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venerdì 1 maggio 2020

Frammenti di memoria

Ormai da molti anni (v. Anki del gennaio 2013) tengo allenata la mia memoria usando un programmino chiamato Anki: anche se in effetti ho un’ottima memoria sento che è il mio punto debole (*1) e, per questo, mi sforzo ogni giorno.

Il programma funziona benissimo e già dopo un mese si inizia a notare la differenza: la memoria diventa più precisa e puntuale.
Nel mio metodo di allenamento c’era però un errore: in pratica mi ero abituato a ripetere una definizione partendo da un vocabolo specifico. Il risultato bizzarro e indesiderato era che spesso, magari mentre scrivevo un pezzo per il mio sito, ricordavo una definizione ma non il vocabolo relativo!
Insomma l’utilità delle parole che studiavo era dimezzata: ero in grado di capire anche i significati più specifici di alcuni termini ma non di usarli io direttamente…

Allora, ormai da parecchi mesi (direi da questa estate) ho iniziato anche un secondo esercizio (che in realtà non faccio tutti giorni). Cerco, a distanza di ore, di ricordarmi le parole studiate in giornata e, già che ci sono, di ripeterne le definizioni. Inizialmente facevo tutto “a mente” e quindi mi chiedevo: “Dunque, quali piante avevo oggi? Quali minerali? Quali termini filosofici?”. In breve ho quindi perfezionato il mio sistema: quando studio mi annoto una serie di etichette con cui delimito l’argomento della parola incontrata. Questo dà alla mia memoria una direzione in cui andare a ripescarla…
Inizialmente ricordavo appena un 50-60% delle parole studiate la mattina ma adesso sono sul 90-95%.
Soprattutto quando voglio usare una parola non mi ricordo solo la sua definizione ma anche il vocabolo vero e proprio!

Nel pezzo di oggi voglio elencare le sigle che adopero per indicare l’argomento della parola studiata.
In genere si tratta di due lettere ma, se l’argomento è estremamente ricorrente, di una sola. Se l’argomento della parola è su più generi allora li elenco separandoli da una sbarra: questo però quando non si tratta di diversi significati ma dello stesso.
Per esempio “cane” indica sia l’animale che la parte dell’arma che innesca il colpo: in questo caso uso o “Z” (animale) o “W” (arma) e non “Z/W”. Ho infatti notato che se mi segno “Z/W” mi confondo: la mia memoria non sa da che parte cercare!
Invece, per esempio, “episteme” lo marco con “F/Sc” perché il suo significato riguarda sia la filosofia che la scienza.
Per ogni significato diverso mi limito ad aggiungere un “+”: in effetti quindi “cane” lo indico o con “Z+” o con “W+”. Non sono rare le sigle seguite da 4 o 5 “+”!
Il “+” è un modificatore ma non è l’unico. Uso anche “~” per indicare che la sigla usata va intesa in senso molto lato. Se ne uso due ancora di più!
Poi ho la “E” cerchiata per indicare una parola che ho sbagliato a ripetere e una “N” cerchiata per indicare una novità.
Inoltre per le parole che indicano un comportamento (Cm) o uno stato (St) uso altri 5 modificatori altrimenti l’indicazione sarebbe troppo vaga per essermi d’aiuto: “+”, “-” e “=” indicano rispettivamente uno stato positivo, negativo o neutro; un cerchietto pieno indica che la caratteristica si esprime sul singolo mentre un asterisco che si manifesta su altre persone.
Poi un triangolo pieno rivolto verso l’alto indica un aggettivo (che sarà seguito dalla sigla dell’argomento), un triangolo pieno rivolto verso il basso indica un verbo (seguito da una speciale sigla di 3 lettere che indica l’argomento) mentre un triangolo vuoto rivolto verso il basso indica un avverbio (seguito dalla sigla di 3 lettere di riferimento).
Infine uso una freccina circolare (di quelle cioè col “gambo” che parte in una direzione e poi torna indietro!) che indica che il vocabolo è sia un sostantivo che un aggettivo…

Le sigle di 3 lettere le uso non solo per verbi e avverbi ma anche per un sottoinsieme di sigle a 2 (o meno) lettere molto usate: le riporterò di seguito alla sigla principale...

Ma veniamo alle sigle usate:
AA → Araldica
AE → Arte
AG → Agricoltura
AK → Archeologia
AO → Astronomia
AR → Architettura
AT → ??
B → Botanica
+ Pia → Pianta
BU → Burocrazia
CA → Carattere (in disuso)
CC → Caccia
CI → Cibo
CL → Critica Letteraria
CM → Comportamento
CO → Colore
CU → Cucina
CZ → Comunicazione
EC → Economia ?
ED → Edilizia
F → Filosofia
FO → Forestierismo
GA → Gioco
GE → Geografia
GI → Giuridico
GN → ??
GR → Grammatica
HE → Grecia antica
HU → Uomo
IN → Indumento
K → Chimica
L → termine Letterario
LA → mondo romano antico
M → Malattia
+ Sint → è un sintomo
+ Str → è uno strumento
MB → Mobile ?
ME → Medioevale
MI → Minerale
MO → Moda
MU → Musica
NA → Nautica
NU → Natura
PE → Poesia
PO → Politica
PS → Psicologia
R → Religione
+ Alt → non cristiana
RE → Regionale
RU → Ruolo (di una persona)
+ Art →Artistico ?
+ Lav → Lavoro
+ Pro → ??
SC → Scienza
SE → Sensi
SO → Società
SP → ??
ST → Stato (d’essere)
TK → Tecnica
TM → ??
TX → Tessuto
UM → Unità di Misura (e Monete!)
W → Arma o Guerra
Z → Animale
+ Alt → non è un animale ma lo riguarda.

Sigle per Verbi:
- AzA → Azione su altri
- AzM → ??
- Lav → Lavoro
- Mov → Movimento
- Sta → Stato

Sigle per Avverbi:
- Pos → Posizione

Sigle per Aggettivi:
- Luo → Luogo
- Mov → indica Movimento
- Qua → ??
- Sen → Sensi
- Sta → ??
- Tmp → Tempo

Inizialmente (nei primi mesi) facevo abbastanza confusione (tipo per decidere cosa usare per Architettura e Archeologia!), poi col tempo le varie sigle si sono stabilizzate. Certo non è che adesso siano scritte nella pietra: ogni tanto mi invento qualcosa di nuovo e se non lo uso abbastanza spesso poi me ne dimentico il significato!
Poi c’è stata tutta un’evoluzione. Soprattutto con le sigle di tre lettere sono particolarmente creativo…

Intendiamoci: questa lista non è completa! Ho semplicemente preso una manciata di bigliettini su cui mi elenco le sigle e ho copiato qui quelle trovate…
Scegliendo altri biglietti potrebbero saltare fuori altre sigle (probabilmente poco usate o addirittura dimenticate) ma le principali dovrebbero esserci tutte...

Conclusione: un pezzo abbastanza inutile ma mi piaceva l’idea di elencare (soprattutto per me) le varie sigle che uso. In effetti le cose sono più complicate di quanto non sembrino. Anche un semplice esercizio per la memoria può divenire discretamente complicato!

Nota (*1): storia lunga: ne ho scritto nei pezzi sull’università ma non ho voglia di cercarli...

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