Stanotte ho fatto una serie continua di sogni. I primi di cui abbia un vago ricordo (sul momento erano più vividi ma poi non me li sono annotati...) avevano un'intensa sfumatura giallo/orrore/tensione, invece in un sogno del mattino avevo in testa una bella musica per chitarra ma anche quella ormai è scomparsa...
Invece a metà nottata ho fatto un sogno veramente strano: così strano che mi sono alzato per prendere appunti!
Ecco il sogno:
Ero impegnato a giocare a un complesso videogioco multigiocatore. Fra le varie cose bisognava trovare un misterioso tesoro nascosto; un amico mi suggerisce di usare un trucco: basta chiudere gli occhi e concentrarsi e subito si vedono delle immagini con degli oggetti cerchiati dove sono presenti degli indizi. Così ci provo.
Trovo i primi indizi (che non ricordo) senza problemi, poi mi appare un comodino con un cerchio nel mezzo. Apro lo sportello inferiore ma sui piccoli scaffali interni non c'è niente però, contemporaneamente, il cerchietto è sparito. Entra quindi in scena la mia mentalità da giocatore di videogiochi e penso: “Probabilmente una volta che si interagisce con l'oggetto giusto il cerchietto sparisce automaticamente: proviamo a vedere se l'indizio è nel cassetto del comodino...”
Apro il cassetto e non vedo indizi: c'è però una cartolina. A questo punto, non so perché, mi rendo conto di sognare e mi chiedo quanto sia preciso e dettagliato il sogno e se magari vi posso trovare indizi presaghi.
Prendo così in mano la cartolina per leggerne il contenuto ed è tutto molto nitido: è indirizzata a F. (un figlio di mia cugina); la parte col testo è scritta piuttosto fitta e orientata perpendicolarmente alla lunghezza della cartolina, di spazio per la firma ne rimane pochissimo e subito mi sforzo di leggerla.
Contemporaneamente però mi sento chiamare ripetutamente per nome, ho la forza (nel sogno è difficile riuscire a parlare senza svegliarsi) di dire che sto dormendo e di non svegliarmi, e riesco a rimanere concentrato sulla visione della cartolina, ma la voce insiste e alla fine mi sveglio.
È stato R. (l'altro figlio di mia cugina) che mi ha svegliato: sbotto seccato che stavo dormendo e facendo un esperimento con un sogno. Però non perdo tempo e corro a prendere un pezzo di carta su cui appuntarmi i dettagli che ricordo.
Scrivo il nome che nella frazione di secondo per cui sono riuscito a concentrarmi ho potuto decifrare, ovvero “Niccole”. Per scrivere uso una delle mie penne a sfera a china rossa di cui ho la casa piena (stranamente sono “Made in Italy”, io mi ci trovo bene, e così ne compro più di quante me ne servano).
Dopo aver scritto diligentemente il nome mi accorgo che la penna perde inchiostro e quello che ho scritto sta diventando per questo sempre meno nitido: allora mi lamento che succede come nei sogni: in poco tempo la labile memoria diviene sempre più sfumata e indistinta. Sono molto seccato perché queste penne non mi avevano mai dato problemi.
Poi mi sveglio: sul serio questa volta!
La peculiarità di questo sogno è quella di avermi fatto “svegliare” all'interno di un altro sogno in cui sono tutto compreso nello sforzo di ricordare i piccoli dettagli del sogno precedente.
Per la cronaca aggiungo che sapevo che la cartolina era di settembre od ottobre (ma nel sogno, nel secondo intendo, già mi chiedevo come facessi a saperlo) e mi sembrava mancassero ancora molti mesi (è un paradosso visto che era già arrivata ma evidentemente ero già sicuro che fosse un evento futuro!), come se si fosse in primavera o qualcosa del genere. Riguardo la firma, per quanto in stampatello, non ho potuto leggerla con la dovuta calma ma la N di Niccole poteva essere una M e la doppia “c” un'altra consonante doppia. Inoltre accanto a essa c'era almeno un altro nome (o forse era il cognome di Niccole?). Nel secondo sogno (in cui avevo l'illusione di essere molto lucido e razionale! (*1)) ipotizzavo chi potesse essere Niccole e quale l'argomento del testo: avevo pensato a una lettera d'amore ma riflettevo che se le firme erano più d'una era più probabile che si trattasse di amici.
Ah! non ho visto, o comunque non ricordo, l'immagine della cartolina perché mi ero subito concentrato sul testo...
Conclusione: buffo, vero?
Nota (*1): che era solo un'illusione adesso mi è evidente: non mi ero risvegliato nel mio letto ma in una camera sconosciuta con mia cugina in poltrona che osservava incuriosita e R. che mi guardava con aria contrita; io poi mi ero svegliato in piedi o inginocchiato davanti al famigerato comodino (solo la cartolina si era dissolta!) e inoltre sia mia cugina che i figli non vivono neppure in Italia!
alla prima stazione
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento