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martedì 12 settembre 2023

Brezza di mare e iodio nucleare

Oggi ho già scritto due pezzi che vedrò di pubblicare nei prossimi giorni: adesso mi piacerebbe distrarmi un po’, magari guardando qualche video divertente di Asmongold, ma mi sento obbligato a scrivere un ulteriore articolo.

La colpa è delle notizie che arrivano dalle “mie” fonti. In particolare consiglio la visione di questi due video:
- Blinken, Boris, now Baerbock to Kiev. Milley, glass half full. USA Today, UKR in deep trouble. U/1 su Alex Christoforou
- War Games in the Black Sea - Now What? w/ Col Doug Macgregor su Judge Napolitano – Judging Freedom

Nel pezzo Il punto settembrino sulla guerra in Ucraina accennavo all’ipotesi di una “mia fonte” che aveva notato la visita “anomala” di Blinken a Kiev che gli aveva ricordato l’atteggiamento degli USA nel Vietnam del Sud quando si iniziò a pensare di ritirarsi.
La guerra in Ucraina sta andando malissimo e la controffensiva è stata un totale fallimento: Capitan Babbeo inizia a cercare una via d’uscita da questo disastro prima delle elezioni presidenziali del 2024. Le alternative sono due: o intensificare lo scontro, per presentarsi come presidente di “guerra”, oppure trovare una sorta di pace/armistizio da presentare come una sorta di vittoria.
Nello stesso pezzo speculavo che alla Russia un armistizio che congeli la situazione, dando tempo all’occidente di riarmare per l’ennesima volta l’Ucraina, sarebbe assolutamente inaccettabile e che quindi l’accetterebbe solo se le sue perdite militari fossero molto più alte della stima di circa 1/7 di quelle ucraine.

Oggi Alex Christoforou ha portato nuovi elementi di riflessione su questa questione: Blinken (o forse un generale americano, non ricordo) ha detto che l’Ucraina ha vinto perché Mosca non è riuscita a conquistarla. Nella sua bontà l'occidente propone quindi alla Russia un armistizio che congeli la situazione. In realtà gli scopi dell’operazione speciale, a detta di Putin in persona, erano quattro: 1. demilitarizzazione Ucraina; 2. denazificazione Ucraina; 3. protezione minoranze russe in Ucraina (e maggioranza nel Donbass!); 4. impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. In pratica quanto già previsto dagli accordi di Minsk (non rispettati da Ucraina e occidente) con l’aggiunta del primo punto che però possiamo far rientrare nell’idea più generica di Ucraina neutrale perché non nella NATO. Insomma secondo Blinken la Russia avrebbe perso perché non ha raggiunto un obiettivo che non voleva raggiungere!
Comunque, dopo Blinken, è passato da Kiev anche Mastro Ciliegia, probabilmente a confermare che anche il Regno Unito appoggia la proposta di armistizio di Blinken; dopo di lui anche Annalina “360” (il soprannome che Christoforou ha dato alla ministra degli esteri tedesca a causa della sua topica quando aveva parlato di una “svolta di 360°” invece che di 180°) è passata a confermare che anche Germania ed UE appoggiano il piano Blinken. Ovviamente queste sono supposizioni di Christoforou: ma mi sembrano credibili.
Come me anche Christoforou ha detto che ovviamente alla Russia non conviene accettare questa proposta che non risolverebbe la situazione e renderebbe la guerra ancora più costosa e difficile in un futuro più o meno prossimo.
Ma qui Christoforou ha fatto una pensata più intelligente della mia: ha infatti ipotizzato che l’occidente cercherà di rendere l’idea di armistizio allettante anche per Mosca alzando il livello del conflitto: ovvero fornendo missili a lunga distanza a Kiev, munizioni all’uranio impoverito, intensificando gli attacchi con droni in territorio russo (*1) e via discorrendo.
Anche la missione occidentale di scorta delle navi per il trasporto del grano (e armi nella rotta verso Kiev, dicono/temono i russi) nel mar Nero, a cui dovrebbero partecipare navi rumene, francesi, inglesi, turche e statunitensi, va letta in questo senso. In particolare Christoforou ha ipotizzato che la risposta a questa specifica minaccia occidentale sarà quella di distruggere completamente i porti ucraini in maniera da bloccare a monte la possibilità di carico e scarico delle merci (*2).
Non so quanto sia fattibile rendere non operativo un porto ma, se è possibile, mi sembrerebbe una reazione ragionevole da parte di Putin.

