Oggi scrivo a braccio: in genere spengo lo schermo ma già mi trovo male su questa tastiera e senza vedere quello che scrivo sbaglierei troppe parole…
Di sicuro voglio scrivere dei miei libri, poi forse sia di Ucraina che di Gaza.
Nei giorni scorsi ho risolto il problema di “Tipi psicologici” (v. il corto Casino con Jung).
Ero incerto di non aver capito niente di quanto letto dato che chatGPT mi aveva dato un’interpretazione semplice del significato di due termini specifici usati in un sottocapitolo ma completamente diversa da ciò che mi era parso di intuire.
Alla fine ho riletto il tutto una terza volta: era chatGPT che non aveva capito niente.
Volendo fare autocritica probabilmente anch’io avevo frainteso Jung in uno dei sottocapitoli precedenti: nel pezzo F vs T contrappongo la funzione Sentimento (F) con quella Pensiero (T) mentre invece Jung voleva evidenziare il contrasto fra estroversione e introversione. Ma è solo un mezzo errore perché poi effettivamente contrapponeva Fe (Sentimento estroverso) con Ti (Pensiero introverso).
Ho comprato questo libro per la curiosità del sistema dei tipi MBTI basato sulla sua teoria ma il concetto di Jung è molto più profondo: la psicologia umana caratterizza epoche, società e cultura.
Io vi ero arrivato autonomamente: inizialmente da ragazzino come critica a Freud (lessi “Interpretazione dei sogni” e un paio di altri suoi saggi fra le elementari e le medie) perché non mi sembrava che tutte le psicologie dovessero essere basate sul sesso. Più recentemente (*1), proprio partendo dai tipi MBTI, avevo stabilito che la differenza fra chi ancora crede alla propaganda delle autorità e chi no, non è di intelligenza o di cultura ma di psicologia. Mi accorgo adesso che avevo diviso la popolazione fra TJ (hanno fiducia nell’autorità) ed FJ (manipolabili facilmente dai media) da una parte e il resto della popolazione (TP ed FP) dall’altra. Ma questo equivale a dividere la popolazione fra colori che hanno la funzione riflessiva (F o T) estroversa (non importa se funzione primaria o secondaria) e coloro che l’hanno introversa. Ovvero l’esatta dicotomia evidenziata da Jung!
Ecco, ci pensavo ieri sera: mi chiedevo come faccio spesso se le mie intuizioni sono veramente tali o se invece trasformo e forzo il pensiero degli autori che leggo nelle forme che io stesso voglio darli per convalidare le mie teorie. A me sembrano pure intuizioni ma non sono la persona migliore per giudicare.
Ho quasi finito di leggere il “Malleus maleficarum” che sfortunatamente si è rivelato deludente. Anche di Svetonio sono a buon punto: è il mio libro leggero e lo leggo bene.
Ah! Ho finito “Mercanti di Spagna” o come si chiama: sul finale c’erano state un paio di idee decenti ma non sono state sviluppate come sarebbe piaciuto a me.
La lettura de “Il cotone è re” procede. Sono diversi capitoli che si insiste sull’importanza economica della schiavitù. Il libro cerca di dimostrare che il cotone prodotto dagli USA (grazie agli schiavi) è indispensabile non solo per i locali ma anche per l’economia mondiale. Il contrasto fra stati del nord e del sud va avanti dai primi decenni del XIX secolo ed è incentrato sui dazi con il Regno Unito. Il sud non li vuole perché teme ritorsioni (dazi inglesi) sui suoi prodotti mentre il nord li vorrebbe per proteggere la propria nascente industria.
In queste analisi manca un fattore fondamentale: che gli schiavi liberati non sarebbero rimasti al sud ma sarebbero emigrati al nord. La differenza è che per il nord la liberazione degli schiavi diviene una situazione vinci-vinci e non perdi-vinci come prevedono questi economisti del sud.
