Ieri ho passato alcune ore in una scuola o, più probabilmente, un centro sociale.
Non è però questo l'importante!
Dovendo aspettare per una mezz'ora, ho girovagato per i corridoi e mi sono divertito a cercare errori ortografici sui vari manifesti appesi alle pareti: si trattava di informazioni di vario genere tutte più o meno relative a bimbi e/o ragazzi.
Alla fine mi sono imbattuto in dei manifesti, realizzati a mano con foto e scritte colorate, dove erano riportate delle affermazioni fatte da ragazzini e ragazzine (credo delle medie) sull'altro sesso: cose del tipo “perché sei contento/a di non essere maschio/femmina”, “perché sei contento/a di essere maschio/femmina”, “perché ti piacerebbe essere maschio/femmina” e cose del genere...
Alcune risposte erano divertenti ma la maggior parte semplicemente banale.
Ma non è nemmeno questo l'importante!
Quello di cui voglio scrivere è invece la strana sensazione che ho provato vedendo le foto dei ragazzini impegnati in questo “gioco sociale”.
Temo che non sarò in grado di spiegarmi adeguatamente ma voglio comunque provarci: mi sono immaginato a quella età, inserito in un esperimento analogo e ho pensato a come mi sarebbe sembrato. L'avrei trovato ridicolo, sciocco, inutile, noioso: una vera perdita di tempo. Se fossi stato costretto a parteciparvi sarei stato totalmente recalcitrante; probabilmente avrei fatto dell'ostruzionismo passivo fornendo risposte iper banali e di due, massimo tre parole; o magari avrei cercato di far cadere l'istruttore in una sottile contraddizione...
In realtà avrei colto solo l'obiettivo parziale di tale esercizio: esprimere la propria opinione per arrivare alla conclusione che essere maschi o femmine ha pro e contro e da queste valutazione inferire una certa strana uguaglianza dei generi. Questo mi sarebbe apparso evidente immediatamente e l'idea di perdere ore per arrivare a una tale ovvietà mi avrebbe irritato moltissimo.
Mi sarebbe sfuggito quello che forse è il vero obiettivo primario di un esercizio di tale genere: la capacità di confrontarsi con gli altri, proporre, spiegare e difendere le proprie idee, saper ascoltare gli altri... Per ottenere da me un qualcosa di questo genere avrei avuto bisogno di un argomento molto più stimolante tipo: chi ha ragione fra israeliani e palestinesi, oppure un dilemma morale non banale...
Ecco, non avrei compreso l'aspetto sociale dell'esercizio. Del parlare tanto per farlo, considerando inutile tutta la discussione...
Ma non è neppure questo l'importante!
Ecco, finalmente, nel presente ho compreso la mia alienità dai miei simili, particolarmente evidente rispetto ai miei coetanei durante l'infanzia.
Non certo nell'aspetto esteriore ma interiormente: questa diversità era talmente grande da praticamente annullare le mie capacità sociali. Ero il bambino che si trovava molto a suo agio con gli adulti.
Questo ho compreso ieri girovagando per anonimi corridoi...
Interessante anche un corollario che si ricava da questa esperienza: ciò che ci è usuale ci appare normale...
E adesso? Beh, dovrei valutarmi attentamente...
Direi che in genere le mie abilità sociali sono rimaste più limitate del normale. Si nota poco perché riesco a interagire molto bene in certi contesti ben chiari e definiti dove i ruoli sono certi. Altri tipi di situazioni, magari molto meno frequenti, mi colgono di sorpresa e mi spiazzano facilmente.
Sicuramente sono molto asociale: specie se stanco o stressato perdo la volontà di interagire con gli altri e mi chiudo in me stesso...
Conclusione: sicuramente dovrò tornare su questo argomento...
lunedì 30 giugno 2014
sabato 28 giugno 2014
La fine della democrazia
Che la democrazia funzionasse poco e male l'avevo già scritto molte volte (PDI o Democrazia (1/3), etc...) e non sono né il solo né il primo (v. Oltre i conFini o Democrazia Economist-a) a pensarla così...
Che cervello in pappa che ho: mentre cercavo i vecchi collegamenti mi sono imbattuto in un pezzo che non ricordavo di aver scritto e dove già esprimo molte delle perplessità odierne. Per cui, per non ripetermi, rimando alla lettura (non facoltativa!) di Democrazia dirottata a partire dal quale elaborerò le mie ultime conclusioni.
Letto? Ok...
Prima di tutto confermo di condividere al 100% tutto ciò che scrissi circa 20 mesi fa: talvolta anch'io cambio idea ma non è stato questo il caso!
In genere, più che cambiare idea, tendo a raffinarla, a chiarirne gli aspetti più oscuri, a riempire gli spazi vuoti e così è stato stavolta.
Un paio di mesi dopo (sottolineo il “dopo”) aver scritto il pezzo sopraddetto scoprii il M5S, poi ci furono le elezioni politiche del febbraio 2013, un anno e passa di M5S in parlamento e la recente delusione delle europee. Contemporaneamente ho osservato, pur senza entrare nei dettagli, numerose tendenze sovranazionali che puntano tutte nella stessa direzione: ad esempio mi riferisco al trattato TTIP (v. Allarme rosso!) o alla privatizzazione (a livello globale) dell'acqua...
