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giovedì 4 gennaio 2024

I mariuoli occidentali

Allora come spiegato, forse nell’Epitome forse in altri pezzi, i problemi di Kiev sono tre: 1. bisogno di denaro; 2. bisogno di armi/munizioni; 3. bisogno di soldati.

Tutti questi tre fattori sono parimenti importanti, ma volendo proprio cercare di ordinarli per importanza, in una guerra se si hanno ancora armi/munizioni e soldati si può continuare a combattere altrimenti no Insomma il denaro è il meno importante dei tre elementi.

Più nel dettaglio l’economia ucraina è stata distrutta: da qui la totale dipendenza dal denaro occidentale.
Le armi che l’occidente poteva fornire sono già state fornite: gli arsenali occidentali sono vuoti; gli USA hanno già mendicato in giro per il mondo quelle armi che erano ancora disponibili. Il problema è che l’economia occidentale è cambiata e oggi non è più in grado di moltiplicare facilmente la produzione. In altre parole le armi non ci sono e, come tutti sanno, non si può dare quello che non c’è.
Analogamente gli uomini disponibili in Ucraina sono quelli che sono: una volta terminati sono terminati. O si mandano volontari occidentali, o si mandano direttamente truppe NATO oppure si fanno rientrare gli uomini che erano fuggiti dall’Ucraina all’inizio del conflitto.
Kiev parla di una mobilitazione generale per recuperare un 500.000 soldati ma si tratterebbe di uomini o troppo giovani o troppo vecchi, donne e disabili. Non i soldati ideali.

Ma se l’Ucraina riuscisse miracolosamente a risolvere questi problemi potrebbe vincere?
Assolutamente no: semplicemente perderebbe altri soldati uccidendone molti meno russi, per esempio, un soldato russo per ogni dieci ucraini.

In questa situazione l’unica cosa logica e morale da fare sarebbe cercare la pace con Mosca: non importa se si pensi veramente che Putin sia “folle”, semplicemente la guerra è perduta e più passa il tempo e maggiori sono le perdite. Proseguendo la guerra semplicemente si condannano alla morta migliaia di ucraini e russi (ma molti meno).
Sarebbe logico quindi accettare le condizioni di pace di Putin e la sconfitta totale.

Ma i nostri politici occidentali che ormai per due anni ci hanno raccontato frottole (che la Russia era debole, che Putin sarebbe stato defenestrato in pochi mesi, che Putin era pazzo e voleva conquistare l’Europa, che la Russia non aveva più armi, che l’Ucraina avrebbe vinto riconquistando anche la Crimea, che le armi occidentali sarebbero state decisive e tutte le altre balle associate) non vogliono ancora ammettere l’ovvio. Non riescono ad ammettere come stanno le cose. Sono come giocatori di azzardo che, invece di tagliare le perdite accumulate, continuano a puntare nella speranza di rifarsi.

Io credo che, nella loro incapacità, il problema di fondo dei politici occidentali è quello di non aver colto l’improvviso ma sostanziale declino degli USA: ancora vi è una cieca fiducia nelle capacità belliche di Washington anche quando ormai è chiaro che, paragonate al resto del mondo, queste non primeggiano più come venti o trenta anni fa.
Io credo che, nella loro insipienza, i politici europei credessero veramente alle bugie dei diplomatici USA. Ora, lasciando perdere Biden che vive nel suo mondo letteralmente demenziale, io credo che ormai i politici statunitensi inizino a rendersi conto della situazione, ovvero che la guerra è persa per motivi ormai fuori dal controllo degli USA indipendentemente dal denaro che si voglia inviare a Kiev: mancanza armi/munizioni e soldati.

Eppure, nonostante una realtà sempre più evidente, in questi giorni si sta discutendo se appropriarsi dei beni russi (anche privati) congelati in occidente. Si parla dell’equivalente di 300 miliardi di dollari: un buon bottino.
Sfortunatamente da un punto di vista legale si tratta di un furto e, da un punto di vista economico, di un errore macroscopico: appropriarsi arbitrariamente del denaro altrui farebbe crollare la fiducia degli investitori nella sicurezza del mercato e delle regole occidentali: ci sarebbe quindi la fuga di capitali immensi, ben più di 300 miliardi. Intendiamoci, probabilmente non sarebbe una cosa istantanea ma progressiva: ma se voi siete un signorotto arabo (o, a maggior ragione, un miliardario cinese vista la crescente tensione fra Pechino e l’occidente) continuereste a tenere i vostri miliardi in occidente col pericolo che prima o poi, magari per una guerra con Israele, vi vengano rubati? No: piano piano si andrebbe a spostare i propri investimenti altrove…
E questo non lo dico solo io: lo hanno previsto anche premi Nobel per l’economia…

Ed ecco il mio punto, quello che mi fa arrabbiare: se Kiev ha ormai perso perché non possiamo mandargli armi e soldati allora perché i nostri politici vogliono compiere questo furto che non servirebbe a niente e che potenzialmente potrebbe avere esiti catastrofici per l’economia occidentale? (*1)

L’unica possibilità per spiegare questa assurdità politico/militare/economica è che ormai i politici occidentali siano un banda di maruioli che si vogliono spartire un bottino (tramite tangenti o “donazioni” o grazie a partecipazioni azionarie o nella miriade di modi a loro disposizione) senza preoccuparsi delle conseguenze ed, eventualmente, pronti a lasciare la politica e ritirarsi a vita privata con quanto “guadagnato” (*2). E i soldi rubati alla Russia: state sicuri che Putin se li farà restituire con gli interessi. Il problema è da chi? Pensate che saranno i nostri politici a restituirli di tasca propria? Assolutamente no: li prenderanno dalle nostre tasche.

