Il mio ciclo di malattia invernale è sempre lo stesso (o quasi). Si inizia col mal di gola, poi si passa al raffreddore, il muco si inspessisce e diventa tosse, più o meno durante l'ultima fase mi viene la febbre. Il tutto nel giro di tre quattro giorni. Passata la fase acuta continuo a tossicchiare per un lungo periodo fino a quando, stufo, faccio finta di niente, esco e a sera mi ritrovo guarito.
Ieri ho voluto affrettare i tempi e, nonostante il giorno prima avessi tossito tutto il giorno, sono uscito facendo un paio di commissioni. Fra le varie cose sono passato in farmacia: sì perché a casa ero pure senza medicine se non per della tachipirina così, anche se la fase “acuta” era già terminata, mi sono comprato uno sciroppo calmante e le aspirine.
Dopo pranzo ho voluto provare lo sciroppo che mi ha dato un vago senso di vertigini e di sonnolenza facendomi fare un profondo sonnellino ristoratore di un paio di ore (nei giorni scorsi non avevo dormito).
A sera ho voluto riprovare l'esperimento con l'aggiunta di un'aspirina. Però avevo un piccolo grumo di catarro che non voleva scendere né salire ma che continuava a impedirmi una respirazione regolare. Così, invece di dormire, mi sono goduto le immagini psichedeliche provocate dal mio sciroppo calmante: e arriviamo a Godzilla...
Non ricordo come o perché sia arrivato a pensare a Godzilla, quello vecchio delle pellicole anni '50 giapponesi, ma ho avuto un'intuizione interessante.
Da quel poco che conosco di psicologia (vedi le mie letture preadolescenziali di Freud) i sogni sono una maschera, un filtro che volutamente l'inconscio pone sopra la realtà per renderla più accettabile. Spesso sono cioè delle allegorie dove, riuscendo a scoprire le personalissime chiavi di lettura, si riesce a interpretarli ottenendo così spiegazioni a situazioni o comportamenti delle quali nemmeno il sognatore è totalmente cosciente.
Il sogno è cioè una specie di tropismo che riesce a rendere accettabile la realtà palliandola con simboli e metafore.
L'intuizione notturna è che Godzilla sia un sogno dell'inconscio collettivo giapponese del dopo guerra. Il suo scopo è quello di conciliare insieme l'amicizia con gli USA e la distruzione provocata dalla guerra e, in particolare, gli attacchi atomici su Hiroshima e Nagasaki.
Godzilla rappresenterebbe infatti gli USA: attacca le città giapponesi provocando danni ingenti mentre l'esercito locale non è in grado di contrastarlo. A questo suo aspetto distruttivo se ne aggiunge però un altro: il Godzilla buono, che ha fini più elevati, che i giapponesi non comprendono immediatamente ma che poi accettano e condividono; in alcune pellicole diventa un amico che, sebbene burbero e incontrollabile, protegge il Giappone da altri mostri...
Fuor di metafora questo “sogno” collettivo di Godzilla distruttore/protettore serve per rendere accettabile l'idea degli USA distruttori ma anche amici: il messaggio è che la distruzione (bombe atomiche) sia inevitabile per poter raggiungere i fini più alti (pace, democrazia?)...
Conclusione: immagino che studi su questo argomento siano già stati fatti. Magari, se mi viene la voglia, proverò a vedere se su Wikipedia si dice qualcosa al riguardo...
alla prima stazione
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento