Il buon musico meditò a lungo sulle parole del Maestro Yury. Pur felice di aver ottenuto risposta alle proprie domande si accorse però che nuovi dubbi erano sorti in lui. Così il musico chiese al Maestro di accettarlo come discepolo in maniera da poter continuare a imparare e perfezionarsi.
Il Maestro Yury l'accettò con sé e, dopo aver meditato, lo ribattezzò Armonia.
«Ma Armonia non è un nome da donna?» - chiese Discutibile mugugnando, un po' geloso del nuovo discepolo.
«È più importante la forma o l'essenza, Discutibile?» - gli chiese allora il Maestro.
«L'essenza suppongo...»
«Perché “supponi”? Qual è lo scopo della Vita?»
«Beh, lo scopo della Vita è il perfezionamento che si ottiene con la comprensione della Realtà...» - rispose Discutibile.
«E cosa pensi sia maggiormente utile per raggiungere la comprensione: la conoscenza della forma o quella dell'essenza delle cose?»
Discutibile si concentrò a testa bassa per qualche secondo prima di rispondere.
«Credo che la conoscenza della sostanza sia più importante ma anche la forma può essere a volte utile perché permette di inquadrare più facilmente concetti complessi...» - disse infine Discutibile.
7.1 «Solo la verità porta alla conoscenza»
«...ehm...quindi?» - chiese Discutibile.
3.1 «L'essenza è sempre veritiera, la forma a volte è ingannevole»
«Quindi, mio caro Discutibile, sfrutta i vantaggi della forma solo quando hai compreso l'essenza...» - prosegui il Maestro.
«Come al solito non sono sicuro di aver compreso, Maestro...» - mormorò Discutibile abbassando gli occhi a terra per la vergogna.
«Ascoltami: immaginati che gli oggetti delle nostre conoscenze siano dei semplici cubi o dei parallelepipedi di varie dimensioni. Comprendere la Realtà equivarrebbe allora a cercare di costruire mentalmente, con tali mattoncini, un edificio che ne sia il modello. Se ti limiti alla forma di ogni parallelepipedo conoscerai solo le sue dimensioni esterne ma non la sua essenza, ovvero come è fatto il suo interno. Se basi la tua costruzione solo sulla forma potresti andare incontro a delle brutte sorprese. Tu che sei un ingegnere dovresti ben sapere che se la proiezione del baricentro di un oggetto cade fuori dalla sua base allora tale oggetto è destinato a crollare. Così, non conoscendo l'essenza dei nostri parallelepipedi non sappiamo dove essi abbiano il loro baricentro e, conseguentemente, il modello della realtà che abbiamo costruito con essi potrebbe crollare in ogni momento: ovvero rivelarsi fallace.»
«Adesso ho capito Maestro... Ma perché Armonia, un nome femminile, per il musico?»
«Perché tale è la sua essenza Discutibile. I nomi equivalgono alla forma e il nome Armonia approssima bene l'essenza del nostro musico. La forma è cosa buona se approssima l'essenza di ciò che vuole rappresentare come un guanto invece che nasconderla o deformarla.»
Armonia, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, finalmente parlò.
«Ma Maestro, come sai che la mia essenza è l'armonia?» - chiese il nuovo discepolo.
«Blasfemo! Osi contraddire il maestro!» - urlò Discutibile paonazzo per la rabbia.
«Discutibile! Perché fingi di ascoltare le mie parole e dici di aver capito quando ogni tua azione denuncia il contrario?» - intervenne irritato il Maestro Yury.
«Ovviamente ti è sfuggita la stupita ironia nella domanda di Armonia. Ma anche se la “forma” di tale domanda non ti aggrada, possibile che tu non riesca ad apprezzarne l'”essenza”?» - proseguì il Maestro.
Udita la reprimenda Discutibile si gettò a terra ai piedi del Maestro e piangendo iniziò a menarsi gran colpi sulla testa con i pugni e a invocare perdono per la sua stoltezza.
«Siediti Discutibile e cerca di ascoltare con il cuore e non solo con le orecchie e sappi che:
2.3 La verità non può essere percepita ma solo intuita.»
Il Maestro guardò i suoi discepoli che aspettavano silenziosi e nei loro occhi lesse l'incertezza.
«Significa che la verità, o la conoscenza intima delle cose, non ci può arrivare dall'esterno tramite i nostri sensi. Vi ho appena spiegato di come la forma, in questo caso ciò che si percepisce, sia ingannevole. I nostri sensi possono darci un'indicazione, una traccia di quale sia l'essenza di una cosa ma la vera conoscenza arriva solo tramite l'intuizione che nasce dal cuore con la meditazione.»
I discepoli stavano con lo sguardo basso e strascicavano i piedi per terra.
«Mi rendo conto che questa mia affermazione possa apparire difficile da accettare: forse suona irrazionale ma è in realtà è logica.»
3.3 «Se si è in sintonia con il Tutto allora lo si è anche con le sue parti»
«???» - dissero gli sguardi vacui di Discutibile e Armonia.
«Ascoltatemi: maggiore è la vostra comprensione della Realtà, maggiore sarà la vostra sintonia con il Tutto. La Realtà e il Tutto sono infatti la medesima cosa. Immaginatevi che la vostra comprensione della Realtà equivalga a un immenso puzzle che man mano andate ricostruendo. Quando sarete arrivati a buon punto avrete un'idea generale dell'immagine rappresentata, ovvero della Realtà. A quel punto estraendo una singola tessera dal sacchetto avrete, magari meditandoci un bel po', una generica idea di dove debba andare, ovvero della sua essenza. Oppure, se la comprensione della Realtà equivalesse alla teoria matematica allora risolvere un singolo problema equivarrebbe ad applicare la conoscenza del Tutto a una singola istanza. Anche in questo caso la risoluzione del problema, ovvero la comprensione della sua essenza, proverrebbe dalla conoscenza del Tutto piuttosto che dall'osservazione del problema stesso.»
giovedì 24 febbraio 2011
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