Il trasferimento degli schiavi al nord porta contemporaneamente manodopera economica e mercato per i propri prodotti. Qui ci sono in effetti delle analogie con l’immigrazione: le autorità la dipingono come salvifica (senza argomentazioni concrete) per economia e società ma in realtà la si vuole per deprimere il costo del lavoro e allargare il mercato interno. Mi piacerebbe trovare qualche epigrafe concisa ma al momento non ci sono riuscito…
Passiamo alla guerra fra Ucraina e Russia.
Aveva ragione la narrativa occidentale (l’unica ammessa e discussa dai media) oppure le mie teoria basata su fonti secondarie, anzi terziarie o peggio?
Al di là dei dettagli minori (come poteva essere Putin dato come morente ormai da anni e che, al momento, non è ancora morto; oppure le sanzioni economiche date come decisive e che invece hanno penalizzato fortemente l’Europa e rivitalizzato l’economia russa) la differenza principale è che la narrativa dominante dava l’Ucraina vincente con i russi in ritirata dal nord e dal sud dopo le "sconfitte" della scorsa estate. La “mia” interpretazione era invece che i russi avevano volontariamente abbandonato tali aree perché poco difendibili: soprattutto l’obiettivo dei russi non era/è conquistare l’Ucraina (o il resto dell’Europa come fantasticava la propaganda occidentale) ma demilitarizzarla (perdendo il minimo delle proprie truppe).
La resa dei conti c’è stata con l’offensiva ucraina di primavera/estate che non ha ottenuto nulla e che è però costata un esercito di uomini e mezzi. Già da un paio di mesi la propaganda americana, che guida quella europea, aveva iniziato a mettere le mani avanti spiegando che l’Ucraina “non stava vincendo”: adesso si sente sempre più spesso mormorare che sta perdendo. Io credo che ormai si voglia solo evitare che crolli prima delle elezioni del 2024 negli USA...
La crisi a Gaza sta affrettando il processo di sganciamento degli USA dal progetto fallito o fallimentare in Ucraina. I media hanno altre esplosioni da mostrare e la divisa mimetica di Zelensky non riscuote più le simpatie dello scorso anno.
A proposito di Gaza ho riletto il primo pezzo che scrissi all’indomani (beh il 9: appena mi interessai alle notizie che arrivavano e che inizialmente avevo completamente ignorato) della crisi (v. A caldo su Gaza-Israele) e devo dire che avevo inquadrato correttamente gli aspetti principali della vicenda.
Previsioni errate:
- Le armi sono prodotte localmente e non sembrano provenire dal mercato nero ucraino.
- Inizialmente prevedo guerra breve e che, proprio per questo, l’aiuto degli USA all’Ucraina non ne sarà influenzato. Già sul finale del pezzo però, via via che avevo nuove notizie, vado a modificare questa mia opinione iniziale.
- Censura UE sulle vittime palestinesi.
- Mi aspettavo semplice assedio di Gaza.
Previsioni corrette:
- Numerose vittime civili palestinesi, disinteresse di Israele a evitarle.
- Cambiamento equilibri geopolitici della regione con posizione di Israele complessivamente più debole.
- Coinvolgimento Iran e beneficio per Russia.
- Gli USA non possono permettersi un’altra guerra (sebbene Capitan Babbeo e squadra di badanti sembri credere il contrario)
Parte più saliente:
“I prigionieri possono servire per trattare come moneta di scambio ma, al momento, Israele non sembra intenzionata a farlo.
Per come la vedo io, se non succede “niente”, nei prossimi giorni Israele avrà recuperato i territori persi, e poi? Si continuerà a bombardare Gaza? Se truppe o carri israeliani entrassero all’interno subirebbero notevoli perdite: mi aspetto allora un assedio. A Gaza ci sono (se non erro) circa due milioni di persone di cui un milione di bambini. La crisi umanitaria è dietro l’angolo.
