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lunedì 28 maggio 2018

Un po' più a freddo ma poco

Ancora devo amalgamare i miei pensieri in un formato coerente e quindi mi limiterò ad alcune osservazioni sparse.

Ieri ho ascoltato anche le dichiarazioni di Di Maio al comizio di Fiumicino. Non ha accusato la Lega ma solo Mastella. Sui giornali gli attribuiscono invece dichiarazioni secondo cui la rigidità della Lega sul nome di Savona sia stata strumentale per andare alle elezioni: sicuramente avrà fatto queste dichiarazioni altrove ma il punto è un altro.
1. Che si vada a elezioni non è assolutamente certo mentre sarebbe stato più probabile riuscirci il mese scorso. Se l'obiettivo era il voto subito allora Salvini è stato politicamente molto goffo: io infatti non lo credo.
2. Potrebbe essere la premessa del M5S/Grillo-Casaleggio (ma anche Di Maio probabilmente preferisce restarsene in Parlamento piuttosto che fare un mesto ritorno a casa a causa del limite dei due mandati) per giustificare il voto di fiducia al governicchio.

Ho trovato poi anche un video di Salvini che commenta la vicenda: dura circa 25 minuti e per metà del tempo non fa che ripetere quanto sia arrabbiato per quello che è successo. Credibilissimo.
Politicamente più rilevante la dura critica, sebbene in tono pacato, a Berlusconi per la difesa all'operato di Mastella.

Credo che a Salvini alle prossime elezioni (che saranno quando saranno, ma temo lontane) converrebbe non allearsi con Berlusconi ma solo con la Meloni. Chiaramente adesso non può dirlo perché è bene che i parlamentari di Forza Italia non votino la fiducia al governicchio. Dovrà anzi ripetere rassicurazioni sulla sua (della Lega cioè) necessità dell'alleato scomodo con frasi del tipo: “Solo insieme vinceremo le elezioni” etc...
Credo invece che staccarsi dal 10% di voti di Berlusconi ne possa far guadagnare molti di più; inoltre si avrebbe un Parlamento molto più sano e con meno figure losche.

Ieri sera, assettato di notizie, ho monitorato FB e soprattutto Twitter, decisamente più utile per captare opinioni interessanti. Prima ho seguito i cinguettii rilanciati dal Bagnai, abbastanza interessanti e sulla mia stessa onda di pensiero; poi ho provato a leggere i commenti per il marcatore #Mattarella...
La semplicità lessicale di tale marcatore avrebbe dovuto mettermi in allerta ma io non uso mai Twitter e quindi ciò che ho trovato mi ha colto di sorpresa: in pratica si trattava per la maggioranza di cinguettii in inglese provenienti dal di fuori dell'Italia.
La loro banalità e superficialità mi ha fatto cadere le braccia: commenti evidentemente scritti da persone che non sapevano niente dell'Italia e che basavano i loro giudizi sull'informazione distorta che gli giungeva dai loro media.
Il livello di questi commenti era così superficiale che non c'erano, non dico giustificazioni filosofiche o democratiche, ma neppure politiche: il Mattarella era paragonato a canuti personaggi della cultura popolare attuale. Per capirci a Gandalf di Tolkien o ad Obi-Wan Kenobi di Guerre Stellari!!
Per un attimo sarei stato tentato di replicare a mia volta che il Mattarella è più un Saruman oppure il senatore, anzi, il presidente Palpatine! Ma non mi andava di sprecare la mia arguzia per rispondere a quelli che erano probabilmente dei cinguettii di trollonzi “russi” diffusi per influenzare l'opinione pubblica mondiale...

Perché, sappiatelo, se la Russia (e solo la Russia come dimostra il caso di Cambridge Analytica che, come tutti sanno, aveva la sede in Siberia) cerca di influenzare la società occidentale sfruttando le reti sociali e le bufale allora gli USA e altri poteri forti ordinano telefonando direttamente al Mattarella.

L'ho già scritto ieri ma è utile ribadirlo: l'impuntamento del Mattarella sul nome di Savona era pretestuoso. Su qualsiasi nome avrebbe posto il veto: era una prova di forza unita alla semplice volontà di non far partire questo governo che faceva paura. C'era infatti il rischio concreto che si tornasse a dimostrare agli italiani che una politica diversa, non totalmente sottomessa agli interessi stranieri, era possibile. E questo all'estero non lo si vuole.

Ecco infatti che il salvatore Cottarelli, che evidentemente il Mattarella teneva già pronto da giorni, proviene da ambienti finanziari internazionali e sarà quindi più che ben disposto a finire l'opera di distruzione dell'Italia iniziata scientificamente da Monti e portata avanti, sebbene più amatorialmente, da Letta/Renzi/Gentiloni...

Stamani ho poi ricontrollato FB e ho trovato qualche commento a favore di Mattarella. Le argomentazioni sono due: 1. l'interpretazione più letterale e superficiale dell'articolo 92 della costituzione (che in realtà, volendo leggerla proprio letteralmente, non sembrerebbe lasciare spazio di manovra al Presidente nella scelta dei ministri); 2. alcuni casi avvenuti in passato di veti presidenziali su candidati ministri.
Riguardo il punto 1 le argomentazioni per spiegare come mai un'interpretazione letterale sia errata ci sono ma non sono semplici: non ho voglia di ripeterle e rimando al pezzo Orsato e al corto Una voce.
Smontare il punto 2 è più complesso perché bisognerebbe verificare per bene le motivazioni e i contesti in cui si svolsero i fatti. Dubito però che la motivazione fosse puramente politica come nel caso del Mattarella: ovvero che il veto fosse stato posto dal Presidente di turno perché non voleva una certa politica. Infatti anche il Mattarella ufficialmente si è difeso dicendo che voleva tutelare “i risparmi degli italiani” ma è ovvio anche alle capre che le sue motivazioni erano meramente politiche e quindi di parte.

Conclusione: vabbè, anch'io sono ancora arrabbiato e potrei andare avanti a lungo con questo mio sfogo ma temo di ripetermi e quindi lascio perdere. Ben maggiore sarà però la rabbia se il Cottarelli otterrà la fiducia...

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