Il video odierno del Dr. Campbell è diverso dal solito.
Se ho capito bene nel Regno Unito ha suscitato molto scalpore un documentario sulla gestione dei malati di COVID nelle case di riposo e il Dr. Campbell evidenzia dei commenti a tale filmato che ritiene più significativi; in pratica è emerso che molti anziani, che magari avevano forme leggerissime di COVID (solo febbre senza problemi respiratori) furono lasciati morire di sete e di fame. Frequenti sono le testimonianze di parenti che sono riusciti a fare una visita e hanno trovato i loro cari ridotti a scheletri umani. E questo è avvenuto non solo nel Regno Unito ma anche in Svezia dove, per esempio, non era autorizzato l’uso dell’ossigeno nelle case di cura perché troppo pericoloso: come ha giustamente fatto notare il Dr. Campbell anche l’ipossia è pericolosa perché uccide…
In pratica a molti anziani con leggeri sintomi di malattia, facilmente curabili, furono invece inseriti nel “programma di fine vita” (non so come si traduca in italiano).
Le considerazioni da fare sarebbero molteplici:
- Quanti anziani morti ufficialmente per COVID avrebbero potuto essere salvati? Da quello che sta emergendo una percentuale molto alta (50%?)…
- La percezione della pericolosità del COVID ne fu molto alterata con tante altre conseguenze che ben conosciamo.
Ma a me quella che più sta a cuore è un’altra: com’è possibile che infermieri e dottori si siano trasformati in assassini?
Questa domanda prende due forme:
- Com’è possibile che trattamenti sbagliati siano stati autorizzati e altri utili vietati? Questa è una problematica dove medicina, politica e interessi economici sono andati a sovrapporsi insieme e, bene o male, ne ho già scritto.
- Com’è spiegabile il comportamento inumano di persone che, per lavoro, dovrebbero essere più "umane" della media?
Questa seconda questione è l'argomento su cui vorrei concentrarmi oggi.
Una risposta molto semplice la detti mesi fa (verso maggio mi pare): esiste una percentuale di individui (il 5%?) che hanno una natura sadica, che amano imporre la propria volontà su quella del prossimo. Normalmente la società è strutturata in maniera tale da tenere a bada i loro istinti ma quando, come nel caso dell’emergenza pandemica, il potere dà loro l’autorità per esercitare arbitrariamente la loro volontà ecco che i peggiori istinti possono emergere.
Ma questo genere di persone sono solo un’esigua minoranza: potrebbero forse spiegare qualche morte ma non il subisso di decessi di anziani. Evidentemente anche infermieri e dottori “normali” devono avervi contribuito.
Io credo che tre fattori chiave siano stati la paura, l’ubbidienza alle autorità e l’isolamento dalla famiglia dei pazienti anziani.
Senza bisogno di indagarne i motivi oggi sappiamo che le autorità mediche imposero trattamenti erronei e ne vietarono altri salvavita. Questi ordini giunsero ai medici che, a loro volta, li passarono agli infermieri.
Gli infermieri abituati da sempre a seguire le indicazioni dei medici come potevano rifiutarsi di obbedire anche se i loro occhi e il buon senso gli mostravano gli effetti nefasti del loro comportamento?
Io credo che gli infermieri non abbiano riconosciuto i limiti delle cure che fornivano a causa della paura e delle procedure d’emergenza: se per esempio i parenti avessero potuto visitare i loro cari allora per gli infermieri sarebbe divenuto non difficile ma impossibile trascurarli abbandonandoli a loro stessi. Non solo: l’amore dei parenti per i loro anziani avrebbe risvegliato negli infermieri il senso del giusto e, voglio credere, anche l’anziano solo sarebbe stato curato meglio.
Contemporaneamente l’infermiere che si fosse rifiutato di eseguire i trattamenti ordinati rischiava problemi lavorativi quando non legali.
E cosa succede quando un individuo è costretto a fare qualcosa che percepisce essere errata? Quando vi è, come in questo caso, una dissonanza cognitiva la soluzione è quella di convincersi che le proprie azioni siano giuste: ci si attacca quindi a qualsiasi spiegazione più o meno razionale venga fornita loro. In questo caso era la “scienza” che, in ultima analisi, diceva loro di fare così.
Per poter convivere con la propria coscienza gli infermieri dovevano convincersi che qualsiasi critica, qualsiasi dubbio nell’opinione pubblica fosse infondato. E anche in questo caso il potere politico, coadiuvato dai media, è andato loro incontro: chi aveva dubbi e perplessità è stato sistematicamente zittito e ridicolizzato, compresi medici illustri quando non premi Nobel.