E qui arriviamo al secondo video di oggi: qui la missione navale è stata spostata dal largo della costa rumena e della foce del Danubio alla Crimea (che in effetti comunque non è lontanissima). In questo caso la provocazione nei confronti di Mosca sarebbe ancora maggiore: bisogna pensare che con una flotta ostile così vicina al territorio russo la tensione salirebbe alle stelle. Basterebbe un non nulla, magari anche il semplice fraintendimento di qualche manovra, per provocare una reazione russa. Potete facilmente immaginarvi le conseguenze di cosa potrebbe succedere in caso di scontro aperto.
Macgregor (intervistato dal giudice Napolitano) ha aggiunto poi che parte della colpa di questo progressivo aumento della tensione è dello stesso Putin che, cercando di salvaguardare le relazioni future con l’occidente, è stato sempre troppo moderato e prudente nelle sue risposte. L’occidente, come spesso accade, si è così convinto delle sue proprie bugie: ovvero che la Russia sia debole e non possa, invece che non voglia, reagire. Esattamente la stessa riflessione l’avevo fatta anch’io esattamente un mese fa nel corto Prudenza e violenza dello scorso 11 agosto.
Un’altra osservazione importante è che molti russi hanno adesso il dente avvelenato contro l’occidente e in particolare gli USA: non temono di reagire e, anzi, sarebbero ben felici di ripagare gli USA con la loro stessa moneta. 50.000 o 60.000 morti russi, sebbene una frazione di quelli ucraini, non sono pochi: sono un’enormità. La rabbia dei falchi russi è quindi comprensibile così come la tentazione di reagire alle varie provocazioni occidentali: è solo il “pazzo” Putin che, per adesso, è stato in grado di impedire che la situazione sfuggisse di mano.

Insomma le possibilità di un conflitto fra occidente e Russia rischia di aumentare notevolmente: molto dipenderà dalla forma e dal dove esattamente avverrà “l’esercitazione” navale occidentale (*3).
E nessuno dice nulla: tutto sommato a me non importerebbe troppo di evaporare in un bel lampo nucleare ma possibile che chi ha figli non sia preoccupato? Che non protesti per le follie sempre più evidenti dei nostri politici? Non capisco: evidentemente la disinformazione dei nostri media è tale che ancora l’uomo comune non ha la minima idea di cosa stia succedendo e del folle rischio che i nostri (occidentali) politici hanno deciso di correre, ovviamente senza consultare la popolazione.

Conclusione: ah! dimenticavo! Sempre secondo Christoforou i tentativi di “forzare” (maldestramente e rischiosamente) la Russia ad accettare un armistizio sconveniente sono per il medio periodo, diciamo sui sei mesi, comunque prima delle elezioni negli USA...

Nota (*1): forse in questo senso va letta l’ipotesi di Zelensky, in circolazione in questi giorni, di dichiarare guerra alla Russia: questo gli consentirebbe “legalmente” di attaccare apertamente il territorio russo.
Nota (*2): domanda che mi faccio da qualche giorno: ma l’Ucraina non potrebbe mandare via treno il suo grano in Romania e dai porti rumeni per mare?
Nota (*3): ho dato una rapida occhiata in Rete per capire cosa si sa di questa esercitazione navale. Non ho trovato molto: NATO naval exercise near Danube delta, Russia losing its grip on Black Sea e poche altre fonti...

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