«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

giovedì 25 gennaio 2024

Lupo mannaro

C’è un gioco su Steam che da anni mi incuriosisce: Town of Salem.
Lo seguo da tempo ma non l’ho comprato né credo lo farò mai. Si tratta infatti di un gioco “sociale” ovvero una sua parte sostanziale consiste nell’interazione fra i vari giocatori che devono parlare fra di loro per scambiarsi informazioni, teorie e ipotesi. Nel gioco ogni giocatore ha un ruolo diurno, con particolari poteri, ma segretamente (cioè all'insaput della maggioranza) ci sono anche un piccolo numero di streghe e stregoni.
Ogni giorno la popolazione del villaggio vota per far bruciare un sospetto stregone o strega; la notte sono invece le streghe e stregoni che insieme decidono chi uccidere della popolazione del villaggio.
Un gioco che mi affascinava ma che non avrei mai osato fare a causa dell’interazione diretta con altre persone: lo consideravo interessante e lo seguivo (vi risparmio tutte le polemiche fra giocatori e sviluppatori!) ma di cui non sapevo altro.

“Werewolf”, ovvero “Lupo mannaro”, è invece il nome di un gioco di società ideato dallo studente di psicosociologia russo Dmitry Davidoff.

Nella sua versione base ogni giocatore riceve una carta che indica se sarà un “villico” o un “lupo mannaro” (due in tutto). Il gioco ha poi due fasi: nella fase diurna tutti i giocatori discutono insieme e decidono di rimuovere dal gioco un giocatore che sospettano essere un lupo mannaro; nella fase notturna i lupi mannari decidono chi eliminare dei villici.
I villici vincono se riescono a uccidere i due lupi mannari, mentre i lupi mannari vincono quando rimangono appena due villici.

Il gioco ha avuto un sorprendente successo ed esistano sue varianti anche molto complesse: su Steam, a parte “Town of Salem”, ci sono molte altre versioni della stessa idea base...

Ma la cosa interessante è che Davidoff avrebbe sviluppato il gioco per dimostrare una teoria ben precisa: una minoranza ben informata, se in grado di cooperare insieme, potrebbe vincere la guerra dell'informazione contro una maggioranza disinformata. E in effetti (almeno nella versione base del gioco) di solito sono i lupi mannari che riescono a vincere...

Estremamente attuale, no?!

E compatibile con la mia teoria: la capacità di coordinarsi insieme dei gruppi chiusi è un grosso vantaggio rispetto ai gruppi aperti; lo stesso vale per le microsocietà.
Non avevo però pensato all’ambito specifico dell’informazione ma è comprensibile come una minoranza coordinata insieme su obiettivi specifici, che oltretutto ha il controllo dei principali canali di informazione, riesca a far credere quello che vuole a una maggioranza in buona fede e composta da singoli dalle idee contrastanti (*1).

In più, c’è da dire, che i giocatori di “Werewolf” (o simili) stanno partecipando a un gioco in cui comunque hanno almeno l’informazione che vi sono due lupi mannari: nella realtà la maggior parte delle persone non si rende conto che esiste una “minoranza informata” che manipola l’informazione; questi ultimi, proprio come nel gioco, hanno invece la possibilità di coordinarsi insieme per “zittire” quelle voci (censurandole, screditandole, comprandole, minacciandole etc.) che hanno capito come stanno le cose e che potrebbero, piano piano, illuminare la maggioranza...

Vabbè, adesso mi è tornata voglia di comprare il gioco che oltretutto costa pochi euro!

Conclusione: Ah! Ho scoperto il tutto per caso grazie a un corto su YouTube: QUESTO QUI

Nota (*1): Beh, relativamente: ovviamente su idee simili ci avevo già riflettuto. Per esempio in [E] 23.2 scrivo: «A inizio 2019 iniziò a emergere il fenomeno Greta Thunberg (v. anche 13.5). La sua popolarità sui media, sostanzialmente ingiustificata, mi portò a pensare che essa non potesse essere frutto di un caso. Evidentemente doveva esistere almeno un piccolo gruppo di potenti, capaci di controllare alcuni media, che avevano scientemente lanciato il personaggio di Greta, forse studiato a tavolino. Raccolto un successo, forse addirittura insperato, presso l’opinione pubblica ipotizzai che si fosse poi verificato un effetto a valanga con tutti i media che facevano a gara per proporre al proprio pubblico le imprese della simpatica ragazzina svedese.» Cioè non c’era bisogno che tutti i media coordinassero i loro sforzi sul personaggio di Greta: bastava invece un piccolo sottoinsieme di questi per ottenere, se tutto andava bene, lo stesso risultato...

4 commenti:

  1. Un gioco che mi affascinava ma che non avrei mai osato fare a causa dell’interazione diretta con altre persone [ ... ].

    Uh ?

    una minoranza ben informata, se in grado di cooperare insieme, potrebbe vincere la guerra dell'informazione contro una maggioranza disinformata.

    Potrebbe vincere La Guerra punto.
    Le informazioni sono armi, e da millenni alcune minoranze hanno massimalizzato il beneficio di una distribuzione delle informazioni tra persone che hanno una stessa base di valori e la stessa direzione.

