioni di “informazione”. Si tratta di pochi secondi che sono però sufficienti a farmi apprezzare il livello dei messaggi passati.
Quando sento parlare gli “esperti” di covid-19 in genere mi irrito: informazioni vecchie, dati parziali, ipotesi presi per fatti e fatti scambiati per ipotesi; il tutto condito con un misto di malafede e arroganza. Però capisco di cosa stanno parlando, mi accorgo che descrivono, seppure da una prospettiva completamente diversa dalla mia, una serie di problematiche che conosco e riconosco…
A volte però mi capita di ascoltare dei “non esperti”: non so, per esempio dei giornalisti sportivi, che fanno delle considerazioni estemporanee su questa malattia, e allora capisco che in questo paese c’è un problema più grosso di quanto pensassi.
Questi individui, suppongo più istruiti e “informati” della media, non hanno capito assolutamente niente delle diverse problematiche legate al covid-19. E non percepisco malafede nelle loro parole: non è che vogliono disinformare ma proprio hanno capito fischi per fiaschi.
Evidentemente la voce della disinformazione è talmente alta e potente da rintronare completamente chi l’ascolta.
Mi spiego meglio con una delle mie metafore dove al posto del covid-19 vi è un bosco e i suoi pericoli: gli esperti potrebbero dire che i lupi attaccano l’uomo quando hanno fame o magari che certi funghi preparati in un certo modo possono essere utili oppure velenosi. Io magari posso pensare che i lupi attaccano l’uomo solo per difendere i propri cuccioli o che (*1) i detti funghi hanno effetti diversi da quelli evidenziati dai sopraddetti esperti. Ma comprendo bene a cosa si riferiscono.
Invece quando sento i “non esperti” mi sembra che parlino di lupi mannari, funghi che sono gnomi, fiori che diventano fate e taumaturghi buoni che distribuiscono pozioni magiche: insomma hanno una comprensione così distorta e confusa della realtà che essa viene trasformata in una favola grottesca: letteralmente il mito che si confonde con la vita reale. Non saprei neppure da che parte partire per correggerli!
Sembra davvero di essere tornati a un medioevo dove la fantasia, il bigottismo e il fanatismo prevalgono sulla scienza: col paradosso che l’uomo medio crede che le distorsioni a cui è esposto ogni giorno siano scientifiche.
Il meccanismo deve essere qualcosa di questo genere: mi immagino una persona comune che segue un telegiornale una volta al giorno e non ha particolare interesse ad approfondire i dettagli. Della descrizione più o meno realistica del covid-19 fatta dai media con i loro esperti gli rimangono impresse solo le informazione più eclatanti, magari esaltate da immagini toccanti di malati in terapia intensiva o testimonianze di persone in lacrime. Insomma alla fine associa a un dato preoccupante un’emozione negativa e paurosa: i particolari, le relazioni che legano i diversi dati insieme, il loro contesto, viene invece perso, dimenticato o non capito.
Quando questa persona comune vuole ricostruire una problematica legata al covid-19 ha così molti buchi di conoscenza che gli impedirebbero di legare insieme le immagini orribili che ha in mente. Allora riempie con la fantasia, ispirandosi al tenore emotivo legato all’argomento (che come detto è terrorizzante), i propri vuoti: ecco che così compaiono i costrutti fantastici che, in passato, dovevano essere alla base delle favole.
Parafrasando scherzosamente Nietzsche: “Se fissi abbastanza a lungo la televisione essa genererà mostri terrorizzanti per gli ipocondriaci”.
Comunque il succo di questa riflessione è che la disinformazione è ormai a un livello che ha superato la realtà: cioè le trasmissioni di “informazione” possono anche trasmettere dati attinenti alla realtà ma quello che alla fine rimane all’utente comune è completamente diverso. È come se le informazioni ricevute venissero rielaborate in favole paurose. Forse è inevitabile trattando la popolazione come bambini: a chi non si considera abbastanza maturo si raccontano fiabe e non la verità per farsi obbedire. Al bambino piccolo si dice “non giocare al pozzo perché ci vive un mostro che potrebbe uscire e mangiarti” e non “non giocare al pozzo perché potresti cascarci dentro”.
Credo infatti che al potere una popolazione impaurita che creda alla favole stia più che bene e, per questo, non ci sia alcuno sforzo per smentire o correggere neppure le paure irrazionali più comuni.
Si preferisce che le persone siano impaurite e obbedienti piuttosto che informate ma indipendenti.
Ovviamente la produzione di fanatici impauriti non aiuta il dialogo, la comprensione o la tolleranza: ma questo, ormai è chiaro, è voluto.
L’altra considerazione è molto più banale: sto rivalutando la fisiognomica!
Lo spunto me lo ha dato questo articolo: Vaccini ai bambini una sperimentazione? Le parole (chiare) del Ceo di Moderna su LAntiDiplomatico.it
In fondo all’articolo c’è un video, sfortunatamente molto sgranato ma sufficientemente chiaro, in cui vi è un virologo (credo, non ne sono sicuro (*2)) da salotto, contrapposto con l’ospite di turno che la pensa diversamente e che è, prudenzialmente, intervistato in remoto.
Si tratta di pochi secondi di confronto che suggerisco di guardare SENZA audio, limitandosi a osservare le espressioni del volto: uno dei due mente sapendo di mentire. Provate a indovinare di chi si tratta!
Conclusione: inutile (forse) dire che anche questo pezzo voleva (ottimisticamente) essere un corto ma mi sono presto reso conto che non sarebbe stato così. Per questo non ha la peculiare forma a “fiasco”, concisa in cima e ampia in fondo, dei corti trasformati in pezzi normali!
Nota (*1): vale la pena ricordare che io non mi invento le teorie dal niente: semplicemente ricordo e metto insieme tutto quello che ho letto/ascoltato nel corso di questi due ultimi anni: insomma anche io mi affido al parere di esperti che però ritengo affidabili avendone più volte verificato la correttezza delle loro affermazioni e previsioni.
Nota (*2): dalle immagini poco chiare assomiglia a un Burioni meno dotato e più slavato...
alla prima stazione
1 ora fa
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