Considerando tutti questi elementi insieme la mia visione della democrazia si è ulteriormente modificata.
Da un punto di vista politico il sostanziale fallimento del M5S è significativo.
Nel pezzo Nave Italia (agosto 2012) ipotizzavo che le cose sarebbero potute cambiare solo una volta che gli italiani avessero toccato il fondo, arrivando cioè a una situazione analoga a quella greca.
Il M5S mi ha illuso: ho sperato che questo movimento riuscisse a intervenire e a salvare il salvabile prima che gli italiani fossero alla fame. Nel febbraio 2013, cogliendo di sorpresa il sistema di potere italiano, è riuscito a ottenere un incredibile 25%: da allora però è incominciato il cannoneggiamento dei poteri forti (media in primis) sul M5S e il risultato, a un anno circa di distanza, è stato un calo fin sotto il 20% e ancora più consistente in termine di voti assoluti.
Apro un lungo inciso: sulle ragioni dell'insuccesso del M5S ho già scritto (v. Riflessioni a tiepido) e non voglio ritornarci perché non è questo il tema di oggi: sottolineo solo che il problema di fondo non sono stati tanto gli errori commessi (che pure sono stati fatti) quanto, lo ripeto, la martellante opposizione dei media che ha taciuto sistematicamente ogni piccolo o grande successo del movimento, ha amplificato a dismisura ogni singolo errore e ha fornito una sovraesposizione al suo principale e unico avversario (Renzi).
Il M5S è stato definitivamente sconfitto? Non lo so: secondo me (v. Grana pentastellata, Gran pentastellata 2, Cartellini rossi e simili) sarebbe necessaria una riforma strutturale del movimento ma al momento non pare ci sia, almeno nei vertici, questa volontà. Fine del “lungo inciso”...
Il problema è che se il M5S non riesce a cambiare l'Italia si ritorna alla situazione che prospettavo in Nave Italia ovvero che, prima che la situazione migliori, bisognerà toccare il fondo...
Contemporaneamente c'è la tendenza, sempre più marcata, della crescita del potere delle multinazionali. La loro influenza cresce di pari passo e in parte (vedi il TTIP) già interferisce con la sovranità nazionale. Altre tendenze sono quelle di togliere libertà (vedi i bavagli a Internet) e diritti (vedi la precarizzazione del lavoro) ai cittadini. Tutto questo col tacito avallo dei vari governi locali.
Questi sono gli elementi nuovi (e non) degli ultimi venti mesi.
Considerando tutti questi fattori insieme la mia conclusione è sfortunatamente molto negativa: la democrazia è morta o morente.
Oramai i governi “democratici” non fanno più gli interessi dei loro cittadini/elettori ma quelli dei grandi poteri forti internazionali. Com'è possibile?
I motivi sono molteplici: da una parte c'è la disaffezione dei cittadini verso la politica che riduce sensibilmente la base elettorale; poi c'è la grande capacità dei media di influenzare l'opinione pubblica; infine ci sono sistemi elettorali che, come fossero delle leve, moltiplicano la forza del partito di maggioranza a scapito di tutti gli altri. Il risultato è che basta controllare una frazione relativamente piccola della popolazione (considerando lo zoccolo duro, minoritario ma significativo, di persone parassitarie al sistema e quindi schierate in blocco con esso) per ottenere il controllo di un paese.
Da questo punto di vista ho la sensazione che il caso italiano sia quasi un esperimento sociopolitico: prima con Monti apertamente, poi con Letta più nascostamente, abbiamo avuto dei politici che facevano volutamente l'esatto contrario del bene del paese eppure, grazie ai media che ribaltavano la realtà, non si sono levate proteste significative. Adesso abbiamo Renzi, al quale in passato avevo concesso il beneficio del dubbio, che è nuovo solo nell'apparenza e anagraficamente ma è invece molto più astuto dei suoi predecessori troppo tecnici e antipatici. La sua riforma elettorale, soprattutto per quel che riguarda il senato, sta andando proprio nella direzione di allontanare i cittadini dal potere (senato non eletto, no alle preferenze, …) e nell'aumentare la leva maggioritaria. Da un punto di vista economico temo, anzi sono sicuro che si piegherà al TTIP e che continuerà l'opera di svendita dei beni pubblici (e quindi degli italiani) iniziata dal suo predecessore...
Conclusione: la democrazia è ormai una farsa il cui unico scopo è quello di legittimare un governo che faccia quello che vogliono i poteri forti tenendo al contempo tranquilla la popolazione dandole un'illusoria sensazione di controllo.
Che cervello in pappa che ho: mentre cercavo i vecchi collegamenti mi sono imbattuto in un pezzo che non ricordavo di aver scritto e dove già esprimo molte delle perplessità odierne. Per cui, per non ripetermi, rimando alla lettura (non facoltativa!) di Democrazia dirottata a partire dal quale elaborerò le mie ultime conclusioni.
