Come preannunciato in BMI nei giorni scorsi sono stato più di quanto sia di mio gradimento per ospedali (fortunatamente è andato tutto bene) e, anche se avrei avuto qualche occasione per scrivere, semplicemente me ne è mancata la voglia...
Peccato però perché questo contatto forzato con la società mi ha dato un sacco di spunti di cui però ne dimenticherò la maggior parte. L'idea di questo pezzo è proprio quella di accennare a tutte queste idee prima che me ne scordi del tutto!
Notizia: Ilaria D’Amico fa infuriare il Milan, silenzio della società dopo la battuta da LaStampa.it
Io la D'Amico l'ho sempre mal tollerata: niente di profondo, solo che mi dà troppa noia la sua vocina squittente e, per questo, preferisco semplicemente non ascoltarla cambiando canale quando mi imbatto in un suo programma.
Eppure in questa situazione ha mostrato molto più coraggio e personalità di tanti suoi colleghi: molti giornalisti sono infatti apparentemente molto più attenti a non turbare l'alone trionfale di una società (il Milan) con riflessioni e dubbi normalissimi, finendo però così per dare una versione nettamente distorta della realtà ai telespettatori, piuttosto che a informarli seriamente come dovrebbe invece essere loro compito.
Altra riflessione: e se ci rendiamo conto di quanto sia distorta l'informazione che riguarda quello che è sostanzialmente un gioco, sebbene con risvolti economici importanti, allora a maggior ragione dovrebbe divenire evidente che l'informazione “vera”, quella che riguarda i problemi del nostro paese, le decisione politiche di governo e opposizione, è ancor più inaffidabile visto il bassissimo livello di etica giornalistica proprio da parte di chi, paradossalmente, ha il “patentino” di giornalista. Ogni tanto mi capita di guardare qualche telegiornale perché, ad esempio mio padre o i miei zii, per abitudine si sintonizzano su tali trasmissioni per conciliare il sonno e/o l'appetito: a me invece stimolano solo l'intestino...
A proposito di media e informazione segnalo un pezzo del solito Goofynomics: "Social media" vs. "élite media"
L'argomento e la conclusione del Bagnai ricordano molto le mie stesse conclusioni espresse in Quattro articoli commentati (il mio quarto “commento”) e Da goofynomics a Baricco (e magari, nell'ottica globale della mia epitome, anche Riflessioni su un errore).
Sempre su Goofynomics, e sempre sull'affidabilità dei media nostrani, suggerisco anche il divertente (e interessante): La coppia che visse tre volte (con 2 euro al giorno)
Il precedente pezzo del Bagnai ("Social media" vs. "élite media") mi ha ispirato un ulteriore riflessione: nella seconda parte del suo articolo spiega infatti come egli avesse subito capito che “Tsipras” fosse in realtà un “populismo apparente” ([E] 11.4) e che, quindi, non avesse mai nutrito grande fiducia in esso (*1).
Io, che guardo le vicende da una prospettiva diversa, invece ci sperai fino all'ultimo (v. Muore dove nacque): anche quando Varoufakis si dimise sperai in uno “stratagemma politico”...
Quindi Bagnai è più bravo di me a prevedere e capire l'andamento del mondo?
La risposta è nì: il Bagnai, come esperto di economia, è capace di valutare il programma economico di una forza politica e giudicarla in base a essa: se valuta il programma economico inefficace allora anche la forza politica che lo propugna lo è altrettanto e non ha bisogno di ulteriori analisi per stabilirlo.
Io invece mi baso sulla mia teoria dei protomiti e dei parapoteri: so che tutti i poteri vogliono divenire più forti e che il parapotere politico cerca un aumento della sua forza politica (in pratica più voti alle elezioni) mentre praticamente tutti gli altri mirano a un aumento della loro forza economica (più soldi). So inoltre che la tendenza attuale dei partiti tradizionali delle “democrazie minori” (come ormai si può catalogare l'Italia o la Grecia) è quella di favorire i parapoteri economici a scapito della democratastenia ([E] 10.4 e/o 11.1).
Il mezzo usato da una forza politica per “favorire” i parapoteri economici è, essenzialmente, il suo programma economico: il Bagnai ha gli strumenti e le capacità per analizzarlo a priori (prima cioè che venga impiegato) e trarne quindi le sue conclusioni; io invece devo accontentarmi di valutarne gli effetti e devo quindi aspettare per poter esprimere un giudizio (su Tsipras mi sono ricreduto solo quando ha calato le brache alle inique richieste della EU mentre, ad esempio, su Trump sono sempre in attesa).
Ma il Bagnai vede l'economia come l'unica chiave di lettura della realtà e questo ne limita la sua comprensione: io invece vedo l'economia come un semplice strumento usato per travasare forza (principalmente sotto forma di denaro) dalla democratastenia ai parapoteri. La mia comprensione è quindi più ampia, sicuramente più lenta ad afferrare il risultato di alcuni meccanismi economici, ma nel complesso inquadro meglio le interazioni complessive della società globale: a mio avviso infatti, più che comprendere perfettamente come funziona uno strumento è invece importante capire la volontà e le mire di chi lo adopera...
Vabbè, con quest'ultima riflessione mi sono “mangiato” tutto lo spazio per altre intuizioni avute in questi giorni. Ne voglio quindi solo segnalare un'ultima, su me stesso, che mi pare piuttosto significativa.
Nel momento di massima tensione, quando cioè mio padre era sotto i ferri da un paio d'ore e io aspettavo in sala d'attesa, cosa ho fatto per rilassarmi e distrarmi? Aggiungo che avevo con me la “Settimana enigmistica”...
Beh, la mia scelta è stata senza esitazioni: ho puntato dritto sul “Calcolo enigmatico” dove bisogna sostituire alcuni simboli geometrici con delle cifre in maniera che le equazioni indicate “tornino”.
Non mi andava di fare cruciverba o altri giochi più “ambigui”: avevo voglia di qualcosa di esatto, qualcosa che mi permettesse di esercitare solo la logica, senza dover usare la memoria o con altre “distrazioni”. Ecco in quei momenti ho sentito il bisogno della sicurezza data dai numeri, dalla loro coerenza e stabilità...
Non so, temo di non esser riuscito a spiegare queste mie strane sensazioni che, del resto, anch'io non comprendo perfettamente: però mi sembrano peculiari... credo che la maggior parte delle persone avrebbero optato per i giochi più semplici o le barzellette mentre io avvertivo una necessità diversa...
Comunque ho risolto il giochino molto rapidamente e praticamente senza usare carta ma solo il margine bianco in alto a sinistra della stessa Settimana Enigmistica: poche riflessioni logiche/matematiche mi hanno portato alla soluzione in breve tempo. L'unica incertezza che mi ha bloccato per qualche minuto è stata un mio stupido errore: secondo un ragionamento avevo concluso che un certo simbolo doveva essere minore di 3 e io consideravo solo 1 e 2 che però erano già stati assegnati ad altri simboli e quindi arrivavo a un'incongruenza perché significava che avevo sbagliato qualcosa nei passaggi precedenti ma tutto mi sembrava semplice e logico... Solo dopo qualche minuto mi sono ricordato che anche 0 è minore di 3!
Conclusione: in un altro pezzo scriverò della mia esperienza ospedaliera mentre per tutti gli altri spunti... beh, mi dispiace ma peggio per loro!
Nota (*1): e qualcosa di simile è vero anche per la sua valutazione politica del M5S, da subito negativa.
AVE CESARE
44 minuti fa
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