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giovedì 28 settembre 2023

Ontogenesi della stupidità

Siccome sono pigro oggi pubblico questa mia risposta a un commento di UUiC al pezzo Umanità scadente. Sintetizzando al massimo cerco di rispondere alla domanda "Quali sono le cause ultime dell’apparente aumento medio della stupidità?"...

La ringrazio per l’ampio e costruttivo commento!

Io vedo l’intelligenza come un fattore genetico che si traduce in un certo potenziale di capacità che, per semplicità, possiamo chiamare QI.
La cultura e l’istruzione hanno la possibilità di agire come moltiplicatori (se buone) o divisori (se cattive) del QI: non cambiandolo ma rendendolo più o meno efficiente e, alla fine, equivalente a QI un po’ più alti o più bassi ma senza modificarlo fondamentalmente. Ipotizzavo (ma si tratta di una mia valutazione arbitraria) che una buona istruzione (bravi insegnati, varietà di stimoli etc.) possa “aumentare” il QI di un +10%. Al contrario una cattiva cultura, soprattutto famigliare, potrebbe anche “abbassarlo” fino a un -20% (altro valore arbitrario). Gli esperimenti con i gemelli separati alla nascita dimostrano che questi aspetti "ambientali" hanno un'influenza limitata.
In altre parole chi nasce con un QI di 80, ma ha la fortuna di avere una famiglia che lo segue e di frequentare le migliori scuole, potrà arrivare a un QI equivalente di 88: ovvero da “stupido” si trasforma in un “poco brillante”.

Se ben ricordo per buona parte del XX secolo in occidente si è avuta una crescita costante dell’intelligenza dovuta probabilmente all’aumento dell’istruzione di massa.
Secondo uno studio il massimo di questa intelligenza media lo si è raggiunto per i nati a cavallo degli anni ‘70 e ‘80.
Si potrebbe pensare che fosse esaurito il contributo dato dall’istruzione di massa e, magari, dal progressivo peggioramento della qualità della stessa. Ma, se non erro, questa flessione non era associata solo ai paesi più sviluppati ma anche a quelli dove l’istruzione di massa non era ancora tale. Questo mi fa pensare che alla base del calo dell’intelligenza vi sia qualcosa di ancora più profondo.

La storia ci insegna (beh se la si studiasse!) che molte sostanze ritenute anche per decenni, non dico sane ma almeno non dannose per brevissime esposizioni a esse, in realtà non lo sono.
Nel mio pezzo non ho segnalato a caso la vecchia benzina “rossa” col piombo: essa aveva tantissimi problemi per la salute fra cui, cito chatGPT visto che io (non essendo la medicina il mio campo) non saprei esprimermi altrettanto bene: «3. Effetti sullo sviluppo dei bambini: L'esposizione al piombo durante l'infanzia è particolarmente pericolosa, poiché può influenzare lo sviluppo cerebrale e comportamentale dei bambini. Può portare a ritardi nello sviluppo cognitivo e comportamentale, con conseguenze a lungo termine sulla loro vita.» a cui seguono poi altri 4 punti (per un totale di 7).
Insomma la vecchia benzina rossa era un vero e proprio veleno! Oppure pensiamo al DDT ritenuto sanissimo: ci sono le foto dei soldati americani che nel dopoguerra lo spruzzano direttamente sulla pelle dei bambini italiani per liberarli dai parassiti…
Recentemente ho letto delle sostanze che dai recipienti di plastica passano nel cibo e nelle bevande di cui ci nutriamo e che, sembra, abbiano gravi ripercussioni sulla salute (non ricordo, qualcosa riguardo i livelli ormonali: ecco, mi sembra che riducano il testosterone e che, soprattutto, dalla madre possano passare al feto…). Magari questa si rivelerà essere una bufala, non so: ma il punto è che spesso sostanze ritenute innocue si rilevano essere tossiche.
Ecco un altro esempio: l’amianto... o l'eccesso di zucchero raffinato...
Nel mondo moderno, con l’esplosione di tante novità, prodotti e sostanze mai sperimentati prima, questo rischio si è moltiplicato.

La mia paura è che, per motivi economici, si eviti di fare degli studi mirati per verificare la sicurezza effettiva di tante sostanze.

Le faccio un esempio: l’aumento delle allergie in adulti e bambini.
Credo che qualsiasi statistica dimostri che questo aumento è reale, no?

Quale dovrebbe essere la normalità secondo lei? Cosa dovrebbe cioè fare lo Stato osservando questa realtà innegabile?
Secondo me lo Stato dovrebbe promuovere degli studi per cercare di scoprire da cosa sono provocate queste nuove allergie, no?
Oppure si pensa che nascano dal nulla?
Viva le tautologie: le allergie sono aumentate perché sono aumentate.

Questi studi però non vengono fatti e i ricercatori indipendenti non possono farli perché mancano i dati, pur banali, perché non vengono raccolti.

In altre parole è evidente che in questo caso la politica non fa il proprio dovere di proteggere la salute della propria popolazione. Per quale motivo? Visto some funziona il mondo di oggi la ragione deve essere economica: probabilmente si hanno dei forti sospetti su un qualche prodotto o sostanza ma che forti lobbi lo proteggono.

Qualche mio amico sicuramente penserà ai vaccini ma, come ho cercato di spiegare, le possibilità sono molto più numerose: personalmente sospetto di più inquinamento, alimentazione o un qualche prodotto ritenuto innocuo che invece non lo è (un esempio a caso: un nuovo colorante sintetico).

Ma il punto è che, secondo me, deve trattarsi di un qualcosa che colpisce il bambino ALMENO nello stadio fetale o nei primi anni (5?) di vita quando lo sviluppo cerebrale è massimo.

Su questa base poi anche altri elementi possono avere il loro effetto negativo ma la mia sensazione è che il problema sia a monte e, come sa, ritengo fondamentale esaminare le cause ultime senza limitarsi agli effetti.

Riassumo:
1. abbiamo problemi di salute ovvi (non solo allergie ma, per esempio, il calo della fertilità maschile).
2. altrettanto evidente è che il potere politico non si preoccupi per niente di queste problematiche.
3. il motivo del disinteresse può essere dovuto a incapacità oppure a interesse.
4. la cosa più probabile è che sia un misto dei due.
5. che tipo di interesse e di chi? Ovviamente interesse economico di grandi gruppi industriali.

Ecco quindi che la soluzione a lungo termine dei problemi di salute della popolazione, e forse del calo dell’intelligenza media, sta in una riforma della democrazia che renda i nostri governi più capaci e li isoli dall’influenza delle lobbi. Facile no?

Da notare come in questo mio commento mi sia trattenuto dal menzionare la gestione scellerata della pandemia che a tutti coloro che hanno occhi per vedere e orecchi per intendere dovrebbe dimostrare concretamente come la gestione della salute pubblica da parte di politici reprobi sia esecrabile per meri interessi economici: il trionfo di Mammone…
Oops! Ho menzionato… :-)

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