
Se non si accetta il risultato di un referendum solo perché non ci piace, allora non si ha idea di cosa siano la democrazia e i suoi principi: attualmente infatti il referendum è la massima espressione democratica di un paese.
Quello a cui assistiamo in questi giorni è la reazione dei parapoteri (*1) che cercano di aggirare con ogni mezzo l'esito del voto. In particolare, sul piano sociale, varie fasce di popolazione sono aizzate dalla stampa per protestare contro il “brexit”: forse lo scopo è quello di preparare il terreno per legittimare, a forza di urla e cortei, azioni antidemocratiche (queste invece preparate dietro le quinte lontano dalle telecamere...) atte ad aggirare il volere espresso dalla maggioranza. Anche in Italia sui media (in gran parte controllati dai parapoteri) è tutto un profetizzare sciagure e disgrazie per gli UK e per chi osasse anche solo pensare di fare altrettanto.
Ci raccontano che un milioni di inglesi si è già pentito e che il voto è stato influenzato da sentimenti anti immigrazione. Probabilmente entrambe le affermazioni sono parzialmente vere ma c'è qualcosa di molto più importante di cui si tace: la pochezza di quanto questa Europa delle banche offra agli europei. Come ho scritto in Pentito l'unico reale beneficio per i comuni cittadini è stato la libera circolazione delle persone ma, peraltro, tale accordo non fu firmato dagli UK.
Il vero problema dell'Europa è la sua carenza democratica: da una parte il Parlamento Europeo (PE), l'unico organo democraticamente eletto dagli europei, non risponde agli elettori ma solo ai diversi partiti europei a cui appartengono i suoi membri; dall'altra parte c'è l'opacità decisionale del Consiglio Europeo in cui, quando viene presa qualche iniziativa sgradita, tutti danno la colpa ai ministri di altri paesi...
Il risultato della scarsa democrazia è la delegittimazione delle istituzioni a essa collegate: in questo caso dell'UE. Non è un caso la distanza che i cittadini sentono dalle leggi di matrice europea viste (spesso giustamente) come ulteriore burocrazia, tasse, divieti e regolamenti che non soddisfano nessuno e che finiscono per scontentare tutti.
La “brexit” dovrebbe essere l'opportunità per ripensare questa Europa e, magari, rifondarla o almeno correggerla. Invece si finge che vada tutto bene, che questa Europa sia già perfetta o quasi, e non si fa una seria autocritica di ciò che non va.
Ad esempio ricordiamoci che questa Europa così “meravigliosa” è la stessa che per egoismo e ricerca del profitto sta affamando la Grecia e che, al momento opportuno, affamerà l'Italia.
Lo ripeto (v. anche Pentito) questa Europa non è quella che sognavamo trentanni fa ma è un incubo in cui i soli che hanno qualcosa da guadagnarci sono i parapoteri.
Conclusione: volevo scrivere un corto ma mi dispiaceva sacrificare a favore della brevità qualche idea o non ribadire alcuni concetti importanti...
Nota (*1): parapotere = “potere forte” nel senso spiegato in Rimpiazzo per “potere forte”...
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