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domenica 10 maggio 2020

Historielline 2

Vabbè, per completezza voglio concludere il mio commento al resto del numero 280 del giugno del 1981 di Historia: vedi il precedente Historielline

Ma partiamo dalla fine, anzi dalla quarta di copertina, con un "divertente" quiz: nell’ultima di copertina c’è una delle poche pubblicità della rivista, si tratta di un autoveicolo (colore bianco), con una foto frontale sotto un cielo azzurro. La pubblicità recita: «Bellissima!» scritto in grande e poi, più in piccolo, prosegue con «XXX nelle nuove versioni Super, Special e Sport.»
Qual è la macchina bellissima pubblicizzata? Provate a indovinare!
La risposta al termine di questo pezzo…

La scorsa “puntata” mi ero fermato a pagina 40 (perché ero arrivato lì a leggere) proseguiamo quindi con ordine.
L’articolo successivo era su un ospedale storico milanese: saltato.

Un articolo minore e poi quello principale su Sant’Antonio: l’ho letto ma l’ho trovato piuttosto noioso. Dei “misteri e prodigi” di Sant’Antonio, come indicato dal titolo, non si parla: la biografia infatti è storica e c’è solo qualche accenno ai suoi miracoli.
L’unico elemento che mi ha colpito è il ruolo della sorte (altri direbbero della Provvidenza) nella vita del Santo: il primo intervento del destino è quando una tempesta lo fa naufragare, o comunque porta la sua nave, in Italia mentre cercava di tornarsene a casa (era portoghese) dal nord Africa: una bella distanza!
Qui entra a far parte dei francescani (San Francesco era ancora in vita) ma ovviamente nessuno lo conosce in Italia e così lo spediscono in un monastero isolato.
Il secondo intervento del destino lo si ha qualche anno dopo: era andato con i suoi confratelli all'inaugurazione a Forlì (mi pare!) di una chiesa. Chi doveva fare il discorso improvvisamente si ammala e così, senza grosse aspettative, viene chiesto a Sant’Antonio di sostituirlo. E invece la sua omelia è un successone: i superiori si rendono conto delle sue qualità (eloquenza e dottrina) e così inizia la sua carriera nell’ordine.

Articolo sulle bellezze di Praga: saltato. Poi un articolo sull’acconciatura dei capelli: spigolato qua e là e guardato i disegni. Poco da dire: il succo è che solo recentemente l’attenzione all’acconciatura dei capelli è diventata un’esclusiva femminile: nei secoli precedenti anche gli uomini passavano molto tempo a curarseli portandoli lunghi..

Articoletto sui personaggi “più importanti” della prima guerra mondiale: circa una ventina di trafiletti di biografie di vari politici e regnanti…

Poi l’articolo equivalente di un bait click mi ha attirato: era intitolato «Un amaro boccone di “carne trita”». Descrive un sotterfugio usato dagli alleati per far credere ai nazisti che gli americani sarebbero sbarcati in Grecia e non in Italia… Ma la mia sensazione è che sia una mezza balla: non entro nei dettagli…

Poi un articolo sulla mitologia: una delle fatiche di Ercole, la caccia al cinghiale Erimanzio. Niente di nuovo ma la mitologia mi piace e quindi l’ho letto.
Poi articoletti e rubriche varie: saltati.

L’articolo seguente è intitolato “Nell’ombra calda dell’Islam erra lo spirito dell’amazzone del deserto” con, nella pagina a lato, un disegno bruttino di una donna a cavallo. Inizialmente quindi non l’avevo preso in considerazione ma nelle pagine seguenti (le foto le guardo sempre perché sono comunque interessanti) capisco di cosa tratta: una giovane ragazza, una poetessa o una scrittrice non so, si “innamora” dell’Islam e si trasferisce in nord Africa per abbracciarne la cultura.
La foto che mi ha colpito è quella di un ragazzino col fez che poi, leggendo la didascalia, si scopre essere la ragazza in questione. A questo punto ero molto incuriosito ma l’ultima foto dell’articolo mostra una tomba squallida: nella corrispondente didascalia si viene a sapere che l’avventurosa ragazza, Isabella Eberhardt (che aveva adottato il nome di Fatima Manubia) muore a 27 anni in una inondazione. Siccome sono romantico e mi piacciono i lieti fini ho preferito non leggere altro…

Solito articolo sulla seconda guerra mondiale: un mitragliatore automatico eccezionale dei nazisti che però Hitler aveva boicottato: bo, sarà… (solo foto e occhiello).

Un paio di rubriche (storia di nomi e dizionario di battaglie) e poi c’è l’articolo «Si può marcire alla Bastiglia con i favori della Pompadour». Qualche anno fa avevo letto un libro sulla marchesa e quindi ho letto anche questo articolo dal titolo non molto chiaro e un po’ fuorviante. Si narra la storia di un giovane, un bastardo dal padre nobile, che nel tentativo di farsi notare organizza un innocuo imbroglio ai danni della Pompadour: la polizia l’arresta e finisce alla Bastiglia. Poi viene scarcerato ma qualche tempo dopo viene riarrestato per altri motivi. Evasione rocambolesca ma dopo tre giorni viene riacciuffato. Viene graziato ma poi ne combina un’altra e torna in prigione dove vi resta per molti anni. Esce pochi anni prima della rivoluzione e vive poi a lungo e muore a 80 anni. Secondo l’articolo il motivo della terza lunga prigionia è dovuto alla vendetta della Pompadour: bo, a me pare strano però che questa si ricordasse ancora di lui… E come mai, se lei lo aveva in odio, era stato scarcerato le prime due volte?

Rubrica su personaggi famosi dell’antichità, in questo caso su Empedocle. Divertente e interessante: probabilmente il preclaro agrigentino era un megalomane e riteneva di avere origini divine, reincarnatosi fra gli uomini come punizione di una colpa passata! Per esempio nella dedica ai suoi concittadini di una sua opera (Purificazioni) scrive: «Amici, che la città presso il biondo Acragrante abitate / Salve! Io in mezzo a voi divino nume non più mortale / mi aggiro, su tutti onorato come si conviene». E altri indizi (per esempio il peculiare abbigliamento) avallano questa teoria…

E qual era allora la macchina “Bellissima!” della pubblicità sulla quarta di copertina?
Si trattava nientepopodimeno che di una FIAT 127 che io, proprio così bella, non me la ricordavo essere…

Conclusione: mi sono pescato un altro Historia a casaccio dalla collezione di mio zio ma fortunatamente ho anche finito di leggere Insomnia di Stephen King: quindi credo che riprenderò le mie usuali letture. Magari ci scriverò comunque un pezzo se qualche articolo mi stimola delle riflessioni, vedremo...

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