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lunedì 27 novembre 2023

Sulle trattative di Istanbul (2022)

Questo è interessante/importante: proprio all’inizio del suo video Russia wanted to end war. Boris, just continue fighting. Trudeau, blame Ukraine on MAGA. U/1 Alex Christoforou mostra un breve video di un’intervista a un parlamentare ucraino, appartenente al partito di Zelensky e che era stato a capo della delegazione ucraina alle trattative di pace di Istanbul a circa un mese dall’inizio dell’operazione speciale russa.

Cosa dice? Quello che, non ricordo se lo ho scritto, le “mie” fonti hanno sempre ripetuto, ovvero:
1. Russia e Ucraina erano vicine ad accordo per il cessate il fuoco.
2. La Russia voleva sostanzialmente la garanzia di neutralità ucraina (no NATO).
3. L’Ucraina non si fidava della Russia e voleva delle garanzie per la propria sicurezza.
4. L’accordo era comunque raggiungibile e la Russia era pronta a fermare la guerra.
5. L’intervento di Boris Johnson (aka Mastro Ciliegia) fece saltare tutto e “convinse” l’Ucraina a proseguire la guerra con la garanzia del sostegno occidentale.

Chiaramente Mastro Ciliegia agì su mandato di Capitan Babbeo o, meglio, della sua squadra di badanti. Sulle motivazioni reali degli USA già scrissi il giorno +1 dall’inizio della guerra (v. Altra lettura della crisi Russia-Ucraina-NATO (USA)): forse vi era effettivamente l’erronea speranza di ottenere una vittoria “economica” (tramite le sanzioni) ma gli scopi principali erano altri: tutti sordidi e da raggiungere col sangue dei soldati ucraini e la distruzione del paese.

Fin qui, lo ripeto, niente di nuovo: questo retroscena dei colloqui di Istanbul erano ben noti (ovviamente a chi non si “disinformava” sui media ufficiali).
Ma perché questa ammissione da parte ucraina alla televisione nazionale e quindi al mondo?

Secondo Christoforou non si tratta di un’iniziativa personale ma sta obbedendo a degli ordini ben precisi.
Lo scopo non può essere altro che:
1. preparare la sostituzione del burattino Zelensky con qualcuno meno compromesso.
2. comunque forzare Zelensky a trattare per cessate il fuoco.

Questo perché ormai in occidente (sebbene i media debbano ancora finire di aggiornare la propria propaganda basata sulla Russia prossima alla sconfitta) è ormai chiaro che la sconfitta dell'Ucraina sia prossima: non è più una questione di mezzi ma ormai di mancanza di uomini (*1). Ormai, l’ho scritto da mesi, il crollo dell’esercito ucraino potrebbe essere improvviso e avvenire in qualsiasi momento.
In pratica i badanti di Capitan Babbeo cercano disperatamente di raggiungere un qualsiasi accordo da spacciare poi come vittoria (“Visto? Il folle Putin voleva conquistare tutta l’Ucraina e poi il resto dell’Europa ma noi siamo riusciti a impedirlo!” (*2)) invece di ritrovarsi con una disfatta completa durante le elezioni per la presidenza USA del 2024.

Per questo USA e Germania stanno cercando di spingere Zelensky a trattare con la Russia ma ormai il presidente ucraino ha investito troppo della propria immagine nella sconfitta di Putin e nella riconquista della Crimea: da una parte i suoi sostenitori lo abbandonerebbero e da un’altra la Russia non sarebbe molto incline a trattare con lui.

Che poi in occidente gli “strateghi” sembrano dare per scontato che adesso la Russia accetterebbe la pace, forse almeno parzialmente convinti dalle bugie della loro stessa propaganda, ma secondo me non è così. Cioè la Russia accetterebbe la pace ma alle proprie condizioni: non solo neutralità assoluta dell’Ucraina ma anche compensi territoriali e, magari, risarcimenti economici.
La Russia in questa guerra inutile voluta dall’occidente ha infatti perso 40.000 ragazzi: questo sangue non può essere dimenticato. Del resto non credo che Putin tifi per la rielezione di Capitan Babbeo che si è dimostrato un vero e proprio pericolo globale.
Qualsiasi accordo di pace accettato dalla Russia dovrà essere umiliante per l’occidente che, come del resto avevo già previsto nel 2022, ha tutto l’interesse a far uscire l’Europa con le ossa rotte nella (remota) speranza di ottenere un reale cambiamento politico che rompa la sottomissione agli USA.
Se invece Putin dovesse accontentarsi di poco allora significherebbe che le perdite russe sono effettivamente maggiori di quanto io pensi, ovvero che le mie valutazioni militari sono errate: non impossibile data la grande incertezza su queste notizie...

Conclusione: Sono d’accordo con l’analisi di Christoforou: il cambiamento ai vertici di Kiev è vicino e con esso una nuova linea politica dell’occidente verso la Russia.