Letto? Ok...
Prima di tutto confermo di condividere al 100% tutto ciò che scrissi circa 20 mesi fa: talvolta anch'io cambio idea ma non è stato questo il caso!
In genere, più che cambiare idea, tendo a raffinarla, a chiarirne gli aspetti più oscuri, a riempire gli spazi vuoti e così è stato stavolta.
Un paio di mesi dopo (sottolineo il “dopo”) aver scritto il pezzo sopraddetto scoprii il M5S, poi ci furono le elezioni politiche del febbraio 2013, un anno e passa di M5S in parlamento e la recente delusione delle europee. Contemporaneamente ho osservato, pur senza entrare nei dettagli, numerose tendenze sovranazionali che puntano tutte nella stessa direzione: ad esempio mi riferisco al trattato TTIP (v. Allarme rosso!) o alla privatizzazione (a livello globale) dell'acqua...
Considerando tutti questi elementi insieme la mia visione della democrazia si è ulteriormente modificata.
Da un punto di vista politico il sostanziale fallimento del M5S è significativo.
Nel pezzo Nave Italia (agosto 2012) ipotizzavo che le cose sarebbero potute cambiare solo una volta che gli italiani avessero toccato il fondo, arrivando cioè a una situazione analoga a quella greca.
Il M5S mi ha illuso: ho sperato che questo movimento riuscisse a intervenire e a salvare il salvabile prima che gli italiani fossero alla fame. Nel febbraio 2013, cogliendo di sorpresa il sistema di potere italiano, è riuscito a ottenere un incredibile 25%: da allora però è incominciato il cannoneggiamento dei poteri forti (media in primis) sul M5S e il risultato, a un anno circa di distanza, è stato un calo fin sotto il 20% e ancora più consistente in termine di voti assoluti.
Apro un lungo inciso: sulle ragioni dell'insuccesso del M5S ho già scritto (v. Riflessioni a tiepido) e non voglio ritornarci perché non è questo il tema di oggi: sottolineo solo che il problema di fondo non sono stati tanto gli errori commessi (che pure sono stati fatti) quanto, lo ripeto, la martellante opposizione dei media che ha taciuto sistematicamente ogni piccolo o grande successo del movimento, ha amplificato a dismisura ogni singolo errore e ha fornito una sovraesposizione al suo principale e unico avversario (Renzi).
Il M5S è stato definitivamente sconfitto? Non lo so: secondo me (v. Grana pentastellata, Gran pentastellata 2, Cartellini rossi e simili) sarebbe necessaria una riforma strutturale del movimento ma al momento non pare ci sia, almeno nei vertici, questa volontà. Fine del “lungo inciso”...
Il problema è che se il M5S non riesce a cambiare l'Italia si ritorna alla situazione che prospettavo in Nave Italia ovvero che, prima che la situazione migliori, bisognerà toccare il fondo...
Contemporaneamente c'è la tendenza, sempre più marcata, della crescita del potere delle multinazionali. La loro influenza cresce di pari passo e in parte (vedi il TTIP) già interferisce con la sovranità nazionale. Altre tendenze sono quelle di togliere libertà (vedi i bavagli a Internet) e diritti (vedi la precarizzazione del lavoro) ai cittadini. Tutto questo col tacito avallo dei vari governi locali.
Questi sono gli elementi nuovi (e non) degli ultimi venti mesi.
Considerando tutti questi fattori insieme la mia conclusione è sfortunatamente molto negativa: la democrazia è morta o morente.
Oramai i governi “democratici” non fanno più gli interessi dei loro cittadini/elettori ma quelli dei grandi poteri forti internazionali. Com'è possibile?
I motivi sono molteplici: da una parte c'è la disaffezione dei cittadini verso la politica che riduce sensibilmente la base elettorale; poi c'è la grande capacità dei media di influenzare l'opinione pubblica; infine ci sono sistemi elettorali che, come fossero delle leve, moltiplicano la forza del partito di maggioranza a scapito di tutti gli altri. Il risultato è che basta controllare una frazione relativamente piccola della popolazione (considerando lo zoccolo duro, minoritario ma significativo, di persone parassitarie al sistema e quindi schierate in blocco con esso) per ottenere il controllo di un paese.
Da questo punto di vista ho la sensazione che il caso italiano sia quasi un esperimento sociopolitico: prima con Monti apertamente, poi con Letta più nascostamente, abbiamo avuto dei politici che facevano volutamente l'esatto contrario del bene del paese eppure, grazie ai media che ribaltavano la realtà, non si sono levate proteste significative. Adesso abbiamo Renzi, al quale in passato avevo concesso il beneficio del dubbio, che è nuovo solo nell'apparenza e anagraficamente ma è invece molto più astuto dei suoi predecessori troppo tecnici e antipatici. La sua riforma elettorale, soprattutto per quel che riguarda il senato, sta andando proprio nella direzione di allontanare i cittadini dal potere (senato non eletto, no alle preferenze, …) e nell'aumentare la leva maggioritaria. Da un punto di vista economico temo, anzi sono sicuro che si piegherà al TTIP e che continuerà l'opera di svendita dei beni pubblici (e quindi degli italiani) iniziata dal suo predecessore...
