Qualche giorno fa, rimettendo in ordine, è saltato fuori, da un album di fotografie, un vecchio pensierino. Non era in un quaderno ma in delle pagine volanti. Dalla dimensione delle righe, non sono sicuro, ma dovrebbe trattarsi di un quaderno di terza elementare. Incuriosito ho letto il seguente testo:
Testo Libero
Io ho uno zio molto buono, però certe volte mi brontola e io me ne prendo a male.
Lo zio è molto alto di statura, ha i capelli castani e si veste sempre molto beno.
La nonna per farlo vestire sempre bene bisogna che ci perda molto tempo per cucirgli i pantaloni.
Gli occhi li a verdi ed è un bel ragazzo.
Quando siamo a tavola lo zio siccome a le gambe lunghe mette sempre le gambe dalla nostra parte.
È un tipo che certe volte scherza e certe volte fa sul serio.
Io gli voglio molto bene perché quando sono solo mi porta sempre fuori con lui.
Certe volte mi porta anche al cinema all'Acli.
Una volta mi porta al campo di tennis per vedere come faceva a giocare, ed io mi diverto molto.
Cosa c'è di strano? Varie cosette...
L'aver scritto che si veste “sempre molto bene” è un dettaglio che già adesso farei fatica a notare, figuriamoci da bambino: magari però, in questo caso, significa solo che lo “zio” veste in giacca e cravatta.
Dopo poco però affermo che è un “bel ragazzo”! Questo decisamente non è da me...
Poi, ho sì uno zio con gli occhi verdi, ma sicuramente non era un ragazzo essendo più anziano di mio padre.
Un altro zio, alto e con le gambe lunghe, lo avevo ma, di nuovo, non era un ragazzo (era più anziano di mio padre) e poi aveva gli occhi blu e non verdi...
La frase in cui affermo che, quando sono solo mi porta “sempre fuori”, sembra solamente un desiderio visto che, quando ero solo, rimanevo solo: di conseguenza niente visite al cinema e all'Acli che, per quel che ricordo, all'epoca non sapevo nemmeno cosa fosse...
Anche della visita al campo da tennis non ho nessun ricordo, anzi, non ho nessun ricordo di aver scritto questo pensierino!
Per tutti questi motivi mi era venuto il forte sospetto che questo scritto non fosse mio. Ho provato a contattare mio cugino (la scrittura è comunque maschile) per sapere se egli avesse uno zio corrispondente a questo identikit ma, la risposta, è stata negativa.
Poi ho controllato la calligrafia della scritta “Testo Libero” e questa sembra combaciare perfettamente con un altro scritto di quel periodo. Ora sono confuso: la calligrafia sembrerebbe indicare che io sia realmente l'autore del testo ma, non so, magari a quell'età le calligrafie si assomigliano tutte?
Se fosse realmente mio, l'unica spiegazione che lo possa giustificare è che io mi sia divertito a inventarmi praticamente tutto. Magari facendo una specie di collage fra i miei zii, forse un cugino più grande e pii desideri...
Il figlio della Concetta
8 ore fa
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