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venerdì 5 maggio 2023

Australia

Sono a buon punto di “Collasso” di Diamond. Non tutti i capitoli mi sembrano di pari qualità e interesse ma, almeno, scorre bene.

Ho da poco finito il capitolo sull’Australia e sono rimasto perplesso: non per qualcosa scritto direttamente dall’autore ma per quello che mi pare di intuire.

Premetto che dell’Australia non sapevo praticamente niente ma, come paese di tradizione anglosassone, me lo immaginavo ben organizzato e all’avanguardia in varie politiche.
Più recentemente ne avevo sentito spesso parlare dal Dr. Campbell che ha numerosi contatti nel paese. Sapevo quindi che l’Australia aveva adottato delle politiche vaccinali particolarmente lesive delle libertà individuali. Forse qualcuno ricorderà il caso famoso del tennista Diokovic…

Beh, ma in effetti l’Australia, nei primi anni 2000 (quando il libro è stato scritto), era già all’avanguardia: il problema è di quali politiche stiamo parlando…

Diamond ovviamente si concentra sulle politiche ambientali e ne risulta che quelle australiane erano in realtà anti-ambientaliste! L’ambiente non era protetto ma, al contrario, se ne promuoveva la distruzione. E questo nonostante che la popolazione fosse sempre più consapevole di queste problematiche e che letteralmente migliaia di organizzazioni di volontariato si occupino di protezione ambientale.
Ancora più indicativa è la scelta politica di abbattere per il loro legno le ultime foreste della Tasmania: in questo caso le lobbi del legno agivano (finanziavano) sia sui partiti al governo che all’opposizione.
Diamond non se ne rende conto (*1) ma descrive una situazione politica dove la volontà popolare vuole un qualcosa ma il potere politico che, ricordiamolo, dovrebbe essere espressione di tale volontà si adopera in senso opposto.

In pratica l’Australia dei primi anni 2000 era molto simile all’Italia e all’Europa del 2020: quello che mi pare un chiaro esempio di decadenza ([E] 15) era cioè in anticipo di una ventina d’anni.
E suppongo che il Canada sia in una situazione simile.

Io avrei pensato che un paese ricco, avanzato e con relativamente poca popolazione avrebbe avuto una maggiore capacità di fare gli interessi della propria società ma, evidentemente, proprio il fatto di essere di cultura anglosassone li ha resi maggiormente vulnerabili alle suggestioni/indicazioni USA (o UK?)…
Questo spiega bene l’arretramento della libertà in Australia (e anche in Canada) durante la pandemia: erano paesi più “maturi” rispetto all’Europa ovvero con una democrazia ancora più incapacitata e resa inoffensiva.

Avendo così pochi dati a mia disposizione è impossibile dire di più: ma si tratta comunque di un’indicazione importante sullo stato della democrazia nell’intero occidente dove non sembrano esserci, letteralmente, isole felici. Il meccanismo che sta portando a un’involuzione della libertà ha evidentemente iniziato ad agire sistematicamente su tutti i paesi occidentali più o meno contemporaneamente sebbene trovando resistenze diverse.

Conclusione: questo pezzo non mi piace molto. Di solito preferisco scrivere pezzi più articolati mentre qui, alla fine, mi baso su una semplice intuizione. Eppure mi pare importante...

Nota (*1): non se ne rende conto perché crede che sia solo questione di tempo prima che la volontà popolare influisca sulla politica: in pratica crede ancora nei meccanismi basilari della democrazia.

6 commenti:

  1. Se ricordo bene Diamond pone due questioni critiche per l'Australia: fertilità dei suoli, terribili siccità cicliche.

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  2. Ieri ho visto un documentario sulla distruzione delle foreste primarie/vergini nella Columbia Britannica (Canada occidentale).
    Alberi plurisecolari trasformati in carta e parquet.
    Siamo dei pazzi completi!

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    1. Conferma la mia teoria sul fatto che Canada, Australia e probabilmente Nuova Zelanda si comportino da colonie andando contro l'interesse della propria popolazione (in questo caso distruggendone le risorse ambientali).

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    2. Il consumare forsennatamente risorse (non rinnovabili o che si rinnovano molto piu lentamente di quanto vengono consumate) è un tratto comune della umanità, non solo in anglosfera.
      Qui in Emilia, di fatto tutti i capiluogo, consumano molta più acqua fossile di quanto essa non si rinnovi.
      È comodo sia per i giulivi amministrati (posso lavare l'auto e dare acqua al prato all'inglese) sia agli amministratori che non solo accontentano gli amministrati ma son pure fieri di fare arrivare piu' (consumatori di acqua) stranieri nel minor tempo possibile.
      Solo uno dei mille mila casi, solo in Italia, di approcci scriteriati.
      Problema tanto grave quanto diffuso.

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  3. In effetti non ho forse spiegato bene l’origine del mio stupore per il fatto che queste ex colonie inglesi non seguano delle politiche ecologiche che sembrerebbero ovvie.
    Pensavo infatti che la relativa scarsezza di popolazione e relativa uniformità rendesse questi stati contemporaneamente consapevoli dei problemi e abbastanza vicini alla popolazione da volerli risolvere.
    In realtà sembrerebbe, ed è questo che mi ha stupito, che proprio l’avere una cultura anglosassone comune li abbia resi più vulnerabili alle influenze delle élite statunitensi, alla miope logica delle multinazionali insomma.
    È questo che mi ha stupito: mi aspettavo maggior resistenza e invece ce n’è stata di meno…

    Sull’uniformità sociale ci sarebbe da dire in effetti: proprio recentemente ho trovato su Hobdbwam la conferma di una mia teoria: la forza di un gruppo dipende dalla sua “coesione” che intendo come una misura di quanto siano forti la coscienza di sé, la capacità di immedesimarsi nei problemi altrui, di agire come una singola entità e simili.
    Secondo Hobsbwam questa coesione (probabilmente lui usa un altro vocabolo, non ricordo) diminuisce con l’immigrazione (altra mia teoria): questo vale per gruppi specifici, come gli operai, ma anche per la popolazione in generale. Una popolazione frammentata e non coesa è meno capace di difendersi dagli abusi del potere perché ogni sottogruppo sociale non vuole sacrificarsi per gli altri (la cosa va nei due sensi, popolazione originaria e di recente immigrazione).
    Per tornare a noi la popolazione canadese e australiana oramai non è più molto uniforme anche se non so quanto i nuovi immigrati siano ben integrati in essa. Una società meno coesa è più vulnerabile agli abusi del potere...

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