    Nota (*1)

    Ebbi una discussione sull'argomento con un amico che sosteneva l'abilità di innescare tale ''effetto valanga'' per ottenere i risultati voluti.
    Io, asserivo e asserisco che non è necessario congegnare tale meccanismo, perché i media sono imprese gerarchiche di proprietà esplicita oppure controllate dietro le quinte dalle grandi famiglie capitaliste, i direttori ricevono gli ordini dai centri nevralgici detti think tank e li trasmettono agli inferiori.
    Siamo cioè di fronte all'ennesima categoria di servi della più infima specie, che nulla controllano ma semplicemente riportano quanto detto loro di dire ai popolani ebeti ( la maggioranza ).

    [ ... ] nella realtà la maggior parte delle persone non si rende conto che esiste una “minoranza informata” che manipola l’informazione [ ... ].

    Esattamente !
    I popolani sono in maggioranza ebeti.

    ...

    Complimenti per il post : non conoscevo questi giochi, e li trovo davvero pedagogici ( per chi vuole imparare, cioè la minoranza netta dei popolani ).

    ===

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, trovo l’esperienza di parlare con altre persone per convincerle di qualcosa o semplicemente per esporre le mie idee molto frustrante, faticoso, noioso e sostanzialmente inutile. Preferisco i giochi in cui sono da solo a quelli di squadra!

      > Potrebbe vincere La Guerra punto.

      Probabile…

      > Io, asserivo e asserisco che non è necessario congegnare tale meccanismo, perché i
      > media sono imprese gerarchiche di proprietà esplicita oppure controllate dietro le quinte
      > dalle grandi famiglie capitaliste, i direttori ricevono gli ordini dai centri nevralgici
      > detti think tank e li trasmettono agli inferiori.

      Sicuramente l’informazione è controllata dalle grandi proprietà: il mio punto è che non c’è bisogno di un accordo fra tutte queste proprietà ma che potrebbe bastare la coordinazione di un piccolo sottoinsieme di queste…
      Se un prodotto/notizia funziona allora anche gli altri editori si affrettano a copiarlo: la gente parlava e leggeva di Greta e allora tutti i giornali ne scrivevano…

      > I popolani sono in maggioranza ebeti.

      Ogni tanto anch’io sono vittima di questo sconforto…
      Semmai, è sempre bene ribadirlo, non si tratta di un problema di intelligenza quanto di tipo psicologico. Voglio dire che conosco persone anche molto intelligenti che comunque si fidano della narrativa ufficiale (anche in buona fede, magari contro il loro proprio interesse personale). Sono le persone facilmente influenzabili dai media (**FJ) e quelle che si fidano dell’autorità, amano la gerarchia e l’ordine (compreso dare e ubbidire agli ordini), cioè le **TJ.

      > Complimenti per il post : non conoscevo questi giochi, e li trovo davvero pedagogici

      Grazie per i complimenti ma io fino a quando non ho visto il brevissimo video conoscevo i giochi ma non la loro natura di esperimento psicosociale!

      Elimina
  2. Beh, trovo l’esperienza di parlare con altre persone per convincerle di qualcosa o semplicemente per esporre le mie idee molto frustrante, faticoso, noioso e sostanzialmente inutile.

    Eh, ti capisco ...

    la gente parlava e leggeva di Greta e allora tutti i giornali ne scrivevano…

    Qua entri nel paradosso : io, credo che la gente parlava e leggeva di Greta proprio perché tutti i giornali ne scrivevano.
    Oppure vogliamo credere che le preferenze del popolo del web abbiano generato un fenomeno mondiale vetero-mediatico ?
    Pertanto il punto non è se un prodotto/notizia funziona, ma se l'Élite vuole fare funzionare un prodotto/notizia allora funziona ... perché questi fenomeni sono studiati e congegnati a monte.

    Semmai, è sempre bene ribadirlo, non si tratta di un problema di intelligenza quanto di tipo psicologico.

    Ah, sono d'accordo.
    E di volontà : volere capire i meccanismi è un esercizio faticoso e che pone sul palcoscenico della Coscienza fatti che è davvero dura affrontare e metabolizzare in maniere diverse che non siano l'ingurgitamento bulimico ( con le spiacevoli conseguenze note ).
    E' una prova onerosa, e la maggioranza numerica ( di qualsiasi livello di istruzione ) preferisce lo spegnimento dell'intelletto e della Coscienza per una mansueta e pasciuta servitù.

    ===

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riguardo Greta/Media.

      Beh, ho cercato di semplificare una mia argomentazoione più complessa (che puoi trovare nell'Epitome) e il risultato non è chiaro.
      Punto 1. La mia idea è che i media ormai trattino le notizie come prodotti e non come fatti da descrivere. Un prodotto è buono se fa vendere.
      Punto 2. Ipotizzavo che più prodotti "tipo" Greta siano stati lanciati ma che la maggior parte non abbia avuto successo. Con Greta invece hanno fatto bingo.

      Quindi la mia ipotesi è che pochi media si sono accordati per provare a lanciare dei personaggi (diciamo uno al mese) e che di questi solo Greta, per la sua particolare alchimia, abbia avuto successo piacendo al grande pubblico.
      A questo punto anche gli altri media, fiutando il prodotto di successo, hanno preso a rilanciarlo provocando l'effetto valanga.

      Insisto poi sul concetto di "pochi" media che si mettono d'accordo solo perché è più plausibile rispetto all'ipotesi che tutti i media si accordino insieme. Non escludo però che anche questa seconda possibilità sia possibile...

      Elimina