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venerdì 5 gennaio 2018

Ambientazione fantascientifica

Oggi voglio scrivere qualcosa di leggero. Per colpa di tutti i vari documentari su DMAX e canali simili mi sono soffermato a pensare agli alieni!
Alla fine mi è venuta un'idea di ambientazione per un racconto di fantascienza basato sull'ipotesi che gli alieni siano effettivamente presenti sulla Terra. Parlo di ambientazione e non di trama perché non ho pensato a una storia con personaggi specifici e relative avventure: piuttosto ho immaginato una spiegazione “plausibile” di chi siano e soprattutto cosa vogliano queste creature extra terrestri.

È chiaro infatti che una civiltà capace di raggiungere il nostro pianeta attraverso il vuoto siderale avrebbe le capacità per fare dell'umanità ciò che vuole. Come un uomo in un pollaio pieno di galline.
Ovviamente negli ultimi cinquant'anni, nonostante il divario tecnologico, l'umanità ha comunque accumulato tracce e indizi della loro presenza come i vari avvistamenti di UFO, più o meno, “intercettati” dai radar o dai caccia da combattimento.
Premesso questo è allora chiaro che se gli alieni non si fanno vedere manifestamente dalla maggioranza dell'umanità è perché così hanno deciso.
Per mantenere il segreto della loro esistenza è però adesso necessaria la collaborazione ai massimi livelli del potere politico. Gli alieni, entrati segretamente in contatto con i maggiori poteri mondiali, hanno chiesto e ottenuto che la loro esistenza sia mantenuta segreta alla massa della popolazione.
Il motivo di questa segretezza non è noto e su di esso si può solo speculare.

L'ipotesi più semplice è quella dello studio: il ricercatore che si imbatte in una tribù primitiva deve divenire invisibile per poterla studiare senza condizionarne, con la sua sola presenza, il comportamento. Se gli alieni vogliono studiare la nostra società allora non devono farsi vedere.
È un comportamento moralmente giusto? Ciò è irrilevante: i processi mentali degli alieni sarebbero così superiori ai nostri da risultare in morali non completamente intellegibili.
Un'altra ipotesi affine alla precedente ma leggermente più complessa è che lo studio dell'umanità non sia fine a se stesso ma che sia invece una sorta di esame: gli alieni ci starebbero cioè valutando.
Diviene quindi fondamentale capire quale sia l'oggetto precipuo del loro interesse che, comunque, non riguarderebbe i singoli individui quanto l'intera umanità.
Lo sviluppo tecnologico così come l'intelligenza media mi sembrano degli elementi banali e non veramente interessanti per degli alieni a noi così superiori: ma soprattutto, in questi casi, che bisogno ci sarebbe della segretezza?
L'unica possibilità plausibile è che si voglia valutare l'evoluzione sociale/morale dell'umanità: questa infatti sarebbe totalmente sconvolta dalla consapevolezza dell'esistenza degli alieni.
Molti romanzi di fantascienza investigano delle realtà alternative dove l'umanità si confronta con razze aliene: in questi casi gli autori speculano che le abissali differenze con gli alieni renderebbero irrilevanti quelle fra gli uomini. Che importanza ha il colore della pelle di un uomo confrontato con una creatura che ha dieci occhi, vari tentacoli e antenne, e si muove strisciando come una lumaca?
Ho scritto che l'uomo non sarebbe in grado di comprendere la morale aliena ma il contrario non sarebbe vero: gli alieni potrebbero facilmente capire, e quindi valutare, la nostra.