Nota (*1): io ho visto personalmente tre video di donne ucraine al fronte in trincea. Di uno si può, volendo, dubitare dell’autenticità ma degli altri due no.
Nota (*2): peccato che Putin non avesse mai detto di voler conquistare l’Ucraina e infatti nel mio pezzo sullodato (del 24 febbraio 2022) avevo scritto: “A oggi infatti, 24/2 alle 8:30, le forze russe stanno occupando queste zone separatiste.
L’obiettivo della Russia non è infatti, come scritto, quello di invadere e annettere l’intera Ucraina (del resto 200.000 uomini non sarebbero sufficienti) ma solamente avere la garanzia che l’Ucraina non entri nella NATO. Suppongo che la Russia sarebbe ben disposta a ritirare le proprie forze dalle regioni separatiste (nel complesso insignificanti) in cambio della dichiarazione scritta che l’Ucraina resti fuori dalla NATO.”

7 commenti:

  1. La mia intuizione, da sempre, è che gli SUA e il RU abbiano macellato ucraini e Ucraina per snervare, fiaccare, indebolire la Federazione Russa.
    Gioco rischioso anche perché quest'ultima può rendere migliori le sue competenze belliche proprio dalla guerra, può verificare pregi e difetti dei propri armamenti, verificare logistica e organizzazione.

    Il colpo di stato organizzato dai progressisti SUA in Ucraina, nel 2014, è stato solo una delle fasi di progettazione e attuazione del conflitto.

    Per il resto io conosco ciò che gli Ucraini subirono dai (comunisti) russi e capisco l'odio che essi provano per i loro cugini: insomma nulla di più facile che incendiare, con un cerino, quel pagliaio già storicamente pronto.

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  2. Concordo sull’origine e sui mandanti della guerra in Ucraina: se va a leggere il pezzo che cito nell’articolo ritroverà, più o meno, queste sue idee (e altre ipotesi).

    Sull’odio verso i comunisti sovietici a causa dei loro crimini sono più scettico.
    Non sul fatto che non esista (non ne ho idea ma è possibile) quanto piuttosto che, nel caso, sarebbe una costruzione artificiale. Chi visse i fatti con cognizione di causa, ovvero era già adulto, avrà adesso sui 90 anni bene che vada. A tutti gli altri questo odio li deve essere stato insegnato (e di certo non in epoca sovietica ma più recentemente). Si tratta quindi di un qualcosa di artificiale, una forma di propaganda degenerata, non so… non insomma un odio “naturale” come oggi può esserlo, per esempio, quello fra palestinesi e israeliani.

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    1. Avevo messo volutamente "(comunisti) russi" usando le parentesi.
      L'imperialismo russo esiste e fu assorbito dai comunisti russi.
      Essendo meno adulterato di quello anglo-statunitense è piu brutale: adesso non è che ci dimentichiamo la delicatezza Katyn amorevolmente applicata ai polacchi oppure la grande fame progettata e attuata dal Beppetto Stalin per sterminare milioni di ucraini (zotici contadini menscevichi brutti cattivi reazionari cacca diavolo).

      Costruzioni? Mi ricorda una visione non so se sinistresca o pentastellata per cui lo odio sarebbe calato dalle gerarchie su quanto sotto.
      Razzismo e xenofobia calati da Salvini o Fontana o LaRussa o ....
      Peraltro le persone che hanno questa visione non prenderebbero il 20 oppure il regionale per Rho delle 21:46 neppure sotto tortura. Ufficialmente negano il problema da essi creato ma ne sono ben consapevoli e agiscono coerentemente per evitarlo i tutti i modi possibili.

      Sorrido quando mi immagino Salvini che va di nascosto a far entrare dei clandestini tunisini nella abitazione dell'anziano Venerio Casati ricoverato per problemi di calcoli ai reni in modo che egli, poi, quando ritorna alla casa occupata, odi molto i due tunisini.

      Esiste un corpo sociale in cui vertici e corpo rimanente non sono affatto due parti separate con uno jato, una frattura che li separa ma sono una espressione o esprimenti dell'altra.

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    2. Nei vari paesi sottomessi dai russi ci sono quei grotteschi monumenti sull'amicizia dei popoli russo-bulgara o lettone-russa o russo-slovacca, etc. .
      Furono progettati e imposti dall'alto da qualcuno di quei burocratosauri della nomenclatura sovietica 9 della sua parte collaborazionistica locale.
      Negli anni immediatamente successivi allo Ottantanove vennero o demoliti a furor di popolo o lasciati ammalorare.
      Nessuna amicizia autentica abbisogna di questi moloch formali che, paradossalmente, sono la dimostrazione del contrario.
      Un po' come la DDR che doveva etichettarsi come democratica per negare la completa assenza e negazione di democrazia.
      Questi, in effetti, sono artefatti, liturgie imposte dall'alto, ohps, si dice centralismo democratico in sinistrese, al "meno alto" ovvero, come percepito dalle castalie, al basso degli zotici ancora poco illuminati.

