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mercoledì 27 settembre 2017

Le elezioni tedesche

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.3.1 "Aporia"). In particolare i capitoli: 4, 5, 10 e 11.

Sì, lo so: c'è stato il voto in Germania ma non l'ho seguito minimamente.
Ormai ho assimilato la lezione olandese (v. Intuizione corretta e soprattutto Previsione a posteriori) che a sua volta si basa su quanto scritto in [E] 11, ovvero:
1. I partiti tradizionali sono tutti più o meno simili fra loro nel senso che subiscono (e magari cercano) le pressioni dei parapoteri economici e finanziari e, con essi, sono abituati a trattare e confrontarsi. Come spiegato in [E] 10.2 questo è sempre successo ma, negli ultimi anni, a causa della globalizzazione la forza dei parapoteri è cresciuta esponenzialmente e adesso è divenuta preponderante con grave danno alla democratastenia ([E] 4.4).
2. Alternative populiste ([E] 11.2 e 11.3) sono possibili solo dove le condizioni di vita siano peggiorate sensibilmente: solo in questa maniera l'elettore si renderà conto che gli epomiti (ed equimiti) della sua società hanno contenuti fuorvianti, ovvero che sono menzogneri e, contemporaneamente, vincerà la sua paura del cambiamento (causata dalla legge della conservazione, [E] 5.1).

Sapendo che la Germania, come Stato e a livello dei suoi parapoteri economici, si è arricchita notevolmente grazie agli squilibri causati dall'euro, supponevo che il livello medio di vita dei suoi abitanti non potesse essere peggiorato.
Di conseguenza, dal mio punto di vista, avrebbe vinto la Merkel o comunque un politico di un altro partito tradizionale che, per quanto detto al punto 1, sarebbe stato sostanzialmente equivalente all'attuale cancelliere. Ero parimenti sicuro che non avrebbe vinto, neppure lontanamente, un partito populista di qualsiasi genere.

Data la mia incompetenza economica mi mancava un dato fondamentale: in Germania, nonostante la grande ricchezza, è mancata un'equa redistribuzione della stessa con la conseguenza che, soprattutto nel'ex DDR, ci sono circa 5 milioni di elettori poveri tedeschi.
E questi milioni di elettori, in accordo con le teorie esposte nell'epitome, hanno colto l'occasione per votare una forza populista, non ho idea se reale o apparente ([E] 11.3).

Su Goofynomics è puntualmente stata pubblicata un'analisi che corrobora la mia teoria: QED 84: AfD (quei nazisty dei poveri)

NB: spero che quanto ho scritto finora in questo pezzo non venga frainteso. Non vorrei che qualcuno arrivasse alla non conseguente conclusione del tipo: “KGB non era interessato alle elezioni tedesche perché sapeva già che i neonazisti non avrebbero vinto. Quindi KGB tifava per i neonazisti”.
Solo la prima parte di questo ragionamento immaginario è corretta, non la sua conclusione.
Dal mio punto di vista di italiano, completamente impotente e inerme, che vinca la Merkel o un altro politico tradizionale non cambia niente: la Germania continuerà comunque nella sua politica europeista (che distrugge il resto dell'Europa). Le elezioni tedesche mi avrebbero interessato nel caso avesse potuto vincere un partito populista perché questo avrebbe potuto portare dei cambiamenti che si sarebbero ripercossi anche in Italia e quindi su di me.
Più in generale per me un populismo di qualsiasi tipo (ovviamente reale e non apparente) non corrisponde automaticamente a qualcosa di positivo, che porterà cioè benefici alla democratastenia, ma solo a dei potenziali cambiamenti: cambiamenti che potranno essere sia positivi che negativi (tutto questo è già spiegato in [E] 11.3 ma mi sembrava opportuno ribadirlo).

Conclusione: In realtà la domanda da porsi a monte delle mie considerazioni sopra esposte è se la Germania sia una democrazia o una criptocrazia ([E] 10.5): nella democrazia (come negli USA) il potere politico mantiene la sua indipendenza dai parapoteri economici (anche globali) nonostante che (come da sempre succede) ne sia influenzato; nella criptocrazia (come in Italia) il potere politico ne è invece totalmente succubo. La mia sensazione è che la Germania sia ancora una nazione sostanzialmente democratica (lo si capisce indirettamente dalla tutela della libertà individuale che ancora resiste, nonostante le idiosincrasie col nazismo e simili). Di conseguenza fra la Merkel e un altro politico di un partito tradizionale ci sarebbero state in realtà delle differenze: solo non sostanziali. Resta poi il fatto che il populismo di turno non avrebbe avuto comunque i numeri per vincere.

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