Oggi, dopo oltre un mese, ho ripreso a esercitarmi con la chitarra: come al solito sono andato male ma non malissimo e, se riuscirò a farlo con costanza, nel giro di due settimane dovrei tornare quasi al 100% del mio usuale (basso) livello.
Però ciò che mi ha dato più soddisfazione non è stato scoprire che alcuni automatismi chitarristici li ho ormai ben assimilati quanto piuttosto un inaspettato miglioramento del mio orecchio.
Ieri, per invogliarmi a riprendere in mano la chitarra, ho deciso di cercarmi un nuovo brano con cui rompere la monotonia: ne ho ascoltati diversi per poi concentrarmi su “Scissor, Paper and Rock” delle Indica, un gruppo tutto femminile finlandese.
Durante l'ascolto non solo avevo riconosciuto i power chords (facile) ma anche la corda suonata a vuoto con palm muting: probabilmente non è difficile riconoscerla ma per me è stata la prima volta... Oggi ho trovato in rete lo spartito di quel pezzo e ho verificato che avevo ragione! È una sciocchezza ma mi ha dato molta soddisfazione.
Come esercizio chitarristico (che mi sono autoimposto per memorizzarne meglio i dettagli teorici) devo descrivere il mio “approfondimento” di un compito che mi aveva dato il maestro tanto tempo fa (v. Lezione XCI).
Si tratta dell'esercizio “Pentatomica” (che poi ho ribattezzato “Patomica”) in pratica dovevo suonare sopra una base in MI minore un'improvvisazione usando solo le seguenti 9 note.
Secondo la legenda del maestro il pallino nero rappresenta la tonica, il quadrato la “2° maggiore” mentre il cerchietto vuoto semplicemente altre note della pentatonica (minore?).
L'esercizio mi richiedeva soltanto di terminare le mie melodie con una delle due toniche disponibili ma non mi dava indicazioni né pratiche né teoriche sugli altri tasti.
Comprensibilmente, dopo circa 5 mesi, il suonare sempre le stesse note mi aveva annoiato e così, col tempo, l'ho espanso a tutta la tastiera.
Forse ricorderete che in Tonalità maggiore e minore avevo già analizzato la posizione delle note, in base alla tonalità, sul manico della chitarra e avevo creato un grafico riepilogativo che poteva essere traslato lungo il manico:
Confrontando il mio diagramma generico con quello fornitomi dal maestro ci si accorge che i cerchietti neri del maestro corrispondono alle mie noti “verdi” ovvero alla tonica nella tonalità minore, mentre i quadrati nel mio grafico non sono particolarmente evidenziati, infine nel mio diagramma è evidenziato un tasto blu non presente nel diagramma del maestro.
In pratica mi sono reso conto che potevo usare tutti i tasti del manico presenti nel mio schema (ovvero 6 note della scala della tonalità Em: MI, FA#, SOL, SI, RE e LA con l'esclusione del DO) tranne quelli “blu”. E in effetti le varie note si accordavano bene alla base che mi aveva fornito il maestro: anzi, le note intorno al 9° tasto si integravano forse meglio con essa!
Mi rimane però la perplessità teorica del perché si devono evitare le note “blu”. Perché in effetti, quando magari ne suono una per sbaglio, mi sembra che stoni rispetto alle altre: però non so se dipende dal fatto che non sono abituato a sentirla o se c'è una ragione teorica più profonda... In effetti, se volutamente la suono più volte, dopo un po' non mi infastidisce più di tanto.
Per cercare di capire questo piccolo mistero ho evidenziato le note della tonalità MI minore e dell'equivalente (con le stesse esatte note) SOL maggiore:
Come si vede nella scala di MI minore la nota in “blu” corrisponde alla 6° nota della relativa scala. Come mai non la si suona? Dopo averci riflettuto a lungo credo che la ragione sia legata allo scopo dell'esercizio: ovvero abituarmi ad associare a orecchio la nota tonale a una base musicale della stessa tonalità.
Se si provano a costruire accordi a partire dalla tonale MI (per l'ipotesi che la base ne userà molti) ci si accorge che una nota a 8 semitoni di distanza da essa (quindi una “quinta eccedente” o una “sesta minore”: sì ho verificato anche l'astrusa teoria musicale!), in questo caso il DO, non serve a molto: l'unico accordo basato sulla tonale MI che userebbe il DO sarebbe un Eaug (che però contiene anche una nota fuori dalla tonalità e infatti a me, nei brani che suono, non mi è mai capitato di incontrarlo: suppongo che sia usato in altri generi musicali...).
Ovviamente il DO sarebbe utilissimo per suonare un Am però tale accordo non conterrebbe il MI come tonale e, come detto, lo scopo dell'esercizio è invece quello di legare la tonale alla tonalità.
Conclusione: alla prossima lezione (ancora da fissare: prima voglio cercare di riprendere un minimo di confidenza con la chitarra) sono proprio curioso di sapere quale sia la spiegazione del maestro: magari si è trattato solo di un suo capriccio!
venerdì 8 settembre 2017
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