Ieri ho iniziato a guardare una serie/documentario sugli UFO su Netflix: in effetti è più difficile trovare ragioni per non credere alla realtà di veicoli alieni che il viceversa.
Il numero di testimonianze anche di altissimo livello non può essere ignorato: poi si può discutere su dove porre il confine fra scienza e fantascienza…
Decima volta? - 23/8/2021
Per lo stesso motivo ieri sera mi è venuta una voglia incontenibile di leggere per l’ennesima volta uno dei libri preferiti della mia autrice preferita: “L’intervento” di Julian May.
Oggi l’ho ricominciato e non ho potuto fare a meno di notare la differenza con la trilogia della Bardugo che, in confronto alla May, scrive come una bambina delle medie, con qualche idea discreta in testa ma poco dotata…
Sono INTP! - 27/8/2021
Circa 5 anni fa effettuai un esame per valutare la personalità risultando INTP: v. Intpj.
Come spiegai in tale pezzo mi rimase il dubbio di poter essere anche INTJ e, fino a oggi, non ero stato mai in grado di chiarirmi bene la differenza.
Stamani ho però trovato questo video su Youtube: INTJ vs INTP – which one are you?.
È evidente che l’autore non si limita a riproporre qualche idea scopiazzandola da Wikipedia ma che ha una chiara comprensione della questione e il risultato è un video veramente istruttivo.
Divertenti anche un paio di battute su INTP/INTJ in cui mi riconosco benissimo (cito a memoria):
«INTJ are the coldest humans, INTP are the warmest machines» (*1) e anche «INTJ like to dress dark, INTP dress in the dark» (*2)!
Nota (*1): questa frase non va intesa come una gara a chi è più razionale e freddo fra un INTJ e un INTP ma che, semplicemente, l’INTP cerca di simulare una superficiale socievolezza con gli altri mentre l’INTJ non è interessato a farlo.
Nota (*2): questa frase riguarda invece l’attenzione all’apparenza: anche gli INTJ tendono a essere fuori dalla media ma cercano di dissimularlo curando il proprio aspetto esteriore; gli INTP invece non se ne curano!
Latte scaduto - 29/8/2021
Notizia: Milk Crate Challenge, pericolosa sfida rimossa da TikTok da Ansa.it
Sottotitolo: «Si sale su casse latte impilate, cadendo ci si può far male»
A caso dal testo (che non ho letto, mi ci è proprio cascato l’occhio): «I video virali sono divertenti, ma "un collo rotto non lo è" avvertono gli esperti.»
Ma gli esperti di che? Di arrampicata sui cartoni del latte?
Che al mondo ci siano dei dementi è un fatto e inevitabile forse ma il problema è che sta diventando un mondo di dementi.
A me pare un censurare tanto per censurare, così forse per abituare la popolazione all’idea (sbagliata e perniciosa) che censurare “a fin di bene” sia giusto e corretto.
Solo che poi si censura in verità solo ciò che fa comodo oppure ciò che disturba il potere o i suoi interessi.
Lo sapete che gli “esperti” dicono che l’abuso di alcool causa indirettamente più morti del cancro?
Ma la pubblicità di liquori e birre è forse vietata? Eppure fanno intendere che chi beve sia felice, bello e di successo: non sono bufale queste?
Vabbè questo è un corto: ma potrei continuare a lamentarmi ancora a lungo…
I manutengoli della politica - 29/8/2021
Nel pezzo di ieri (Mongolini del 4° trimestre del 2011) menzionavo un vecchio pezzo (Colline 7: piove forte) dove, per la frustrazione, “pre-offendevo” chi avrebbe poi dato il proprio voto non solo a Scelta Civica (che all’epoca non esisteva) ma a tutti i partiti che avevano votato la fiducia a Monti.
Per la precisione scrissi:
«Questa finanziaria è vergognosa e fa l'esclusivo interesse dei poteri forti italiani a danno della gran parte dei cittadini: chi alle prossime elezioni voterà uno qualunque dei partiti che danno la fiducia al governo Colline è un gran ##### !!»
La mia indignazione era motivata? La collaborazione dei partiti che sostengono un governo che opera male sono a loro volta colpevoli?
Secondo me sì ma, ovviamente, è opinabile: del resto c’è ancora chi crede alla narrazione ufficiale che Monti abbia salvato l’Italia… e questo nonostante che i risultati del “salvataggio” li abbiamo visti e “toccati con mano”…
La solita serendipità che tanto mi stupisce proprio ieri mi ha presentato il seguente passaggio di “Discorso sull’origine della diseguaglianza tra gli uomini”: «[…] non posso, senza rendermi colpevole del male che mi obbligheranno a fare, ridurmi a diventare lo strumento del delitto [...]» (*1).
Che in altre parole significa “chi accetta di essere strumento del delitto condivide la colpa del male provocato”.
Nota (*1): tratto da “Discorso sull’origine della diseguaglianza tra gli uomini” di Rousseau, (E.) Primiceri Editore, 2019, trad. Silvia Grossi.
alla prima stazione
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