Ma, in verità avevo deciso di non scrivere più di calcio per un po’ di tempo: in parte perché lo seguo meno (e quindi sono meno “preparato”) e in parte perché ho poco da dire (seguendolo meno!)…
Ho riletto la sezione sulla fiorentina di 2021 sciocchezze (del 3/1/2021) dove, a denti stretti, ammettevo che Prandelli sembrava aver indovinato la posizione giusta per i giocatori chiave e Per un pugno di punti (del 14/1/2021) dove evidenziavo dei passi indietro.
Oggi, scrivo dopo la sconfitta con l’udinese, devo confermare quanto scritto a metà gennaio con poche novità.
Eysseric: è un giocatore in meno però ha fatto un gol e adesso è preferito a giocatori migliori di lui (praticamente tutto il resto della rosa).
Amrabat: oggi è stato in panchina fino a pochi minuti dalla fine! I giocatori più forti vanno schierati punto.
Pulgar: finalmente Prandelli ha messo Pulgar davanti alla difesa (dove da sempre dico che dovrebbe giocare) e, tutto sommato, nonostante la sconfitta ha giocato una delle sue migliori partite. Ma credo sia un caso: sicuramente Prandelli lo toglierà da lì.
Malcuit: sembra forte: sicuramente meglio di Venuti (non ci vuole molto). Oltretutto è riuscito a giocare quasi tutta la partita facendo le cose migliori nel secondo tempo: insomma sembrerebbe già pronto. Vedremo cosa ne pensa Prandelli.
Kokorin: resta un oggetto misterioso: ho però la forte sensazione che sia l’ennesimo bidone acquistato da Pradè.
Quarta: decisamente forte. Anche Prandelli sembra averlo capito dopo essere stato costretto a schierarlo per mancanza di giocatori diverse partite fa e, da allora, rimasto titolare.
Vlahovic: Prandelli sta venendo incensato dai media sportivi perché ha avuto il coraggio di insistere sul giocatore che, alla fine, lo ha ripagato. Verissimo: di questo ho infatti dato merito a Prandelli. Faccio però presente che io avevo scritto già nella primavera del 2020 che Iachini avrebbe dovuto decidersi su un attaccante (Cutrone, Kouamé o, appunto, Vlahovic). Aggiungo che, come ho già scritto, probabilmente Prandelli ha scelto quello psicologicamente più debole per l’illusione (errata) che sia più funzionale al suo gioco (ovvero proteggere la palla su lancio lungo e far salire la squadra, far reparto da solo). Insomma Prandelli ha in mente Toni ma nessuno degli attaccanti a disposizione è simile a lui: probabilmente sarebbe stato meglio puntare su Kouamé (al netto delle condizioni fisiche che non conosco), anch’egli non sarebbe stato adatto al gioco di Prandelli (avere un fuoriclasse in attacco che faccia reparto da solo e che faccia gol a ogni occasione: facile, eh?) ma ho la sensazione che trovi più facilmente la porta e che sarebbe entrato in condizioni dopo meno partite…
Ribery: oggi è rientrato dopo tre giornate: un giocatore discreto ma normale. Magari da mettere nell’ultima mezz’ora per vedere se riesce a fare la differenza. Chiaramente ci vorrebbe un allenatore di personalità per tenerlo fuori...
Prandelli: credo che ci sia ancora l’illusione che sia meglio di Iachini (che effettivamente era entrato un po’ nel pallone dopo le prime partite) ma non è così. Con Prandelli si lotta per la salvezza e non sono assolutamente certo che si riesca a raggiungerla: fortunatamente abbiamo preso 6 punti insperati con Juventus e Spezia altrimenti la situazione sarebbe drammatica…
Pradé: ma perché Commisso non va a caso in un qualunque bar dello sport e assume il primo vecchietto che vince una partita di briscola (*1) come nuovo direttore sportivo al posto di Pradè? Sicuramente non farebbe peggio…
Conclusione: che poi la cosa drammatica è che sento fare i nomi di Sousa e Montella come alternative a Prandelli e per il “progetto”…
Nota (*1): se il vecchietto vince a briscola si spera che abbia cu##!
domenica 28 febbraio 2021
Cigni juventini
Riguardando i mie appunti su Antifragile di Taleb mi sono accorto di un mio errore formale.
Nei miei pezzi di commento e sintesi parlo di “cigno nero” per indicare un evento raro e negativo e di “cigno bianco” per un evento raro e positivo.
In realtà i cigni sono quasi tutti bianchi quindi non sono rari!
In altre parole avrei dovuto scrivere “cigno nero positivo” e “cigno nero negativo” a seconda dei casi. Non credo che andrò però a correggere i vecchi pezzi: ufficialmente perché comunque credo che il lettore sia in grado di comprendere il mio errore e, quindi, il senso di ciò che ho scritto ma, in verità, perché mi fa fatica farlo!
Ma vedremo: alla fine in cinque minuti posso correggere tutto…
Libertà galattica - 27/2/2021
Come spiegato nel corto Battlestar Galactica da qualche giorno sto divorando gli episodi dell’omonima serie.
La terza puntata, intitolata in italiano “Sete di libertà”, è molto attuale.
SCIUPATRAMA:
La serie descrive le avventure di un’astronave da guerra che scorta varie astronavi civili verso l’ignoto mentre sono inseguiti da degli alieni cattivi.
In questa puntata specifica il convoglio è a corto d’acqua che deve essere prelevata da una luna ghiacciata: serve un migliaio di volontari per il lavoro e così si pensa di ricorrere ai prigionieri di un astronave prigione. I prigionieri però riconoscono come loro capo un prigioniero politico idealista (che ha però alle spalle anche un attentato) e aspettano i suoi ordini.
I protagonisti sono quindi costretti a trattare col prigioniero politico: egli, per acconsentire a far lavorare i suoi uomini all’estrazione dell’acqua, chiede che ci siano elezioni politiche.
I sopravvissuti sono infatti guidati dall’unico membro superstite del governo: la ministra dell’istruzione (42° in linea di “successione” in caso di calamità) una donna molto in gamba che riesce a compiere scelte di buon senso collaborando con i militari (*1).
Il prigioniero politico argomenta che la ministra non è stata votata come presidente e quindi chiede nuove elezioni fra i 50.000 superstiti (*2).
Capite la logica democratica? Chi rappresenta deve essere votato dai rappresentati. La democrazia è questa e non il patetico circo di buffoni, giocolieri e acrobati del governo Draghi.
Nota (*1): chiaro che se la ministra dell’istruzione fosse stata tipo l’Azzolina la serie non sarebbe durata 4 stagioni perché gli umani, concentrandosi sui banchi a rotelle, sarebbero stati sopraffatti dopo poche puntate: per i politici essere in grado di comprendere le giuste priorità è (ma evidentemente non in Italia) fondamentale…
Nota (*2): alla fine protagonisti e prigioniero politico si accordano per aspettare la fine del mandato che è fra appena 7 mesi...
KGB-A3 - 2/3/2021
Dopo qualche giorno di pausa ho catalogato un nuovo scaffale: il KGB (cioè in camera mia) A3.
In “teoria” avrebbe dovuto contenere storia del XX secolo ma circa metà dei libri sono di storia antica più la solita dozzina di contaminazioni.
Bisba super intelligente - 6/3/2021
Come dice il proverbio anche i vecchi gatti possono imparare nuovi trucchi (*1).
Finalmente Bisba ha imparato a riconoscere il segnale di permesso a salire da qualche parte (*2), per esempio, sulle gambe o sul letto. Ora quando batto la mano ripetutamente su uno di questi posti lei capisce subito e salta sopra mentre, fino a pochi mesi fa, si limitava a guardare senza capire.
Inoltre da qualche settimana la faccio salire sul letto e lei ha imparato che può stare solo nell’angolino in fondo dove le ho messo un asciugamano (*3).
Nota (*1): sì lo so sapientoni: il proverbio vero dice “Anche i vecchi trucchi possono imparare nuovi gatti”.
Nota (*2): il cenno di diniego invece lo conosceva da tempo: basta fargli “no” col dito e capisce che non deve fare quello che ha in mente…
Nota (*3): lei poverina mi starebbe appiccicata ma il problema sono le pulci e le zecche...
Braccino ed esercizi - 6/3/2021
Oggi ho fatto per la prima volta i due cicli di esercizi di seguito! Sono sopravvissuto: in effetti passato il fiatone non sono stanco, anzi: sento tutto il grasso del corpo ben tonico e compatto!
Comunque, sarà un caso, ma il braccio destro è quasi al 100%. Spero che continuando così guarisca completamente. Per adesso continuo a usare la mano sinistra col topo del calcolatore.
Quando faccio degli sforzi, per esempio lavorare in giardino (attualmente sto scavando un fosso!), non sento troppo fastidio e il giorno dopo mi passa tutto...
Nei miei pezzi di commento e sintesi parlo di “cigno nero” per indicare un evento raro e negativo e di “cigno bianco” per un evento raro e positivo.
In realtà i cigni sono quasi tutti bianchi quindi non sono rari!
In altre parole avrei dovuto scrivere “cigno nero positivo” e “cigno nero negativo” a seconda dei casi. Non credo che andrò però a correggere i vecchi pezzi: ufficialmente perché comunque credo che il lettore sia in grado di comprendere il mio errore e, quindi, il senso di ciò che ho scritto ma, in verità, perché mi fa fatica farlo!
Ma vedremo: alla fine in cinque minuti posso correggere tutto…
Libertà galattica - 27/2/2021
Come spiegato nel corto Battlestar Galactica da qualche giorno sto divorando gli episodi dell’omonima serie.
La terza puntata, intitolata in italiano “Sete di libertà”, è molto attuale.
SCIUPATRAMA:
La serie descrive le avventure di un’astronave da guerra che scorta varie astronavi civili verso l’ignoto mentre sono inseguiti da degli alieni cattivi.
In questa puntata specifica il convoglio è a corto d’acqua che deve essere prelevata da una luna ghiacciata: serve un migliaio di volontari per il lavoro e così si pensa di ricorrere ai prigionieri di un astronave prigione. I prigionieri però riconoscono come loro capo un prigioniero politico idealista (che ha però alle spalle anche un attentato) e aspettano i suoi ordini.
I protagonisti sono quindi costretti a trattare col prigioniero politico: egli, per acconsentire a far lavorare i suoi uomini all’estrazione dell’acqua, chiede che ci siano elezioni politiche.
I sopravvissuti sono infatti guidati dall’unico membro superstite del governo: la ministra dell’istruzione (42° in linea di “successione” in caso di calamità) una donna molto in gamba che riesce a compiere scelte di buon senso collaborando con i militari (*1).
Il prigioniero politico argomenta che la ministra non è stata votata come presidente e quindi chiede nuove elezioni fra i 50.000 superstiti (*2).
Capite la logica democratica? Chi rappresenta deve essere votato dai rappresentati. La democrazia è questa e non il patetico circo di buffoni, giocolieri e acrobati del governo Draghi.
Nota (*1): chiaro che se la ministra dell’istruzione fosse stata tipo l’Azzolina la serie non sarebbe durata 4 stagioni perché gli umani, concentrandosi sui banchi a rotelle, sarebbero stati sopraffatti dopo poche puntate: per i politici essere in grado di comprendere le giuste priorità è (ma evidentemente non in Italia) fondamentale…
Nota (*2): alla fine protagonisti e prigioniero politico si accordano per aspettare la fine del mandato che è fra appena 7 mesi...
KGB-A3 - 2/3/2021
Dopo qualche giorno di pausa ho catalogato un nuovo scaffale: il KGB (cioè in camera mia) A3.
In “teoria” avrebbe dovuto contenere storia del XX secolo ma circa metà dei libri sono di storia antica più la solita dozzina di contaminazioni.
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
Le ho mai raccontato del vento del Nord | Daniel Glattauer | Narrativa | KGB | A3 |
Da animali a dèi | Harari | Storia | KGB | A3 |
Il libro nero del comunismo | Curtois e altri | Storia | KGB | A3 |
Le origini del fascismo | Paolo Alatri | Storia | KGB | A3 |
Alessandro Magno | Claude Mossé | Storia | KGB | A3 |
Il cammino dei morti | Remo Guidieri | Antropologia | KGB | A3 |
L’anticoi regime e la rivoluzione | Tocqueville | Storia | KGB | A3 |
Storia delle donne | Pauline Schmitt Pantel | Storia | KGB | A3 |
Memorie di Luigi XIV | Perigny, Pellisson | Biografia | KGB | A3 |
La modernità e i suoi nemici | Piero Melograni | Sociologia | KGB | A3 |
Genesi della tarda antichità | Peter Brown | Storia | KGB | A3 |
Considerazioni sulla storia universale | Jacob Burckhardt | Storia | KGB | A3 |
Lo stalinismo | Roy Medvedev | Storia | KGB | A3 |
Empires and barbarians | Peter Heather | Storia | KGB | A3 |
I giacobini | Federico Zardi | Storia | KGB | A3 |
L’idea di impero nel cinquecento | Frances Yates | Storia | KGB | A3 |
I coloni dell’austerity | Ilaria Bifarini | Economia | KGB | A3 |
Fascisti | Giordano Bruno Guerri | Storia | KGB | A3 |
Civiltà sepolte | Ceram | Storia | KGB | A3 |
Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna | Maczak | Storia | KGB | A3 |
Il secolo cinese | Federico Rampini | Sociologia | KGB | A3 |
Dopoguerra | Silvio Bertoldi | Storia | KGB | A3 |
“To do justice to him and Myself” | Kees-Jan Waterman | Storia | KGB | A3 |
Le notti rivoluzionarie | Restif de la Bretonne | Storia | KGB | A3 |
La caduta della monarchia 1792 | Raffaele Ciampini | Storia | KGB | A3 |
Storia dell’India | Kulke, Rothermund | Storia | KGB | A3 |
Prima degli etruschi | Giovanni Feo | Storia | KGB | A3 |
Civiltà sepolte | Ceram | Storia | KGB | A3 |
I sumeri | Giovanni Pettinato | Storia | KGB | A3 |
I volenterosi carnefici di Hitler | Daniel Jonah Goldhagen | Storia | KGB | A3 |
Alessandro Magno | Roger Caratini | Storia | KGB | A3 |
Il mondo ellenico | Arnold Toynbee | Storia | KGB | A3 |
La città greca | Oswin Murray | Storia | KGB | A3 |
Tradimento nel Vietnam | Suzanne Labin | Storia | KGB | A3 |
Eros e civiltà | Herbert Marcuse | Filosofia | KGB | A3 |
La lotta politrica nel mondo antico | Mario Attilio Levi | Storia | KGB | A3 |
Storia economica del mondo antico III | Heichelheim | Economia | KGB | A3 |
Storia economica del mondo antico I | Heichelheim | Economia | KGB | A3 |
Storia della guerra fredda | Bruno Bongiovanni | Storia | KGB | A3 |
L’Italia dei comuni | Montanelli, Gervaso | Storia | KGB | A3 |
L’Italia dei secoli bui | Montanelli, Gervaso | Storia | KGB | A3 |
Samatari | Alfonso Vinci | Antropologia | KGB | A3 |
Distruggere la Palestina | Tanya Reinhart | Storia | KGB | A3 |
La guerra dei Turcomanni | Arthur de Gobineau | Narrativa | KGB | A3 |
“To do justice to him and Myself” | Kees-Jan Waterman | Storia | KGB | A3 |
Lo spionaggio politico nella Grecia classica | Chester Starr | Storia | KGB | A3 |
L’inevitabile disfatta del comunismo | James Burnham | Sociologia | KGB | A3 |
L’impero ateniese | Aldo Ferrabino | Storia | KGB | A3 |
Breve storia dei mongoli | David Morgan | Storia | KGB | A3 |
Declino e caduta dell’impero romano | Edward Gibbon | Storia | KGB | A3 |
La rivoluzione francese | Pierre Gaxotte | Storia | KGB | A3 |
Guerra e società nel mondo antico | Yvon Garlan | Storia | KGB | A3 |
Storia economica e sociale del mondo ellenistico | Michael Rostovzev | Storia | KGB | A3 |
Bisba super intelligente - 6/3/2021
Come dice il proverbio anche i vecchi gatti possono imparare nuovi trucchi (*1).