Le stesse identiche considerazioni viste sopra sono applicabili anche ai medici.
Si potrebbe obiettare che la maggiore preparazione culturale medica avrebbe dovuto renderli più capaci di rendersi conto che qualcosa non andava nei trattamenti usati.
Ma in realtà il rendersi conto dell’ovvio non era il vero problema. Il problema era riconoscere l’inumanità delle azioni che gli era stato imposto di compiere e, quindi, di entrare in contrasto con l’autorità (ma anche con i media che tacciavano di cretinismo chi osava avere dubbi e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica da essi manipolata: ovvero anche amici e colleghi) a proprio rischio e pericolo.
E per riuscire in questo era necessaria una fibra morale che nessuna laurea in medicina può dare ma che è innata (e rara) in ogni individuo.
Poi, più si sale nella gerarchia, più ci si allontana dalle persone che soffrono e che muoiono, e tutto diventa più astratto e sfumato: gli anziani divengono numeri e le morti statistiche.
Viene meno quindi il contatto diretto che avrebbe dovuto essere il più forte fattore che indicava l’erroneità del trattamento inumano.
Bisogna poi ricordare che tutte queste situazioni nascevano in un periodo di emergenza e paura. Di nuovo i media (e la politica a cui obbediscono) hanno forti responsabilità nell’aver instaurato un clima di terrore ascientifico, spacciandolo però per scientifico, nella popolazione e, quindi, anche nel personale sanitario.
Io inizialmente (intendo primavera del 2020) nel mio piccolo, basandomi solo sui dati dell’età dei morti per la maggior parte ultra ottantenni, valutai il COVID pericoloso solo per chi aveva più di 70 anni (*1). Ma i media fomentarono una paura tale che divenne concepibile pensare di far vaccinare con un prodotto scarsamente testato (e quindi con tutti i dubbi sulla sua sicurezza) non solo giovani ma anche bambini...
Forse, in un clima diverso, non dico più sereno data l’emergenza, ma almeno più oggettivo, avrebbero potuto comportarsi diversamente col risultato di salvare molte più vite.
Come al solito i disastri avvengono per una concatenazioni di più cause: sovrapposizione fra medicina, politica e interessi economici, limiti (umani) cognitivi e morali del personale sanitario, informazione pessima e assenza dei parenti vicino ai malati.
Se solo uno dei precedenti elementi non fosse stato presente non avremmo avuto uno tsunami di morti ma solo un’ondata un po’ più alta di quelle usuali intorno a febbraio di ogni anno.
Conclusione: non assolvo ma giustifico il personale sanitario che è stato messo nella condizione di operare in modo avverso alla salute degli anziani malati. Quello che veramente mi preoccupa è che ancora sembra mancare la consapevolezza di cosa sia effettivamente successo: ora medici e infermieri dovrebbero rendersi conto di aver sbagliato perché messi, anzi forzati, nella posizione di sbagliare. Ma da qui dovrebbero ripartire, capire le cause che hanno causato la tragedia e cercare di eliminarle: invece tutto questo mi sembra che manchi.
Probabilmente la colpa è della politica, che ha sicuramente le responsabilità più pesanti, che invece di ammettere le proprie responsabilità (ma del resto è notorio che i politici non lo fanno mai) ancora si vantano di aver saputo gestire abilmente l’emergenza. Come al solito i media non osano contraddirli col risultato che, dato il cattivo esempio dei politici, anche il personale sanitario continua a giustificare se stesso: è più facile convincersi di aver agito bene piuttosto che ammettere il proprio errore: che loro, proprio loro, i medici erano in errore e non i “complottisti” ridicolizzati e trattati da deficienti irresponsabili dai media...
Nota (*1): abbassando poi tale età con l’arrivo della variante alfa prima e delta poi tanto che a inizio estate, prima del ricatto del potere, avevo perfino pensato di vaccinarmi in autunno: ma di questo ho già scritto a lungo e non starà ora a ripetermi...
Ombudsman (or woman)
8 minuti fa
Ha provato a soffermarsi sulla possibilità (voglio attenuare i miei toni) che alla base della moria ci sia stata, e ci sia tutt'ora, una deliberata intenzionalità? Ai livelli apicali, intendo, ché via via che si scende la "scala" le motivazioni che ha addotto potrebbero anche avere un loro effettivo fondamento. "Lassù", no - proprio non riesco a concedere attenuanti di sorta, né a ipotizzare intenzioni men che malevole. Il male, checché se ne legga sui libri, non è finito nel '45.
