In realtà non si tratta di un sogno particolarmente romantico però mi ha un po' turbato e per questo sono impaziente di descriverlo: spero così di vederlo con più distacco e di riuscire a capire gli elementi che mi hanno colpito.
Di seguito descrivo il sogno e metterò i miei commenti fra parentesi quadre. Si tratta di un sogno del tipo che io chiamo “bugiardo” ovvero fatto nelle ultime ore di sonno prima di alzarsi. Dovrebbe essere più ricco di particolari del solito infatti, siccome non riuscivo a riaddormentarmi, me lo sono appuntato scrupolosamente su un quaderno poco dopo averlo fatto...
Sono [in questo sogno, a differenza del solito, sono me stesso] tornato ai tempi del liceo [sono giovane] e mi trovo nella sala da pranzo a casa di un mio amico [ed effettivamente l'amico del sogno è un amico del liceo]. C'è gran fermento fra i suoi perché nella nottata è successo qualcosa di inequivocabile nella camera del figlio: a causa dei rumori ne sono tutti consapevoli anche se l'argomento non viene affrontato direttamente.
In questo momento stiamo facendo colazione in sala da pranzo (arredata in maniera molto tradizionale con numerosi piattini, brocche, tovaglioli bianchi e numerosissime posate). Seduti a tavola ci siamo io, il mio amico, suo padre e, forse, un fratello del mio amico [nella realtà questo mio amico non ha fratelli e anche la sala da pranzo non è quella di casa sua e, anzi, non mi pare di averla mai vista]. La madre del mio amico fa la spola dalla cucina portando i vari piatti: non parla ma sta attentissima a quello che viene detto.
Il mio amico sta spiegando come sia stato “costretto” ad ospitare una ragazza a casa per una serie di coincidenze.
In realtà sono cosciente che non si è trattato di coincidenze ma di puntigliosa organizzazione [c'era di mezzo una festa che però non ho sognato: come spesso accade lo so e basta...]: infatti l'ho aiutato io!
Ovviamente non accenna alla notte di sesso e si limita a terminare il racconto dicendo che ha dovuto dividere la sua camera con la ragazza: però, anche senza i rumori notturni, solo dalla sua faccia raggiante e soddisfatta si capirebbe che ha ottenuto il massimo dalla situazione.
La reazione dei genitori è composta: ufficialmente la loro posizione è che non sono molto contenti di quanto è avvenuto ma quel che è fatto è fatto. In particolare il padre non riesce a nascondere molto bene di essere compiaciuto/fiero/orgoglioso del figlio.
Dopo qualche tempo arriva anche lei [nel sogno non ha un nome e, in realtà, non l'ho mai vista prima...]. Ha avuto bisogno di un po' di tempo in più per prepararsi: è evidente che la sera precedente si è ubriacata alla festa del mio amico (faceva parte dell'organizzazione) ed è ancora un po' intontita dai postumi della sbronza.
Cammina un po' impacciata, come se fosse dolorante, e io ne deduco che fosse vergine.
Si tratta di una ragazza dai capelli corvini, la pelle molto chiara e gli occhi blu scuri [ripeto: mai vista prima...]. Forse non è bellissima ma sicuramente è molto carina.
Anche lei fa finta di niente e conferma la versione delle coincidenze sfortunate. Anzi dice delle bugie inverosimili, addirittura ingenue per spiegare come gli eventi del giorno prima l'hanno portata a trascorrere la notte a casa del mio amico.
Non mi dà un'impressione di grande intelligenza però le sue frottole ingenue, unite alla sua bellezza assonnata, fanno scattare qualcosa dentro di me e mi innamoro di lei!! [prima la conoscevo solo di vista]
Immediatamente decido che mi farò bocciare: io frequento la terza mentre lei è di seconda. Proprio perché non mi pare particolarmente sveglia immagino che se fossimo in classe insieme potrei farmi apprezzare aiutandola con i compiti.
Nel sogno è passato circa un anno.
Ricordo che solo a fatica sono riuscito a farmi rimandare a settembre in tre materie: ero molto seccato perché non volevo rischiare di essere promosso.
Ricordo che allo scritto di inglese (una delle tre materie che mi erano state date) [per la cronaca un anno sono stato effettivamente rimandato in inglese...] ho risposto alle tre domande del questionario con un ironico [anche nei sogni sono molto spiritoso!]:
“ 1) Ies, it iz.
2) Ies, it iz.
3) Ies, it iz.”
Sempre ricordando so che il mio piano non ha avuto successo: lei adesso mi considera solo un buon amico [comunque, per non farmi sentire “in colpa”, il mio inconscio mi ha fatto sapere che lei non sta più, da un tempo imprecisato, forse addirittura dall'anno prima, col mio amico].
In questo momento sono nel corridoio della scuola. La scuola è stata ricavata da un ex monastero e io mi trovo in uno dei quattro corridoi, chiusi da vetrate, che danno sul giardino interno del chiostro. Lungo le pareti esterne dei 4 corridoi si aprono le porte delle classi. [Il mio liceo era completamente diverso, il chiostro invece me ne ricorda uno che avevo visitato a Firenze ma non ne ricordo il nome]
Sono intento a studiare uno dei pochi ricordi che ho di lei (forse ha cambiato scuola o si è trasferita?): sto osservando una specie di braccialetto di carta con una scritta su un lato: ripiegandolo in maniera strana è possibile leggere una frase diversa scritta nella sua calligrafia brutta e infantile [uguale alla mia nella realtà!]. La scritta dice: “Ti voglio tanto tanto tanto bene!!”. Inutile specificare che si tratta di affetto fra amici e non di amore.
Inoltre, non so perché, c'è tutta la mia roba accatastata su un paio di panchine vicino a me.
Mentre sono ancora impegnato a osservare il braccialetto di carta, che io considero il mio tesoro più prezioso, arriva un compagno di classe “burlone” [anche lui uno sconosciuto] che mi chiede cosa sto facendo. Io gli dico di sparire. Lui si allontana di qualche passo quando adocchia fra le mie cose un foglio (lasciato proprio in cima al mucchio!) sul quale ho scritto del mio amore segreto e non corrisposto per la ragazza senza nome: lo legge a voce alta ridendo...
Io sono accecato dalla collera: non dico niente ma lui dalla mia faccia capisce cosa intendo fare e fugge via a tutta velocità bianco per la paura.
Gli concedo qualche secondo di vantaggio poi mi lancio all'inseguimento: vado così veloce che alla prima curva ad angolo retto, corro sulla parete esterna del corridoio!
Poi lo raggiungo e mi sveglio.
alla prima stazione
1 ora fa
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