Finalmente Bisba ha imparato a riconoscere il segnale di permesso a salire da qualche parte (*2), per esempio, sulle gambe o sul letto. Ora quando batto la mano ripetutamente su uno di questi posti lei capisce subito e salta sopra mentre, fino a pochi mesi fa, si limitava a guardare senza capire.
Inoltre da qualche settimana la faccio salire sul letto e lei ha imparato che può stare solo nell’angolino in fondo dove le ho messo un asciugamano (*3).
Nota (*1): sì lo so sapientoni: il proverbio vero dice “Anche i vecchi trucchi possono imparare nuovi gatti”.
Nota (*2): il cenno di diniego invece lo conosceva da tempo: basta fargli “no” col dito e capisce che non deve fare quello che ha in mente…
Nota (*3): lei poverina mi starebbe appiccicata ma il problema sono le pulci e le zecche...
Braccino ed esercizi - 6/3/2021
Oggi ho fatto per la prima volta i due cicli di esercizi di seguito! Sono sopravvissuto: in effetti passato il fiatone non sono stanco, anzi: sento tutto il grasso del corpo ben tonico e compatto!
Comunque, sarà un caso, ma il braccio destro è quasi al 100%. Spero che continuando così guarisca completamente. Per adesso continuo a usare la mano sinistra col topo del calcolatore.
Quando faccio degli sforzi, per esempio lavorare in giardino (attualmente sto scavando un fosso!), non sento troppo fastidio e il giorno dopo mi passa tutto...
sabato 27 febbraio 2021
Ancora sul braccino
Siccome in questi giorni ho scritto poco ne approfitto per pubblicare diversi “corti” che mi ero appuntato. Il primo di questi è un aggiornamento sul mio braccio.
Ancora non è tornato al 100% e, per esempio, continuo a usare il topo con la mano sinistra, però sta migliorando seppur lentamente. Questa settimana ho iniziato a fare dei lavori in giardino e solo durante la notte, quando sono particolarmente sensibile, ho provato del fastidio al gomito.
Certo è proprio una cosa lunga, specialmente senza antiinfiammatori, e mi rendo conto che non avrei dovuto trascurarla quando era nelle fasi iniziali.
Lettore avvisato mezzo salvato…
Violacycling - 27/2/2021
Un canale Youtube che da qualche mese seguo è ViolaLovesCycling dove una bella ragazza tedesca compie complicate evoluzioni su una bicicletta: in pratica ginnastica artistica su bici!
A dire il vero alla fine le evoluzioni che esegue sono sempre le stesse ma io la seguo perché i video che la vedono protagonista su altri canali hanno milioni di visioni mentre i suoi ne hanno massimo sui 100.000: non mi sembra giusto e così, nel mio piccolo, cerco di darle una mano.
Probabilmente il video che ho trovato più interessante è questo: Handstand on the water? Fail compilation.
In vacanza (in Italia) Viola cerca di alzarsi sulle braccia su un materassino in piscina: ovviamente, con pochissimo attrito l’esercizio è quasi impossibile. Quello che trovo interessante è la sua perseveranza: è evidente che ci ha provato per delle ore senza arrendersi. Questo mi fa intuire la pazienza a cui è abituata per preparare gli esercizi che fa con la bicicletta: una costanza per me irraggiungibile, impressionante…
Esercizi per spalle - 27/2/2021
Siccome voglio scrivere dei corti spezzo in due il pezzo precedente…
Per cercare di risolvere il problema al gomito destro da tre giorni ho iniziato a provare questi esercizi per le spalle: 12 min SHOULDER workout with a chair
L’idea era che per aiutare il gomito mi conveniva partire a fare esercizi per la spalla: e poi mi allettava il fatto che un ciclo di esercizi durasse appena 6 minuti!
Guardandolo ho perfino pensato che probabilmente l’avrei dovuto fare con dei pesi per renderlo più efficace…
Dopo un minuto però ero già cotto! Sono i saltellini sul posto che mi massacrano. Sono ingrassato e spostare la mia pancia in su e giù mi distrugge.
Tre giorni fa è stato un disastro: stamani ci ho riprovato e, anche se ho fatto solo un ciclo (6 minuti) è andata molto meglio. Domani mattina voglio provare a fare due cicli magari facendo una pausa un po’ più lunga fra le due…
Byoblu (ri)censurata - 27/2/2021
Notizia: Youtube toglie a Byoblu la pubblicità e tutti gli abbonamenti. di Claudio Messora su ByoBlu.com
Per i dettagli consiglio di leggere direttamente l’articolo ma, in pratica, gli “esperti” di Youtube hanno riscontrato che il canale contiene “Contenuti dannosi” ovvero “Contenuti incentrati su argomenti controversi e dannosi per gli spettatori”.
Date un’occhiata al canale e magari ascoltate un paio di telegiornali: in pratica non dire che Draghi è il (bis)unto del Signore e che non è SuperSplendidoPerfetto è dannoso per gli spettatori. Probabilmente agli “esperti” è arrivata una telefonata formale o informale da parte di qualche istituzione italiana e la censura è stata prontamente servita.
L’obiezione che togliere la monetizzazione non sarebbe censura è ingenua e/o ipocrita e non la commento: soprattutto se la giustificazione è completamente speciosa come risulta dalle comunicazioni ufficiali di Youtube a Byoblu (leggete l’articolo).
Subito azzeccato! - 27/2/2021
Qualche giorno fa ho ripreso a fare dei lavori in giardino e sono stato subito morso da una zecca!
Siccome l’ho notata mentre facevo il bagno stavolta l’ho cotta in acqua calda e affogata per due minuti prima di toglierla con le pinzette. È venuta via senza il minimo sforzo però comunque mi ha causato un po’ di gonfiore e notevole prurito.
Se si parte così presto temo che per zecche e pulci sarà un ottimo anno: e non mi riferisco al governo Draghi.
Ancora non è tornato al 100% e, per esempio, continuo a usare il topo con la mano sinistra, però sta migliorando seppur lentamente. Questa settimana ho iniziato a fare dei lavori in giardino e solo durante la notte, quando sono particolarmente sensibile, ho provato del fastidio al gomito.
Certo è proprio una cosa lunga, specialmente senza antiinfiammatori, e mi rendo conto che non avrei dovuto trascurarla quando era nelle fasi iniziali.
Lettore avvisato mezzo salvato…
Violacycling - 27/2/2021
Un canale Youtube che da qualche mese seguo è ViolaLovesCycling dove una bella ragazza tedesca compie complicate evoluzioni su una bicicletta: in pratica ginnastica artistica su bici!
A dire il vero alla fine le evoluzioni che esegue sono sempre le stesse ma io la seguo perché i video che la vedono protagonista su altri canali hanno milioni di visioni mentre i suoi ne hanno massimo sui 100.000: non mi sembra giusto e così, nel mio piccolo, cerco di darle una mano.
Probabilmente il video che ho trovato più interessante è questo: Handstand on the water? Fail compilation.
In vacanza (in Italia) Viola cerca di alzarsi sulle braccia su un materassino in piscina: ovviamente, con pochissimo attrito l’esercizio è quasi impossibile. Quello che trovo interessante è la sua perseveranza: è evidente che ci ha provato per delle ore senza arrendersi. Questo mi fa intuire la pazienza a cui è abituata per preparare gli esercizi che fa con la bicicletta: una costanza per me irraggiungibile, impressionante…
Esercizi per spalle - 27/2/2021
Siccome voglio scrivere dei corti spezzo in due il pezzo precedente…
Per cercare di risolvere il problema al gomito destro da tre giorni ho iniziato a provare questi esercizi per le spalle: 12 min SHOULDER workout with a chair
L’idea era che per aiutare il gomito mi conveniva partire a fare esercizi per la spalla: e poi mi allettava il fatto che un ciclo di esercizi durasse appena 6 minuti!
Guardandolo ho perfino pensato che probabilmente l’avrei dovuto fare con dei pesi per renderlo più efficace…
Dopo un minuto però ero già cotto! Sono i saltellini sul posto che mi massacrano. Sono ingrassato e spostare la mia pancia in su e giù mi distrugge.
Tre giorni fa è stato un disastro: stamani ci ho riprovato e, anche se ho fatto solo un ciclo (6 minuti) è andata molto meglio. Domani mattina voglio provare a fare due cicli magari facendo una pausa un po’ più lunga fra le due…
Byoblu (ri)censurata - 27/2/2021
Notizia: Youtube toglie a Byoblu la pubblicità e tutti gli abbonamenti. di Claudio Messora su ByoBlu.com
Per i dettagli consiglio di leggere direttamente l’articolo ma, in pratica, gli “esperti” di Youtube hanno riscontrato che il canale contiene “Contenuti dannosi” ovvero “Contenuti incentrati su argomenti controversi e dannosi per gli spettatori”.
Date un’occhiata al canale e magari ascoltate un paio di telegiornali: in pratica non dire che Draghi è il (bis)unto del Signore e che non è SuperSplendidoPerfetto è dannoso per gli spettatori. Probabilmente agli “esperti” è arrivata una telefonata formale o informale da parte di qualche istituzione italiana e la censura è stata prontamente servita.
L’obiezione che togliere la monetizzazione non sarebbe censura è ingenua e/o ipocrita e non la commento: soprattutto se la giustificazione è completamente speciosa come risulta dalle comunicazioni ufficiali di Youtube a Byoblu (leggete l’articolo).
Subito azzeccato! - 27/2/2021
Qualche giorno fa ho ripreso a fare dei lavori in giardino e sono stato subito morso da una zecca!
Siccome l’ho notata mentre facevo il bagno stavolta l’ho cotta in acqua calda e affogata per due minuti prima di toglierla con le pinzette. È venuta via senza il minimo sforzo però comunque mi ha causato un po’ di gonfiore e notevole prurito.
Se si parte così presto temo che per zecche e pulci sarà un ottimo anno: e non mi riferisco al governo Draghi.
Tentativo di suicidio fallito…
Ebbene sì: sono sopravvissuto anche a un tentativo di suicidio organizzato dal mio cervelletto!
Stavo tranquillamente lavando dei piatti mentre ponderavo sui massimi sistemi e, fischiettando, ascoltavo le notizie di Sky Sport.
Improvvisamente una scodella profonda mi è scivolata di mano e il mio cervelletto è scattato: rapide come due ghepardi le mie mani sono scattate ad alta velocità nel tentativo di riprenderlo.
L’azione è stata troppo rapida per essere visibile a occhio nudo: per questo non so bene cosa sia successo, suppongo che la ciotola si sia schiantata sul lavabo e solo successivamente sia stata colpita dalle mie mani; ma potrebbe anche essere stata la violenza dell’impatto con le mie tenaglie (le mani) ad averla infranta…
Comunque sia la scodella si è rotta in quattro cocci affilatissimi che mi hanno procurato due tagli sul polso destro, un taglio al muscolo cicciuto del pollice sinistro e al lato del polpastrello del mignolo sinistro.
Non starò a descrivere il profluvio di sangue che ha inondato la cucina: solo Bisba leccava felice il pavimento…
Fortunatamente invece di svenire e affogare nel lavello, come di solito succede nel 90% di questi casi, ho avuto la forza di trascinarmi fino al bagno.
Qui, invece di perdere tempo a cercare del femmineo disinfettante indolore, ho usato del virile alcool denaturato su un po’ di cotone idrofilo per trattare le ferite. Su queste poi ho applicato tre cerotti mentre il mignolo, che continuava a sanguinare copiosamente, l’ho tenuto avvolto in carta igienica per una decina di minuti.
Nonostante la spossatezza causata, probabilmente, dal dissanguamento sono tornato in cucina dove mi sono messo a preparare la cena incurante dell’odore di alcool. Ho affettato degli ottimi pomodorini di Pachino decisamente sugosi e sangunolenti.
Che dire?
Sono sopravvissuto. Ma non so se supererò mai le cicatrici, non solo fisiche, ma psicologiche dell’insano gesto.
Non posso infatti fare a meno di pensare che quella ciotola faceva parte di un insieme di tre elementi e che ho rotto non quella già scheggiata ma una delle due completamente intatte.
Quanto costerà ricomprarla? 3€ forse 5€? O magari non la ricomprerò rischiando così di morire di fame? Chi lo potrà mai dire…
E nella notte mi agito inquieto turbato da questi oscuri pensieri…
Stavo tranquillamente lavando dei piatti mentre ponderavo sui massimi sistemi e, fischiettando, ascoltavo le notizie di Sky Sport.
Improvvisamente una scodella profonda mi è scivolata di mano e il mio cervelletto è scattato: rapide come due ghepardi le mie mani sono scattate ad alta velocità nel tentativo di riprenderlo.
L’azione è stata troppo rapida per essere visibile a occhio nudo: per questo non so bene cosa sia successo, suppongo che la ciotola si sia schiantata sul lavabo e solo successivamente sia stata colpita dalle mie mani; ma potrebbe anche essere stata la violenza dell’impatto con le mie tenaglie (le mani) ad averla infranta…
Comunque sia la scodella si è rotta in quattro cocci affilatissimi che mi hanno procurato due tagli sul polso destro, un taglio al muscolo cicciuto del pollice sinistro e al lato del polpastrello del mignolo sinistro.
Non starò a descrivere il profluvio di sangue che ha inondato la cucina: solo Bisba leccava felice il pavimento…
Fortunatamente invece di svenire e affogare nel lavello, come di solito succede nel 90% di questi casi, ho avuto la forza di trascinarmi fino al bagno.
Qui, invece di perdere tempo a cercare del femmineo disinfettante indolore, ho usato del virile alcool denaturato su un po’ di cotone idrofilo per trattare le ferite. Su queste poi ho applicato tre cerotti mentre il mignolo, che continuava a sanguinare copiosamente, l’ho tenuto avvolto in carta igienica per una decina di minuti.
Nonostante la spossatezza causata, probabilmente, dal dissanguamento sono tornato in cucina dove mi sono messo a preparare la cena incurante dell’odore di alcool. Ho affettato degli ottimi pomodorini di Pachino decisamente sugosi e sangunolenti.
