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sabato 13 gennaio 2018

Logica femminile ma non troppo

È da una dozzina di giorni che, attraverso un intenso ma poco produttivo scambio epistolare, sto cercando di far capire a una mia amica che ciò che lei chiama “logica”, anzi “logica femminile”, non è logica.
Tutto è incominciato per gioco, da un mio innocente lazzo arguto e salace...
KGB - «In effetti chissà tu alla sua età quante ne avresti combinate di più di lei con i mezzi moderni a tua disposizione: probabilmente avresti venduto i compiti x casa già svolti ai compagni di classe... :-P»
BB - «Io non potevo fare niente, perché avevo il contatore alla tv, al telefono, e non potevo uscire di casa...e ti assicuro che non ero solita giocare con i pennelli!»
KGB - «Infatti la mia affermazione era diversa: ovvero quante, ipoteticamente, ne avresti combinate con i "mezzi moderni" a tua disposizione! Io ti vedo nel business della vendita dei compiti x casa... ;-)»
BB - «Io ero una bambina molto ingenua (lo sono ancora) non avrei mai fatto proprio niente di immorale.....allora come adesso...nonostante non ci creda nessuno!»

Fin qui tutto normale. Uno scambio di chiacchiere scherzoso, semplicemente fine a se stesso. Però la conclusione della precedente frase stimola la mia curiosità. Quindi:
KGB - «Questo è interessante: perché pensi che non ci creda nessuno?»
BB - «Quando alla Gertrude [la figlia] dico: come sei bellina con la coda....lei mette il broncio e risponde: perché senza coda no?»

Io qui ci ho pensato a lungo ma sono rimasto perplesso. Così:
KGB - «Mi sfugge la relazione con la mia domanda... :-0»
BB - «Come ti sfugge! la mia reazione al tuo quesito è interessante avrebbe dovuto essere: perché il resto no?»

Ogni tanto BB mi scrive frettolosamente e fra refusi (qui corretti) e frasi monche (in questo caso lasciate invariate senza cercare di ricostruirle correttamente) non sempre l'interpretazione è facile...
Comunque, grazie al mio intuito e alla lunga consuetudine, inizio a immaginarmi quale sia il problema.
A dire il vero anch'io le riscrivo in una maniera molto confusa di cui adesso mi vergogno pure un po'. Già mentre le replicavo me ne ero reso conto e quindi ci scherzo sopra aggiungendo un esempio che sapevo essere intellegibile solo a me. Per dovere di cronaca, ripropongo qui di seguito la mia risposta: magari qualche lettore riesce a intuire ciò che avevo in mente:
KGB - «Continuo a non capire. Ho la sensazione che sia un problemi di sillogismi: io analizzo le tue affermazioni usando la logica booleana mentre tu sei un po' più approssimativa. In questo caso forse ottengo un'affermazione che è l'opposto del tuo e questo causa incomprensione. [questa è la parte scritta frettolosamente, poco chiara e usando termini impropri... sigh...]
Ti riassumo quello che penso per farti capire: [questa è la parte scherzosa]
Io -> BB: V >> F
BB -> BB: V >> V
Non so se intuisci la mia logica ma credo ti sia chiaro che la tua risposta avrebbe avuto più senso se fosse stata "BB -> BB: V >> F"
è questo quello che non capisco...
»

In realtà quello che intendevo spiegarle era che mi aspettavo un esempio in cui lei dicesse qualcosa di vero senza essere creduta. Invece, dal mio punto di vista, lei diceva una frase vera e che veniva considerata tale dalla figlia (“sto bene con la coda ma anche senza di essa”): dal mio punto di vista ciò non aveva logicamente senso perché il suo esempio non solo non rispondeva alla mia domanda iniziale ma non mi sembrava neppure coerente con ciò che lei, supponevo, avesse in mente. Come ho già spiegato mi aspettavo un esempio in cui lei dicesse una cosa vera e l'interlocutore le rispondesse che era falsa.

La mia amica capisce che, almeno parzialmente, la prendevo in giro e mi risponde per le rime:
BB - «Hahaha! purtroppo non so come aiutarti ... sei tu il complicato mica io!»
KGB - «Come? Non hai capito ciò che intendevo?! ;-)»
BB - «Sei tu che non hai capito la relazione con la tua domanda...a me sembrava cosi ovvia!!!!!!  a proposito....ma l'hai capita dopo?»

E io pazientemente le spiego:
KGB - «Cercavo di spiegarti che hai sbagliato esempio:
Tu hai detto una cosa vera a Gertrude e lei non ti ha risposto che è falsa (come credo che tu intenda) ma che hai ragione (si ritiene bellina anche senza coda). Questa è logica. Lei non dice di essere bruttina ma bellina ANCHE senza coda: da un punto di vista logico (che è il mio) ciò non equivale a negare la tua affermazione [intendevo dire che la sua affermazione fosse falsa].
Per questo mi avevi confuso: probabilmente volevi dire che qualunque cosa tu dica nessuno ti crede [neppure la figlia]... ma avevi sbagliato esempio!
»
BB - «Ma cosa!!!!! non hai capito allora!!! fammi riprovare: quando dici ad una donna ti stanno bene i capelli oggi, indirettamente le stai dicendo che gli altri giorni non le stanno cosi bene......quando tu dici questo è interessante, indirettamente stai dicendo che tutto il resto non lo è.....ovviamente voleva essere parzialmente ironico......non mi ero certamente offesa!!!!»