Conclusione: la democrazia è ormai una farsa il cui unico scopo è quello di legittimare un governo che faccia quello che vogliono i poteri forti tenendo al contempo tranquilla la popolazione dandole un'illusoria sensazione di controllo.
venerdì 27 giugno 2014
De-mastice
Ieri sera, lavorando al racconto, ero piuttosto depresso: non ci vedevo nessun aspetto positivo e speravo solo in un improbabile futuro miglioramento...
Beh, quel futuro è già arrivato!
Ho ridato una scorsa a quanto scritto ieri e, con qualche correzione qua e là, mi pare stia già diventando accettabile. È buffo che in poche ore la mia opinione su di esso si sia praticamente ribaltata: ora il racconto de-colla!
Uruguay eliminato! - 28/6/2014
Senza Suarez ha perso il mordente...
Problemi mnemonici - 3/7/2014
Da qualche mese mi diverto a usare una vecchia tecnica mnemonica per annotarmi mentalmente gli spunti per possibili corti o pezzi completi. Però, a partire dall'ultimo aggiornamento (v. il corto Memoria tampone) sto avendo molti problemi: più volte ho “memorizzato” delle idee per dimenticarle poi il giorno dopo! I motivi sono due: da una parte non “memorizzo” nelle condizioni ideali! Di solito sono mezzo addormentato oppure sto facendo qualcosa d'altro e non dedico abbastanza tempo all'ideazione della “storia” (v. Memo-me per una cenno alla tecnica usata). Il secondo problema è che continuo a variare le parole chiave associate al numero e questo mi crea ambiguità e conflitti...
Ad esempio al 49 come parola chiave ho sia “rupe” che “arpa”, per il 50 sia “lesso” che “lazzo”, per il 53 sia “lama” che “lima”, etc... Così, nel tentativo di chiarirmi le idee, trascrivo una buona volta queste associazioni numero-parola chiave:
49 – arpa → suono all'università (memoria all'università)
50 – lazzo → cooperazione infantile [fatto]
51 – letto → commento eliminazione Italia e mio pronostico
52 – luna → Spider Man III commento su perché è peggiore dei precedenti
53 – lama → copertina Espresso
54 – alloro → commento su scene tagliate di Starship Trooper
Esempio fresco fresco... - 3/7/2014
Qualche giorno fa, in La fine della democrazia, scrivevo: «Altre tendenze sono quelle di togliere libertà (vedi i bavagli a Internet) e diritti (vedi la precarizzazione del lavoro) ai cittadini.»
Oggi mi sono imbattuto in uno dei numerosi, quasi quotidiani, esempi: in Riforme: 250.000 firme per leggi popolari si spiega come fra le varie riforme di Renzi ci sia anche questa: aumentare le firme per poter proporre una legge di iniziativa popolare da 50.000 a 250.000.
Lo scopo evidente è quello di togliere potere ai cittadini: ma perché, già che c'è, non abolisce direttamente le elezioni?
Omo Ragno 3 - 3/7/2014
Qualche anno fa mi comprai il DVD di Spider Man 3: i due episodi precedenti mi erano piaciuti molto ma questo mi deluse.
Pochi giorni fa l'ho riguardato con attenzione e credo che il problema principale sia la mancanza di un climax: già dopo pochi minuti c'è una battaglia, poi un'altra, poi un'altra ancora. Ma manca il crescendo. Troppa carne al fuoco poi con ben tre cattivi che si rubano solo spazio a vicenda.
Di sicuro la sceneggiatura è stata completamente sbagliata!
Beh, quel futuro è già arrivato!
Ho ridato una scorsa a quanto scritto ieri e, con qualche correzione qua e là, mi pare stia già diventando accettabile. È buffo che in poche ore la mia opinione su di esso si sia praticamente ribaltata: ora il racconto de-colla!
Uruguay eliminato! - 28/6/2014
Senza Suarez ha perso il mordente...
Problemi mnemonici - 3/7/2014
Da qualche mese mi diverto a usare una vecchia tecnica mnemonica per annotarmi mentalmente gli spunti per possibili corti o pezzi completi. Però, a partire dall'ultimo aggiornamento (v. il corto Memoria tampone) sto avendo molti problemi: più volte ho “memorizzato” delle idee per dimenticarle poi il giorno dopo! I motivi sono due: da una parte non “memorizzo” nelle condizioni ideali! Di solito sono mezzo addormentato oppure sto facendo qualcosa d'altro e non dedico abbastanza tempo all'ideazione della “storia” (v. Memo-me per una cenno alla tecnica usata). Il secondo problema è che continuo a variare le parole chiave associate al numero e questo mi crea ambiguità e conflitti...