RispondiEliminaAllora, questo pezzo era dedicato agli “esecutori” a contatto diretto con i malati.
EliminaIn generale, sulle motivazioni dei vertici, ho fatto molte ipotesi però tendo sempre a dare il beneficio del dubbio, a sperare se non nelle buone intenzioni almeno nelle non cattive. Le ipotesi più pessimistiche sulle quali non ho legittimi sospetti me li tengo per me. In questo caso ho preso in considerazione la possibilità ma non l’ho mai espressa sul blog.
Secondo me in questo caso hanno prevalso gli interessi economici, l’impreparazione scientifica dei politici e le loro scarse capacità di gestire un problema inedito. Mi immagino le lobbi delle case farmaceutiche che proposero ai politici “noi abbiamo la soluzione definitiva alla pandemia” e questi vi credettero non capendoci niente negli allegati scientifici. Poi, una volta che ci misero la faccia non hanno più potuto ammettere il proprio errore e hanno quindi perseverato nelle loro bugie anche quando i dati delle ricerche scientifiche hanno cominciato a emergere…
A dire il vero questa ricostruzione ha un gravissimo difetto: perché le varie opposizioni politiche non hanno preso la palla al balzo per mettere in difficoltà i propri avversari politici?
Probabilmente anche questi, ugualmente impreparati e incapaci come i propri colleghi al governo (con i quali sono sostanzialmente interscambiabili”) furono implicati nelle decisioni e, sebbene in misura minore, anch’essi ci misero la faccia non protestando all’epoca dei provvedimenti (forse anch’essi ottenendo incentivi dalle case farmaceutiche?). Ma questa spiegazione non mi convince del tutto...
PS: poi ho visto la prima stagione di Utopia...
Qui a dx c'è un talevax fascista anti che applica il credere-obbedire-combattere.
RispondiEliminaLa fede cieca ne al_scienzah, a evidenze fattuali egli risponde con il combattimento reprimendo, semplicemente eliminando ciò di disadeguante che disturba, contraddice la fede nei propri idoli tecnoteistici e ideologici, rafforzando la propria obbedienza ad essi.
È molto confortevole essere sostenuti da una fede che, semplicemente, annulla la necessità di osservare, di pensare, e che manda in letargo lo spirito critico. La gregarietà si rafforza e nutre del "così fan tutti" e corrobora il sentirsi parte della parte (in realtà della setta, la connotazione religiosa è evidente).
I movimenti gregari di questo tipo sono assai frequenti.
Personalmente, da disadattato sociale che ha fatto suo il "Meglio soli che mal acconpagnati', mi trovo in tale difficoltà a rapportarmi con questi fanatici che dopo le illusioni giovanilistiche di poter contribuire a disintossicarli dagli oppii che riempion loro la testa, sto più lontano possibile.
Purtroppo questi hanno pure la convinzione di miglioratori e salvatori del mondo e cercano, in ogni modo, di salvare e migliorare te, se necessario, anche contro la tua volontà. Prima o poi ti raggiungono. Come gli islamici. La tessera verde è stata la diretta emanazione di questo anelito a "salvare". Il protocollo della vigile attesa che ha creato ottime e certe speranze di crepare imposto come unica e superiore ortodossia.
Emerge e si manifesta il sadismo che è così diffuso tra i religiosi e quindi anche a sinistra.
Semmai “credere, obbedire, vaccinarsi”! :-)
EliminaDivertente anche “al_scienzah”!
Penso di aver capito a chi si riferisce: eppure io vi vedo dei barlumi di consapevolezza. Mi sembra che faccia dei ragionamenti corretti fermandosi solo prima dell’ultimo passo. Secondo me, prima o poi, potrebbe arrivare ad ammettere i suoi errori )o almeno qualcuno di essi)!
Però, forse ne abbiamo già discusso, secondo me non va affrontato muro contro muro, dicendogli “come spieghi questi fatti, idiota!?”. Piuttosto io cerco di incoraggiarlo quando mi sembra muoversi nella direzione che mi sembra corretta.
Pochi giorni fa Asmongold ha detto un qualcosa di molto giusto: “Non si può convincere con la logica qualcuno che è arrivato alla propria conclusione senza di essa”. E in questo caso (come per molti altri) vi è un elemento fideistico e irrazionale nella sua posizione. Cambierà idea ma dovrà arrivarci da solo: non può essere spinto avanti. Anzi se lo spingi in una direzione opporrà resistenza nella direzione opposta…
Più in generale condivido la sua posizione sui fanatismi: il fanatismo, in ogni sua forma, è nemico della logica e causa conflitto...