Che dire?
Sono sopravvissuto. Ma non so se supererò mai le cicatrici, non solo fisiche, ma psicologiche dell’insano gesto.
Non posso infatti fare a meno di pensare che quella ciotola faceva parte di un insieme di tre elementi e che ho rotto non quella già scheggiata ma una delle due completamente intatte.
Quanto costerà ricomprarla? 3€ forse 5€? O magari non la ricomprerò rischiando così di morire di fame? Chi lo potrà mai dire…
E nella notte mi agito inquieto turbato da questi oscuri pensieri…
domenica 21 febbraio 2021
KGB-B4, B6 e B3
Siccome mi sono divertito (v. il corto Ordine!) ho voluto subito catalogare un altro scaffale “critico” il KGB-B4 immediatamente sotto il B5. Questo dovrebbe essere fondamentalmente sulla religione ma è un po’ sovraccarico…
a seguire farò anche il KGB-B6 (quello in cima in cima) perché, essendo molto vuoto, lo userò per decongestionare il B5…
Ecco:
Molto scarno, lo so: i motivi sono due. Il primo è che lo scaffale è difficilmente raggiungibile anche con lo scaleo (devo stare in piedi sul ripiano finale); il secondo è che la libreria è sovraccarica e, per paura di cedimenti strutturali, cerco di tenere leggeri soprattutto i ripiani più alti…
L’idea qui sarà di metterci i testi che meno mi interessano (ad esempio in C6 tengo già la poesia e in A6 la strategia militare!): volevo anche usarlo per decongestionare B4 ma visto che vi ho trovato altri libri di religione, temo che non sarà utile in tal senso…
E siccome mi diverto passo anche a fare KGB-B3.
Questo è uno scaffale chiave: è quello centrale della libreria e lo raggiungo tranquillamente anche senza scala. L’idea era quella di tenerci libri ai quali sono particolarmente affezionato o che avevo intenzione di leggere ma, proprio perché è a portata di mano, l’ho riempita di materiale abbastanza casuale…
Alla fine vedo che ci avevo messo anche la mitologia pensando che fosse poca roba ma in realtà prende praticamente mezzo scaffale…
Comunque adesso devo un po’ riordinare c’è parecchia narrativa che dovrebbe stare altrove (per non parlare delle tragedie che probabilmente metterò in C6 insieme alla poesia). Vabbè intanto vedo di ordinare quello che posso e il resto lo lascio in sospeso in attesa di sistemare altri scaffali.
Conclusione: mi piacciono i libri e quindi mi piace anche catalogarli e ordinarli!
Ma quanti doppioni!!
Aggiornamento: ho catalogato anche C6 (in teoria poesia e teatro) ma vedo è sparita diversa roba: probabilmente avevo voluto alleggerire la struttura spostando altrove. Non so bene con quale criterio…
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
I re magi | Massimo Centini | Religione | KGB | B4 |
I profeti | Hermann Gunkel | Religione | KGB | B4 |
Introduzione alla Bibbia | S. Canelles e altri | Religione | KGB | B4 |
Giuda non tradì Gesù | Aldo Ficara | Religione | KGB | B4 |
Che cosa credo | Jean Guitton | Religione | KGB | B4 |
La teologia, la Chiesa, i poveri | Leonardo Boff | Religione | KGB | B4 |
Sulle tracce di Gesù l’Esseno | Fida Hassnain | Religione | KGB | B4 |
L’Anabasi | Senofonte | Storia | KGB | B4 |
Le radici psicologiche della diseguaglianza | Chiara Volpato | Psicologia | KGB | B4 |
La banalità del male | Hannah Arendt | Storia | KGB | B4 |
Il tredicesimo apostolo | Cesare De Michelis | Religione | KGB | B4 |
Il mistero del sepolcro della Vergine Maria | Graham Phillips | Religione | KGB | B4 |
I sette vizi capitali | Carla Casagrande, Silvana Vecchio | Religione | KGB | B4 |
Storia del cristianesimo – L’antichità | Giovanni Filoramo, Daniele Menozzi | Religione | KGB | B4 |
Introduzione al cristianesimo antico | Alberto Pincherie | Religione | KGB | B4 |
Il mistero della tomba vuota | Peter Walker | Religione | KGB | B4 |
Il Dio degli eserciti | Peter Partner | Religione | KGB | B4 |
Le profezie | Renzo Baschera | Religione | KGB | B4 |
Siddartha | Hermann Hesse | Narrativa | KGB | B4 |
L’occidente cristiano 1400-1700 | John Bossy | Religione | KGB | B4 |
La croce e la mezzaluna | Arrigo Petacco | Storia | KGB | B4 |
Libido dominandi – La teoria politica di Gregorio Magno e Gregorio VII | Francesco Camastra | Religione | KGB | B4 |
Gesù e Israele | Jules Isaac | Religione | KGB | B4 |
Il profeta | Gibran Kahlil Gibran | Poesia | KGB | B4 |
La Sacra Bibbia | Vari | Religione | KGB | B4 |
L’archivio segreto del Vaticano | Maria Luisa Ambrosini | Religione | KGB | B4 |
Storia di Dio | Karen Armstrong | Religione | KGB | B4 |
La Bibbia aveva ragione | Werner Keller | Storia | KGB | B4 |
Ipotesi su Gesù | Vittorio Messori | Religione | KGB | B4 |
I diritti dell’uomo contro il popolo | Jean-Louis Harouel | Politica | KGB | B4 |
Fratello Gesù | Schalom Ben-Chorin | Religione | KGB | B4 |
Le religioni orientali nel paganesimo romano | Franz Cumont | Religione | KGB | B4 |
Il libro delle religioni | Jostein Gaarder e altri | Religione | KGB | B4 |
Al di là del bene e del male | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Breve storia delle religioni | Donini | Religione | KGB | B4 |
I Vangeli apocrifi | Marcello Craveri | Religione | KGB | B4 |
Islam | Hans Küng | Religione | KGB | B4 |
Apologia del cristianesimo | Tertulliano | Religione | KGB | B4 |
La Bibbia senza segreti | Flavio Barbiero | Religione | KGB | B4 |
Le confessioni | Sant’Agostino | Religione | KGB | B4 |
Libera chiesa. Libero Stato? | Sergio Romano | Storia | KGB | B4 |
Dio e la scienza | Jean Guitton | Religione | KGB | B4 |
Il Dio bambino | Michele Dolz | Religione | KGB | B4 |
Il Vangelo di Gesù | Vari | Scuola | KGB | B5 |
Storia della Chiesa | Vari | Scuola | KGB | B5 |
Gli dèi della terra e la tempesta | Gibran Kahlil Gibran | Poesia | KGB | B4 |
Le lettere | Paolo di Tarso | Religione | KGB | B4 |
Il messaggio all’umanità | Vari | Religione | KGB | B4 |
Antologia del Corano | Vari | Religione | KGB | B4 |
Beati loro | Giorgio Batini | Biografia | KGB | B4 |
Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture | Vari | Religione | KGB | B4 |
Il Vangelo segreto di Tommaso | Elaine Pagels | Religione | KGB | B4 |
Il diavolo nel mondo antico | Jeffrey Russel | Storia | KGB | B4 |
a seguire farò anche il KGB-B6 (quello in cima in cima) perché, essendo molto vuoto, lo userò per decongestionare il B5…
Ecco:
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
Zarathustra | Jean Varenne | Religione | KGB | B6 |
Il Corano | Maometto | Religione | KGB | B6 |
Il Corano – Una biografia | Religione | KGB | B6 | |
Il conclave | Giancarlo Zizola | Religione | KGB | B6 |
I Vangeli apocrifi | Marcello Craveri | Religione | KGB | B6 |
Il Vangelo di Gesù | Vari | Scuola | KGB | B6 |
Molto scarno, lo so: i motivi sono due. Il primo è che lo scaffale è difficilmente raggiungibile anche con lo scaleo (devo stare in piedi sul ripiano finale); il secondo è che la libreria è sovraccarica e, per paura di cedimenti strutturali, cerco di tenere leggeri soprattutto i ripiani più alti…
L’idea qui sarà di metterci i testi che meno mi interessano (ad esempio in C6 tengo già la poesia e in A6 la strategia militare!): volevo anche usarlo per decongestionare B4 ma visto che vi ho trovato altri libri di religione, temo che non sarà utile in tal senso…
E siccome mi diverto passo anche a fare KGB-B3.
Questo è uno scaffale chiave: è quello centrale della libreria e lo raggiungo tranquillamente anche senza scala. L’idea era quella di tenerci libri ai quali sono particolarmente affezionato o che avevo intenzione di leggere ma, proprio perché è a portata di mano, l’ho riempita di materiale abbastanza casuale…
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
La flora in riva d’Arno a Firenze | Stefano Mosti | Botanica | KGB | B3 |
I fiori spontanei di Firenze | Andrea Innocenti, Alessandro Anzilotti | Botanica | KGB | B3 |
Italia fragile | Prezzolini | Politica | KGB | B3 |
Intervista col vampiro | Anne Rice | Fantasia | KGB | B3 |
Saggio sulla libertà | John Stuart Mill | Filosofia | KGB | B3 |
Piccolo dizionario di mitologia | Palazzi, Ghedini | Scuola | KGB | B3 |
La rivolta degli schiavi in Sicilia | Diodoro Siculo | Storia | KGB | B3 |
Il padiglione d’oro | Yukio Mishima | Narrativa | KGB | B3 |
Il fascismo degli antifascisti | Pasolini | Politica | KGB | B3 |
I miti ebraici | Robert Graves, Raphael Patai | Mitologia | KGB | B3 |
Stretching | Vanessa Bini | Sport | KGB | B3 |
La vita quotidiana degli dei greci | Giulia Sissa, Marcel Detienne | Mitologia | KGB | B3 |
Miti e leggende nordiche | Salvatore Tufano | Mitologia | KGB | B3 |
Memorie di Adriano | Yourcenar | Narrativa | KGB | B3 |
Sudditi | Massimo Fini | Politica | KGB | B3 |
Decameron | Boccaccio | Narrativa | KGB | B3 |
Geografia | Ignoto | Scuola | KGB | B3 |
Antroposofia – Conferenze annate 1946-1947 | Rudolf Steiner | Filosofia | KGB | B3 |
Alta fedeltà | Nick Hornby | Narrativa | KGB | B3 |
Delitti di Natale | Vari | Narrativa | KGB | B3 |
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore | Luis Sepúlveda | Narrativa | KGB | B3 |
Il vello d’oro | Robert Graves | Mitologia | KGB | B3 |
Gli dei e i re | Jacques Rueff | Filosofia | KGB | B3 |
Gli dèi e gli eroi della Grecia | Karol Kerenyi | Mitologia | KGB | B3 |
Il vagabondo delle stelle | Jack London | Fantasia | KGB | B3 |
Cent’anni di solitudine | Gabriel Garcia Marquez | Narrativa | KGB | B3 |
Il grande Parvus | Pietro Zveteremich | Biografia | KGB | B3 |
Hagakure, Il codice segreto dei samurai | Yamamoto Tsunetomo | Filosofia | KGB | B3 |
Giro di vite | Henry James | Fantasia | KGB | B3 |
L’eletto | Thomas Mann | Narrativa | KGB | B3 |
Generazione X | Douglas Coupland | Narrativa | KGB | B3 |
Un volo di chiurli | Maarten ‘t Hart | Narrativa | KGB | B3 |
La religione di Zarathustra | Ferdinando Romano | Religione | KGB | B3 |
I mistici dell’occidente I | Zolla | Religione | KGB | B3 |
I 40 giorni del mussa Dagh I | Franz Werfel | Narrativa | KGB | B3 |
I 40 giorni del mussa Dagh II | Franz Werfel | Narrativa | KGB | B3 |
La fattoria degli animali | George Orwell | Narrativa | KGB | B3 |
Rosso e nero Renzo De Felice | Storia | KGB | B3 | |
Memorie di Adriano | Yourcenar | Narrativa | KGB | B3 |
I miti greci | Robert Graves | Mitologia | KGB | B3 |
I miti nordici | Gianna Chiesa Isnardi | Mitologia | KGB | B3 |
I miti celtici | T. W. Rolleston | Mitologia | KGB | B3 |
Inanna | Diane Wolkstein | Mitologia | KGB | B3 |
Dizionario universale dei miti e delle leggende | Anthony Mercatante | Mitologia | KGB | B3 |
Le affinità elettive | Wolfgang Goethe | Narrativa | KGB | B3 |
Le diaboliche | Barbey d’Aurevilly | Narrativa | KGB | B3 |
Notre-dame de Paris | Victor Hugo | Narrativa | KGB | B3 |
La storia di Lisey | Stephen King | Fantasia | KGB | B3 |
Gli dei e gli eroi della Grecia 1 | Kerenyi | Mitologia | KGB | B3 |
Gli dei e gli eroi della Grecia 2 | Kerenyi | Mitologia | KGB | B3 |
I miti nordici | Gianna Chiesa Isnardi | Mitologia | KGB | B3 |
L’avvocato del diavolo | Morris West | Narrativa | KGB | B3 |
La montagna incantata | Thomas Mann | Narrativa | KGB | B3 |
Il rosso e il nero | Stendhal | Narrativa | KGB | B3 |
Sinuhe l’egiziano | Mika Waltari | Narrativa | KGB | B3 |
Schiuma della terra | Arthur Koestler | Narrativa | KGB | B3 |
Robinson Crusoè | Daniele De Foe | Narrativa | KGB | B3 |
Il codice Da Vinci | Dan Brown | Narrativa | KGB | B3 |
Le baccanti, Jone, Reso | Euripide | Tragedia | KGB | B3 |
Supplici, Persiani, I sette, Prometeo | Eschilio | Tragedia | KGB | B3 |
L’Orestea | Eschilio | Tragedia | KGB | B3 |
Aiace, Elettra, Trachinie, Filottete | Sofocle | Tragedia | KGB | B3 |
Il mito di Edipo | Sofocle | Tragedia | KGB | B3 |
Fenicie, Supplici, Eracle, Eraclidi | Euripide | Tragedia | KGB | B3 |
Alcesti, Medea, Ippolito, Il ciclope | Euripide | Tragedia | KGB | B3 |
Ifigenia, Elettra, Oreste | Euripide | Tragedia | KGB | B3 |
Le troiane, Ecuba, Andromaca, Elena | Euripide | Tragedia | KGB | B3 |
Alla fine vedo che ci avevo messo anche la mitologia pensando che fosse poca roba ma in realtà prende praticamente mezzo scaffale…
Comunque adesso devo un po’ riordinare c’è parecchia narrativa che dovrebbe stare altrove (per non parlare delle tragedie che probabilmente metterò in C6 insieme alla poesia). Vabbè intanto vedo di ordinare quello che posso e il resto lo lascio in sospeso in attesa di sistemare altri scaffali.
Conclusione: mi piacciono i libri e quindi mi piace anche catalogarli e ordinarli!
Ma quanti doppioni!!
