Da pochi giorni ho iniziato a leggere quello che probabilmente è ritenuto il libro più famoso di Noam Chomsky: “La fabbrica del consenso”. Si tratta di un libro pubblicato ormai nel 1986 e quindi non più attualissimo visto che, per esempio, manca qualsiasi accenno alla rete Internet.
Lo leggo quindi con cautela, cercando sempre di immaginarmi come le cose possono essere cambiate negli ultime trent’anni e passa.
Per adesso non ho trovato niente di ovviamente obsoleto. anzi, semmai alcune tendenze si sono ulteriormente esacerbate e, quindi, il loro effetto è ancora più forte e pervasivo…
Oggi però volevo solo spiegare come tale lettura mi abbia aiutato a risolvere un piccolo mistero che da anni mi assillava.
Mi chiedevo infatti come mai Sky desse uno spazio spropositato a sport di nicchia come golf ed equitazione: mi sembrava chiaro che avrebbero ottenuto più spettatori trasmettendo qualsiasi altro evento sportivo.
La spiegazione me l’ha data Chomsky: i media non campano solo sulle vendite (in questo caso sugli abbonamenti) ma anche sugli introiti pubblicitari.
Questo elemento da solo non è però sufficiente a spiegare il mistero: come detto altri sport probabilmente attirerebbero più spettatori e quindi sarebbero più interessanti per la pubblicità giusto?
Ebbene non è detto: generalmente è così ma non sempre.
Spesso le pubblicità per essere efficaci devono essere mirate a uno specifico pubblico: sport come golf ed equitazione hanno meno pubblico ma più affluente. Probabilmente alla Mercedes o alla Rolex conviene più fare pubblicità durante una partita di golf che durante una partita di calcio con venti volte più spettatori: il numero di possibili acquirenti dei loro prodotti sarà infatti più numeroso durante il primo evento.
Ecco quindi svelato il mistero: a Sky può convenire trasmettere un evento anche non molto seguito se però raccoglie un pubblico particolarmente ricco.
Chiaramente dovrà cercare di bilanciare l’interesse generale con quello particolare per evitare di perdere abbonati annoiati ma avendo il calcio non deve essere troppo difficile. Inoltre semplicemente trasmettere questi eventi può fargli guadagnare visibilità anche nel grande pubblico: suppongo che ormai ci siano appassionati di golf che non sono assolutamente ricchi né benestanti.
Più in generale i media non vendono solo notizie/spettacoli ai loro utenti ma anche i loro utenti alla pubblicità. Questo è particolaermente vero per i media, come la tivvù privata, che non hanno un canone a cui appoggiarsi e che quindi si sostengono solo con la pubblicità.
Aggiungo, visto che il pezzo è ancora un po’ corto, che successivamente ho poi trovato la conferma a una mia intuizione di qualche mese fa descritta in Progresso per favore!.
Chomsky non scrive direttamente di pubblicità progresso ma spiega come gli inserzionisti possano facilmente influenzare con essa i palinsesti o comunque il punto di vista dei media nei quali investono. Che lo stesso avvenga anche grazie alla pubblicità progresso, dove l’investitore ultimo è il potere politico, è solo una banale conseguenza.
Conclusione: non sapete quanta soddisfazione mi diano queste scoperte: sono la conferma che dietro a ogni piccolo mistero si cela una piccola verità. E le piccole verità sono utili per comprendere quelle più grandi. Contemporaneamente è la conferma che la discrepanza colta dal mio cervello non era una fantasia irrilevante: questo mi conforta sulla qualità e acutezza del mio spirito d’osservazione…
alla prima stazione
1 ora fa
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