Alla fine questo furto alla Russia è in realtà un furto alla popolazione occidentale. È questo che nel mio "egoismo" mi fa arrabbiare: sarò io a pagare per errori altrui…

Conclusione: e con questo non mi sentirete più per circa due settimane...

Nota (*1): perché, come minimo, dovrebbero aumentare le rendite degli investimenti che, come sapete, devono bilanciare il rischio associato: insomma gli stati occidentali dovrebbero offrire interessi maggiori sulle proprie obbligazioni e questo si propagherebbe a cascata su ogni tipo di investimento dato che per tutti il rischio aumenterebbe.
Nota (*2): vedi la prima ministra finlandese che dopo aver fatto entrare la Finlandia nella NATO (senza consultare la popolazione ovviamente) ha accettato una sinecure: ora potrà dedicarsi a ballo e sballo senza più preoccupazioni mentre il suo paese è paradossalmente molto meno sicuro di prima...

6 commenti:

  1. Sottoscrivo e mi congratulo. In questo quadro, l’esito delle elezioni in Europa e in USA diventa decisivo. Non tanto per l’Occidente, il cui declino è comunque irreversibile, ma per il futuro dell’Umanità.

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    1. Soprattutto le elezioni USA saranno importanti, quelli in Europa già molto meno...

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  2. Vedete, caro messer Vapore Sodo, a differenza di voi, io non ho particolari simpatie per la Russia che non siano che apprezzo la loro reazione vigorosa al merdismo progressista arccobalengo, intersezionalistico che impesta tutti i paesi fluidi, consumistici o, se preferite, senescenti, corrotti, decadenti. Sapete che non avrei alcun dubbio tra scecgliere se vivere a Nuova York o a San Pietroburgo, sempre nella seconda!
    Il problema non e' la occidentalita': e' possibile chiedere a Polacchi, Magiari, agli stessi Ucraini, di cosa furono capaci i i mariuoli Russi.
    Oppure, andare in Tibet, in Mongolia e chiedere di cosa furono o sono capaci i mariuoli Cinesi. Si puo' chiedere agli Armeni di cosa furono capaci i mariuoli Ottomani. E cosi' via.
    Abbiamo l'imperialismo che ci ha seguito lungo tutta la storia.
    A questo punto il mio lato idealistico "ciascuno padrone in casa propria" deve fare i conti con la realta' che prende le bacchette sulle quali e' scritto "Gli imperi esistono! (e non sono piacevoli per la provincia)" e le applica con sferzate secche, sulla testa dell'idealista.

    Gli Ucraini ne hanno talmente le palle piene dei Russi che... hanno pensato di passare da provincia russa a provincia statunitense.
    In effetti il consumismo che caratterizza il credo e l'apologia yankee, e' 'na droga molto piu' allettante.

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    1. Come al solito un commento impegnativo (bene)!

      Per la parte sugli imperi ho due commenti:
      1. credo che sia sbagliato paragonare URSS e Russia: l’URSS di Stalin era totalmente diversa dalla Russia di Putin. Vedo invece continuità politica fra la Cina di Mao e quella di Xi.
      2. forse è corretto dire che la Russia sia un impero (non ne sono sicuro) ma non ha una politica imperialista (semplicemente non ha la forza di proiettare la propria capacità militare in lungo e in largo come fanno gli USA).

      In questi giorni sto leggendo “l’età degli imperi” di Hobsbawm che, come il titolo lascia intendere, parla di imperi e del concetto di imperialismo. Vi può essere impero senza imperialismo: sia perché manca la forza ma credo anche per struttura sociale/politica/economica.
      Emblematico è il caso della Cina: è un impero? Forse sì… Ma la sua politica è propriamente imperialista? Ovvero usa la forza delle armi per favorire la propria economia? Non mi pare: piuttosto mi sembra che usi la propria economia come un’arma! Ma è comunque imperialismo? Bo…

      Gli ucraini sono stati manovrati dal 2014 a oggi. Prima con la rivoluzione sponsorizzata da USA e UE che ha rovesciato il governo in carica (politicamente a metà strada fra Europa e Russia) con uno filo-occidentale e anti-russo che ha iniziato a discriminare pesantemente i cittadini di etnia/cultura russa. Ecco l’intervento in Crimea (dal settecento russa) e gli accordi di Minsk dove Putin ha cercato la pace con l’occidente (altrimenti avrebbe potuto all’epoca sconfiggere facilmente l’esercito di Kiev). Ma l’occidente era in malafede e nel 2022 ha forzato Putin a intervenire.
      Di nuovo gli ucraini sono stati manovrati, grazie a un presidente venduto all’occidente, e costretti a sacrificare completamente la propria vita a vantaggio esclusivo delle industrie di armamenti statunitensi.
      Non so se gli ucraini credano davvero di essere loro a volere la guerra ma prima o poi si renderanno conto di essere stati usati nella maniera più cinica possibile dall’occidente: non c’è mai stata la possibilità che vincessero la guerra e si sono fatti morire a centinaia di migliaia solo per provocare più morti possibili fra le file dei russi (e per alimentare il mercato delle armi statunitense). Una buona ragione per morire?
      Io credo che quando lo capiranno Sniffolo/Zelensky dovrà essere rapido a prendere il suo Jet per la Florida perché altrimenti, proprio i suoi, gli faranno fare una brutta fine.

      Gli ucraini non avevano le “palle piene” dei russi ma gli è stato fatto credere che fosse così. A maggior ragione non hanno capito di agire da provincia di Washington invece che russa: pensano di essere indipendenti, gli viene fatto credere che combattono per la propria patria e non per riempire i portafogli dei miliardari occidentali.

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  3. Un paio di settimane di... buon riposo e giorni lieti!

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