Aggiornamento: ho catalogato anche C6 (in teoria poesia e teatro) ma vedo è sparita diversa roba: probabilmente avevo voluto alleggerire la struttura spostando altrove. Non so bene con quale criterio…
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
Le quattro commedie gradevoli | Bernard Shaw | Teatro | KGB | C6 |
Le tre commedie sgradevoli | Bernard Shaw | Teatro | KGB | C6 |
La ragazza negra e altri racconti | Bernard Shaw | Teatro | KGB | C6 |
Tragedie II | Euripide | Teatro | KGB | C6 |
Tragedie III | Euripide | Teatro | KGB | C6 |
I poeti dell’antologia palatina I | Vari | Teatro | KGB | C6 |
I poeti dell’antologia palatina II | Vari | Teatro | KGB | C6 |
I poeti dell’antologia palatina III | Vari | Teatro | KGB | C6 |
I poeti dell’antologia palatina IV | Vari | Teatro | KGB | C6 |
La vita di Gesù | Ernesto Renan | Religione | KGB | C6 |
La morte di Danton | Giorgio Büchner | Teatro | KGB | C6 |
L’ultimo dei moschettieri | Valerio Pignatelli | Narrativa | KGB | C6 |
Il grande scuderio | Guido Monaldi | Narrativa | KGB | C6 |
La donna eterna | Rider Haggard | Narrativa | KGB | C6 |
Il conte di Carmagnola, Adelchi | Manzoni | Teatro | KGB | C6 |
Romeo e Giulietta | Shakespeare | Teatro | KGB | C6 |
Rime | Petrarca | Poesia | KGB | C6 |
Li-Sao | Kiu-Youen | Poesia | KGB | C6 |
Merope | D’Annunzio | Poesia | KGB | C6 |
Elettra | D’Annunzio | Poesia | KGB | C6 |
Maia | D’Annunzio | Poesia | KGB | C6 |
Le primavere della mala pianta | D’Annunzio | Poesia | KGB | C6 |
La nave | D’Annunzio | Teatro | KGB | C6 |
Il credo politico di chiunque | Bernard Shaw | Politica | KGB | C6 |
Ginevra, Uno sprazzo di realtà, Perché lei non volle | Bernard Shaw | Teatro | KGB | C6 |
I miliardi del vecchio Bill, Ai tempi d’oro del buon Re Carlo | Bernard Shaw | Teatro | KGB | C6 |
Opere | Heinrich Von Kleist | Teatro | KGB | C6 |
Antigone | Vittorio Alfieri | Teatro | KGB | C6 |
Tito Andronico | Shakespeare | Teatro | KGB | C6 |
Coriolano | Shakespeare | Teatro | KGB | C6 |
Cimbelino | Shakespeare | Teatro | KGB | C6 |
Andromaca | Jean Racine | Teatro | KGB | C6 |
venerdì 19 febbraio 2021
Inedia e podere
Qualche giorno fa ho comprato su Amazon una mezza fregatura: “Media e potere” di Noam Chomsky, (E.) Bepress Edizioni, 2014.
Attratto dal basso costo (lo devo aver pagato intorno a 6.50€) l’ho preso senza rendermi conto che si tratta di un libriccino minuscolo di circa 80 pagine e scritto con un carattere piuttosto grande.
Il problema non è nel rapporto quantità/prezzo, che comunque mi fa un po’ storcere il naso, ma nel fatto che mancano completamente le indicazioni da dove siano tratti i passaggi proposti come pure il nome del traduttore. Mi sembra che sarebbe sempre una mancanza di serietà gravissima ma ancora più grave se si pubblica un libro definendolo una “raccolta di saggi”.
Per questa mancanza di informazioni mi è venuto perfino il dubbio che si tratti veramente di scritti/discorsi di Chomsky.
Qualche giorno fa ho comunque letto il primo articolo (*1), “Media e potere”, che dà il nome alla raccolta. Non sono un esperto di Chomsky ma vi ho riconosciuto la maniera di enucleare le problematiche in modo estremamente nitido e preciso, dritta al punto, che mi aveva colpito dell’intervista vista a gennaio (v. Noam Chomsky).
Di seguito qualche mia considerazione sull’articolo letto.
- Prima di tutto Chomsky considera il rapporto media/potere negli USA: questo è paradigmatico dell’intero mondo occidentale ma ha anche delle sue peculiarità.
- Negli USA, oltre ai media generici, ci sono i media delle élite ovvero che hanno un pubblico di potenti e uomini di potere: il “New York Times” e/o il canale CBS. In Italia potevano essere quotidiani (*2) come “Il sole 24 ore” o il “Corriere della sera”.
- I media “normali” hanno fondamentalmente lo scopo di distrarre il loro cliente dalla politica, vuoi con lo sport, gli scandali sessuali, la cronaca locale. È bene che l’uomo medio non si interessi di politica e che lasci fare agli “esperti”.
- I media delle élite invece sono quelli che dettano la linea e che tutte gli altri distributori di informazione prendono come proprio riferimento per “completare” la propria prima pagina. Secondo Chomsky il media che non segue questo comportamento viene col tempo ostracizzato se non peggio: insomma le voci “fuori dal coro” lo sono a proprio rischio e pericolo.
- Interessante è il ruolo attivo all’interno del potere delle università americane: queste si sostengono con fondi privati e, di conseguenza, collaborano con essi. È già all’interno delle università che si verifica una prima selezione degli studenti: a questi viene insegnato a pensare seguendo il punto di vista del potere e, chi non si adegua, difficilmente farà carriera (*3).
- L’effetto finale di questo processo di formazione e selezione è che «[i giornalisti] affermano con pieno diritto: “Nessuno mi dice che cosa scrivere. Io scrivo quello che voglio, Tutta questa faccenda di pressioni e costrizioni è assurda, perché io non sono mai sottoposto a pressioni”. Il che è assolutamente vero, ma il punto è che non sarebbero lì, se non avessero già dimostrato che nessuno dovrà dire loro cosa scrivere, perché loro scriveranno da soli la cosa giusta.» (*5).
- Non vi è censura ma una spontanea introiezione del punto di vista del potere.
- E qual è la linea editoriale di questi media di élite? Ovviamente riflette gli interesse di lettori ed editori (che appartengono a grandi corporazioni) più le istituzioni che gli stanno intorno.
- Poi Chomsky passa a una rapida disamina storica di come si sia evoluto questo meccanismo di conformismo ideologico e ne trova l’origine all’inizio del XX secolo quando si volle convincere l’opinione pubblica americana della necessità di entrare in guerra. Inutile dire che fu un successo che venne poi perfezionato alla vigilia della seconda guerra mondiale. Da l’ambito prettamente politico questa forma di manipolazione dell’opinione pubblica viene fatta propria dai grandi gruppi economici. Nasce la locuzione “fabbrica del consenso” applicata alla democrazia, ovvero alle opinioni degli elettori.
- Chomsky conclude poi che proprio le tecniche per manipolare l’opinione pubblica non vengono studiate all’università e, anzi, sono quasi un argomento tabù.
A mio avviso la parte più importante di questo articolo è quella che, almeno nei grandi media, non vi è censura ma una spontanea introiezione del punto di vista del potere. I giornalisti sono liberi di dire/scrivere quello che pensano perché sono stati selezionati e hanno raggiunto le posizioni di vertice quelli conformi al mondo del potere.
Proprio oggi, poche ore fa, mi sono imbattuto in un nuovo articolo di Andrea Zhok di cui consiglio la lettura: Andra Zhok - Il Fascino discreto della "competenza" di Andrea Zhok su LantiDiplomatico.it
Il passaggio fondamentale è secondo me il seguente:
«Nella replica del presidente del consiglio di ieri, tra le varie espressioni curiose mi ha colpito una frase utilizzata nel rispondere ad una sollecitazione sul problema dello "sviluppo sostenibile". Nella risposta il presidente Draghi parlava di "necessaria tutela del capitale naturale".
Ecco, in questa espressione c'è in nuce già tutto.
Il "competente" non è cattivo.
Riconosce le critiche e i problemi. Solo che ha montato internamente un traduttore automatico. Dove tu vedi l'ambiente, il mondo, la natura, la salute del pianeta, la preservazione degli habitat e degli umani in essi, egli vede l'oculata gestione di una forma di capitale, il "capitale naturale", che esiste accanto non alla formazione umana ma al "capitale umano", non a leggi e tradizioni, ma al "capitale sociale", ecc. E un capitale è ben gestito se riusciamo a farlo fruttare in modo duraturo, dunque certo che ci sta a cuore lo "sviluppo sostenibile"!»
Anche Draghi quindi, come i giornalisti di Chomsky, è un prodotto dei grandi poteri finanziari che controllano il mondo: non è che si piega a essi ma spontaneamente ne ha assunto la mentalità, anzi è stato selezionato per le cariche che ha ricoperto negli anni proprio perché il potere era conscio che avrebbe difeso, senza bisogno di pressioni esterne, i suoi interessi.
Conclusione: ho trovato questo primo articolo molto bello e interessante ma, come scritto, sono molto perplesso per la mancanza delle fonti. Speriamo bene per il prosieguo.
Nota (*1): il pezzo di una ventina di pagine non è certo un saggio ma sembra più un articolo: ovviamente mancando le fonti originali non posso verificare.
Nota (*2): non so se lo sono ancora. Ha poi senso parlare di potenti a livello italiano?
Nota (*3): questo accenno mi fa comprendere l’idiosincrasia di Taleb verso il mondo accademico americano che faticavo a comprendere. Il suo disprezzo verso tale ambiente mi sembrava eccessivo poiché io avevo come riferimento il mondo universitario italiano (seppure con un’esperienza personale vecchia di oltre vent’anni!) che sicuramente ha altri difetti ma, suppongo, ideologicamente sia un po’ più autonomo (*4).
Nota (*4): anche se, in effetti, è probabile che anche qui la situazione sia profondamente degenerata. Quando tutto va a rotoli ci devono essere dei buoni motivi per salvarsi e per l’università italiana non me ne viene in mente alcuno.
Nota (*5): tratto da “Media e potere” di Noam Chomsky, (E.) Bepress Edizioni, 2014, pag. 15-16.
Attratto dal basso costo (lo devo aver pagato intorno a 6.50€) l’ho preso senza rendermi conto che si tratta di un libriccino minuscolo di circa 80 pagine e scritto con un carattere piuttosto grande.
Il problema non è nel rapporto quantità/prezzo, che comunque mi fa un po’ storcere il naso, ma nel fatto che mancano completamente le indicazioni da dove siano tratti i passaggi proposti come pure il nome del traduttore. Mi sembra che sarebbe sempre una mancanza di serietà gravissima ma ancora più grave se si pubblica un libro definendolo una “raccolta di saggi”.
Per questa mancanza di informazioni mi è venuto perfino il dubbio che si tratti veramente di scritti/discorsi di Chomsky.
Qualche giorno fa ho comunque letto il primo articolo (*1), “Media e potere”, che dà il nome alla raccolta. Non sono un esperto di Chomsky ma vi ho riconosciuto la maniera di enucleare le problematiche in modo estremamente nitido e preciso, dritta al punto, che mi aveva colpito dell’intervista vista a gennaio (v. Noam Chomsky).
Di seguito qualche mia considerazione sull’articolo letto.
- Prima di tutto Chomsky considera il rapporto media/potere negli USA: questo è paradigmatico dell’intero mondo occidentale ma ha anche delle sue peculiarità.
- Negli USA, oltre ai media generici, ci sono i media delle élite ovvero che hanno un pubblico di potenti e uomini di potere: il “New York Times” e/o il canale CBS. In Italia potevano essere quotidiani (*2) come “Il sole 24 ore” o il “Corriere della sera”.
- I media “normali” hanno fondamentalmente lo scopo di distrarre il loro cliente dalla politica, vuoi con lo sport, gli scandali sessuali, la cronaca locale. È bene che l’uomo medio non si interessi di politica e che lasci fare agli “esperti”.
- I media delle élite invece sono quelli che dettano la linea e che tutte gli altri distributori di informazione prendono come proprio riferimento per “completare” la propria prima pagina. Secondo Chomsky il media che non segue questo comportamento viene col tempo ostracizzato se non peggio: insomma le voci “fuori dal coro” lo sono a proprio rischio e pericolo.
- Interessante è il ruolo attivo all’interno del potere delle università americane: queste si sostengono con fondi privati e, di conseguenza, collaborano con essi. È già all’interno delle università che si verifica una prima selezione degli studenti: a questi viene insegnato a pensare seguendo il punto di vista del potere e, chi non si adegua, difficilmente farà carriera (*3).
- L’effetto finale di questo processo di formazione e selezione è che «[i giornalisti] affermano con pieno diritto: “Nessuno mi dice che cosa scrivere. Io scrivo quello che voglio, Tutta questa faccenda di pressioni e costrizioni è assurda, perché io non sono mai sottoposto a pressioni”. Il che è assolutamente vero, ma il punto è che non sarebbero lì, se non avessero già dimostrato che nessuno dovrà dire loro cosa scrivere, perché loro scriveranno da soli la cosa giusta.» (*5).
- Non vi è censura ma una spontanea introiezione del punto di vista del potere.
- E qual è la linea editoriale di questi media di élite? Ovviamente riflette gli interesse di lettori ed editori (che appartengono a grandi corporazioni) più le istituzioni che gli stanno intorno.
- Poi Chomsky passa a una rapida disamina storica di come si sia evoluto questo meccanismo di conformismo ideologico e ne trova l’origine all’inizio del XX secolo quando si volle convincere l’opinione pubblica americana della necessità di entrare in guerra. Inutile dire che fu un successo che venne poi perfezionato alla vigilia della seconda guerra mondiale. Da l’ambito prettamente politico questa forma di manipolazione dell’opinione pubblica viene fatta propria dai grandi gruppi economici. Nasce la locuzione “fabbrica del consenso” applicata alla democrazia, ovvero alle opinioni degli elettori.
- Chomsky conclude poi che proprio le tecniche per manipolare l’opinione pubblica non vengono studiate all’università e, anzi, sono quasi un argomento tabù.
A mio avviso la parte più importante di questo articolo è quella che, almeno nei grandi media, non vi è censura ma una spontanea introiezione del punto di vista del potere. I giornalisti sono liberi di dire/scrivere quello che pensano perché sono stati selezionati e hanno raggiunto le posizioni di vertice quelli conformi al mondo del potere.
Proprio oggi, poche ore fa, mi sono imbattuto in un nuovo articolo di Andrea Zhok di cui consiglio la lettura: Andra Zhok - Il Fascino discreto della "competenza" di Andrea Zhok su LantiDiplomatico.it
Il passaggio fondamentale è secondo me il seguente:
«Nella replica del presidente del consiglio di ieri, tra le varie espressioni curiose mi ha colpito una frase utilizzata nel rispondere ad una sollecitazione sul problema dello "sviluppo sostenibile". Nella risposta il presidente Draghi parlava di "necessaria tutela del capitale naturale".
Ecco, in questa espressione c'è in nuce già tutto.
Il "competente" non è cattivo.
