Con un certo ritardo (colpa mia!) ecco la nuova intervista in riferimento ai disegni pubblicati nel pezzo Firenze, Italia. Ricordo che non è una vera intervista perché io mando le mie domande per posta e ricevo le risposte nella stessa maniera: questo per spiegare come mai, a volte, la risposta non sembra rispondere alla domanda...
1) I disegni delle statue sembrano meno definiti rispetto, ad esempio, ai disegni dell'Olanda: è una scelta o semplicemente si trattava dei tuoi primi esperimenti (almeno i tre del 1979) con la china e quindi, non avendo esperienza, preferivi non esagerare?
In effetti ero agli inizi del disegno a china e non avevo le ottime penne con le punte dello 0,1 che ho adoperato negli anni '90.
2) Di che anno sono i disegni dei due tabernacoli e quello della porta di San Niccolò?
I due tabernacoli sono stati fatti a lapis verso il 1996 riprendendoli dal vero, poi terminati a casa a china. Quello di via de' cerchi nel 2005 e quello della piazzetta di S.Martino due mesi fa. Quello di Porta S.Niccolò è del 1980 (nel disegno di S.Martino, non ho bilanciato bene i chiari e gli scuri della china per cui risalta troppo la stradetta sulla destra rispetto alla facciata che dovrebbe essere la parte fondamentale del disegno)
3) Nei disegni dei due tabernacoli sembra che siano stati colorati: si tratta della tecnica tipo "acquarello"? Puoi fare qualche commento tecnico al riguardo?
La pittura ad acquerello è la più difficile almeno per me, perché gli errori si correggono difficilmente a differenza dei quadri a olio, dove poi rifare tutto coprendo e rifacendo dove hai sbagliato
4) Nel disegno del "porcellino" mi piace l'effetto dell'acqua che esce dalla bocca: hai dovuto ragionarci su come fare o ti è venuto naturale?
Riguardandolo adesso devo dire che mi piace anche a me, e la cosa più difficile fu disegnare la parte scura per far risaltare l'acqua che cade (perché non ho disegnato l'acqua che esce dalla bocca ma lo sfondo che essa non copre, non so se mi sono spiegato?)
5) I testi che "insegnano" a disegnare spesso insistono nel dividere l'immagine in quadranti in maniera che sia più facile rispettare le proporzioni e la prospettiva. Eppure non ricordo di averti mai visto ricorrere a un artificio del genere: può darsi che il talento per il disegno consista proprio nella naturalezza con cui la mano del disegnatore riesce a riprodurre ciò che l'occhio vede?
Nei disegni più semplici che ho rappresentato in questi schizzi non ne ho avuto mai bisogno, perché ho abbastanza il senso delle proporzioni. In altri più complessi ho adottato questa tecnica semplice ma estremamente efficace.
6) Mi hai già spiegato che gli errori a china, in qualche maniera, si riescono a nascondere: puoi indicarmi in questi disegni un paio di errori più o meno nascosti?
La domanda mi riempie d'orgoglio, non perché non ci siano errori da commentare, ma perché ce ne sono talmente tanti in tutti i disegni che pensavo non ci fosse bisogno di evidenziarli. Comunque ti rispondo: l'errore più grosso è quello che hai notato anche te, gli spruzzi dell'acqua nella fontana della porta S.Niccolò, che rammentano un disegno di un bimbetto di dieci anni, poi la strada di fianco al tabernacolo di S. Martino per quello che ti ho già detto sopra, cioè in ogni disegno o quadro lo sguardo dovrebbe essere concentrato sul particolare principale dell'opera, o per la prospettiva o per l'intensità del colore (vedi gli sfondi sfumati). In questo ti colpisce invece più la strada che il tabernacolo stesso.
7) Forse ne ho visto uno! Gli spruzzi dell'acqua della fontana davanti alla porta di San Niccolò sembrano bruttini: cos'è andato storto con essi? O magari, semplicemente, volevi concentrarti sulla torre?
Vedi risposta precedente
8) Quale di questi disegni ti piace di più, quale meno e perché.
Quello migliore per me è il "Porcellino" (anche se non mi piace lo sfondo accennato poco e male) per la semplicità e naturalezza. Il peggiore la statua del ratto delle sabine, per la poca fluidità nei movimenti rispetto all'originale e le proporzioni dei corpi che sembrano sbagliate.
alla prima stazione
1 ora fa
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