Ad esempio al 49 come parola chiave ho sia “rupe” che “arpa”, per il 50 sia “lesso” che “lazzo”, per il 53 sia “lama” che “lima”, etc... Così, nel tentativo di chiarirmi le idee, trascrivo una buona volta queste associazioni numero-parola chiave:
49 – arpa → suono all'università (memoria all'università)
50 – lazzo → cooperazione infantile [fatto]
51 – letto → commento eliminazione Italia e mio pronostico
52 – luna → Spider Man III commento su perché è peggiore dei precedenti
53 – lama → copertina Espresso
54 – alloro → commento su scene tagliate di Starship Trooper
Esempio fresco fresco... - 3/7/2014
Qualche giorno fa, in La fine della democrazia, scrivevo: «Altre tendenze sono quelle di togliere libertà (vedi i bavagli a Internet) e diritti (vedi la precarizzazione del lavoro) ai cittadini.»
Oggi mi sono imbattuto in uno dei numerosi, quasi quotidiani, esempi: in Riforme: 250.000 firme per leggi popolari si spiega come fra le varie riforme di Renzi ci sia anche questa: aumentare le firme per poter proporre una legge di iniziativa popolare da 50.000 a 250.000.
Lo scopo evidente è quello di togliere potere ai cittadini: ma perché, già che c'è, non abolisce direttamente le elezioni?
Omo Ragno 3 - 3/7/2014
Qualche anno fa mi comprai il DVD di Spider Man 3: i due episodi precedenti mi erano piaciuti molto ma questo mi deluse.
Pochi giorni fa l'ho riguardato con attenzione e credo che il problema principale sia la mancanza di un climax: già dopo pochi minuti c'è una battaglia, poi un'altra, poi un'altra ancora. Ma manca il crescendo. Troppa carne al fuoco poi con ben tre cattivi che si rubano solo spazio a vicenda.
Di sicuro la sceneggiatura è stata completamente sbagliata!
martedì 24 giugno 2014
Italia - Uruguay ?:?
Finalmente Prandelli si è deciso, spinto anche dagli infortuni, a schierare la formazione che, considerato i giocatori che si è portato, a molti (me compreso) pare la migliore.
Immobile e Balotelli insieme (spero che il secondo faccia la seconda punta e che non rubi spazio al primo) e la difesa a tre: sarà sufficiente?
Come ho già scritto (v. il corto Karma azzurro) questa nazionale, come forza complessiva, sarebbe da passaggio del girone ma ho avuto la sensazione che saremo sfortunati: nelle due partite precedenti tutto è andato normalmente quindi le tegole rotte dovrebbero capitare oggi tutte insieme. Le riepilogo: infortuni nei primi minuti, pali e traverse, errori arbitrali a nostro sfavore, gol fortunosi da parte degli avversari con tiri della domenica...
Era scritto! - 24/6/2014 (ore 20:29)
Incredibile! Infatti anagrammando “Fuori ai mondiali con l'Uruguay” si ottiene “Colpa di Renzi e dei suoi 80€”!
Voci silenziose - 25/6/2014
Un amico mi ha fatto notare un'interessante curiosità: quando leggiamo un testo scritto da un nostro conoscente ne percepiamo nella nostra mente la voce, la cadenza e magari l'espressione del volto.
La comprensione di ciò che leggiamo ne è moltiplicata: magari a volte anche erroneamente perché è sempre possibile interpretare male. Riusciamo a capire molti contenuti non espressi fra le righe, probabilmente sfruttando le nostre conoscenze aggiuntive su ciò che dice o ha fatto l'autore originale del testo.
Vice versa, quando leggiamo qualcosa scritto da uno sconosciuto (non mi riferisco a un libro che ha dei meccanismi diversi ma a una epistola o un altro breve testo) invece non c'è nessuna voce e la comprensione del messaggio è molto più asettica.
Mi chiedo quanto questo meccanismo psicologico sia importante per la comunicazione fra le persone. Dovrei rifletterci ulteriormente...
Cari romani... - 27/6/2014
Nella mia incoerente (passo a casaccio da un libro all'altro) lettura della Bibbia mi sono adesso imbattuto nella “Lettera ai Romani” di San Paolo: non ci capisco niente! Di solito leggo abbastanza attentamente e, quando necessario, torno anche indietro per dare una seconda occhiata ma in questo caso non serve a niente. Si capisce che la lettera da un punto di vista teologico è fondamentale in quanto affronta il problema di stabilire da cosa derivi la grazia e, in tal senso, la posizione degli ebrei. Anzi sospetto che, proprio poiché la materia è spinosa, la traduzione adotti volutamente dei termini poco chiari (“legge”, “giustizia”, “grazia”...) in maniera stereotipata. Le note poi indicano sempre la versione del catechismo cattolico anche quando il testo sembra suggerire il contrario. Mi pare che anche Sant'Agostino si richiamasse a San Paolo per giungere alla dottrina della predestinazione (contraria al libero arbitrio): mi chiedo se alla base di questa sua teoria ci fosse proprio questa lettera...
Nota: in nottata ho verificato: sì è proprio questa lettera il punto di partenza di sant'Agostino! Ora sarebbe interessante leggere una Bibbia calvinista per vedere come traducono questa lettera (i calvinisti si rifanno infatti a sant'Agostino)...