Riconosce le critiche e i problemi. Solo che ha montato internamente un traduttore automatico. Dove tu vedi l'ambiente, il mondo, la natura, la salute del pianeta, la preservazione degli habitat e degli umani in essi, egli vede l'oculata gestione di una forma di capitale, il "capitale naturale", che esiste accanto non alla formazione umana ma al "capitale umano", non a leggi e tradizioni, ma al "capitale sociale", ecc. E un capitale è ben gestito se riusciamo a farlo fruttare in modo duraturo, dunque certo che ci sta a cuore lo "sviluppo sostenibile"!»
Anche Draghi quindi, come i giornalisti di Chomsky, è un prodotto dei grandi poteri finanziari che controllano il mondo: non è che si piega a essi ma spontaneamente ne ha assunto la mentalità, anzi è stato selezionato per le cariche che ha ricoperto negli anni proprio perché il potere era conscio che avrebbe difeso, senza bisogno di pressioni esterne, i suoi interessi.
Conclusione: ho trovato questo primo articolo molto bello e interessante ma, come scritto, sono molto perplesso per la mancanza delle fonti. Speriamo bene per il prosieguo.
Nota (*1): il pezzo di una ventina di pagine non è certo un saggio ma sembra più un articolo: ovviamente mancando le fonti originali non posso verificare.
Nota (*2): non so se lo sono ancora. Ha poi senso parlare di potenti a livello italiano?
Nota (*3): questo accenno mi fa comprendere l’idiosincrasia di Taleb verso il mondo accademico americano che faticavo a comprendere. Il suo disprezzo verso tale ambiente mi sembrava eccessivo poiché io avevo come riferimento il mondo universitario italiano (seppure con un’esperienza personale vecchia di oltre vent’anni!) che sicuramente ha altri difetti ma, suppongo, ideologicamente sia un po’ più autonomo (*4).
Nota (*4): anche se, in effetti, è probabile che anche qui la situazione sia profondamente degenerata. Quando tutto va a rotoli ci devono essere dei buoni motivi per salvarsi e per l’università italiana non me ne viene in mente alcuno.
Nota (*5): tratto da “Media e potere” di Noam Chomsky, (E.) Bepress Edizioni, 2014, pag. 15-16.
Epigrafi
Da qualche giorno ho ripreso in mano l’Epitome: ho molte note da aggiungere sebbene poco di sostanziale. Come ho già scritto penso che sarà una versione solo “interna”.
Comunque ieri ho lavorato sulle epigrafi: ne ho aggiunte un paio di Aristotele e una… sorpresa!
Ma soprattutto ho risistemato l’archivio in cui le conservo per renderlo più pratico nell’ottica, in un futuro lontano, di aggiungerle anche ai sottocapitoli.
Non sembra ma è stato un lavorone: di quelli lunghi e noiosi che odio ma ne valeva la pena… credo!
Ordine! - 20/2/2021
Ho deciso di catalogare il contenuto delle mie librerie: sono stufo di non trovare mai quello che cerco. Del “Principe” del Machiavelli devo avere almeno due o tre copie ma non riesco a trovarne nessuna oppure “Avere o essere” di Fromm: so di averlo letto ma ora non riesco a ritrovarlo…
Ovviamente mi fa una fatica terribile ma lo devo fare: sono infatti stufo di ricomprare libri che ho già!
Allora ho deciso di partire dalla mia camera dove ho la libreria con i miei libri preferiti. Ha tre colonne che ho chiamato A, B e C con ciascuno 6 scaffali (molto profondi così ci tengo due file di libri). Ho deciso di partire con la posizione B5 che dovrebbe (quando li inserii la prima volta) contenere libri di filosofia: ovviamente qualcosa è finito fuori posto ma rimedierò via via che catalogo il tutto.
Per comodità mi sono fatto un foglio su LibreOffice Calc che da una tabella mi genera anche il relativo codice HTML.
Per darmi un po’ di arie e per motivarmi a catalogare ho deciso di pubblicare la lista dei libri che ho:
Lo ‘gnurante - 22/2/2021
Ieri ho scoperto che un verso endecasillabo non è definito dal numero di sillabe di cui è composto ma dalla posizione degli accenti: la decima sillaba è sempre accentata così come, a scelta, la quarta o la sesta.
Vedi l’endecasillabo (versi con ritmo libero) di Mario Famularo su LaboratoriPoesia.it
TV-A5 - 23/2/2021
Ho avuto un’ottima idea (insomma)!
Invece di proseguire a catalogare pedissequamente ho deciso di passare a quegli scaffali per i quali, almeno in teoria, avrei da inserire dei libri dagli scaffali già catalogati (che adesso riposano in mucchietti a giro per la mia camera).
Per questo ho cambiato stanza e sono passato in salotto in uno scaffale che contiene essenzialmente libri di narrativa di mia mamma e ha un po’ di spazio libero: l’idea è di metterci quelli fuoriposto trovati nei miei scaffali di narrativa…
Ordine è la mia parola d’ordine!
Battlestar Galactica - 27/2/2021
Altra serie non recentissima che però non avevo mai visto. Un po’ anche per colpa della miniserie che ne è l’antefatto essenziale per capire la serie vera e propria. A quanto mi spiegò un mio amico anni fa i produttori erano diversi e non si trovarono d’accordo per proporre un prodotto unico col risultato che miniserie e serie (4 stagioni mi pare) andavano acquistate separatamente.
Comunque ottima trama, belli anche i personaggi e gli effetti speciali. Solo in qualche puntata vi ho notato delle piccole contraddizioni che però gli perdono facilmente.
Ovviamente il mio personaggio preferito è la silona porcellona…
Comunque ieri ho lavorato sulle epigrafi: ne ho aggiunte un paio di Aristotele e una… sorpresa!
Ma soprattutto ho risistemato l’archivio in cui le conservo per renderlo più pratico nell’ottica, in un futuro lontano, di aggiungerle anche ai sottocapitoli.
Non sembra ma è stato un lavorone: di quelli lunghi e noiosi che odio ma ne valeva la pena… credo!
Ordine! - 20/2/2021
Ho deciso di catalogare il contenuto delle mie librerie: sono stufo di non trovare mai quello che cerco. Del “Principe” del Machiavelli devo avere almeno due o tre copie ma non riesco a trovarne nessuna oppure “Avere o essere” di Fromm: so di averlo letto ma ora non riesco a ritrovarlo…
Ovviamente mi fa una fatica terribile ma lo devo fare: sono infatti stufo di ricomprare libri che ho già!
Allora ho deciso di partire dalla mia camera dove ho la libreria con i miei libri preferiti. Ha tre colonne che ho chiamato A, B e C con ciascuno 6 scaffali (molto profondi così ci tengo due file di libri). Ho deciso di partire con la posizione B5 che dovrebbe (quando li inserii la prima volta) contenere libri di filosofia: ovviamente qualcosa è finito fuori posto ma rimedierò via via che catalogo il tutto.
Per comodità mi sono fatto un foglio su LibreOffice Calc che da una tabella mi genera anche il relativo codice HTML.
Per darmi un po’ di arie e per motivarmi a catalogare ho deciso di pubblicare la lista dei libri che ho:
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
Socialismo anarchismo sindacalismo | Bertand Russel | Filosofia | KGB | B5 |
Locke | Giuseppe Tarozzi | Biografia | KGB | B5 |
Comte | Emilio Morselli | Biografia | KGB | B5 |
Schelling | Pietro Mignosi | Biografia | KGB | B5 |
Bacone | Ausonio Franchi | Biografia | KGB | B5 |
Berkeley | Paolo Rotta | Biografia | KGB | B5 |
Nietzsche | Silvio Tissi | Biografia | KGB | B5 |
Nascita dell’eresia | Tadeusz Manteuffel | Religione | KGB | B5 |
Il disagio della civiltà e altri saggi | Freud | Psicologia | KGB | B5 |
Politica e costituzione degli ateniesi | Aristotele | Filosofia | KGB | B5 |
Lo scetticismo greco I | Mario del Pra | Filosofia | KGB | B5 |
Lo scetticismo greco II | Mario del Pra | Filosofia | KGB | B5 |
Apocalissi apocrife | Alfonso Maria di Nola | Religione | KGB | B5 |
Manifesto del partito comunista | Karl Marx, Friedrich Engels | Politica | KGB | B5 |
Le confessioni | Sant’Agostino | Religione | KGB | B5 |
I sistemi socialisti | Vilfredo Pareto | Economia | KGB | B5 |
Pensieri | Bertrand Russell | Filosofia | KGB | B5 |
Il simposio | Platone | Filosofia | KGB | B5 |
Il mito dell’eterno ritorno | Mircea Eliade | Filosofia | KGB | B5 |
La nascita della tragedia | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Un’etica per la politica | Bertrand Russell | Filosofia | KGB | B5 |
Aurora | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Teognide di Megara | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Sull’utilità e il danno della storia per la vita | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
David Strauss | Nietzsche | Biografia | KGB | B5 |
Etica nicomachea I | Aristotele | Filosofia | KGB | B5 |
Etica nicomachea II | Aristotele | Filosofia | KGB | B5 |
Omero e la filologia classica | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
La mia vita | Nietzsche | Biografia | KGB | B5 |
Al di là del bene e del male | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Il caso Wagner, Crepuscolo degli idoli, L’anticristo | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Carmi scelti | Catullo | Poesia | KGB | B5 |
La sintassi latina | Riccardo Rubrichi | Scuola | KGB | B5 |
Aurora | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Dai discorsi di Epitteto | D. Bassi | Filosofia | KGB | B5 |
Opere complete I | Platonre | Filosofia | KGB | B5 |
Opere complete II | Platonre | Filosofia | KGB | B5 |
Opere complete III | Platonre | Filosofia | KGB | B5 |
Le pillole di Aristotele | Lou Marinoff | Filosofia | KGB | B5 |
Dialoghi | Platone | Filosofia | KGB | B5 |
Erissia | Pseudo Platone | Filosofia | KGB | B5 |
Repubblica | Platone | Filosofia | KGB | B5 |
Apologetico | Tertulliano | Religione | KGB | B5 |
I Sileni di Alcibiade | Erasmo da Rotterdam | Filosofia | KGB | B5 |
Dialoghi | Confucio | Filosofia | KGB | B5 |
Massime e pensieri, Caratteri e aneddoti | Nicolas Chamfort | Massime | KGB | B5 |
Aforismi, massime e pensieri | Napoleone | Massime | KGB | B5 |
Tutti gli anedoti su Garibaldi | P. M. Arcoleo | Biografia | KGB | B5 |
Detti memorabili di Socrate | Senofonte | Massime | KGB | B5 |
Massime | Francois de La Rochefoucauld | Massime | KGB | B5 |
Così parlò Zarathustra | Nietzsche | Filosofia | KGB | B5 |
Nietzsche | Massimo Fini | Biografia | KGB | B5 |
Il principio di Giano | Arthur Koestler | Filosofia | KGB | B5 |
Chi l’ha detto? | Giuseppe Fumagalli | Massime | KGB | B5 |
La storia come pensiero e come azione | Benedetto Croce | Filosofia | KGB | B5 |
Lo ‘gnurante - 22/2/2021
Ieri ho scoperto che un verso endecasillabo non è definito dal numero di sillabe di cui è composto ma dalla posizione degli accenti: la decima sillaba è sempre accentata così come, a scelta, la quarta o la sesta.
Vedi l’endecasillabo (versi con ritmo libero) di Mario Famularo su LaboratoriPoesia.it
TV-A5 - 23/2/2021
Ho avuto un’ottima idea (insomma)!
Invece di proseguire a catalogare pedissequamente ho deciso di passare a quegli scaffali per i quali, almeno in teoria, avrei da inserire dei libri dagli scaffali già catalogati (che adesso riposano in mucchietti a giro per la mia camera).
Per questo ho cambiato stanza e sono passato in salotto in uno scaffale che contiene essenzialmente libri di narrativa di mia mamma e ha un po’ di spazio libero: l’idea è di metterci quelli fuoriposto trovati nei miei scaffali di narrativa…
Ordine è la mia parola d’ordine!
Titolo | Autore | Genere | Stanza | Posizione |
La ragione della mia vita | Eva Perón | Biografia | TV | A5 |
Se il sole muore | Oriana Fallaci | Narrativa | TV | A5 |
Paura di volare | Erica Jong | Narrativa | TV | A5 |
Il cavaliere della morte | Leonardo Sciascia | Narrativa | TV | A5 |
Breve storia dell’economia | Lürgen Kuczynski | Storia | TV | A5 |
Almanacco toscano 1992 | Carlo Lapucci | Vario | TV | A5 |
Occhio di capra | Leonardo Sciascia | Narrativa | TV | A5 |
Giornate intere fra gli alberi | Marguerite Duras | Narrativa | TV | A5 |
Il terzo aspetto | Giorgio Saviane | Narrativa | TV | A5 |
Diario intimo di un cattivo | Giorgio Saviane | Narrativa | TV | A5 |
La donna di legno | Giorgio Saviane | Narrativa | TV | A5 |
Il mare verticale | Giorgio Saviane | Narrativa | TV | A5 |
Eutanasia di un amore | Giorgio Saviane | Narrativa | TV | A5 |
Testi segreti | Marguerite Duras | Narrativa | TV | A5 |
Il viceconsole | Marguerite Duras | Narrativa | TV | A5 |
L’amante | Marguerite Duras | Narrativa | TV | A5 |
Il dolore | Marguerite Duras | Narrativa | TV | A5 |
Il muro | Jean-Paul Sartre | Narrativa | TV | A5 |
Le diable et le bon dieu | Jean-Paul Sartre | Teatro | TV | A5 |
Le parole | Jean-Paul Sartre | Letteratura | TV | A5 |
Il sangue degli altri | Simone De Beauvoir | Narrativa | TV | A5 |
La città e la casa | Natalia Ginzburg | Narrativa | TV | A5 |
Lessico famigliare | Natalia Ginzburg | Narrativa | TV | A5 |
Memorie di una ragazza perbene | Simone De Beauvoir | Narrativa | TV | A5 |
Elaborazione numerica dei segnali audio | Andrea Cellucci, Altri | Scuola | TV | A5 |
Elaborazione numerica dei segnali audio | Andrea Cellucci, Altri | Scuola | TV | A5 |
Le motivazioni affettive nell’apprendimento, nell’infanzia dai tre agli undici anni | Viviana Viviani | Scuola | TV | A5 |
L’età forte | Simone De Beauvoir | Narrativa | TV | A5 |
Valentino | Natalia Ginzburg | Narrativa | TV | A5 |
Paula | Isabel Allende | Narrativa | TV | A5 |
D’amore e ombra | Isabel Allende | Narrativa | TV | A5 |
Un matrimonio per bene | Doris Lessing | Narrativa | TV | A5 |
Il taccuino d’oro | Doris Lessing | Narrativa | TV | A5 |
Amare ancora | Doris Lessing | Narrativa | TV | A5 |
Una vita | Guy de Maupassant | Narrativa | TV | A5 |
La fuggitiva | Marcel Proust | Narrativa | TV | A5 |
Ivanhoe | Walter Scott | Narrativa | TV | A5 |
Planetario | Alfredo Cattabiani | Astronomia | TV | A5 |
Elisabetta I | Carolly Erickson | Biografia | TV | A5 |
La tintora | Vicki Hendricks | Narrativa | TV | A5 |
Paura dei cinquanta | Erica Jong | Narrativa | TV | A5 |
La stanza del silenzio | Lori Schiller, Amanda Bennett | Narrativa | TV | A5 |
Perfidi giudei fratelli maggiori | Elio Toaff | Storia | TV | A5 |
Battlestar Galactica - 27/2/2021
Altra serie non recentissima che però non avevo mai visto. Un po’ anche per colpa della miniserie che ne è l’antefatto essenziale per capire la serie vera e propria. A quanto mi spiegò un mio amico anni fa i produttori erano diversi e non si trovarono d’accordo per proporre un prodotto unico col risultato che miniserie e serie (4 stagioni mi pare) andavano acquistate separatamente.
