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giovedì 7 settembre 2023

Percentuali di consapevolezza

Stamani leggevo Hobsbawm ed ero preso dalle mie fantasticherie, dai paralleli fra i satelliti dell’URSS negli anni ‘90 e la situazione dell’Europa occidentale oggi nei confronti degli USA.

Ma il punto è un altro: mi chiedevo quale fosse la comprensione dell’uomo comune su varie problematiche. Chi e quante persone pensano che la democrazia funzioni? Oppure che i media dicano solo e sempre la verità? Quante che la giustizia faccia il proprio dovere? Quante che l’UE sia un giardino e il resto del mondo una giungla? Quante che l’Ucraina stia vincendo la guerra e che presto Zelensky arriverà a Mosca dove taglierà la testa a Putin infilzandola su una picca e l'esporrà al pubblico ludibrio? Quante persone credono che la Grethina sia un’eroina che, contro ogni avversità e rischiando il carcere, promuove senza secondi fini l’ambientalismo? Quante persone credono che il covid-19 sia stato l’equivalente della peste nera e che solo il vaccino mRNA sperimentale ci abbia salvato?

Onestamente non ne ho idea. È molto facile circondarsi di persone che la pensano come noi e, quindi, convincersi che queste rappresentino una percentuale molto maggiore della popolazione di quanto effettivamente non siano. Io mi reputo molto bravo nelle mie stime ma quando ero attivista del M5S sovrastimai sempre erroneamente il consenso che avrebbe ottenuto alle elezioni. Questo perché ogni giorno mi confrontavo con persone che la pensavano come me: anzi che spesso erano più fanatiche e convinte di essere nel giusto!
Lo stesso FB, al di là della sua censura sempre più asfissiante, è fuorviante: dà ancora più facilmente l’illusione di sapere come la pensano i nostri conoscenti ma in realtà ci rinchiude in gabbie più o meno grandi di persone che la pensano allo stesso modo. Solo il potere può sfruttare le reti sociali per sapere in tempo reale, e con l’accuratezza di un campione gigantesco, le opinioni della popolazione.
E i sondaggi? figuriamoci! Possono essere manipolati a talmente tanti livelli che è impossibile sapere quali siano quelli con risultati realistici. In genere i sondaggi, giocando anche solo sul testo delle domande, riescono a produrre le statistiche che il committente vuole.
Inutile poi parlare di quotidiani, in linea e no, o delle televisioni: la mia opinione è ormai che questi facciano disinformazione pianificata invece che informazione.

È vero però che vi sia una forte sovrapposizione nelle fasce di popolazione che risponderebbero tutti “sì” o tutti “no” alle domande sullodate. Se ne è accorta anche la nostra stampa incompetente evidenziando, come fosse la dimostrazione di un teorema sgangherato, che chi non si era fidato dei vaccini era spesso anche un “putiniano”.

Io credo che le precedenti domande possano riassumersi nella visione che si ha della società contemporanea.
C’è chi crede che l’occidente sia il migliore dei mondi possibili, che a parte poche mele marce i politici cerchino di fare il proprio dovere, che i giornali, a parte quelli più estremisti, siano sostanzialmente affidabili. Inutile proseguire la descrizione: avete capito. Si tratta di persone che credono nell’ordine e nell’autorità: se Speranza dice X e un vecchio tubatore inglese dice Y, non importa considerare gli argomenti: ha sempre e totalmente ragione Speranza perché lui è il ministro della sanità e, di conseguenza, tutto quello che dice il vecchio tubatore deve essere disinformazione. O analogamente prende per vere le parole dello “scienziato” vezzeggiato dai media e ospitato in tutte le trasimissioni senza considerare le ricerche che dicono il contrario. Sono persone che, ancor più che nelle autorità confidano nelle istituzioni: tutte le agenzie del farmaco dicono che un prodotto è sicuro e quindi deve esserlo.
È la storia che si ripete: non ci siamo ancora liberati dell’influenza del concetto di "auctoritas" medioevale (v. Auctoritates, auctoritas e bifidus actiregularis) nonostante un certo Galilei processato e condannato dalla Chiesa (la UE dell’epoca) nel 1633 a causa delle sue bufale astronomiche che andavano contro la narrativa dominante del tempo.

Paradossalmente queste stesse persone non avrebbero problemi a confermare che le parole di un venditore di auto che esalta le caratteristiche dei propri prodotti vadano prese col beneficio del dubbio perché è nel suo interesse venderle. Quando però si fa notare che, per esempio, le agenzie per il controllo dei farmaci sono sovvenzionate dalle stesse case farmaceutiche e che poi molti di questi ispettori, ovviamente solo se hanno lavorato “bene”, vengono assunti dalle stesse ottenendo facili sinecure, ecco che si levano gli scudi: prima ti rispondono che non è vero, poi che non importa perché... perché è così perché è così...(*1)

In pratica le persone si possono dividere fra quelle che hanno ancora fiducia nella società e nelle sue istituzioni e quelli che si sono resi conto che la politica che guida la baracca va coscientemente contro gli interessi della popolazione, che i media sono i suoi principali complici e che i poteri economici sovrannazionali i mandanti.

Ma quali sono le percentuali rilevanti?
Beh, sicuramente la maggioranza della popolazione sta nel mezzo: magari non si fida dei media ma ha ancora speranza in un certo partito; oppure ci può essere chi non crede più nella politica ma si fida della magistratura e di qualche specifico programma televisivo o giornalista. E così via con infinite sfumature intermedie.

Il motivo è che le persone si basano in primo luogo sulle proprie esperienze personali che difficilmente saranno a 360° su ogni aspetto della società; per il resto si fidano di quella che è percepita essere l’opinione comune.
Manca una teoria generale che mostri come tutto sia collegato insieme: come la mela marcia non sia l’eccezione ma la regola. Una teoria che dimostri che la crisi dell’occidente non è apparente e non è solamente né principalmente economica ma democratica. Che il pesce va a male a partire dalla testa e che la testa della nostra società è ormai da tempo degenerata.

Quanto vorrei sapere cosa pensa la popolazione! Se avessi delle percentuali affidabili poi potrei fare delle previsioni accurate…

Di certo la consapevolezza che stiamo venendo ingannati sta crescendo: lo dimostra l’aumento della censura spacciata ipocritamente per lotta alla disinformazione. Evidentemente i politici incapaci (a livello d’occidente) che ci governano temono che la popolazione raggiunga una massa critica di consapevolezza capace di creare tensioni sociali (*2)

Conclusione: il terreno per la mia Epitome dovrebbe essere fertile peccato che nessuno la conosca... Ah, il progetto XD è a buon punto: sto aspettando una copertina dal Bangladesh!

Nota (*1): per curiosità qualche dato: nel 1995 l’EMA era finanziata dalle case farmaceutiche per il 20%; nel 2010 al 75% e oggi all’89%. E lo stesso, più o meno, vale per le altre agenzie in giro per il mondo. Fonte: From FDA to MHRA: are drug regulators for hire? su BMJ.com
Nota (*2): le persone che si rendono conto di essere state ingannate da coloro di cui si fidavano sono infatti particolarmente “permalose”...

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