Arranca - 27/6/2014
Il mio ultimo racconto, del quale avevo accuratamente pianificato la struttura (v. Analisi schema racconto), arranca.
L'inizio mi è infatti particolarmente ostico perché devo introdurre i due protagonisti scrivendo in terza persona: non ci sono abituato e nelle descrizioni (di cose e persone) sono penoso.
Per adesso continuo come se niente fosse ma mi rendo conto di stare lasciandomi alle spalle paragrafi che andranno riscritti quasi interamente: la speranza è quella, andando avanti nella stesura, di iniziare a sciogliermi...
Immobile e Balotelli insieme (spero che il secondo faccia la seconda punta e che non rubi spazio al primo) e la difesa a tre: sarà sufficiente?
Come ho già scritto (v. il corto Karma azzurro) questa nazionale, come forza complessiva, sarebbe da passaggio del girone ma ho avuto la sensazione che saremo sfortunati: nelle due partite precedenti tutto è andato normalmente quindi le tegole rotte dovrebbero capitare oggi tutte insieme. Le riepilogo: infortuni nei primi minuti, pali e traverse, errori arbitrali a nostro sfavore, gol fortunosi da parte degli avversari con tiri della domenica...
Era scritto! - 24/6/2014 (ore 20:29)
Incredibile! Infatti anagrammando “Fuori ai mondiali con l'Uruguay” si ottiene “Colpa di Renzi e dei suoi 80€”!
Voci silenziose - 25/6/2014
Un amico mi ha fatto notare un'interessante curiosità: quando leggiamo un testo scritto da un nostro conoscente ne percepiamo nella nostra mente la voce, la cadenza e magari l'espressione del volto.
La comprensione di ciò che leggiamo ne è moltiplicata: magari a volte anche erroneamente perché è sempre possibile interpretare male. Riusciamo a capire molti contenuti non espressi fra le righe, probabilmente sfruttando le nostre conoscenze aggiuntive su ciò che dice o ha fatto l'autore originale del testo.
Vice versa, quando leggiamo qualcosa scritto da uno sconosciuto (non mi riferisco a un libro che ha dei meccanismi diversi ma a una epistola o un altro breve testo) invece non c'è nessuna voce e la comprensione del messaggio è molto più asettica.
Mi chiedo quanto questo meccanismo psicologico sia importante per la comunicazione fra le persone. Dovrei rifletterci ulteriormente...
Cari romani... - 27/6/2014
Nella mia incoerente (passo a casaccio da un libro all'altro) lettura della Bibbia mi sono adesso imbattuto nella “Lettera ai Romani” di San Paolo: non ci capisco niente! Di solito leggo abbastanza attentamente e, quando necessario, torno anche indietro per dare una seconda occhiata ma in questo caso non serve a niente. Si capisce che la lettera da un punto di vista teologico è fondamentale in quanto affronta il problema di stabilire da cosa derivi la grazia e, in tal senso, la posizione degli ebrei. Anzi sospetto che, proprio poiché la materia è spinosa, la traduzione adotti volutamente dei termini poco chiari (“legge”, “giustizia”, “grazia”...) in maniera stereotipata. Le note poi indicano sempre la versione del catechismo cattolico anche quando il testo sembra suggerire il contrario. Mi pare che anche Sant'Agostino si richiamasse a San Paolo per giungere alla dottrina della predestinazione (contraria al libero arbitrio): mi chiedo se alla base di questa sua teoria ci fosse proprio questa lettera...
Nota: in nottata ho verificato: sì è proprio questa lettera il punto di partenza di sant'Agostino! Ora sarebbe interessante leggere una Bibbia calvinista per vedere come traducono questa lettera (i calvinisti si rifanno infatti a sant'Agostino)...
Arranca - 27/6/2014
Il mio ultimo racconto, del quale avevo accuratamente pianificato la struttura (v. Analisi schema racconto), arranca.
L'inizio mi è infatti particolarmente ostico perché devo introdurre i due protagonisti scrivendo in terza persona: non ci sono abituato e nelle descrizioni (di cose e persone) sono penoso.
Per adesso continuo come se niente fosse ma mi rendo conto di stare lasciandomi alle spalle paragrafi che andranno riscritti quasi interamente: la speranza è quella, andando avanti nella stesura, di iniziare a sciogliermi...
lunedì 23 giugno 2014
Marcetta della cugina stitica
Ieri ho fatto un lungo esperimento musicale che è culminato con l'ennesimo “capolavoro” (v. il corto Capolavoro 3), oggi voglio invece raccontarne il dietro le quinte.
Seguendo gli esercizi di Chitarrista da zero!, da qualche tempo sono di nuovo (l'avevo già studiata a lungo col maestro) alle prese con la pentatonica minore di LA. Siccome mi annoio a limitarmi a suonare la scala in su e giù mi sono divertito a inventarmi (cosa che ho capito essere buona e giusta) delle melodie su di essa: questa è l'origine delle battute 2 e 3...
