Nella mia Epitome, nel capitolo 12.4, spiego che esistono due tipi di populismo: uno reale e uno apparente.
Mentre il populismo reale è sempre dalla parte del popolo, quello apparente è dalla parte del popolo a parole ma, nei fatti in maniera sostanzialmente identica ai partiti tradizionali, favorisce i parapoteri, vuoi politici che economici.
La recente crisi in Siria ha dato modo ai due attuali populismi italiani, M5S e Lega, di pronunciarsi su di essa.
Posizione del M5S:
Luigi Di Maio al Quirinale ribadirà la linea su Siria e politica estera, facendosi garante della linea atlantica in caso di alleanza con la Lega di Pietro Salvatori su HuffingtonPost.it
Tradotto dal politichese (ovvero togliendo i retorici accenni alla pace che, ricordiamolo, non si costruisce con le bombe) significa che, per il M5S, gli USA potranno fare quello che vogliono dalle basi militari ITALIANE...
Posizione della Lega:
Giudicate voi quale sia il populismo reale e quale quello apparente.
Siria e governo - 15/4/2018
Ma cosa c'entra la crisi siriana con la formazione di un governo?
Ufficialmente è perché “abbiamo bisogno di un governo autorevole per essere ascoltati”. Non so se vi rendete conto dell'assurdità. Io vi ci vedo un “titolo Lercio”, tipo “Italia forma governo autorevole: USA, Russia, Francia e Inghilterra telefonano a Di Maio per chiedergli consiglio”. Vabbè...
Nella realtà la crisi siriana è solo la scusa per puntare a un governo del presidente (o come lo volete chiamare) a cui, come ho spiegato da tempo (v. Previsione sul prossimo governo e successivi) parteciperanno tutti i partiti politici con l'eccezione della Lega e, forse, con il M5S che darà solo un sostegno “esterno”...
Salvini che dici?? - 15/4/2018
Le dichiarazioni di Salvini a favore della Russia, almeno nella forma riportata dai media, sono una zappata sui piedi. Adesso è da escludere al 100% l'ipotesi di governo con Salvini presidente del consiglio e, forse, anche da socio di minoranza in un governo a guida Di Maio...
Al momento M5S/Di Maio e Lega sono apparentemente fermi nelle loro posizioni iniziali ma, in realtà, sono nella fase in cui corrono con la macchina verso un dirupo (governo del presidente) e aspettano che l'altro ceda per primo sterzando (accettando le condizioni dell'altro).
Però, se anche Di Maio cedesse per primo, accettando un governo con l'intero centro-destra a guida Salvini, adesso arriverebbe una telefonata da Washington, magari a M5S/Grillo-Casaleggio o a Berlusconi con l'ordine di far saltare l'accordo.
Addirittura il fatto che Salvini sia caduto in questa ingenuità mi fa temere che il populismo della Lega sia rinunciatario (ovvero non aspiri al governo) e quindi altrettanto apparente di quello del M5S...
Cenone - 15/4/2018
Ieri sono stato a cena da amici: mi ha favorevolmente impressionato l'originalità della scelta delle portate considerando che poi, nella pratica, è stato realizzato tutto piuttosto rapidamente visto che hanno una bambina piccola da tenere d'occhio!
Il primo è stato il piatto più normale: pasta (*1) al pesto. Il pesto però era fatto da loro: molto basilicoso ma particolare. Il secondo era invece basato su coccoli (*2) con prosciutto, salame (entrambi ottimi) e stracchino (che non ho assaggiato perché a dieta). Non è mancato neppure il dolce: crema pasticcera (realizzata su ricetta di famiglia) con degli ottimi biscotti al cioccolato da inzupparci...
Dimenticavo! C'è stato anche un antipasto di crostini ma, non volendo riempirmi anzitempo, ne ho mangiati solo uno o due: comunque buoni!
Conclusione: insomma tutti piatti molto semplici, come piacciano a me, ma estremamente gustosi, come piacciono a me. I coccoli devo provare a rifarli anche io.
Nota (*1): è una sineddoche: lo so che dovrei scrivere “pastasciutta” ma dalle mie parti si dice così...
Nota (*2): coccoli = pasta di pane fritta in olio. Suppongo che varianti analoghe abbiano nomi diversi nelle altre regioni italiane...
Lavoro, giustizia e tendenze - 21/4/2018
[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.5.0 "Bellis Perennis").
La notizia: Corte costituzionale, niente più soldi per chi perde le cause di lavoro di Lorenzo Pastuglia da LaStampa.it
Il titolo è fuorviante: una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 92 del codice civile riformulato nel 2014 dove il lavoratore che perdeva una causa col proprio datore di lavoro (ovviamente sotto certe condizioni: in particolare quando sono determinanti delle informazioni in esclusivo possesso della parte forte) era obbligato a pagare automaticamente le spese legali.
Il risultato della riformulazione del 2014 era stato un crollo delle cause di lavoro: troppo alto il rischio per il lavoratore di dover sobbarcarsi delle spese insostenibili in situazioni dove, per sapere chi ha ragione, bisogna avere dei dati a disposizione solo del datore di lavoro.
Ovviamente la riformulazione era stata ideata in questa forma proprio per ridurre i diritti dei lavoratori scoraggiandone l'accesso alla giustizia.
Questa notizia è buona ma attenzione: la tendenza come spiego nell'Epitome ([E] 13.1 e 13.2) è quella di una riduzione di libertà, e quindi autonomia, della democratastenia. Questo significa che per ogni buco tappato ne verranno aperti altri cinque. Il mezzo principe saranno leggi (*1) sempre più dalla parte dei forti invece che dei deboli: nel nuovo sottocapitolo 18.3 vari esempi di ingiustizia legalizzata.
Nota (*1): la legge non ha niente a che vedere con la giustizia ([E] 18.1).
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