Può darsi che Hamas sia disposta a sacrificare una fetta significativa della popolazione civile per raccogliere consenso nel Medio Oriente? Israele cadrà in questa trappola? Io penso di sì: se non distrugge Gaza non potrà dire di aver vinto: ma questa logica di violenza militare aveva senso quando gli USA potevano fare i bulli con il resto del mondo. Ora la situazione è cambiata.
E che faranno Turchia (grande manifestazione popolare a favore dei palestinesi), Egitto (che da decenni accoglie profughi palestinesi) e soprattutto l’Arabia Saudita? Come reagiranno se Israele inizia a uccidere migliaia di civili?”
Le previsioni corrette sono importanti: fondamentale quella sul cambiamento degli equilibri geopolitici (intuizione che, oltretutto, risaliva al marzo 2023).
Manca la previsone sulla volontà di Israele di radere al suolo Gaza e di scacciarne tutti i palestinesi: l’operazione mi sembrava troppo cinica. Manca anche l’elemento Turchia ma esso era imprevedibile senza conoscere bene gli equilibri locali.
In confronto le mie previsioni errate sono tutte su aspetti secondari: beh, forse non l’assedio, ma secondo me qui si è trattato di un errore di calcolo di Netanyahu. Del resto avevo anche scritto che cercare di entrare con i carrarmati in Gaza sarebbe stato costoso in termini di uomini e mezzi. Mi aspettavo quindi che Israele cercasse di distruggere tutto ma senza entrare materialmente nella Striscia. Insomma più errore di Netanyahu che mio… forse pensava di riuscire a chiudere in fretta la partita, non so…
Conclusione: non so perché ho messo insieme questi argomenti, ma almeno il titolo del pezzo è accattivante...
Nota (*1): per non parlare della mia interpretazione di una delle funzioni del “wokismo” (di cui ho già scritto) e forse qualche esempio minore che al momento mi sfugge.
PS: A proposito! c’è un elemento anomalo su cui nessuno (credo) si è soffermato.
Hamas è stata sorprendentemente attenta alla propaganda diffondendo piccoli documentari, con tanto di sigla, che esaltano le operazioni più eclatanti.
Sarebbe stato ragionevole aspettarsi filmati con interviste agli ostaggi con appelli a trattare e “ringraziamenti” ai sequestratori: io credo che avrebbero messo in difficoltà Israele.
Invece niente. Come mai?
Su due piedi mi viene da pensare che Hamas voglia che Israele continui il suo attacco: forse spera di coinvolgere altri stati arabi della regione? Un po’ come Israele spera nel coinvolgimento diretto degli USA in effetti...
Un tocco di creatività
7 ore fa
> era chatGPT che non aveva capito niente
RispondiEliminai sistemi come chatGPT vengono allenati sulla rete: la rete contiene un sacco di roba farlocca. Andando al mulino della farloccagine pure chatGPT si infarina.
> diviso la popolazione fra TJ [...] ed FJ
RispondiEliminaSistemi complessi sono classificabili con una moltitudine di "tassonomie dicotomiche".
Tuttavia i criteri di misura ovvero classificazione sono ortogonali, null'affatto esaustivi.
Questo vale in molte (beh, forse potrei osare un quasi tutte) le discipline.
Ad esempi la politica, anche quella estera.
La classificazione fascismo vs progressismo (a parte che è concettualmente bacata in quanto i fascisti furono progressisti, tecnoprogressisti formidabili) è del tutto inefficace nello spiegare i conflitti
o - tra i fascionazi Hamas e i fascionazi sionisti
o - tra i fascisti russi e i nazisti ucraini
etc.
Le realtà confliggenti sono caratterizzati anche da altre dimensioni: etnica-linguistica, religiosa, storica, demografica, etc. .
Quindi tutte le analisi e tentativi di soluzione diventano fragili e inefficaci in quanto il metodo "dicotomico" sul quale si basano trascura troppe altre variabili ovvero gli altri metodi di osservazione e misura.
Io detesto (eufemismo) l'ambiguità che caratterizza lingua (se ricordo bene non esiste il no, in arabo ovvero esso è un tabu, povero Aristotele!) e cultura (gli islamici hanno elevato la Taquiyya a valore, virtù e metodo).