Comunque ottima trama, belli anche i personaggi e gli effetti speciali. Solo in qualche puntata vi ho notato delle piccole contraddizioni che però gli perdono facilmente.
Ovviamente il mio personaggio preferito è la silona porcellona…
mercoledì 17 febbraio 2021
Il 5° aneddoto
Il 23 maggio del 2011 pubblicai il pezzo 4 aneddoti e 1 domanda. Ho la sensazione che non sia stato molto capito ma io lo ritengo fondamentale dato che la riflessione scaturita dal 4° aneddoto ha condizionato sensibilmente le scelte della mia vita.
Soprattutto si trattò di un’intuizione estremamente matura per un ragazzino di, bo, più o meno 12 anni: credo anzi che la maggior parte delle persone adulte non si rendano pienamente conto del ruolo precipuo della fortuna nella vita.
Vedo già che non riuscirò a scrivere un corto e quindi ne approfitto per inserire qualche ulteriore dettaglio di premessa.
Ieri ero da mio padre e dovevo andare in bagno: come i miei lettori dovrebbero sapere, ho bisogno di portarmi qualcosa da leggere quando mi accoccolo sulla tazza! Normalmente ho sempre con me qualcosa che sto leggendo ma ieri non avevo niente. Così ho dovuto scegliere dalla libreria di mio padre.
In genere prendo un volume a caso dell’enciclopedia (da cui poi leggo delle voci a caso), oppure un Borzacchini a caso (da cui poi leggo delle voci, sempre a caso), oppure il dizionario degli aneddoti (tutti decisamente incolore e che, ovviamente, leggo a caso) oppure altro.
Ieri ho scelto “altro” e, nella fattispecie, “Così giovane e già ebreo” di M. A. Ouaknin e D. Rotnemer, a cura di Moni Ovadia, (E.) Piemme, 2000 (non trovo il traduttore!).
Moni Ovadia è un comico ebreo che piace molto a mio padre: a me resta piuttosto indifferente ma qualche giorno prima avevo notato un suo video (o forse un articolo che lo riguardava) su FB ed, evidentemente, mi era rimasto in mente. E così ho scelto questo libro.
Come al solito quando vado in bagno con un libro che so di non terminare l’ho aperto a caso e…
… mi sono ritrovato a leggere un aneddoto a pagina 52 (*1).
È un po’ troppo lungo per ricopiarlo e quindi mi limito a riassumerlo: il signor Worm, un ebreo proveniente dall’est Europa, fa domanda per essere assunto come guardiano in una sinagoga. Sembra perfettamente adatto all’incarico ma poi si scopre che è analfabeta e quindi non può ricoprire tale ruolo. Così diventa venditore porta a porta e, col tempo, apre una catena di negozi. Va quindi in banca per richiedere un prestito e, grazie al suo successo, non ha problemi a ottenerlo. Al momento della firma dei documenti però, al posto del proprio nome, pone una croce. Il bancario sgrana gli occhi e gli dice: “Ma lei è analfabeta signor Worm: lo sa dove sarebbe potuto arrivare se avesse saputo leggere e scrivere?” e lui: “Sì, sarei diventato guardiano di una sinagoga!”.
Insomma, praticamente una via di mezzo fra il secondo e terzo aneddoto!
Conclusione: come al solito ciò che mi colpisce è la serendipità con cui mi imbatto in queste cose. Ho trovato questo aneddoto scegliendo un libro che normalmente non avrei degnato di uno sguardo e l’ho aperto proprio alla pagina giusta per leggere questo aneddoto!
Nota (*1): ho ritrovato immediatamente il passaggio perché furbescamente ci avevo lasciato un pezzo di carta igienica!
Soprattutto si trattò di un’intuizione estremamente matura per un ragazzino di, bo, più o meno 12 anni: credo anzi che la maggior parte delle persone adulte non si rendano pienamente conto del ruolo precipuo della fortuna nella vita.
Vedo già che non riuscirò a scrivere un corto e quindi ne approfitto per inserire qualche ulteriore dettaglio di premessa.
Ieri ero da mio padre e dovevo andare in bagno: come i miei lettori dovrebbero sapere, ho bisogno di portarmi qualcosa da leggere quando mi accoccolo sulla tazza! Normalmente ho sempre con me qualcosa che sto leggendo ma ieri non avevo niente. Così ho dovuto scegliere dalla libreria di mio padre.
In genere prendo un volume a caso dell’enciclopedia (da cui poi leggo delle voci a caso), oppure un Borzacchini a caso (da cui poi leggo delle voci, sempre a caso), oppure il dizionario degli aneddoti (tutti decisamente incolore e che, ovviamente, leggo a caso) oppure altro.
Ieri ho scelto “altro” e, nella fattispecie, “Così giovane e già ebreo” di M. A. Ouaknin e D. Rotnemer, a cura di Moni Ovadia, (E.) Piemme, 2000 (non trovo il traduttore!).
Moni Ovadia è un comico ebreo che piace molto a mio padre: a me resta piuttosto indifferente ma qualche giorno prima avevo notato un suo video (o forse un articolo che lo riguardava) su FB ed, evidentemente, mi era rimasto in mente. E così ho scelto questo libro.
Come al solito quando vado in bagno con un libro che so di non terminare l’ho aperto a caso e…
… mi sono ritrovato a leggere un aneddoto a pagina 52 (*1).
È un po’ troppo lungo per ricopiarlo e quindi mi limito a riassumerlo: il signor Worm, un ebreo proveniente dall’est Europa, fa domanda per essere assunto come guardiano in una sinagoga. Sembra perfettamente adatto all’incarico ma poi si scopre che è analfabeta e quindi non può ricoprire tale ruolo. Così diventa venditore porta a porta e, col tempo, apre una catena di negozi. Va quindi in banca per richiedere un prestito e, grazie al suo successo, non ha problemi a ottenerlo. Al momento della firma dei documenti però, al posto del proprio nome, pone una croce. Il bancario sgrana gli occhi e gli dice: “Ma lei è analfabeta signor Worm: lo sa dove sarebbe potuto arrivare se avesse saputo leggere e scrivere?” e lui: “Sì, sarei diventato guardiano di una sinagoga!”.
Insomma, praticamente una via di mezzo fra il secondo e terzo aneddoto!
Conclusione: come al solito ciò che mi colpisce è la serendipità con cui mi imbatto in queste cose. Ho trovato questo aneddoto scegliendo un libro che normalmente non avrei degnato di uno sguardo e l’ho aperto proprio alla pagina giusta per leggere questo aneddoto!
Nota (*1): ho ritrovato immediatamente il passaggio perché furbescamente ci avevo lasciato un pezzo di carta igienica!
martedì 16 febbraio 2021
Per un pugno di rubli
Qualche giorno fa ho ciattato un po’ col mio amico matematico russo: non ricordo più bene né il come né il perché (*1) ma mi ha spiegato di avere 100Mbit in scaricamento e 100Mbit in caricamento. L’argomento mi interessava e quindi gli ho chiesto più informazioni…
Prima di tutto il prezzo: per 100Mbit/100Mbit spende 250 rubli al mese, ovvero 2.80€.
A dire il vero mi ha spiegato di essere riuscito a ottenere questo prezzo grazie a un trucchetto: si è abbonato a TV+Internet e poi ha cancellato la sottoscrizione alla TV (600-350=250 rubli). Altrimenti avrebbe dovuto pagare 500 rubli al mese per avere solo Internet.
Gli ho detto che in Italia la compagnia telefonica non si farebbe fregare così facilmente!
Ci sarebbe almeno 10€ da pagare per cambiare piano e soprattutto ti farebbero pagare il costo completo dell’abbonamento Internet e non la differenza fra il vecchio piano e quello della sola tivvù!
Lui mi ha detto che in Russia c’è grande competizione fra le compagnie telefoniche e che quindi queste preferiscono avere un utente che paga poco piuttosto che perderlo per un’altra compagnia.
Da notare che tutte le compagnie di telecomunicazioni sono russe: se guardate la situazione italiana abbiamo la Telecom francese, poi Fastweb svizzera, Wind straniera (forse cinese?), Tre cinese etc.
Solo Tiscali mi pare sia italiana. E Coop Voce che però non ha infrastrutture proprie ma si appoggia a Telecom/Tim.
Gli ho chiesto se ci sono costi nascosti per cambiare gestore: e lui mi ha risposto di no. Per legge.
Gli ho spiegato (probabilmente senza riuscirci) che anche in Italia, in TEORIA, non ci dovrebbero essere costi per cambiare operatore ma in pratica, visto che le leggi se le scrivono le lobbi, possono introdurre delle “spese” a loro piacimento.
Riguardavo gli appunti: anche cambiare piano telefonico è gratuito se non lo si fa più di una volta al mese! Di nuovo: la legge in Russia è dalla parte dei cittadini e non delle imprese telefoniche.
Poi mi ha detto che quando un cliente minaccia di cambiare operatore subito gli vengono offerti dei piani alternativi ancora più convenienti. Io gli ho risposto che in Italia è lo stesso ma che sono offerte solo temporanee e che ti vincolano poi a più anni di abbonamento a tariffe piene. Lui però non riusciva a capire cosa intendessi (ciattiamo in inglese) e questo mi fa pensare che queste offerte in Russia non siano delle mezze trappole come da noi.
Quindi qual è il punto di questa mia “intervista”?
Beh, principalmente che è possibile avere uno stato che scrive leggi dalla parte dei cittadini e non contro di essi: ormai siamo talmente abituati alla logica della giustificazione del profitto che ci pare normale che alle grandi compagnie (telefoniche ma non solo) sia dato il permesso di truffare i propri clienti a norma di legge.
Non sono neppure sicuro che questo possa essere definito un eccesso di liberismo perché in teoria, anche nel liberismo, le aziende dovrebbero competere fra di loro a vantaggio del cliente. In Italia invece si ha una degenerazione del liberismo dove a farne le spese sono gli utenti.
Il fatto poi che le grandi aziende siano straniere implica che i soldi che ingiustamente estorcono, a norma di legge, ai clienti non rimangono in Italia ma vanno all’estero contribuendo a sifonare la ricchezza del paese.
Conclusione: mi limito a dire che questo esempio banale è la prova che né l’Italia né la UE, visto che entrambe avallano queste procedure, sono perfette. Comunque, piccola consolazione, anche in Russia, o almeno a Krasnodar dove abita, hanno un sacco di traffico e i mezzi pubblici sono super affollati!
Nota (*1): mi è venuto a mente: l’avevo contattato per chiedergli se aveva voglia di giocare a scacchi ma lui era stanco e mi aveva proposto di mostrargli un gioco di cui gli avevo parlato bene. Gli avevo spiegato che la mia connessione Internet è talmente penosa che non posso farlo: ho in pratica roba di 20 anni fa: 4Mbit in download e 0,4Mbit in upload.
Prima di tutto il prezzo: per 100Mbit/100Mbit spende 250 rubli al mese, ovvero 2.80€.
A dire il vero mi ha spiegato di essere riuscito a ottenere questo prezzo grazie a un trucchetto: si è abbonato a TV+Internet e poi ha cancellato la sottoscrizione alla TV (600-350=250 rubli). Altrimenti avrebbe dovuto pagare 500 rubli al mese per avere solo Internet.
Gli ho detto che in Italia la compagnia telefonica non si farebbe fregare così facilmente!
Ci sarebbe almeno 10€ da pagare per cambiare piano e soprattutto ti farebbero pagare il costo completo dell’abbonamento Internet e non la differenza fra il vecchio piano e quello della sola tivvù!
Lui mi ha detto che in Russia c’è grande competizione fra le compagnie telefoniche e che quindi queste preferiscono avere un utente che paga poco piuttosto che perderlo per un’altra compagnia.
Da notare che tutte le compagnie di telecomunicazioni sono russe: se guardate la situazione italiana abbiamo la Telecom francese, poi Fastweb svizzera, Wind straniera (forse cinese?), Tre cinese etc.
Solo Tiscali mi pare sia italiana. E Coop Voce che però non ha infrastrutture proprie ma si appoggia a Telecom/Tim.
Gli ho chiesto se ci sono costi nascosti per cambiare gestore: e lui mi ha risposto di no. Per legge.
Gli ho spiegato (probabilmente senza riuscirci) che anche in Italia, in TEORIA, non ci dovrebbero essere costi per cambiare operatore ma in pratica, visto che le leggi se le scrivono le lobbi, possono introdurre delle “spese” a loro piacimento.
Riguardavo gli appunti: anche cambiare piano telefonico è gratuito se non lo si fa più di una volta al mese! Di nuovo: la legge in Russia è dalla parte dei cittadini e non delle imprese telefoniche.
Poi mi ha detto che quando un cliente minaccia di cambiare operatore subito gli vengono offerti dei piani alternativi ancora più convenienti. Io gli ho risposto che in Italia è lo stesso ma che sono offerte solo temporanee e che ti vincolano poi a più anni di abbonamento a tariffe piene. Lui però non riusciva a capire cosa intendessi (ciattiamo in inglese) e questo mi fa pensare che queste offerte in Russia non siano delle mezze trappole come da noi.
Quindi qual è il punto di questa mia “intervista”?
Beh, principalmente che è possibile avere uno stato che scrive leggi dalla parte dei cittadini e non contro di essi: ormai siamo talmente abituati alla logica della giustificazione del profitto che ci pare normale che alle grandi compagnie (telefoniche ma non solo) sia dato il permesso di truffare i propri clienti a norma di legge.
Non sono neppure sicuro che questo possa essere definito un eccesso di liberismo perché in teoria, anche nel liberismo, le aziende dovrebbero competere fra di loro a vantaggio del cliente. In Italia invece si ha una degenerazione del liberismo dove a farne le spese sono gli utenti.
Il fatto poi che le grandi aziende siano straniere implica che i soldi che ingiustamente estorcono, a norma di legge, ai clienti non rimangono in Italia ma vanno all’estero contribuendo a sifonare la ricchezza del paese.
Conclusione: mi limito a dire che questo esempio banale è la prova che né l’Italia né la UE, visto che entrambe avallano queste procedure, sono perfette. Comunque, piccola consolazione, anche in Russia, o almeno a Krasnodar dove abita, hanno un sacco di traffico e i mezzi pubblici sono super affollati!
