[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.5.0 "Bellis Perennis").
Probabilmente avrebbe più senso aspettare e vedere se il governo M5S-Lega va in porto, ma siccome stamani mi sono alzato alle 6:30 voglio scrivere comunque due parole per integrare i miei commenti sull'argomento fatti in Previsione sul prossimo governo del 28 marzo scorso e, più o meno, sempre ribaditi nei pezzi successivi.
In Previsione sul prossimo governo scrivevo:
«...
Partendo dall'ipotesi che la Lega sia invece un populismo reale (è una mia speranza ma non certamente una certezza!) continuo a vedere più difficile un'alleanza con il M5S. Gli obiettivi reali sarebbero infatti molto diversi. Credo che Salvini (pur non avendo letto la mia Epitome!) si renda conto che al governo col M5S non riuscirebbe a realizzare niente finendo invece per screditarsi.
Contemporaneamente per la Lega di Salvini è fondamentale non spaccare il centro-destra: sia per dimostrare la propria affidabilità sia per, in caso di nuove elezioni, massimizzare le proprie probabilità di vittoria e quindi di governo.
Ecco quindi spiegati i motivi strategici per cui Salvini ripete al M5S di essere disponibile sì al governo ma insieme alle altre forze della sua alleanza: egli non ha paura di un ritorno al voto che al momento andrebbe tutto a suo vantaggio.
…
…
Riassumendo: la Lega non teme il ritorno al voto ma idealmente vorrebbe farlo mantenendo il centro-destra unito per massimizzare così le probabilità di vittoria e cementare il proprio ruolo di principale riferimento della coalizione. Contemporaneamente ipotizzo che Salvini non si fidi del M5S e non voglia fare un governo con esso (populismo reale contro apparente) [intendevo governo M5S + Lega da sola].
...»
Qualche giorno dopo, il 1 aprile, in Aggiornamento previsioni per il governo mi addentravo maggiormente ad analizzare le possibili alleanze del M5S col centro-destra:
«...
Riassumendo la forza politica che rischia di più in questo confronto fra Lega e M5S è la prima nel caso di mancato accordo. Da questo punto di vista forse per Salvini è preferibile un cattivo accordo piuttosto che nessun accordo: dalla sua Salvini ha che il terzo caso sullodato [ovvero il ritorno al voto] è anche il meno gradito a Di Maio che quindi, per evitarlo, potrebbe a sua volta essere disposto a qualche concessione.
…
Ma mi pare più probabile che Salvini ripieghi sul caso 1 [cioè governo M5S+Lega] che Di Maio sul caso 2 [cioè governo Centro-Destra + M5S]: da una parte, come detto, Salvini è colui che ha più da rimetterci, da un'altra non sono sicuro che Di Maio si renda conto di tutte le conseguenze delle sue decisioni.
Ovviamente i tre scenari sopraddetti sono solo le ipotesi principali e, nel gioco della politica, svariati compromessi possono essere possibili per compensare le varie parti.
Una variante interessante potrebbe essere l'incrocio fra il Caso 1 e il 2: ovvero solo la Lega e FdI si accordano per un governo a guida Di Maio. In questo caso il peso specifico di Salvini sarebbe decisamente maggiore e anche per FdI potrebbe essere una scelta vantaggiosa.
...»
Infine, nel recente Una poltrona per due (7 maggio), ho scritto:
«...
Anzi la totale mancanza di volontà per un vero dialogo del M5S è tale che mi viene da pensare che non voglia realmente governare: dopotutto un populismo apparente sta bene all'opposizione e questo Grillo-Casaleggio lo sanno bene. Pensavo però che Di Maio avesse più “voglia” di divenire primo ministro e che il suo tentativo di riuscirsi avrebbe portato a tensioni col M5S-Grillo/Casaleggio. Invece, almeno apparentemente, non sembra essere successo niente in tal senso.
…
Salvini dovrebbe quindi cedere a Di Maio, mollare Berlusconi, e fare il governo insieme al M5S?
Non credo: Di Maio forse ci starebbe anche ma dubito che il M5S-Grillo/Casaleggio voglia realmente governare con la Lega. Probabilmente una volta che Salvini avesse tagliato i ponti col centro-destra inizierebbero a porre ulteriori condizioni inaccettabili che porrebbero la Lega in forte imbarazzo sia accettandole che rifiutandole.
...»
Oltre a quanto riportato aggiungo che l'ipotesi, che in questi mesi ho sempre ritenuto più probabile, è quella di un governo istituzionale (o “neutro”, come sembra piacere al Presidente).
Vediamo adesso di rimettere ordine in quanto scritto.
