Uno strano episodio che mi ha fatto riflettere. Uno strano episodio che vede come protagonista un mio vecchio Swatch color blu notte...
Non voglio annoiare i miei lettori raccontando la storia ab ovo e, quindi, mi limito a dire che, per varie circostanze, un mio amico custodiva per me detto orologio.
Una decina di giorni fa, sono passato a casa sua ed egli ha colto l'occasione per restituirmelo.
L'orologio era, apparentemente (*), in ottime condizioni: solo la pila doveva essersi esaurita almeno una decina d'anni prima e così, le lancette, erano bloccate sulle 11:45.
Siccome mi conosco bene, e so di essere molto distratto, ero sicuro che, se mi affidavo alla mia sola memoria, sicuramente avrei dimenticato l'orologio dal mio amico.
Quindi, visto che in questo periodo non indosso orologi (**), ne ho approfittato per mettermelo al polso.
L'orologio, come detto, era fermo però, indossarlo, mi dava comunque due vantaggi. Il primo è ovvio: l'indossare un oggetto al quale ero affezionato mi dava una sensazione piacevole.
La seconda ragione è più sottile e rappresenta il motivo per cui mi sono accinto a scrivere questo post...
Poiché l'orologio era bloccato sulle 11:45 non avevo bisogno di guardarlo per sapere che ore indicava!
“Che sciocchezza!” penseranno disgustati i miei lettori...
Eppure trovo che ci sia del merito, per quanto assurdo, nel non dover sollevare il braccio per guardare l'orologio. Certo, sono consapevole che, di solito, si scruta il proprio orologio per sapere che ore sono e non le ore che vengono indicate sul display!
Eppure io ci vedo un insospettabile simbolismo che affascina il mio inconscio. Vedo un parallelo fra il “voler conoscere l'ora esatta” e l'essere schiavo del tempo e, il non aver bisogno di guardare l'orologio per conoscerne l'ora indicata, perché si ha la consapevolezza che l'ora reale è semplicemente e sempre “l'adesso” (ovvero le 11:45 nella mia analogia!).
Credo anche che, l'uomo saggio, dovrebbe vivere nella consapevolezza che voler conoscere l'ora esatta sia solo un vano tentativo di dominare il tempo mentre, invece, bisognerebbe abbandonarsi ad esso e viverlo nei suoi singoli “adesso”.
Nota (*): Ho scritto “apparentemente” perché pochi giorni dopo, il cinturino di carton-cuoio si è miserabilmente spezzato.
Nota (**): Mi capita per mesi, a volte per anni, di vagare per il mondo senza alcun orologio...
venerdì 17 settembre 2010
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