Nota (*1): mi è venuto a mente: l’avevo contattato per chiedergli se aveva voglia di giocare a scacchi ma lui era stanco e mi aveva proposto di mostrargli un gioco di cui gli avevo parlato bene. Gli avevo spiegato che la mia connessione Internet è talmente penosa che non posso farlo: ho in pratica roba di 20 anni fa: 4Mbit in download e 0,4Mbit in upload.
domenica 14 febbraio 2021
Le vittime dell'utile
Premetto che ormai da tempo ho smesso di segnalare tutti i vari indizi a favore dell’utilità della vitamina D per il contenimento del covid-19: ormai per me è una nozione appurata e tendo a dimenticare che le persone comuni, comunemente disinformate dai media ufficiali, possono pensare che si tratti di qualche teoria strampalata da negazionista (ci che?) della domenica.
Comunque nel video odierno (Spain, convincing therapeutic evidence) il Dr Campbell presenta i risultati preliminari di un’importante ricerca spagnola ancora non verificata dai pari ma comunque in prestampa su “The Lancet”.
In pratica la vitamina D somministrata massicciamente ai pazienti che arrivavano in ospedale (*1) ha dato dei risultati eccellenti/eccezionali senza alcuna controindicazione. Il trattamento poi costa pochissimo, a livello di centesimi per pastiglia visto che sulla vitamina D non ci sono brevetti.
E allora perché ancora non la si usa massicciamente? Perché le ricerche sulla vitamina D non sono state sovvenzionate nonostante che già da un anno ci siano numerose indicazioni sulla sua utilità?
Perché io, un comune cogl###, già da questa estate mettendo insieme informazioni banali ero arrivato alla conclusione che la vitamina D era utilissima e che sarebbe stata fondamentale nel prevenire la diffusione di una seconda ondata? Perché chi invece avrebbe dovuto studiare tutte le possibilità ha completamento ignorato questa risorsa? Quante vite sono andate perse per aver ignorato, ormai credo volutamente, l’utilità della vitamina D?
Vabbè, in Vitamina D di questo dicembre ripercorro l’evoluzione del mio pensiero (basato sulle informazioni fornite dai dottori Campbell e Sehuelt) su tale vitamina.
Già nel il 26 giugno 2020 scrivevo: «Ah! sul temporaneo contenimento della malattia, che sembra essere “meno aggressiva”, ho una teoria che stupidamente ho formulato solo nei giorni scorsi (mentre invece avevo tutte le informazioni per farlo già da inizio maggio). Adesso con le giornate di sole gli italiani si stanno imbottendo di vitamina D (ho sentito che il 90% di tale vitamina viene prodotta/assimilata stando al sole e non dall’alimentazione) e, da una ricerca indonesiana (non so se verificata dai pari), sembra che il 90-95% dei casi gravi di covid-19 avessero carenze di vitamina D. La vitamina D, lo ricordo, stimola genericamente l’efficacia del sistema immunitario: è quindi probabile che aumentando la vitamina D nella popolazione diminuiscano le frequenze di contagio. Sono curioso di vedere se questa ipotesi verrà fuori anche da fonti più autorevoli di me stesso: le case farmaceutiche infatti trepidano per impadronirsi del business del vaccino e sarebbero molto seccate se si scoprisse che la vitamina D è già di per sé sufficiente per limitare notevolmente la diffusione della malattia… Fortunatamente il covid-19 non ha coinvolto solo l’Italia ma anche nazioni non completamente subalterne agli interessi delle case farmaceutiche: in altre parole la verità sull’utilità o no della vitamina D per prevenire la diffusione del virus dovrebbe venire fuori...»
Vabbè è inutile che ricopi qui il mio pezzo: chi vuole verificare la precisione delle mie previsioni può andare direttamente a vedere il collegamento che ho fornito qui sopra.
Aggiungo anche di dare un’occhiata al corto Utile e utilità per vedere quale sia l’altra faccia della medaglia: il secondo corno del dilemma che ho suggerito, ovvero quale sia l’utile per le case farmaceutiche…
Che aggiungere?
A me cascano le braccia. È talmente evidente la corruzione del nostro mondo (non parlo solo dell’Italia) che non capisco come faccia la gran parte della popolazione che ne è vittima a non rendersene conto.
Certo c’è la disinformazione dei media tradizionali e, in effetti, neppure mio padre mi ascolta (vabbè, nel suo caso c’è anche un problema di generico rincoglionimento senile) però in questo caso specifico, cioè senza considerare le mie teorie politiche più azzardate, mi pare tutto talmente evidente…
Alla fine la questione è se i politici siano incapaci, imbecilli o corrotti (*2): dal mio punto di vista è però ovvio che hanno sulla coscienza (che probabilmente gli manca) centinaia di migliaia di morti che si sarebbero potuti salvare (senza parlare dei danni all’economia e alla libertà dei cittadini).
Conclusione: non mi pare ci sia da aggiungere altro. Sdegno, nausea, disgusto...
Nota (*1): è importante sottolineare che questo studio riguarda quindi i malati gravi di covid-19 che avevano bisogno di ricovero ospedaliero: non dice niente della capacità di prevenire sia il contagio che la gravità dei sintomi di chi risulti essere paucisintomatico.
Nota (*2): probabilmente tutti e tre...
Comunque nel video odierno (Spain, convincing therapeutic evidence) il Dr Campbell presenta i risultati preliminari di un’importante ricerca spagnola ancora non verificata dai pari ma comunque in prestampa su “The Lancet”.
In pratica la vitamina D somministrata massicciamente ai pazienti che arrivavano in ospedale (*1) ha dato dei risultati eccellenti/eccezionali senza alcuna controindicazione. Il trattamento poi costa pochissimo, a livello di centesimi per pastiglia visto che sulla vitamina D non ci sono brevetti.
E allora perché ancora non la si usa massicciamente? Perché le ricerche sulla vitamina D non sono state sovvenzionate nonostante che già da un anno ci siano numerose indicazioni sulla sua utilità?
Perché io, un comune cogl###, già da questa estate mettendo insieme informazioni banali ero arrivato alla conclusione che la vitamina D era utilissima e che sarebbe stata fondamentale nel prevenire la diffusione di una seconda ondata? Perché chi invece avrebbe dovuto studiare tutte le possibilità ha completamento ignorato questa risorsa? Quante vite sono andate perse per aver ignorato, ormai credo volutamente, l’utilità della vitamina D?
Vabbè, in Vitamina D di questo dicembre ripercorro l’evoluzione del mio pensiero (basato sulle informazioni fornite dai dottori Campbell e Sehuelt) su tale vitamina.
Già nel il 26 giugno 2020 scrivevo: «Ah! sul temporaneo contenimento della malattia, che sembra essere “meno aggressiva”, ho una teoria che stupidamente ho formulato solo nei giorni scorsi (mentre invece avevo tutte le informazioni per farlo già da inizio maggio). Adesso con le giornate di sole gli italiani si stanno imbottendo di vitamina D (ho sentito che il 90% di tale vitamina viene prodotta/assimilata stando al sole e non dall’alimentazione) e, da una ricerca indonesiana (non so se verificata dai pari), sembra che il 90-95% dei casi gravi di covid-19 avessero carenze di vitamina D. La vitamina D, lo ricordo, stimola genericamente l’efficacia del sistema immunitario: è quindi probabile che aumentando la vitamina D nella popolazione diminuiscano le frequenze di contagio. Sono curioso di vedere se questa ipotesi verrà fuori anche da fonti più autorevoli di me stesso: le case farmaceutiche infatti trepidano per impadronirsi del business del vaccino e sarebbero molto seccate se si scoprisse che la vitamina D è già di per sé sufficiente per limitare notevolmente la diffusione della malattia… Fortunatamente il covid-19 non ha coinvolto solo l’Italia ma anche nazioni non completamente subalterne agli interessi delle case farmaceutiche: in altre parole la verità sull’utilità o no della vitamina D per prevenire la diffusione del virus dovrebbe venire fuori...»
Vabbè è inutile che ricopi qui il mio pezzo: chi vuole verificare la precisione delle mie previsioni può andare direttamente a vedere il collegamento che ho fornito qui sopra.
Aggiungo anche di dare un’occhiata al corto Utile e utilità per vedere quale sia l’altra faccia della medaglia: il secondo corno del dilemma che ho suggerito, ovvero quale sia l’utile per le case farmaceutiche…
Che aggiungere?
A me cascano le braccia. È talmente evidente la corruzione del nostro mondo (non parlo solo dell’Italia) che non capisco come faccia la gran parte della popolazione che ne è vittima a non rendersene conto.
Certo c’è la disinformazione dei media tradizionali e, in effetti, neppure mio padre mi ascolta (vabbè, nel suo caso c’è anche un problema di generico rincoglionimento senile) però in questo caso specifico, cioè senza considerare le mie teorie politiche più azzardate, mi pare tutto talmente evidente…
Alla fine la questione è se i politici siano incapaci, imbecilli o corrotti (*2): dal mio punto di vista è però ovvio che hanno sulla coscienza (che probabilmente gli manca) centinaia di migliaia di morti che si sarebbero potuti salvare (senza parlare dei danni all’economia e alla libertà dei cittadini).
Conclusione: non mi pare ci sia da aggiungere altro. Sdegno, nausea, disgusto...
Nota (*1): è importante sottolineare che questo studio riguarda quindi i malati gravi di covid-19 che avevano bisogno di ricovero ospedaliero: non dice niente della capacità di prevenire sia il contagio che la gravità dei sintomi di chi risulti essere paucisintomatico.
Nota (*2): probabilmente tutti e tre...
mercoledì 10 febbraio 2021
Tre antifragili
Finalmente ho terminato di leggere Antifragile di Nassim Nicholas Taleb, (E.) IlSaggiatore, 2013, trad. Daniela Antongiovanni, Marina Beretta, Francesca Cosi, Alessandra Repossi!!
Il libro ha dei contenuti ottimi e che sicuramente farò miei; è anche scritto in maniera estremamente scorrevole e, probabilmente, lo si potrebbe “bere” nel giro di pochi giorni nonostante le sue oltre 500 pagine (effettive, escludendo biografia, glossario, appendici varie sulle 450).
Sembrerebbe perfetto ma… non è così!
Il contenuto, e bello pesante, c’è e il tutto si legge facilmente: allora cosa non va?
È che le varie nozioni sono presentate in maniera disorganizzata e confusa: magari si legge un capitoletto con un divertente aneddoto e poi, negli ultimi due periodi, viene introdotto un pensiero chiave e senza troppe spiegazioni: chiaramente è legato all’aneddoto ma spesso, magari a causa della traduzione da una lingua a un’altra, ci possono essere incertezze su come interpretarne alcuni elementi.
Io avrei preferito prima una spiegazione teorica del concetto e poi l’aneddoto per esemplificarlo.
I titoli dei sottocapitoli (ma anche dei capitoli) non aiutano: in pratica sono casuali e non servono a identificare l’argomento o il concetto che verrà proposto.
L’idea alla base del libro è il concetto di antifragilità: antifragile è qualcosa che sottoposto a eventi casuali reagisce positivamente, non solo resistendo a quelli negativi (in tal caso sarebbe solo “robusto”) ma anche rafforzandosi grazie a essi. Il fragile invece non resiste agli eventi negativi: un calice di cristallo che cade a terra si rompe, non diventa più forte.
Questo concetto di antifragilità può poi essere visto attraverso una moltitudine di punti di vista e adattato agli ambiti più diversi, in pratica a tutto in effetti.
Ed è proprio proponendo il concetto di antifragilità applicato ai soggetti più disparati che l’autore riempie le pagine della sua opera.
Sfortunatamente lo fa in maniera poco strutturata ma, in pratica, sequenzialmente e questo porre il lettore a sovrapporre e a confondere i dettagli, a volte significativi, insieme.
In questo mio pezzo voglio quindi preparare lo schema di quella che sarà un’appendice che voglio aggiungere alla mia Epitome: nella prima parte di questa andrò a riassumere il concetto di antifragilità mentre nella seconda mostrerò come sia applicabile a numerosi aspetti della mia teoria.
Ovviamente, per la mia mentalità, il concetto di antifragilità proposto da Taleb è troppo amorfo: lo voglio quindi strutturare in maniera netta pur essendo consapevole che inevitabilmente farò dei torti al suo scopritore.
Di seguito quindi la MIA personalissima reinterpretazione di quanto illustrato da Taleb. Sarò anche schematico perché voglio solo una bozza per la mia Epitome!
L’antifragilità può essere strutturale o decisionale.
Un’entità realizza l’antifragilità strutturale tramite la ridondanza delle sue componenti, in genere leggermente diverse fra loro. Un evento negativo può colpire alcune componenti distruggendole ma quelle che rimangono si riproduceranno prendendo il posto di quelle perse: in questa maniera l’entità diviene più forte.
È uno schema che ben conosciamo in natura. Alcuni esempi:
- il singolo organismo è composto da cellule che, in caso di eventi avversi esterni (per esempio una malattia), possono morire ma, se l’organismo sopravvive in genere diviene più forte (per esempio sarà immune al virus che lo aveva fatto ammalare).
- Se una specie animale è l’entità allora i singoli animali sono i suoi componenti: è l’intuizione di Darwin, gli esemplari meno adatti non sopravvivono ma nel complesso la specie si evolve divenendo più forte.
- Se invece l’entità è la natura/vita allora le singole specie sono i suoi componenti: di nuovo anche se una specie scompare le altre sono in grado di prenderne il posto e la vita nel suo complesso diviene più forte e resistente.
Come detto poi l’idea di antifragilità è molto polimorfica e l’autore l’adatta a praticamente qualsiasi campo: anche il DNA oppure l’informazione possono essere antifragili!
Ma lo possiamo applicare anche a uno Stato, a un esercito o ad alcune istituzioni o al potere: l’idea è di progettare queste entità in maniera tale che abbiano della ridondanza utile, capace di resistere e reagire positivamente agli errori.
Per la singola persona però questa forma di antifragilità non è particolarmente utile visto che, per esempio, non abbiamo il controllo diretto delle nostre cellule. E qui entra in gioco il secondo tipo di antifragilità, quella decisionale.
L’antifragilità si può infatti applicare anche alla filosofia, quella che guida le nostre scelte quotidiane. In questo caso Taleb individua tutto un ventaglio di strategie che riduce a forme diverse dello stesso principio di antifragilità: io però mi limiterò solo a due di queste.
La prima strategia è quella dello “sbilanciamento” (*1).
Nella vita, negli investimenti, nelle scelte in genere si devono evitare le situazioni che, sebbene raramente possono dare risultati disastrosi, e al contrario ricercare situazioni che, sebbene raramente, possono produrre effetti estremamente favorevoli. Il risultato medio è invece meno importante.
Un esempio banale: fra un investimento che mediamente dovrebbe farci guadagnare un 2% di quanto investito ma che, seppure raramente (*2), abbia il potenziale di farci guadagnare tantissimo e un investimento che mediamente ci rende il 5% ma, seppure raramente (*2), ha il potenziale di farci perdere tutto, si deve sempre scegliere il primo.
