Ho letto qualche altra pagina di “Eros e civiltà”: avanzo lentamente perché sto dando la priorità a Hobbes e Mann e perché trovo il saggio di Marcuse piuttosto impegnativo.
Però si sta rivelando essere una lettura proficua: non perché mi trovi particolarmente d’accordo con lui ma perché mi spinge a riflettere arrivando a nuove intuizioni.
Nel precedente Marcuse capitolo 3 avevo espresso una mia perplessità. Ricopio e incollo qui di seguito:
«Più nel dettaglio, nel terzo capitolo, Marcuse riprende una teoria di Freud presentata nei saggi che lessi qualche anno fa ma di cui non scrissi. Non ne scrissi perché non gli detti credito: si trattava di speculazioni sull’origine delle prime società che ricordavano dei miti archetipici (quindi più da Jung!).
Inizialmente vi era l’orda primordiale, l’anarchia totale, e da questa emerse la prima società governata dal padre tiranno che spadroneggiava su donne e figli: i figli per sopravvivere dovevano reprimere la pulsione del piacere e obbedire e lavorare per il padre. Questa repressione di parte degli istinti, sublimati poi nel lavoro, sono l’inevitabile precondizione della società.
Il passaggio successivo è quando i fratelli collaborano fra loro e spodestano il padre: a questo punto si dividono il potere fra loro e autolimitano, di comune accordo, la pulsione del piacere.
Non ricordo come interpretai questa specie di mitologia (probabilmente ispirata ai miti greci) ma è ovvio che è una ricostruzione arbitraria e inverosimile.
Nessuno sa come fossero formate le prime società umane (semplicemente mancano le informazioni) ma sicuramente non come ipotizzato da Freud!
Suppongo di aver interpretato questa ricostruzione come una fantasia utile forse a ricordare mnemonicamente dei concetti psicologici che poi Freud sfrutta per interpretare vari altri aspetti della società.»
Che poi riflettendoci ulteriormente ero giunto a un’ulteriore difficoltà: e le donne? Non fanno anch’esse parte della società? Come si applica a loro questa teoria dove gli attori sono tutti di sesso maschile?
Allora propongo una mia “piccola” revisione della teoria di Freud/Marcuse: al posto della figura iniziale del padre primordiale che in seguito viene abbattuto e sostituito dai fratelli ecco che io vi pongo la figura dell’autorità familiare. Evidentemente ai tempi di Freud, e probabilmente di Marcuse, tale figura corrispondeva quasi sempre a quella del padre mentre oggi potrebbe non essere più così.
In famiglia quindi, grazie alla figura autoritaria, il bambino inizia a dover distinguere fra piacere e dovere. Crescendo la figura autoritaria evolve: prima sarà la maestra, poi gli insegnanti e via via che il giovane diventa adulto potrà riconoscervi le figure dei gruppi di cui fa parte e poi quelle di spicco della società.
Questo si applica in ugual modo a uomini e donne. In questa maniera diviene più facile anche interpretare il rapporto di uomini e donne col potere. E si potrebbero forse anche elaborare interessanti teorie in base al caso in cui la figura autoritaria infantile fosse la madre o il padre e al sesso del bambino Insomma le possibili combinazione sono più numerose (*1) e possono così spiegare meglio i diversi rapporti fra individuo e società.
Comunque l’argomento del quarto capitolo, almeno dalle prime pagine che ho letto, è un altro.
L’autore illustra un circolo vizioso potenzialmente distruttivo: più la società progredisce e maggiori sono le inibizioni e proibizioni che impone ai suoi membri; questo causa frustrazione (senso di colpa) e, quindi, un aumento dell’aggressività; ma per cercare di contenere l’aggressività la società crea nuove proibizioni e così via.
Almeno secondo la teoria di Freud.
Marcuse è più sofisticato e osserva che alcuni lavori, sebbene una minoranza, sono piacevoli (e quindi non causano frustrazione) mentre altri sono violenti/distruttivi e quindi sono di per sé delle valvole di sfogo per la frustrazione. Insomma la spirale distruttiva del progresso della civiltà non è così automatica. Per esempio, secondo Marcuse, molti lavori, tutti quelli che imbrigliano e sottomettono la natura, hanno di per sé un aspetto distruttivo. Personalmente mi chiedo se i lavori creativi soddisfino, almeno parzialmente, il principio di Eros: dopotutto il creare un qualcosa che non esisteva è molto simile a creare una nuova vita che è il fine del sesso.
Un altro spunto interessante che emerge è il seguente: per controbilanciare la crescente tensione che si crea nella società, per contrastare cioè l’aggressività, il mezzo più naturale sarebbe quello di favorire la sessualità; ma in genere proprio la sessualità è ciò che viene più represso nel mondo moderno ed è proprio sulla sublimazione delle energie sessuali che si basa gran parte del lavoro.
Ecco mi chiedevo quale possa essere in questo contesto il ruolo della pornografia che, soprattutto con Internet, sebbene ufficialmente disprezzata è sicuramente enormemente diffusa.
Possibile che la pornografia sia proprio la valvola di sfogo per l’aumento di chiusura della società?
Dal sesso vero e proprio alla pornografia la sublimazione (se di sublimazione si può parlare) dovrebbe essere molto efficace. Più pornografia in pratica sarebbe la valvola di sfogo che permetterebbe una società ancor più opprimente ovvero ricca di proibizioni e vincoli vari.
Solo un’ipotesi da tener presente.
Infine sono arrivato all’inizio di un nuovo argomento: la “repressione addizionale” ovvero la repressione aggiuntiva a quella necessaria per mandare avanti una società di una data complessità.
La “repressione addizionale” sarebbe quella repressione facoltativa sostanzialmente utile solo al potere dominante, nel senso che ne tutela e favorisce gli interessi.
Mi pare di intuire che questa sia in stretta relazione al livello di “libertà” di una società: e io, che la leggo come grado di autonomia della democratastenia, ho immediatamente alzato le mie orecchie…
Conclusione: sono a poco meno di metà del saggio di Marcuse e mi pare che finalmente stia diventando interessante. Al contrario il “Leviatano” di Hobbes sta passando da “molto noioso” a “incredibilmente noioso”: siamo quasi al livello di elenco telefonico...
Nota (*1): beh, sono quattro coppie in realtà del tipo Figura autorevole/Sesso bambino. Cioè: Madre/figlia, Madre/figlio, Padre/figlia, Padre/figlio. Mi sembrerebbe interessante, o comunque da meritare approfondimento, la teoria che le coppie Madre/figlio e Padre/figlia portino a individui che amino il potere; al contrario Madre/figlia e Padre/figlio potrebbero portare a individui che vogliono conquistare/rimpiazzare il potere.
Ovviamente si tratta di idee nate mentre leggevo quindi dategli il giusto peso (zero).
alla prima stazione
2 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento