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giovedì 4 settembre 2014

7 su 7!

Contrariamente a quanto pensavo, Fabiano Caruana ha vinto la settima partita consecutiva!

Personalmente sono senza parole per questo suo incredibile risultato ma francamente inizio a pensare che anche i suoi avversari stiano subendo la magia del momento e, per questo, non riescano a giocare al meglio.

Ieri Caruana ha giocato col nero. Davo quasi per scontata la patta perché Carlsen (il campione del mondo) l'aveva pronosticata e il suo ragionamento mi sembrava logico: l'avversario di Fabiano infatti veniva da una sconfitta e Carlsen pensava che, anche se col bianco, contro un avversario in una forma così strepitosa, si sarebbe accontentato di pattare.
Negli scacchi ad alto livello infatti, se il bianco vuole la patta, ha ottime possibilità di riuscirci sacrificando il suo vantaggio iniziale per scegliere linee di gioco "sicure" ed equilibrate.
Contemporaneamente Fabiano, potendosi tranquillamente accontentare della patta per vincere il torneo, non avrebbe corso rischi eccessivi per sbilanciare il gioco e quindi, per questi due motivi, Carlsen (e me!) si aspettava la patta.

Effettivamente Fabiano col nero aveva scelto una variante tranquilla ma, contrariamente alle previsioni, il suo avversario ha cercato di vincere. Fino a metà partita infatti ha conservato il vantaggio iniziale del bianco ma improvvisamente ha commesso uno strano errore. Fabiano in realtà non ha risposto al meglio ma il suo avversario è letteralmente crollato scegliendo più volte consecutivamente delle mosse deboli. Nel giro di poche mosse la posizione del nero è diventata vincente e la partita si è prolungata solo perché il bianco non voleva abbandonare...

È ancora presto per spiegare, sempre che sia possibile, la straordinaria striscia di vittorie di Fabiano. Personalmente ritengo inizialmente abbia contribuito una certa dose di fortuna (*1) ma che, da un certo momento in poi, sia stata determinante una forte iniezione di fiducia in se stesso alimentata dalle stesse vittorie. Caruana è un giocatore estremamente modesto e intelligente (mi pare di aver letto che il suo IQ sia di 180 punti: insolitamente alto anche per uno scacchista...) e ho la sensazione che tenda a sottovalutare le proprie forze e a sovrastimare le capacità dell'avversario. Questo si traduce, nelle fasi del gioco in cui è sorpreso dalla risposta dell'avversario, nella tendenza ad analizzare molto più a lungo del necessario la posizione per cercare sempre di trovare la mossa migliore. Spesso vi riesce ma con la controindicazione di trovarsi a corto di tempo che, a volte, si rivela fatale.
Soprattutto nella partita di ieri, contro l'avversario sulla carta più debole (ma comunque il numero nove della classifica mondiale!) ho avuto la sensazione (chiaramente è solo una mia sensazione epidermica) che abbia amministrato il tempo in maniera diversa, accontentandosi di giocare solo buone mosse invece di cercare la migliore a ogni costo. Tale strategia ha pagato perché poi è stato il suo avversario a rimanere a corto di tempo e Fabiano ha potuto assestare il colpo di grazia in tutta (relativamente!) tranquillità.

Stasera c'è poi una partita imperdibile: Caruana – Carlsen.
Caruana col bianco giocherà per vincere (ha sempre ribadito, e io sono d'accordo, che giocare per la patta potrebbe essere controproducente) ma sono sicuro che anche Carlsen darà battaglia: adesso ha infatti la pressione psicologica di dover dimostrare che, nonostante questo torneo, è sempre lui il giocatore più forte nonché il campione del mondo...

Nota (*1): Parlare di “fortuna” negli scacchi è un argomento molto complesso e dibattuto. Nelle regole del gioco infatti la fortuna non ha alcun ruolo ma come definire la situazione in cui il tuo avversario, nel tentativo di sorprenderti, gioca un'apertura che non aveva mai usato prima ma scegliendo proprio una variante dove hai pronta una novità teorica fortissima che avevi preparato per un avversario diverso?

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