Nella strategia dello sbilanciamento gli eventi casuali porteranno normalmente al risultato medio ma nell’1% dei casi in cui l’evento casuale è anomalo è bene aver fatto in modo che ciò vada a nostro vantaggio e non detrimento (*3). Taleb applica varie forme di questo principio a molti aspetti della nostra vita quotidiana compresa la medicina e la morale. In medicina, per evitare la iatrogenesi (in pratica gli eventi negativi improbabili), dati dall’interazione dei vari farmaci fra loro si dovrebbero assumere medicine solo quando si sta molto male: in questo caso il pericolo di iatrogenesi è più che compensato dal vantaggio portato dalla cura; in caso contrario, a fronte di un beneficio minuscolo, c’è il rischio sebbene improbabile di un danno gravissimo.
Per Taleb tutti i lavori che garantiscono un’opzione gratuita (un’altra forma di sbilanciamento positivo) sono immorali in quanto tale opzione è in genere pagata indirettamente dalla società: per esempio il grande CEO che indipendentemente da come dirige una multinazionale ottiene comunque un gigantesco bonus economico è per Taleb immorale. Così anche il giornalista economico (o gli "accadamici", contro i quali Taleb ha il dente particolarmente avvelenato) che consiglia certi investimenti ma che si guarda bene dal farli lui stesso in prima persona: perché se il suo consiglio si rivela sballato lui non ci rimette niente: ha un’opzione gratuita.
La seconda strategia è quella della “via negativa”.
Con “via negativa” si intende la definizione tramite negazione, il realizzare togliendo (come una scultura), la non azione rispetto all’azione (come lo yin e lo yang): come al solito Taleb ne dà una visione estremamente polimorfica.
L’idea di fondo è quella di raggiungere l’antifragilità eliminando la fragilità.
Invece di porre l’accento nel tentativo di aggiungere ciò che si suppone sia bene è più prudente ed efficace togliere ciò che potrebbe essere male.
Taleb vi vede il collegamento anche nell’epistemologia: l’osservazione di cento conferme non è una garanzia di certezza mentre un solo esperimento può smentire una teoria. Da questo punto di vista la certezza del non sapere è più solida della presunzione di conoscenza.
Nell’informazione troppi dati portano confusione: non è un modo di dire ma un effetto matematico: le relazioni casuali fra variabili indipendenti crescono più velocemente dell’informazione. In altre parole con troppi dati sembrano emergere delle relazioni che in realtà non esistono e sono invece casuali.
Vale la pena ricordare che già nel 2001, quando la mole di notizie era ancora molto minore dell’attuale, le informazioni utili per prevenire i famigerati attentati di Al Qaida, pur presenti nelle basi dati delle diverse agenzie statunitensi, rimasero “sepolte” da altri dati.
In definitiva questa seconda euristica consiste nel sottrarre invece che nell’aggiungere, nel semplificare invece che complicare, nell’attendere invece che nell’agire a ogni costo e, ripetiamolo, nel cercare di eliminare gli aspetti fragili di una situazione in maniera da lasciare quelli antifragili.
Conclusione: come ho già scritto queste strategie sono molto fluide e vanno interpretate con buon senso: gran parte del libro di Taleb espone gli esempi più disparati di applicazione del concetto di antifragilità. Magari vale la pena aggiungere che dietro a tutta questa teoria c’è anche parecchia matematica e perfino un teorema dello stesso Taleb e di un suo amico! Per quel che può valere la biografia è composta da 31 pagine belle fitte per un totale, a occhio, di 600 libri...
Nota (*1): In verità Taleb la definisce “bilanciere” che però in italiano dà l’idea di qualcosa di equilibrato mentre, come vedremo, la strategia suggerisce di fare l’opposto…
Nota (*2): Il vago “seppur raramente” è voluto per un motivo ben preciso: se avessi suggerito una probabilità esatta, tipo lo 0,001%, allora si sarebbe potuto calcolare il risultato atteso dei due investimenti e scegliere quindi quello matematicamente migliore. Ma Taleb spiega che in verità la probabilità degli eventi rari non è calcolabile e, in genere, molto sottostimata. In pratica nel nostro esempio chi propone l’investimento che rende il 5% dirà “La probabilità di perdere tutto? Praticamente zero: dovrebbe fallire la banca, figuriamoci!”. Poi in questi anni diversi sfortunati piccoli risparmiatori hanno capito a proprie spese che questa probabilità non era proprio zero...
Nota (*3): in forma più matematica Taleb definisce le situazioni positive del primo caso come campane con coda larga a destra e stretta a sinistra; le situazioni negative del secondo caso invece come campane con coda stretta a destra e larga a sinistra. Ovvero questo significa che non vi è certezza di niente ma se la coda è larga a destra (bene) e stretta a sinistra (male) allora in caso di un evento che si discosti molto dalla media (la campane, più o meno neutra) la probabilità che le cose vadano molto male e di uno o più ordini di grandezza inferiore a quella che vadano molto bene.
Il libro ha dei contenuti ottimi e che sicuramente farò miei; è anche scritto in maniera estremamente scorrevole e, probabilmente, lo si potrebbe “bere” nel giro di pochi giorni nonostante le sue oltre 500 pagine (effettive, escludendo biografia, glossario, appendici varie sulle 450).
Sembrerebbe perfetto ma… non è così!
Il contenuto, e bello pesante, c’è e il tutto si legge facilmente: allora cosa non va?
È che le varie nozioni sono presentate in maniera disorganizzata e confusa: magari si legge un capitoletto con un divertente aneddoto e poi, negli ultimi due periodi, viene introdotto un pensiero chiave e senza troppe spiegazioni: chiaramente è legato all’aneddoto ma spesso, magari a causa della traduzione da una lingua a un’altra, ci possono essere incertezze su come interpretarne alcuni elementi.
Io avrei preferito prima una spiegazione teorica del concetto e poi l’aneddoto per esemplificarlo.
I titoli dei sottocapitoli (ma anche dei capitoli) non aiutano: in pratica sono casuali e non servono a identificare l’argomento o il concetto che verrà proposto.
L’idea alla base del libro è il concetto di antifragilità: antifragile è qualcosa che sottoposto a eventi casuali reagisce positivamente, non solo resistendo a quelli negativi (in tal caso sarebbe solo “robusto”) ma anche rafforzandosi grazie a essi. Il fragile invece non resiste agli eventi negativi: un calice di cristallo che cade a terra si rompe, non diventa più forte.
Questo concetto di antifragilità può poi essere visto attraverso una moltitudine di punti di vista e adattato agli ambiti più diversi, in pratica a tutto in effetti.
Ed è proprio proponendo il concetto di antifragilità applicato ai soggetti più disparati che l’autore riempie le pagine della sua opera.
Sfortunatamente lo fa in maniera poco strutturata ma, in pratica, sequenzialmente e questo porre il lettore a sovrapporre e a confondere i dettagli, a volte significativi, insieme.
In questo mio pezzo voglio quindi preparare lo schema di quella che sarà un’appendice che voglio aggiungere alla mia Epitome: nella prima parte di questa andrò a riassumere il concetto di antifragilità mentre nella seconda mostrerò come sia applicabile a numerosi aspetti della mia teoria.
Ovviamente, per la mia mentalità, il concetto di antifragilità proposto da Taleb è troppo amorfo: lo voglio quindi strutturare in maniera netta pur essendo consapevole che inevitabilmente farò dei torti al suo scopritore.
Di seguito quindi la MIA personalissima reinterpretazione di quanto illustrato da Taleb. Sarò anche schematico perché voglio solo una bozza per la mia Epitome!
L’antifragilità può essere strutturale o decisionale.
Un’entità realizza l’antifragilità strutturale tramite la ridondanza delle sue componenti, in genere leggermente diverse fra loro. Un evento negativo può colpire alcune componenti distruggendole ma quelle che rimangono si riproduceranno prendendo il posto di quelle perse: in questa maniera l’entità diviene più forte.
È uno schema che ben conosciamo in natura. Alcuni esempi:
- il singolo organismo è composto da cellule che, in caso di eventi avversi esterni (per esempio una malattia), possono morire ma, se l’organismo sopravvive in genere diviene più forte (per esempio sarà immune al virus che lo aveva fatto ammalare).
- Se una specie animale è l’entità allora i singoli animali sono i suoi componenti: è l’intuizione di Darwin, gli esemplari meno adatti non sopravvivono ma nel complesso la specie si evolve divenendo più forte.
- Se invece l’entità è la natura/vita allora le singole specie sono i suoi componenti: di nuovo anche se una specie scompare le altre sono in grado di prenderne il posto e la vita nel suo complesso diviene più forte e resistente.
Come detto poi l’idea di antifragilità è molto polimorfica e l’autore l’adatta a praticamente qualsiasi campo: anche il DNA oppure l’informazione possono essere antifragili!
Ma lo possiamo applicare anche a uno Stato, a un esercito o ad alcune istituzioni o al potere: l’idea è di progettare queste entità in maniera tale che abbiano della ridondanza utile, capace di resistere e reagire positivamente agli errori.
Per la singola persona però questa forma di antifragilità non è particolarmente utile visto che, per esempio, non abbiamo il controllo diretto delle nostre cellule. E qui entra in gioco il secondo tipo di antifragilità, quella decisionale.
L’antifragilità si può infatti applicare anche alla filosofia, quella che guida le nostre scelte quotidiane. In questo caso Taleb individua tutto un ventaglio di strategie che riduce a forme diverse dello stesso principio di antifragilità: io però mi limiterò solo a due di queste.
La prima strategia è quella dello “sbilanciamento” (*1).
Nella vita, negli investimenti, nelle scelte in genere si devono evitare le situazioni che, sebbene raramente possono dare risultati disastrosi, e al contrario ricercare situazioni che, sebbene raramente, possono produrre effetti estremamente favorevoli. Il risultato medio è invece meno importante.
Un esempio banale: fra un investimento che mediamente dovrebbe farci guadagnare un 2% di quanto investito ma che, seppure raramente (*2), abbia il potenziale di farci guadagnare tantissimo e un investimento che mediamente ci rende il 5% ma, seppure raramente (*2), ha il potenziale di farci perdere tutto, si deve sempre scegliere il primo.
Nella strategia dello sbilanciamento gli eventi casuali porteranno normalmente al risultato medio ma nell’1% dei casi in cui l’evento casuale è anomalo è bene aver fatto in modo che ciò vada a nostro vantaggio e non detrimento (*3). Taleb applica varie forme di questo principio a molti aspetti della nostra vita quotidiana compresa la medicina e la morale. In medicina, per evitare la iatrogenesi (in pratica gli eventi negativi improbabili), dati dall’interazione dei vari farmaci fra loro si dovrebbero assumere medicine solo quando si sta molto male: in questo caso il pericolo di iatrogenesi è più che compensato dal vantaggio portato dalla cura; in caso contrario, a fronte di un beneficio minuscolo, c’è il rischio sebbene improbabile di un danno gravissimo.
Per Taleb tutti i lavori che garantiscono un’opzione gratuita (un’altra forma di sbilanciamento positivo) sono immorali in quanto tale opzione è in genere pagata indirettamente dalla società: per esempio il grande CEO che indipendentemente da come dirige una multinazionale ottiene comunque un gigantesco bonus economico è per Taleb immorale. Così anche il giornalista economico (o gli "accadamici", contro i quali Taleb ha il dente particolarmente avvelenato) che consiglia certi investimenti ma che si guarda bene dal farli lui stesso in prima persona: perché se il suo consiglio si rivela sballato lui non ci rimette niente: ha un’opzione gratuita.
La seconda strategia è quella della “via negativa”.
Con “via negativa” si intende la definizione tramite negazione, il realizzare togliendo (come una scultura), la non azione rispetto all’azione (come lo yin e lo yang): come al solito Taleb ne dà una visione estremamente polimorfica.
L’idea di fondo è quella di raggiungere l’antifragilità eliminando la fragilità.
Invece di porre l’accento nel tentativo di aggiungere ciò che si suppone sia bene è più prudente ed efficace togliere ciò che potrebbe essere male.
Taleb vi vede il collegamento anche nell’epistemologia: l’osservazione di cento conferme non è una garanzia di certezza mentre un solo esperimento può smentire una teoria. Da questo punto di vista la certezza del non sapere è più solida della presunzione di conoscenza.
Nell’informazione troppi dati portano confusione: non è un modo di dire ma un effetto matematico: le relazioni casuali fra variabili indipendenti crescono più velocemente dell’informazione. In altre parole con troppi dati sembrano emergere delle relazioni che in realtà non esistono e sono invece casuali.
Vale la pena ricordare che già nel 2001, quando la mole di notizie era ancora molto minore dell’attuale, le informazioni utili per prevenire i famigerati attentati di Al Qaida, pur presenti nelle basi dati delle diverse agenzie statunitensi, rimasero “sepolte” da altri dati.
In definitiva questa seconda euristica consiste nel sottrarre invece che nell’aggiungere, nel semplificare invece che complicare, nell’attendere invece che nell’agire a ogni costo e, ripetiamolo, nel cercare di eliminare gli aspetti fragili di una situazione in maniera da lasciare quelli antifragili.
Conclusione: come ho già scritto queste strategie sono molto fluide e vanno interpretate con buon senso: gran parte del libro di Taleb espone gli esempi più disparati di applicazione del concetto di antifragilità. Magari vale la pena aggiungere che dietro a tutta questa teoria c’è anche parecchia matematica e perfino un teorema dello stesso Taleb e di un suo amico! Per quel che può valere la biografia è composta da 31 pagine belle fitte per un totale, a occhio, di 600 libri...
Nota (*1): In verità Taleb la definisce “bilanciere” che però in italiano dà l’idea di qualcosa di equilibrato mentre, come vedremo, la strategia suggerisce di fare l’opposto…
Nota (*2): Il vago “seppur raramente” è voluto per un motivo ben preciso: se avessi suggerito una probabilità esatta, tipo lo 0,001%, allora si sarebbe potuto calcolare il risultato atteso dei due investimenti e scegliere quindi quello matematicamente migliore. Ma Taleb spiega che in verità la probabilità degli eventi rari non è calcolabile e, in genere, molto sottostimata. In pratica nel nostro esempio chi propone l’investimento che rende il 5% dirà “La probabilità di perdere tutto? Praticamente zero: dovrebbe fallire la banca, figuriamoci!”. Poi in questi anni diversi sfortunati piccoli risparmiatori hanno capito a proprie spese che questa probabilità non era proprio zero...
Nota (*3): in forma più matematica Taleb definisce le situazioni positive del primo caso come campane con coda larga a destra e stretta a sinistra; le situazioni negative del secondo caso invece come campane con coda stretta a destra e larga a sinistra. Ovvero questo significa che non vi è certezza di niente ma se la coda è larga a destra (bene) e stretta a sinistra (male) allora in caso di un evento che si discosti molto dalla media (la campane, più o meno neutra) la probabilità che le cose vadano molto male e di uno o più ordini di grandezza inferiore a quella che vadano molto bene.
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