RispondiEliminaStamani, venendo in ospedale ho ascoltato un paio di notiziari e pare che Hamas abbia piazzato una sua base militare operativa in un ospedale.
Non mi meraviglierei affatto se ciò fosse vero: il massimo della dissimulazione.
Gli israeliani, invece, se ne strafottono e considerano questa dissimulazione solo una tattica di guerra (come effettivamente essa è e lo è anche nella guerra migratoria e nella islamizzazione che subiamo) e ci sono andati pesanti: il loro scopo è di annientare il nemico e con esso le sue tattiche.
Devo dire, ancora una volta, che data la mia insofferenza viscerale, razionale, emotiva per l'ambiguità non sono affatto imparziale e considero eticamente corretta l'azione bellica israeliana.
Il sì sia sì, il no sia no.
Del tutto incompatibile con la cultura islamica / araba.
Penso sia propri un mio limite ovvero caratteristica culturale, identitaria e personale.
Provo anche qui a darle una risposta in un unico commento.
RispondiEliminaCome al solito tendo a essere d’accordo con le sue osservazioni.
Su chatGPT ha ragione: non è sempre affidabile e io ormai lo so benissimo. Più volte mi sono divertito a scrivere pezzi elencando i suoi errori. In questo caso la sua risposta sembrava ragionevole se non fosse per il fatto che era l’opposto di quello che avevo capito io!
Anche sulle dicotomie ha ragione osservando che le partizioni create non sempre sono soddisfacenti e talvolta, anzi, fuorvianti.
Aggiungo però che, secondo me, possono avere una loro utilità se considerate con giudizio e in precisi ambiti dove sono rilevanti.
La mia divisione della popolazione fra persone con la funzione di valutazione estroversa (Te ed Fe) oppure introversa (Ti ed Fi) dà una tendenza ma non è una legge assoluta. Ci saranno, per esempio, moltissime persone Fe che però non sono più manipolate dai media o che non hanno più totale fiducia nelle autorità (questa è più da ---J)…
Per gli arabi non so ma molte culture (mi vengono in mente giapponesi e filippini) trovano che una risposta troppo negativa, un “no” secco insomma, sia offensiva per il proprio interlocutore e che quindi usino giri di parole per evitarla. Ma queste sono differenze culturali direi inevitabili…
Del resto anche gli occidentali (nonostante Aristotele!) erano considerati bugiardi ipocriti dagli indiani d’America che li chiamavano “lingue biforcute” perché dicevano una cosa intendendone un’altra…
Sullo specifico della guerra, come sa, trovo che la risposta militare di Israele non sia giustificata e che ecceda il diritto a difendersi. Ma di questo ho già scritto ed è inutile che mi ripeta…
Incidentalmente i suoi commenti odierni, e col senno di poi anche quelli sui pezzi di Rawls, sono molto “realisti!” nel senso che tendono a negare la validità di leggi e valori generali concentrandosi invece sulle differenze dei singoli oggetti piuttosto che sugli aspetti comuni.
Questa è una tendenza estroversa. Se fosse Te (come mi pare) sarebbe compatibile con la mia ultima ipotesi riguardo al suo tipo psicologico MBTI che (al momento) ho ipotizzato ISFP (inizialmente ero orientato su ISTP): in particolare Te sarebbe la sua funzione debole…
La sintesi interna la farebbe poi con Fi (la sua funzione primaria) dando cioè giudizi di valore abbastanza indipendenti dai passaggi logici precedenti. Per esempio nel periodo: “Devo dire, ancora una volta, che data la mia insofferenza viscerale, razionale, emotiva per l'ambiguità non sono affatto imparziale e considero eticamente corretta l'azione bellica israeliana”. Questo mi pare Fi in azione...
Però, in generale, non ha tendenze nette e chiaramente identificabili: per questo fatico a inserirla in una precisa tipologia...