Mi rendo conto che BB è ancora in alto mare ed è lei a non aver capito me. Ovviamente tralascio il suo “non mi ero certamente offesa!!!!” anche se non ho idea del perché di questa precisazione: preferisco cercare di mantenerla concentrata sul problema originario invece di confonderla ampliando la discussione ad altri temi. Così:
KGB - «Che non avevo capito te l'avevo già scritto io!
Tu confondi la logica femminile con la logica matematica. Io adopero la logica matematica.
Se io ti dico: "Come ti stanno bene i capelli OGGI BB" non significa che le altre volte pensassi che ti stessero male.
Affermare A non significa che, a sua volta, una negazione di A sia a sua volta vera. [mi rendo conto di non essere neppure io troppo chiaro. È che col tempo mi sono reso conto che anche quando mi sforzo di essere più preciso non sempre vengo capito proporzionalmente meglio: e questo mi disincentiva a impegnarmi di più... Comunque successivamente approfondisco ulteriormente questo concetto]
»
BB - «La logica femminile mi sembra più realistica di quella matematica.....che ti piaccia o che non ti piaccia, quando dici questo è interessante, affermi automaticamente che quello che hai letto prima o non lo è, o lo è molto meno...allo stesso modo quando io dico alla Gertrude che sta bene con la coda, implicitamente vuol dire che mi piace di più con la coda che con i capelli sciolti....non che non mi piaccia, ma mi piace di più con la coda, quindi mi piace meno con i capelli sciolti...ti torna?»
KGB - «Che c'entra il realismo? Il fatto è che da un'affermazione non ci puoi ricavare arbitrariamente altri significati che, in ultima analisi, sono solo tue impressioni o ipotesi.
Se io lunedì ti dico: "che bella pettinatura hai oggi" tu ne deduci erroneamente che tutti gli altri giorni non l'avevi?
E se io il martedì ti dico: "anche oggi hai una bella pettinatura" allora cosa pensi? Che il giorno prima mentivo? Non ha senso: con questo modo di ragionare si ottengono infiniti paradossi (*1)...
Tu partendo da dei casi in cui affermare A corrisponde effettivamente ad affermare B arrivi a una regola logica generale che invece non ha senso.
In pratica applichi erroneamente un ragionamento induttivo con cui, da pochi casi che confermano la tua teoria, ne ricavi una regola generale che però non esiste!
»
BB - «Troppo complicato replicare.....comunque non si tratta di una "mia" logica, bensì della logica femminile.......se ne riparlerà a voce se mi va! »
KGB - «Continui a mancare il punto: quella che tu chiami "logica femminile" non è logica ma, tutt'al più, intuizione mascherata da logica.
Su questo ci dovrei scrivere un pezzo...
»

E così siamo arrivati a oggi: vediamo di rispiegare bene il mio punto di vista...
Secondo me l'errore nel ragionamento di BB è il seguente: partendo dall'affermazione iniziale ne ricava correttamente un significato; da questo significato, tramite ragionamenti vari e/o intuizioni, arriva a un secondo significato (nel grafico volutamente indicato con “interpretazione” per rimarcarne l'origine arbitraria). Talvolta, magari anche spesso, i ragionamenti/intuizioni e l'interpretazione a cui arriva possono anche essere corretti: trarre conclusioni dal significato originario dell'affermazione è infatti legittimo ma bisogna ricordarsi che si tratta solo di ipotesi, non di certezze!
Ciò che è veramente erroneo è considerare l'interpretazione come univocamente consequenziale all'affermazione originaria: questa cosiddetta “logica femminile” infatti non è logica ma solo arbitrio.
Il grafico seguente riassume quanto detto tramite un improprio triangolo semiotico:

Conclusione: ho ragione io, vero?

Nota (*1): di seguito l'esempio di infiniti paradossi portati dalla logica femminile adottata da BB che mi era balenato per la mente:
Settimana 1
Domenica KGB dice a BB “Che bei capelli oggi!”
BB pensa “Quindi oggi ho dei bei capelli ma nel passato era vero l'inverso e quindi i miei capelli erano uno schifo! Me tapina!”
Settimana 2
Domenica KGB dice a BB “Che bei capelli oggi!”
BB pensa “Quindi oggi ho dei bei capelli ma nel passato era vero l'inverso e quindi nei giorni precedenti della settimana 2 facevano schifo; la domenica della settimana 1 i miei capelli facevano ancora schifo però nei giorni precedenti della stessa settimana stavano bene... Cattivo!”
Settimana 3
Domenica KGB dice a BB “Che bei capelli oggi!”
BB pensa “Quindi oggi ho dei bei capelli ma nel passato era vero l'inverso e quindi nei giorni precedenti della settimana 3 facevano schifo; come pure la domenica della settimana 2 però nei giorni precedenti della stessa settimana stavano bene; come pure la domenica della settimana 1 quando però, nei giorni precedenti della stessa, evidentemente facevano schifo... Ma perché mi dice queste brutte cose? Io però non mi offendo...”
Eccetera...

È evidente che con questa logica, se KGB ogni domenica dice a BB che ha dei bei capelli, allora lei penserà che una settimana sì e una no i suoi capelli facevano schifo e, soprattutto, a ogni nuova settimana il giudizio si invertirà rispetto alla precedente: il che è ovviamente assurdo.

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