Nella mia idea gli alieni non starebbero semplicemente studiando la società umana ma anche influenzandola direttamente. Gli alieni sarebbero giunti sulla terra almeno da migliaia di anni (*1) e, normalmente, si limiterebbero a osservarne l'evoluzione ma, in specifici casi, sarebbero intervenuti per indirizzarla in particolari direzioni. Come forse ho già accennato altrove ci sono nella storia numerosi eventi in cui le coincidenze si sommano fra loro in maniera incredibile con esiti che cambiano poi bruscamente il corso della storia: questi episodi si prestano perfettamente a essere riletti, nell'ambientazione fantastica, come guidati e/o manomessi dagli alieni per i loro scopi.
Gli alieni non sono forse in gradi di prevedere il futuro ma sicuramente conoscono e comprendono le dinamiche dell'umanità meglio di noi stessi: questo permette loro di avere modelli estremamente accurati di come potrebbe evolvere l'umanità e, proprio per evitare dei vicoli ciechi, di tanto in tanto interverrebbero direttamente.

Ma che obbiettivo, quale morale, quale comportamento sociale cercano di ottenere gli alieni?
Come scritto la morale aliena è a noi imperscrutabile nelle sue più profonde distinzioni comunque possiamo provare a fare un paio di ipotesi.
Per gli alieni noi siamo effettivamente tutti uguali così come per noi non c'è troppa differenza fra una gallina e un'altra. Questo implica che gli alieni si aspettano da noi una divisione più equa delle risorse del pianeta: che ci siano milioni di persone che soffrono la fame è da essi ritenuto inconcepibile.
Un'altra ipotesi è che gli alieni siano contro il razzismo: di nuovo per essi non ha senso che delle galline litighino fra loro per il colore delle piume ma, in questo caso, c'è anche un motivo più profondo: se l'uomo non riesce a sopportare piccolissime differenze nell'aspetto dei propri simili allora che possibilità ci sono che riesca a tollerare creature completamente diverse, cioè gli alieni?

Per raggiungere questi loro scopi gli alieni starebbero sottilmente influenzando i massimi poteri politici della terra (diciamo il governo USA, russo e cinese). Questo spiegherebbe, darebbe cioè una logica, al graduale impoverimento dell'occidente a favore delle multinazionali purché un minimo di ricchezza arrivi anche alle popolazioni dei paesi più poveri in maniera che siano almeno in grado di sfamarsi.
Analogamente si spiegherebbe la martellante e ossessiva retorica sull'uguaglianza e contro il razzismo come se questo fosse il problema principale dell'umanità.

Fino a questo punto gli alieni della nostra ambientazione fantascientifica avrebbero scopo e funzioni positive: su queste basi sarebbe difficile costruirci un romanzo interessante visto che l'antagonista sarebbe buono...
L'idea è quindi di giocare sulla morale degli alieni e la loro capacità di prevedere il futuro ottima ma non perfetta.
Un'ipotesi per spiegare le differenze di morale è che gli alieni abbiano una società che ricordi un formicaio o un alveare: i singoli individui della loro razza sarebbero sì intelligenti e autonomi ma per niente turbati che altri individui della loro specie (magari anche caratterizzati da un marcato dimorfismo) abbiano molti più diritti e privilegi. Per un formicaio è sbagliato che tante formiche muoiano di fame senza motivo ma è perfettamente accettabile che la formica regina abbia ogni privilegio e potere: analogamente per gli alieni non sarebbe giusto che molti uomini muoiano di fame ma non avrebbero problemi che pochi uomini fossero ricchissimi.
In altre parole per gli alieni il valore dell'individualità (e magari dei legami famigliari) sarebbe molto minore di quello a cui siamo comunemente abituati almeno nella società occidentale.

Su queste premesse sarebbe forse possibile costruire una trama decente che avrebbe il grande pregio di non avere un nemico banalmente “super-cattivo” ma molto più “grigio” capace cioè di mettere il dubbio nei protagonisti di stare facendo la “cosa giusta”.
Già adesso mi vengono in mente molte idee plausibili per un discreto racconto: decisamente sarebbe un'ambientazione ricca di spunti...

Conclusione: in questo periodo non sono però molto in vena di scrivere racconti ma in futuro chissà...

Nota (*1): magari potrebbero essere proprio loro i responsabili della “rivoluzione cognitiva” di circa 150.000 anni fa: un piccolo gruppo di individui modificati geneticamente dagli alieni che si sono poi diffusi in tutto il globo...

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