Prima di tutto è forse bene partire dal chiarire quali siano i miei dubbi di fondo su un'alleanza M5S+Lega.
Il M5S, secondo la definizione dell'Epitome, è un populismo apparente mentre per la Lega nutro ancora la speranza che possa essere un populismo reale.
Superficialmente un populismo apparente e un populismo reale sembrano avere obiettivi affini, ovvero riportare gli interessi della popolazione (la democratastenia più precisamente nella definizione dell'Epitome) al centro della loro politica. Nella realtà il populismo apparente è invece sostanzialmente dalla parte dei parapoteri che, nel caso specifico, corrispondono agli interessi di Bruxelles che sono però spesso in totale contrasto con quelli degli italiani.
Mi pare quindi impossibile riuscire a conciliare insieme queste due tendenze completamente divergenti.
Ora, già in un governo Centro-destra+M5S, Salvini avrebbe dovuto fare miracoli politici per riuscire a compiere riforme significative (e non di facciata tipo distribuire 80€ a casaccio!): in un governo dove invece sarà socio di minoranza mi appare ancor più difficile, temo anzi impossibile.
E dall'essere in un governo che non combina niente di buono credo che sia la Lega ad aver di più da rimetterci: l'unico aspetto positivo (per la Lega intendo) è che governare genera consenso ma non sono sicuro che questo potrebbe compensare gli scarsi risultati ottenibili visto anche che anche il M5S si avvantaggerà della visibilità ottenuta.
Evidentemente Salvini, che ovviamente ha molte più informazioni di me a sua disposizione, deve ritenere possibile raggiungere qualche obiettivo concreto governando col M5S e che il consenso, magari grazie all'ipotetico buon lavoro svolto, comunque lo favorirà.
Io più ci penso e più ne sono scettico.
L'altro elemento da tener presente è la differenza fra M5S-Di Maio e M5S-Grillo/Casaleggio. Erroneamente, specialmente in questi due ultimi mesi, riteniamo che sia Di Maio alla guida del movimento ma non è così: gran parte del potere (direi il 90%) è nelle mani di Grillo/Casaleggio.
E gli interessi di Di Maio e di Grillo/Casaleggio sono ben diversi: ad esempio, per Grillo/Casaleggio il limite dei due mandati non si applica ma per Di Maio sembrerebbe di sì, forse anche in caso di ritorno immediato alle urne (v. Cambia tutto?). Quale sia poi la reale autonomia politica di Di Maio è altrettanto dubbio...
Per Di Maio questa legislatura è forse l'unica possibilità di ricoprire una carica istituzionale importante, magari egli potrebbe voler davvero riuscire a compiere qualcosa di buono in favore del paese. Sono convinto che Di Maio nelle telefonate a Salvini gli spiegherà quali sono le pressioni che Grillo/Casaleggio gli impongono.
Sospetto che l'estrema rigidezza della posizione di Di Maio contro Forza Italia/Berlusconi sia voluta da Grillo/Casaleggio perché il loro obiettivo non è quello di governare ma, probabilmente, di defilarsi tramite un governo istituzionale/neutro/balneare (o come lo volete chiamare).
Se così fosse, ora che l'accordo fra il M5S-Di Maio e la Lega sembra vicino a causa del passo di lato di Berlusconi, non mi stupirei se Grillo/Casaleggio cercassero di boicottarlo imponendo alla Lega condizioni sempre più inaccettabili, vuoi nel “contratto” di governo che nella squadra.
Inutile dire che in tal caso a Salvini converrebbe fare un passo indietro e non infilare la testa nel cappio che andrebbe a stringersi sempre di più nel corso del tempo.
È però anche da non escludere che, proprio per non rischiare di vincere, il M5S-Grillo/Casaleggio non voglia le elezioni immediatamente visto che queste, invece di ripetere il risultato delle ultime, avrebbero conseguenze ancor più drammatiche come, ad esempio, la riduzione ai minimi termini del PD, il partito maggiormente “europeista” (e a mio avviso anti-italiano) dell'intero panorama politico: non è da escludere quindi che parapoteri esteri abbiano fatto pressioni per far formare un governo.
In questo caso comunque, anche se il governo prendesse effettivamente vita, avrebbe probabilmente il preciso scopo di non realizzare niente di buono e di addossarne poi tutta la responsabilità alla Lega.
Conclusione: sono dell'idea che il ritorno immediato al voto sarebbe stata la scelta migliore per la Lega e, quindi, l'Italia. Spero allora che Salvini, avendo più dati a sua disposizione, abbia valutato e scelto bene le sue opzioni. Io però, per i motivi visti sopra, rimango scettico...
giovedì 10 maggio 2018
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