L’articolo: Euro, studio tedesco: “La Germania ci ha guadagnato più di tutti. Per gli italiani perdita di 73mila euro pro capite” da IlFattoQuotidiano.it
Che dire? Ce n’eravamo accorti…
Vabbè, poi non ho idea della valenza scientifica di questo studio però conferma quanto da tempo va ripetendo il Bagnai e che da qualche anno ho recepito anch’io…
Il vero problema non è tanto ciò che è accaduto in passato ma che ci sono ancora forze politiche che negano l’evidenza e che esaltano l’euro come se questa moneta avesse salvato l’Italia invece di distruggerla.
Aggiungo anche, andando leggermente “fuori tema”, che io sono europeista convinto: ma non di questa EU che è l’Europa delle banche, delle imposizioni, delle regole inutili e costose, dei favori alle lobbi: io ancora sogno un Europa dei popoli...
Riuffa - 27/2/2019
Allora dopo l’ultimo fallimento (v. il corto Errore orrore) ho provato a seguire il consiglio di Osinga che, più o meno, visto che Keras è una libreria di alto livello che si appoggia a TensorFlow (un’altra libreria per reti neurali di livello più basso) è difficile stabilire cosa provochi un errore e suggerisce quindi di provare a cambiare qualche parametro per “magicamente” risolvere il problema.
Così ieri notte ho cambiato il parametro della dimensione dei due strati intermedi portandola da 110 a 120. Poi ho usato come interfaccia Chrome invece che Firefox.
Risultato: Keras ha dato errore alla fine della quarta epoca!
Oltretutto adesso sono sicuro che non sia un problema di scarsità di memoria perché ho notato che Python con Chrome è molto più efficace e mi usa circa 2 invece che 7Gb, rientrando quindi abbondantemente nei miei 8Gb di RAM.
Adesso proverò a crearmi un ambiente dove possa usare anche la mia GPU con la speranza di aumentare la velocità e poter fare così esperimenti più rapidi e interattivi...
Velociraptor - 28/2/2019
Stanotte ho avuto per la prima volta un incubo con i velociraptor!
Ero nella casa degli zii di Pisa (*1) insieme a molte altre persone mentre i velociraptor erano tutti intorno e cercavano di entrare dalle finestre. Qualcuno ci riesce e sbrana dei malcapitati; uno ha la cattiva idea di attaccarmi così gli sfascio una sedia in testa e, non contento, lo strangolo…
Siccome la situazione è insostenibile si decide di fuggire: la cosa buffa è che si usa una specie di vagone da montagna russa che dal terzo piano (è una casa grande) arriva sul muro che separa il giardino dalla strada. Io ne approfitto per tirare una pedata a un velociraptor che saltava per prenderci. Poi saltiamo in strada e iniziamo a correre: i velociraptor sono infatti chiusi dentro ma in qualche modo so che sull’altro lato del giardino c’è un’apertura dalla quale possono passare, quindi il nostro vantaggio è di pochi minuti…
Mi sembra che poi accadesse qualche altra cosa di interessante ma adesso non la ricordo più: ah, dei bagni e una storia d’amore “strana”…
Nota (*1): da bambino tutti i miei incubi erano ambientati nella casa dei nonni: dai venti anni in su sono incomprensibilmente passato alla casa degli zii!!
Basta!! - 1/3/2019
Terzo tentativo e terzo fallimento…
Stavolta ho tentato con 3 strati di 45 nodi ciascuno ma Keras si è bloccato alla fine della settima epoca.
È frustrante perché non ho modo di capire da che cosa dipenda: per il prossimo tentativo proverò a reinserire il testo di Shakespeare ma non vedo come possa essere quello il problema...
Velociraptor 2 - 2/3/2019
A proposito di coincidenze: ieri, il giorno dopo il mio sogno (v. il corto precedente), Netflix ha reso disponibili le prime tre pellicole della serie “Jurassic Park”!
Ho così riguardato il primo film: mi sembra che regga bene al tempo! È leggermente lento in alcune scene ma molti passaggi sono ancora emozionanti. Le texture di alcuni dinosauri sembrano leggermente sfocate e con i colori sbagliati ma considerata l’epoca fecero un lavoro incredibile…
È buffo come grazie a questa pellicola (quasi) tutti oggi sappiano cosa sia “l’effetto farfalla”!
PS: I velociraptor del mio incubo erano più piccini!
lunedì 25 febbraio 2019
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