Così ieri ho deciso di ampliarla e, soprattutto, di aggiungerci un accompagnamento: dopo aver scritto il pezzo Nota avanti mi frullavano nuove idee per la testa ed ero curioso di verificarle...
Quindi ho aggiunto, senza pensarci troppo, le battute 4 e 5 ritrovandomi con il corpo principale della melodia.
A questo punto ho analizzato tutte le note utilizzate per vedere quale era quella più ricorrente (ottenendo RE e MI a pari merito): poi però ho pensato che lo scopo era quello di individuare la “tonale” e ho quindi analizzato non le semplici occorrenze ma la somma della durata delle singole note. In questa maniera mi sono ritrovato con il RE.
Ancora non ero però soddisfatto: da quel poco di teoria che conosco la tonale non è semplicemente la nota più usata ma quella che “chiude” la melodia: allora (non entro nei dettagli) ho attribuito dei bonus alla nota finale di ogni battuta, a quella iniziale e infine (erano ancora pari RE e SOL!) alla nota conclusiva della melodia.
Tutto questo mi ha portato alla conclusione che la nota tonica della mia composizione è il SOL.
A questo punto mi sono però reso conto che non potevo prendere semplicemente la tonalità di SOL maggiore (*1) perché non sapevo se le altre note (solo per il SOL ero sicuro che non ci fossero problemi) della pentatonica minore di LA si abbinassero a tale tonalità!
Così mi sono costruito uno schema dove, sulla prima colonna a sinistra ci sono tutte le tonalità maggiori mentre sulla prima riga in alto c'è la lista delle 12 note musicali: i quadratini neri di ogni riga mostrano quali note appartengono a quale tonalità maggiore. Per realizzare tale schema ho semplicemente fatto scorrere la “maschera” della sequenza di note della tonalità di DO come se fosse una striscia continua ottenendo appunto il grafico seguente:
Ho così scoperto che le uniche tonalità maggiori ad avere tutte le note della mia melodia (SOL, DO, RE e MI) erano quelle di DO, SOL e FA.
Usando il procedimento descritto nel pezzo Nota avanti mi sono ricavato una lista di accordi adatti alla tonalità di SOL e a quella di FA. Ho lasciato perdere quella di DO perché troppo banale (*2)...
Per la tonalità di G maggiore ho trovato i seguenti accordi: G, C, D, Am, Bm, Em, Emaj7, A7, B7, E7 (*3).
Per la tonalità di F maggiore invece: F, A#, C, Gm, Am, Dm, Dmaj7, G7, A7, D7 (*3).
A causa di alcuni dubbi (*3) mi sono limitato agli accordi minori e maggiori: aiutandomi con la chitarra ho trovato una sequenza che mi piaceva nella tonalità di G maggiore: D | Am | C | G.
Il G finale non è casuale: volevo che si abbinasse al massimo col SOL finale della mia melodia. Poi non volevo cambiare accordi troppo spesso e così ho usato sequenze del tipo 2/4 con un accordo e 3/8 + 3/8 col secondo (già perché il tempo delle battute mi è venuto di 5/4!), tranne che sull'ultima battuta dove, per adattarsi alla melodia tali durate sono leggermente cambiate...
Analogamente ho agito per la tonalità di F (*4) ottenendo: A# | Dm | C | F.
Non contento ho deciso di aggiungere una battuta di introduzione alla melodia e una di uscita.
La battuta di introduzione è risultato essere il problema più difficile perché non mi riusciva trovare niente che si adattasse al seguito del motivo: la soluzione scelta non mi convince del tutto.
Per la battuta di uscita mi sono rapidamente reso conto che non potevo accodarla all'ultima della melodia ma dovevo scriverne una variante alternativa: cosa che ho fatto senza problemi: beh, avrei dovuto valutare se le nuove note appartenevano ancora alle tonalità di SOL e FA ma non ne ho avuto voglia...
Di seguito gli spartiti della melodia e dell'accompagnamento (per SOL e FA):
Nota (*1): ero orientato per una tonalità maggiore invece che minore perché lo spirito del mio motivo mi pareva allegro e non triste...
Nota (*2): grazie alla poca teoria che conosco sapevo già a priori che la tonalità di DO si adattava alle note della pentatonica di LA minore perché questa usa un sottoinsieme delle note delle scala di LA minore che è la relativa a quella di DO maggiore: e quindi ho deciso di non usarla!
Nota (*3): quando poi sono andato a cercare su un manuale la diteggiatura degli accordi più strani ho scoperto che esistono anche accordi diversi chiamati, ad esempio, Amin7 oltre che A7 mentre io pensavo che A7 e Amin7 fossero sinonimi! Nella logica di quel che ho fatto non ci sono errori ma adesso non sono sicuro che la mia terminologia sia corretta (magari al posto di A7, D7, E7 avrei dovuto usare Amin7, Dmin7, Emin7). Ovviamente la colpa è della confusione intrinseca alla barocca terminologia musicale...
Nota (*4): ero curioso di sentire cosa veniva fuori: infatti nella mia melodia manca il FA (che non è nella pentatonica di LA minore) ma il mio orecchio si è dimostrato troppo scarso per valutare il risultato...