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  3. Allora cambio versione!
    Non perché mi abbia convinto con il fatto che l’odio fra russi e ucraini fosse al rosso incandescente per fatti accaduti decine di anni prima e tenuti vivi dalla tradizione famigliare, dal nonno che racconta giornalmente i torti subiti dai russi ai nipoti e che li incita a “non dimenticare”.

    Piuttosto mi sono reso conto di una particolarità del paese che potrebbe aver contribuito a mantenere accesa questa rivalità: in Ucraina vi erano precise zone del paese con forti minoranze russe che, localmente, erano maggioranze. La Crimea era sempre stata russa e, suppongo, fu assegnata all’Ucraina affinché vi fosse una significativa presenza russa nel paese (e quindi nelle varie strutture politiche). La zona occupata oggi dai russi a est del Dnipro (che io chiamo, forse erroneamente, con un generico “del Donbass”) era a maggioranza russa.
    Questa presenza russa potrebbe aver contribuito a mantenere vivo il risentimento ucraino durante gli anni del regime sovietico: è facile supporre infatti che gli ucraina di lingua russa potessero essere avvantaggiati dal potere centrale. Quindi l’odio potrebbe essere rimasto più forte almeno fino agli anni ‘90, in chi era adulto già allora e che, diciamo, oggi ha sui 50 anni...

    Se ci fa caso questo odio per i russi è presente anche nelle repubbliche baltiche, dove di nuovo (in verità non so se in tutte) vi è una significativa minoranza russa.

    Comunque mi sta venendo voglia di scrivere un po’ di “teoria” su questo argomento… ;-)
    Il succo è che l’odio è naturale in chi subisce direttamente un torto: a chi viene dopo, ai più giovani intendo, deve essere insegnato.

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    1. Io vedo livore astio e odio nella teppa nordafricana che ci ha invasi. Lo vedo in treno, nel rapportarsi con viaggiatori e controllori, nelle banlieue del settore ceramico ad alta nocenza quotidiana.
      Ma è ovvio che sia così, ci hanno fatto dimenticare Annibale, Mamma li turchi, la Tamorriata Nera, etc.
      L'acredine si sviluppa e viene comunicata oralmente: il venerdì in mosche, in casa, le figlie che ascoltano le madri parlare della tro*e europee colle gambe sempre aperte, etc .
      Un po' come parlare di turchi agli armeni o ai curdi di croati ai serbi, etc. .
      Sempre esistiti. La follia ineguagliata è la hybris di prendere acido nitrico, glicerina e volerli mescolate bene con "una buona integrazione e mediazione culturali".

      Il fatto che esiste un martellamento quotidiano su queste cazzate come integrazione, valori superiori dei nuovi italiani, etc. secondo me è il tentativo di asciugare l'acqua: ci servono consumisti e lavoratori a basso prezzo, per importarli in masa, visto che gli invasi non gradiscono, dobbiamo convincerli ad amarli, a farsi benevolmente penetrare.
      Ci sono conflitti che durano da millenni, come quelli tra Filistei e Giudei che sono ancora li.
      Certo, in qualche modo fa parte della cultura e la cultura la si apprende vivendo e crescendo dentro.

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    2. [A caldo]
      C’è del vero in quanto scrive ma anche eccessiva acrimonia.
      [/A caldo]

      Premetto che mi ha fatto sorridere il passaggio “[...] le figlie che ascoltano le madri parlare della tro*e europee colle gambe sempre aperte […]”. Ho pensato “Accidenti che sculo ho avuto io: dove si nascondano queste signorine europee? Forse frequentano solo le banlieu?”.
      Il secondo successivo ho pensato “Ma come fa UuiC a sapere cosa raccontano le bravi madre musulmane alle proprie figlie dissennate? Forse ha piazzato delle microspie in qualche casa?”, ma chiaramente questa ipotesi è altamente improbabile, quindi “è frutto di fantasia allora? Una sua ipotesi?”, e su questo pensiero mi sono fermato ammirando la vostra fantasia/intuizione (chissà, magari anche corretta) che magari inserirò in un futuro racconto col mio personaggio Strabuccino… ;-)

      Più seriamente che dire? Troppo complesso e difficile articolare un discorso in un commento. Mi limito ad alcune note:
      - Di sicuro esiste un problema immigrazione.
      - Il problema è in parte significativa amplificato dalla volontà politica (al di là delle parole dei vari politici di sx o dx).
      - La mia ultima teoria è che si voglia l’annullamento dell’identità nazionale: non per motivi morali ma per motivi economici e di maggior facilità di controllo di una società disgregata e quindi incapaci di difendersi dagli abusi del potere.
      - L’integrazione è problematica e, forse, nemmeno (se lo scopo è quello da me ipotizzato) auspicata.
      - Alcune etnie hanno meno volontà di integrarsi rispetto ad altre.
      - Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: gli immigrati, anche considerati per provenienza, non sono tutti uguali.

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