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sabato 11 novembre 2023

El Estepario Siberiano

Ieri, come a volte succede, ho “scoperto” per caso “El Estepario Siberiano”. Si tratta di un batterista che per tecnica e spettacolarità si pone non una ma due spanne sopra gli altri.

Io di batteria non ci capisco niente ma piace scoprire il genuino entusiasmo di chi, conoscendo le difficoltà dello strumento, riesce ad apprezzarne pienamente l’abilità. Ieri avrò visto una decina di video di “reazioni” ad alcuni suoi pezzi e avrei continuato se non fosse stato già mezzanotte…

Stamani YouTube mi ha ricordato il personaggio suggerendomi vari altri video e io, finalmente, ne ho guardato uno suo, questo: My Story: How I made 1 million subscribers!

Qui il personaggio racconta la sua “vita”. Vita fra virgolette perché si limita con precisione chirurgica al suo rapporto con la batteria e, solo incidentalmente ai propri studi universitari.

Esordisce spiegando che gli è sempre piaciuto fare le cose per bene e sfruttare al massimo il proprio tempo: e qui mi ha fatto pensare a un INTJ.
Ha iniziato a suonare la batteria a 12 anni praticandola, per un paio di anni, per 1 ora e mezza al giorno mediamente. Il suo principale stimolo però non era diventare famoso o far parte di un gruppo ma quello di migliorarsi: super introverso.
Poi ha iniziato a impegnarsi un po’ di più nello strumento (circa 3 ore di pratica al giorno) divenendo bravino. Non solo: ha iniziato a guadagnare qualche soldo suonando alle feste. Contemporaneamente ha iniziato ad andare all’università studiando scienze politiche e sociologia (2 allo stesso tempo) ottenendo il massimo dei voti. E qui ero ancora su INTJ.

Al terzo anno di università la legge spagnola cambiò imponendo agli studenti di frequentare almeno l’80% delle lezioni per poter fare l’esame: e qui el siberiano si lancia in una filippica sull’inutilità di ascoltare qualcuno che legge i libri al suo posto. Comunque decide di abbandonare a malincuore l’università per dedicarsi a “tempo pieno” alla batteria. Questa indignazione di fronte all’autorità è molto P e non certo J.

Inizia a esercitarsi per otto ore al giorno e, come dice lui, i risultati si vedono. Però il gruppo con cui suonava alle feste lo “fa fuori” (secondo me perché era troppo bravo e aveva un caratteraccio) e lui cade in depressione. Alcuni tipi sono più soggetti di altri alla depressione ma onestamente non me li ricordo…
Per la tendenza all’ossessione inizio a ipotizzare anche ISTJ.

Comunque decide di lasciare una testimonianza della propria abilità e investe i suoi risparmi in una telecamera e un microfono: inizia a pubblicare su YouTube e presto diviene famoso. Al momento di questo video ha 26 anni. Insomma non una parola su famiglia o vita sentimentale: una precisione nel distinguere quello che "conta" dall'irrilevante che direi molto T (e non F).

Finito il video cerco di capire quale funzione sia necessaria per suonare uno strumento: deduco S. Quindi ISTJ o ISTP. Pensandoci meglio deve pero trattarsi di Se (Sensitività estroversa) e quindi arrivo a ISTP.

Ebbene anche secondo il solito sito (inaffidabile) El Estepario Siberiano è un ISTP (ovvero un potenziale assassino seriale)!

Un paio di video di reazioni che mi sono piaciuti:
Con il commentatore (mi pare) molto esperto ma forse un po’ noioso…

Qui il commentatore è più divertente e i video brevi di El Estepario Siberiano più spettacolari anche per chi non sa niente di batteria come me…

Conclusione: come detto mi piacciono molto i video dove l’abilità altrui viene riconosciuta e giustamente ammirata...

2 commenti:

  1. Premessa: non intendo fare alcuna classifica senza senso, perché in queste cose senza senso significa davvero senza senso. Semplicemente, mi piace indirizzarti verso altri tipi di eccellenza.

    In particolare, quella che deriva dalla capacità di ragionare su quel che si suona, di trasformare dei veri e propri giochi matematici in espressioni musicali che non esito a definire sconvolgenti. Mi limito ad un esempio tra i moltissimi il questo campo: Marco Minnemann.

    Marco Minnemann, è un tedesco dalla personalità che può piacere o non piacere (è un tantinello pavone, anche se di quei pavoni che fanno motivo di vanto il fingere di non pavoneggiarsi), ma che senz'altro ha talento da vendere. Un esempio della sua vena "matematico/geometrica": Drum For Your Life. Ma anche uno un tantinello più mirato a un'emotività che definirei estrema Catrina. Due contesti che non esauriscono certo il personaggio, ma magari bastano a incuriosirti.

