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giovedì 21 settembre 2023

Obiezioni e istanze

In risposta al commento (da leggere per capire a cosa mi riferisca) di Marco Poli avevo scritto il seguente commento: solo che mi è scappato di mano diventando troppo lungo e così, anche per dargli un minimo di visibilità in più, ho deciso di pubblicarlo come pezzo a se stante...

«Sono considerazioni molto interessanti…

Premetto che con i dati parzialissimi che abbiamo a disposizione si tratta sempre di illazioni. È come se cercassimo di ricostruire l’immagine di un puzzle di 1000 pezzi avendo solo un centinaio di tessere disponibili!

Comunque fare previsioni con i dati a disposizione, non importa quanto scarsi, è una mia passione e quindi non mi tiro indietro a proporre ipotesi per con la consapevolezza che nei prossimi mesi la realtà potrebbe evolversi in direzione completamente diversa.

Innanzi tutto un fattore da tenere presente è l’umore dei polacchi e che a breve avranno le elezioni. Il sostegno a una partecipazione diretta nella guerra è MOLTO diminuito: evidentemente, vedendo gli insuccessi dell’Ucraina, inizia a prevalere il buon senso.

A me pare che dichiarare guerra a Bielorussia (e quindi Russia) sarebbe un diversivo troppo pericoloso: perché poi con queste devi farci anche la pace e se muoiono delle persone poi l’opinione pubblica vuole almeno dei capri espiatori.

Non sono poi sicuro a quali parti ti riferisci quando scrivi: “No, se le operazioni sono state concordate ai massimi livelli tra le parti”. Cioè polacchi d’accordo con russi e bielorussi? “Noi vi attacchiamo ma è solo una finta: a noi della Bielorussia non importa niente: appena i paesi baltici vi dichiarano guerra noi andiamo in Ucraina e voi rioccupate i paesi baltici o almeno quelli con forte minoranza russa.”
Mi sembra una tattica da Risiko piuttosto che un accordo fattibile!
E poi in questa ipotesi gli stati baltici dovrebbero essere proprio fessi: per quale motivo dovrebbero volere attaccare la Bielorussia? Cosa hanno da guadagnarci? Perché rischiare una guerra (anche se incomprensibilmente pensassero di poterla vincere), con tutte le sue incertezza, solo per danneggiare Russia? Va bene essere russofobi ma così sarebbe realmente da stupidi.

E poi, anche se a noi ancora i media raccontino di come l’Ucraina stia vincendo, di come Zelinsky sia a un passo da conquistare Mosca e tagliare la testa a Putin, ormai a livello delle cancellerie si sa benissimo che la situazione sul campo è tutt’altro che rosea per Kiev.
Insomma prima della fallimentare offensiva ucraina qualche politico ingenuo poteva ancora credere che, con le armi della NATO, l’Ucraina potesse almeno mettere in seria difficoltà la Russia ma adesso non più.

Sono più dubbioso invece sulla tua perplessità sul fatto che la Russia accetti una pace “senza” contropartite maggiori.

Qui secondo me si deve considerare quali siano gli obiettivi di Putin, che è l’unica testa pensante in questo marasma.
Io credo che le sue priorità siano le seguenti (in ordine sparso).
- Minimizzare le perdite militari russe.
- Raggiungere una pace duratura (nel senso che l’Ucraina non ritorni a essere un pericolo per la Russia né una continua spina nel fianco come base di attacchi terroristici sul suolo russo).
- Riallacciare le relazioni con l’Europa (di questo io non sono troppo sicuro ma le “mie” fonti lo pensano. Secondo me accordi con “questi” politici europei sono privi di valore per Mosca visto che alla fine decide tutto Washington)
- Evitare un’intensificazione del conflitto che possa portare a un confronto con la NATO e/o peggio una guerra nucleare.

Non credo che cerchi compensazioni per Svezia e Finlandia nella NATO.
- La NATO sembra entrare in una fase di crisi e non è detto che nel medio periodo non si dissolva da sola (già Trump ha detto che se vincesse porterebbe gli USA fuori dalla NATO: non so quanto fosse una battuta ma le implicazioni sarebbero determinanti).
- Occupare le repubbliche baltiche farebbe crescere la paura in occidente e renderebbe più difficile ristabilire rapporti normali con l’Europa.
- Una guerra con Polonia e repubbliche baltiche, per quanto “concordata”, aumenterebbe con le imprevedibilità del conflitto la possibilità di guerra con NATO.
- Comunque anche la guerra contro le repubbliche baltiche costerebbe morti che invece Putin vuole evitare.
- Acquisire i territori ucraini che hai indicato potrebbe essere una compensazione sufficiente che non impaurirebbe l’occidente: comunque sarebbe più giustificabile.
- Trovare l’accordo diplomatico con la Polonia, senza guerra, sarebbe utile per riallacciare rapporti con Europa.
- Passare la patata bollente dell’Ucraina occidentale alla Polonia toglierebbe a Mosca un bel grattacapo: sarebbero infatti i polacchi a dover reprimere eventuali gruppi terroristici intenzionati a colpire la Russia.
- Putin non ha ormai più fiducia nei politici europei: ha capito a sue spese che sono solo burattini degli USA. Questo fattore rende più difficili accordi fra Russia e stati europei come Polonia.

Su tutto questo grava l’incognita USA. Io ho la forte sensazione che Putin, sempre volendo rischiare il meno possibile, preferisca aspettare di vedere chi sarà il prossimo presidente. Con Trump sarebbe possibile trovare un accordo di pace, con Biden molto meno. E allora se dovrà decidersi per un offensiva tanto vale farla solo in caso di vittoria di Biden alle elezioni, non prima.

Quindi? Bo… con le informazioni disponibili ritengo improbabile un accordo con la Polonia per la spartizione dell’Ucraina nel breve periodo. Nel medio periodo, magari con un nuovo presidente USA non incapacitato, potrebbe essere una possibilità molto concreta.
Contemporaneamente dubito che Putin prenderà iniziative, come un’offensiva decisiva, prima di conoscere il risultato delle elezioni USA. A limite potrebbe decidere che ne vale la pena se fosse sicuro o quasi della rielezione di Biden (tipo con l’arresto di Trump e l’eliminazione di Kennedy).
Su questa previsione vi è però l’incognita del malcontento dei generali russi che vorrebbero chiudere la partita con l’Ucraina. Anche l’opinione pubblica russa sarebbe per un’intensificazione del conflitto: paradossalmente il “pazzo” Putin è l’unico freno a essa.
D’altro canto le repubbliche baltiche saranno russofobe quanto vuoi ma non così pazze da lanciarsi in una guerra persa.
E analogamente la Polonia, senza un accordo con la Russia, non credo che rischierà interventi militari di alcun genere.

Ecco, semmai l’unica incognita che potrebbe portare a un rimescolamento delle carte in tavola nel breve termine (prima delle elezioni USA cioè) potrebbe essere un crollo improvviso dell’esercito ucraino; oppure un colpo di stato contro Zelensky…
Entrambe queste eventualità hanno una probabilità che non possiamo valutare ma credo che sia tutt’altro che nulla…

Almeno io la penso così!»

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