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giovedì 2 novembre 2023

Considerazione: la psicologia nel tempo

È da tempo che volevo proporre questa considerazione ma mi è sempre mancata l’occasione: ne approfitto adesso!

Mi chiedo se abbia senso usare profili psicologici moderni in un’epoca con una cultura e quindi una società con usi e costumi totalmente diversi dai nostri.
Per esempio cosa significava essere disordinati in un’epoca dove il 99% della popolazione era poverissimo e non possedeva quasi niente? Dove magari i più fortunati avevano solo uno o due oggetti personali di valore: pensate che li avrebbero tenuti fuori posto, lasciati su un tavolo?
Oppure l’osservanza alle tradizioni: ancora pochi secoli fa chi non andava regolarmente a messa rischiava di essere accusato di essere una strega o uno stregone o comunque un eretico! Ma qualsiasi atteggiamento fuori dalla norma era guardato con un sospetto oggi difficilmente immaginabile…

Insomma considerare per i personaggi antichi il loro comportamento senza tener conto del contesto storico e delle usanze relative potrebbe portare a valutazioni erronee…

400 a 1 - 3/11/2023
Stamani mi sono svegliato con la notizia che Israele, per uccidere un terrorista di Hamas, non ha esitato a bombardare un campo profughi uccidendo così, al omento questi sono i dati, 400 rifugiati fra cui, ovviamente, molti bambini che è plausibile considerare innocenti.

La mia domanda è: se il terrorista si fosse nascosto in un... diciamo campeggio israeliano, pieno di turisti fra cui una buona metà bambini, allora l’esercito israeliano avrebbe lanciato comunque il bombardamento per uccidere il terrorista?
In altre parole all’esercito israeliano andrebbe bene uccidere diciamo 200 bambini, 100 donne e 100 uomini ebrei per la possibilità di uccidere anche un terrorista palestinese?

Io ho la sensazione di no: di solito si fa di tutto per salvare i civili… ma evidentemente la vita dei palestinesi è ritenuta di nessun conto dall’esercito israeliano: questa è la verità…

PS: non c’è conferma che il terrorista sia stato poi effettivamente ucciso. Chissà perché ho la sensazione che però l’obiettivo del bombardamento israeliano non fosse solo quello.

AFK - 4/11/2023
Niente… solo per dire che, essendo di nuovo fuori casa, e stavolta senza il mio calcolatore, probabilmente scriverò meno del solito...

Vitamina D - 5/11/2023
Ieri ero su YouTube senza essere loggato nel mio profilo così mi venivano proposti video diversi dal solito.
Fra questi mi ha colpito questo: PERICOLO N.1 relativo alla vitamina D che devi assolutamente sapere (penso che il titolo sia stato tradotto automaticamente in italiano ma il video è in inglese).

Pensavo che fosse un video che mettesse in guardia contro un qualche rischio della vitamina D, magari ammonendo contro il “fai da te”, a consigliarne dosi omeopatiche e/o a evitarla senza prescrizione medica.

Io ne sono invece un’entusiasta ma mi piace anche ascoltare opinioni diverse dalle mie per non perdere di vista la panoramica generale. Così, sebbene con qualche dubbio, ho provato a guardarlo.

Con mia sorpresa il video è tutto a favore della vitamina D. Nell’introduzione “storica” spiega che il beneficio “classico” della vitamina D risale a ricerche degli anni ‘20 del secolo scorso e riguarda la sua utilità nella calcificazione delle ossa. Molto più interessante è che tutti i benefici illustrati dal Dr. Campbell sono invece frutto di ricerche degli ultimi 10 anni: per questo molti dottori ne sanno poco o nulla!

Ah… Alla fine il grande pericolo della vitamina D è averne troppa poca...

Confronto - 8/11/2023
Continuo a seguire gli aspetti militari del conflitto in Gaza ma non accade moltissimo: di sicuro le forze israeliane non stanno trovando l’invasione terrestre facile e, nonostante i vantaggi tecnologici, perdono uomini e mezzi.