    Comunque, ribadisco, fare "classifiche" non ha senso, perché di gente in gambissima è ed è stato davvero pieno il mondo. E comunque sia (pensierino tragico), anche il più bravo tra i bravi ha come suo ultimo traguardo il declino e la degenerazione. Dunque, vale davvero la pena scaldarsi tanto per scalare qualsivoglia vetta?

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    1. Ma… c’è da dire che io sono pienamente consapevole di non essere in grado di distinguere l’abilità dell’artista e quindi di stilare classifiche: io prendo solo atto dell’apprezzamento di persone in teoria capaci di apprezzarlo. In questo caso si tratta di un batterista ma ormai qualche anno fa scrissi un pezzo analogo su un violinista per esempio…
      Non è questo che mi piace quanto piuttosto che persone che ci capiscono e che sono in grado di giudicare riconoscano la superiore abilità di qualcuno, magari proprio nel loro settore.

      Ci sarebbe da indagare la mia motivazione psicologica ma, per esempio, un qualcosa che ho sempre fatto è cercare di incoraggiare, magari costruttivamente, tutti coloro che tentano di fare un qualcosa di diverso. Ne scrissi tanto tempo fa ma, in pratica, so che la maggior parte delle persone tendono a esprimere giudizi negativi sui lavori/opere/capacità di chi sta loro intorno; molto più rari sono gli incoraggiamenti.
      Mi torna in mente il Leopardi: nelle sue Operette Morali, lui si riferiva ai letterati ma il concetto si può tranquillamente ampliare, spiega che il capolavoro viene raramente apprezzato dalla massa; addirittura proprio chi avrebbe le capacità per capirlo pienamente ne è invece addirittura geloso e fa di tutto per oscurarlo (qui forse Giacomo era un tantinello pessimista). E se questo è male allora è giusto fare il suo opposto!

      Che poi le persone dimenticano che la crescita di un’altra persona non deve essere giudicata solo col successo che raggiunge ma ha anche un valore in sé come perfezionamento interiore. La persona che raggiunge un risultato, anche se poi per enne motivi la società non l’apprezza, è comunque divenuta una persona un po’ migliore.
      Questo per me vale per chiunque: a maggior ragione per coloro che hanno un talento superiore: e qui torniamo al mio apprezzamento di el siberiano e di chi, magari in altri campi, sono fortemente ammirati. Anzi io non essendo capace di valutare personalmente apprezzo gli apprezzamenti! Di el siberiano ho visto solo la sua “biografia”: tutti gli altri video erano reazioni a delle sue esibizioni…

      La sua domanda finale è molto difficile ma io la ribalto: perché non dovremmo ammirare chi raggiunge i vertici nella propria attività?
      Perché ammiriamo i primati negli sport? Ora Bolt non corre più come prima eppure il suo 9 e qualcosa è nella mente di tutti…
      Oppure Beethoven (e tanti altri artisti in tanti ambiti diversi) è morto da secoli eppure ancora ammiriamo i suoi capolavori…
      Ecco una prima risposta è che ammiriamo non la persona in quanto tale (che degenera e muore) ma la persona per l’opera in quanto tale e che resta (più o meno) inalterata.
      In effetti, proprio nel video citato, El Siberiano ha spiegato di aver iniziato a riprendersi non tanto nella speranza di avere successo ma soprattutto per lasciare traccia della propria abilità che, nel suo caso, corrisponde all’opera.

      E perché ammiriamo capolavori e primati?
      Secondo me perché danno la misura delle potenzialità dello spirito umano, delle sue capacità, di dove può arrivare con la dedizione e la passione. Viviamo in un mondo che ci presenta sempre il lato peggiore degli uomini: basta guardare un telegiornale con la sua cronaca nera (ma anche estera o anche la nostra politica nazionale in effetti!) e ci schiantiamo contro mediocrità, avidità, cattiveria, violenza… tutti gli aspetti peggiori dell’uomo.
      I capolavori e primati ci ricordano che esso può essere di più, che è anche capace di bene in senso lato. E poi sono di ispirazione.
      Sono consapevole di essere troppo vecchio per imparare a suonare la batteria ma magari El Siberiano può spingermi a cercare di spostare un po’ oltre i miei limiti in altri settori: magari inconsciamente, senza neppure che me ne accorga...

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