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martedì 28 luglio 2015

Frammenti corti

Col seguente materiale avrei potuto/voluto/dovuto scrivere vari corti ma poi la combinazione di voglia/tempo/caldo me lo ha impedito...

Nel fine settimana ho avuto ospite mio padre: io non facevo che lamentarmi per il caldo mentre lui diceva di stare benissimo perché, rispetto alla città, c'erano diversi gradi meno. Anche il caldo è relativo...

Resto attaccato alla vita come una cozza alla scodella di una pasta (*1) alla marinara.
Martedì mattina andai perfino a farmi fare l'elettrocardiogramma. Il risultato in tre righe di scarabocchi incomprensibili:
1. “Ritmo XXX YYY”
2. “Alterazioni ZZZ”
3. “dei segni.”
Solo di “Ritmo” e “dei” sono piuttosto sicuro: “alterazioni” e “segni” sono ipotesi. Il resto mi è incomprensibile. Ne avessi avuto voglia mi sarebbe piaciuto pubblicare una scansione per avere il parere dei miei lettori ma...
Comunque l'infermiera mi disse che era tutto normalissimo. E, come previsto, anche l'ECG non è servito a niente...

Poi comunque, già da martedì i fastidi si sono sempre più attenuati, fino praticamente a sparire la scorsa domenica. Magari aveva davvero ragione il mio dottore a diagnosticarmi il piccolo trauma intercostale...

Ho finito la prima campagna di Age of Wonder!!
In realtà ci sono pure rimasto male perché dura appena sette scenari di cui il primo è un'introduzione per i nuovi giocatori...
Peccato perché la trama stava raggiungendo un bel climax...

Ieri sono andato avanti col mio nuovo racconto: ancora non so se lo terminerò ma sicuramente sarà modesto e noioso.

Mi sono improvvisamente reso conto di una mia peculiarità piuttosto interessante.
Fin da quando ero bambino (sicuramente già alle elementari) mi sono sempre vergognato tantissimo quando agli inni delle partite di calcio i nostri tifosi fischiavano quello delle squadre avversarie. Da piccolino diventavo tutto rosso e doveva lasciare la stanza perché mi vergognavo troppo. E questo anche quando ero solo!
Gli elementi “strani” sono molteplici...
Il primo è che per la vergogna base ci deve essere qualcuno, preferibilmente un estraneo, che ti guarda. Quando si è soli che senso ha vergognarsi? Ci sono persone (non io!) che quando sono sole guardano perfino la tivvù in mutande ma quando hanno ospiti stanno ben composti e azzimati...
Il secondo è che mi vergognavo per un comportamento altrui; comportamento oltretutto ritenuto, seppure biasimevole, sostanzialmente accettabile.
La terza è l'intensità della reazione: diventavo realmente tutto rosso e dovevo allontanarmi perché mi era intollerabile assistere impotente.
Col tempo ci ho fatto il callo: ancora adesso mal sopporto i fischi contro le squadre avversarie ma non arrossisco e non ho bisogno di alzarmi. In realtà, ora che ci penso, spesso faccio in modo di arrivare a partita appena iniziata...

Nota (*1): la sineddoche “pasta” per “paste” è voluta.

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