Ma voglio invece scrivere della diplomazia.
Il Segretario di Stato Blinken è andato in Turchia. È atterrato nella notte accolto solo dall’ambasciatore statunitense (in realtà l'ho scoperto adesso, c'era anche il vicesindaco di Ankara ad accoglierlo!). Il giorno dopo ha parlato col ministro degli esteri turco (ah! altra notizuola scoperto adesso: Blinken si era vvicinato al ministro degli esteri per il tradizionale abbraccio e bacetto ma il turco si è rifiutato!): il colloquio è stato breve e, alla fine di esso, non c’è stata una conferenza stampa congiunta ma solo Blinken ha detto poche parole ai giornalisti. Il presidente Erdogan non l’ha ricevuto.

Più o meno negli stessi giorni anche il ministro degli esteri iraniano è giunto a Instanbull. Accoglienza ufficiale all'aeroporto. Lungo incontro con Erdogan e dopo conferenza stampa congiunta.

Il punto è che solo in occidente si finge, a mio avviso sbagliando, che Biden sia pienamente capace di intendere e di volere. Nel resto del mondo il re è nudo e le false narrative che da noi sono verità incontrastate sono invece considerate per quello che sono, al massimo come “illusioni ottimistiche”. Ma anche tutta l’amministrazione Biden, Blinken incluso, risente della scarsissima considerazione del Presidente probabilmente oltre i suoi ovvi demeriti.

7 commenti:

  1. Premesso che non sono imparziale, da quando subisco la teppa nordafricana in treno e nella banlieue vicina da filopalestinese sono diventato filoisraeliano.
    Penso che non si possa usare il concetto di giustizia.
    Primo: c'è un propellente emotivo straordinario per cui più odi e più vorresti semplicemente annientare i nemici. Non è economia, è anche soddisfazione, psicologia. Lo vivo personalmente, questo.
    Secondo: la guerra ha leggi e regole che si basano su efficacia non sulla giustizia.
    Nella globalizzazione islamica Israele sa che può resistere se si distingue (peraltro usando le stesse armi degli islamici, demografia e religione) e se i nemici li temono e sono certi che a fronte di loro atti le conseguenze che subiranno s9no certe, e non sono eque ma devastanti.
    La guerra ha regole e ragioni, raziocini incompatibili con quelle dei nostri salotti.

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    1. Umanamente posso capire la vostra frustrazione: per chi non vive le difficoltà altrui è facile pontificare su cosa sia o non sia giusto fare, pensare o dire… e, in effetti, non mi sembra di farlo: non su casi specifici cioè… poi magari mi capita di almanaccare su questioni filosofiche ma questo è tutto un altro discorso…

      Razionalmente però non comprendo la sua logica.
      Le elenco i problemi che ci vedo:
      1. i “suoi” furfanti non credo siano palestinesi quindi che collegamento vi è con i fatti di Gaza? Solo la religione musulmana? Mi sembra poco e va contro il principio di “non fare di tutta l’erba un fascio”…
      2. se anche questi birbanti fossero palestinesi sarebbero evidentemente persone diverse da quelle che vivono a Gaza: che questi abbiano attitudini delinquenziali non implica che le abbiano anche i profughi di Gaza.
      3. Più in generale non vedo la relazione di rivalsa che mi pare suggerisca come motivo per essere dalla parte di Israele (in questa specifica situazione). Cioè capisco avercela con i ladri delle mele e augurargli il peggio ma cosa c’entrano, lasciamo perdere gli adulti, i bambini che muoiono a Gaza?
      4. ma ammettiamo pure che molti musulmani siano “malvagi” (uso un termine generico perché non mi interessa specificare in cosa consisterebbe la loro colpa specifica) di nuovo vi è il problema che, non dico i bambini, ma gli infanti (che non sanno di appartenere a una famiglia musulmana) e i pochi “buoni” perché devono morire sotto le bombe?

      Più in generale mi sembra che lei sia vittima dell’errore fondamentale di attribuzione o, almeno, di una sua variante.
      L’errore fondamentale di attribuzione (EFA) consiste nel tendere a supporre che la causa di un fenomeno dipende dalle persone e non dalle circostanze: per esempio se un collega arriva in ritardo l’EFA ci porta a pensare che sia uscito tardi di casa e non che abbia trovato molto più traffico del solito.
      In questo caso mi sembra che invece di valutare la situazione in base ai fatti/circostanze, ovvero i bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile, attribuisca invece ai palestinesi le colpe dei suoi vicini musulmani.

      5. la logica del “colpire più duro” è relativamente miope: ha funzionato per cinquanta e passa anni solo grazie alla compiacenza della superpotenza americana. Ma come scrissi a marzo 2023 in "Sic transit..." cosa succederà se gli USA non fossero più in grado di aiutare Israele?
      Io credo che uno stato costruito sull’odio e sul sangue delle popolazioni vicine rischi di venire travolto dall’odio e dal sangue di queste.
      E’ una politica miope costruire uno Stato circondandolo di odio e rancore tenuti a bada solo con la forza militare: questo perché prima o poi gli equilibri cambiano: se la Storia ci insegna qualcosa è che nessun impero dura per sempre…
      Questo per dire che la logica della forza non mi pare particolarmente razionale: in particolare adesso in cui gli USA sembrano entrare in una fase di crisi repentina.
      6. La guerra non è giusta ma HA delle regole e, se le si infrangono, si commettono dei crimini di guerra. La si può fare franca solo se si è lo stato più forte del mondo come gli USA dopo la seconda guerra mondiale: in questo caso Israele rischia che gli arrivi un conto molto salato per ciò che sta compiendo...

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    2. Capisco.
      In parte, razionalmente, concordo.
      Tuttavia non siamo fatti di sole idee e principi astratti.
      La prassi può annientare teorie per quanto forti.
      Ricordo l'esperienza nefasta delle comuni che hanno annientato la fede cieca di molti adepti e quindi gli adepti stessi. Prima di esplodere erano diventate formidabili generatori di energia-odio quotidiani. Convivere può renderti infernali persone, gruppi, culture.

      Potrei rimandare alla nefasta prolificità degli islamici con osservazioni sul caso del collasso siriano ma evito.

      Le culle da sempre, sono armi di distruzione di massa colla massima efficacia sul medio-lungo termine.
      I nemici, da sempre, cercano di distruggerti le armi.

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    3. Un ultimo commento: se arrivi in ritardo una volta sei vittima del problema, se arrivi in ritardo la stragrande maggioranza delle volte sei (parte de) il problema.

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    4. Ok, capisco il suo punto di vista e lo accetto: ci tenevo solo a spiegare il mio e mi sembra che ci siamo compresi a vicenda.

      Ah! Proprio ieri da una delle “mie” fonti ho sentito una teoria geopolitica assolutamente convincente su Siria, Egitto e USA / Striscia di Gaza e Israele.
      Ma anch’io non la “brucio” qui e, magari, ci farò un pezzo a parte…

      Ieri alle Poste c’era una donna musulmana che è entrata con una carrozzina e un bambino (abbastanza bruttino) di 3-4 anni. Un signore molto appiccicoso ha iniziato a fargli tutti i complimenti e poi a chiacchierarci. Fra le varie le ha chiesto se era l’unico e se aveva intenzione di averne altri. Lei gli ha risposto “assolutamente no!”…

      Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio!

      L’ esempio sull’EFA era solo un esempio per evidenziarne il meccanismo. Anch’io la penso come lei!

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  2. Metti il potere delle armi (e non solo quello, generalizziamo tranquillamente tirando in ballo qualsiasi altro genere di potere, che non sbagliamo) nelle mani di individui con il profilo psicologico del "dirigente" e ottieni dei criminali. Indipendentemente dalla provenienza, dall'appartenenza etnica e dalla cultura originaria degli individui in questione. È una questione etologica.

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    1. Mio zio era solito dire che la prima cosa che l'uomo fa quando gli viene assegnato un potere è di abusarne!

      Non so giudicare la sua affermazione perché mi sembra molto forte... ma è anche vero che il Metternich diceva che "con le baionette si può fare tutto fuorché dormirci sopra", ovvero le armi devono essere usate, ma come usare la violenza senza fare torto a qualcuno?

      Insomma probabilmente c'è del vero in quanto ha scritto...

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