Seguendo gli esercizi di Chitarrista da zero!, da qualche tempo sono di nuovo (l'avevo già studiata a lungo col maestro) alle prese con la pentatonica minore di LA. Siccome mi annoio a limitarmi a suonare la scala in su e giù mi sono divertito a inventarmi (cosa che ho capito essere buona e giusta) delle melodie su di essa: questa è l'origine delle battute 2 e 3...
Così ieri ho deciso di ampliarla e, soprattutto, di aggiungerci un accompagnamento: dopo aver scritto il pezzo Nota avanti mi frullavano nuove idee per la testa ed ero curioso di verificarle...
Quindi ho aggiunto, senza pensarci troppo, le battute 4 e 5 ritrovandomi con il corpo principale della melodia.
A questo punto ho analizzato tutte le note utilizzate per vedere quale era quella più ricorrente (ottenendo RE e MI a pari merito): poi però ho pensato che lo scopo era quello di individuare la “tonale” e ho quindi analizzato non le semplici occorrenze ma la somma della durata delle singole note. In questa maniera mi sono ritrovato con il RE.
Ancora non ero però soddisfatto: da quel poco di teoria che conosco la tonale non è semplicemente la nota più usata ma quella che “chiude” la melodia: allora (non entro nei dettagli) ho attribuito dei bonus alla nota finale di ogni battuta, a quella iniziale e infine (erano ancora pari RE e SOL!) alla nota conclusiva della melodia.
Tutto questo mi ha portato alla conclusione che la nota tonica della mia composizione è il SOL.
A questo punto mi sono però reso conto che non potevo prendere semplicemente la tonalità di SOL maggiore (*1) perché non sapevo se le altre note (solo per il SOL ero sicuro che non ci fossero problemi) della pentatonica minore di LA si abbinassero a tale tonalità!
Così mi sono costruito uno schema dove, sulla prima colonna a sinistra ci sono tutte le tonalità maggiori mentre sulla prima riga in alto c'è la lista delle 12 note musicali: i quadratini neri di ogni riga mostrano quali note appartengono a quale tonalità maggiore. Per realizzare tale schema ho semplicemente fatto scorrere la “maschera” della sequenza di note della tonalità di DO come se fosse una striscia continua ottenendo appunto il grafico seguente:
Ho così scoperto che le uniche tonalità maggiori ad avere tutte le note della mia melodia (SOL, DO, RE e MI) erano quelle di DO, SOL e FA.
Usando il procedimento descritto nel pezzo Nota avanti mi sono ricavato una lista di accordi adatti alla tonalità di SOL e a quella di FA. Ho lasciato perdere quella di DO perché troppo banale (*2)...
Per la tonalità di G maggiore ho trovato i seguenti accordi: G, C, D, Am, Bm, Em, Emaj7, A7, B7, E7 (*3).
Per la tonalità di F maggiore invece: F, A#, C, Gm, Am, Dm, Dmaj7, G7, A7, D7 (*3).
A causa di alcuni dubbi (*3) mi sono limitato agli accordi minori e maggiori: aiutandomi con la chitarra ho trovato una sequenza che mi piaceva nella tonalità di G maggiore: D | Am | C | G.
Il G finale non è casuale: volevo che si abbinasse al massimo col SOL finale della mia melodia. Poi non volevo cambiare accordi troppo spesso e così ho usato sequenze del tipo 2/4 con un accordo e 3/8 + 3/8 col secondo (già perché il tempo delle battute mi è venuto di 5/4!), tranne che sull'ultima battuta dove, per adattarsi alla melodia tali durate sono leggermente cambiate...
Analogamente ho agito per la tonalità di F (*4) ottenendo: A# | Dm | C | F.
Non contento ho deciso di aggiungere una battuta di introduzione alla melodia e una di uscita.
La battuta di introduzione è risultato essere il problema più difficile perché non mi riusciva trovare niente che si adattasse al seguito del motivo: la soluzione scelta non mi convince del tutto.
Per la battuta di uscita mi sono rapidamente reso conto che non potevo accodarla all'ultima della melodia ma dovevo scriverne una variante alternativa: cosa che ho fatto senza problemi: beh, avrei dovuto valutare se le nuove note appartenevano ancora alle tonalità di SOL e FA ma non ne ho avuto voglia...
Di seguito gli spartiti della melodia e dell'accompagnamento (per SOL e FA):
Nota (*1): ero orientato per una tonalità maggiore invece che minore perché lo spirito del mio motivo mi pareva allegro e non triste...
Nota (*2): grazie alla poca teoria che conosco sapevo già a priori che la tonalità di DO si adattava alle note della pentatonica di LA minore perché questa usa un sottoinsieme delle note delle scala di LA minore che è la relativa a quella di DO maggiore: e quindi ho deciso di non usarla!
Nota (*3): quando poi sono andato a cercare su un manuale la diteggiatura degli accordi più strani ho scoperto che esistono anche accordi diversi chiamati, ad esempio, Amin7 oltre che A7 mentre io pensavo che A7 e Amin7 fossero sinonimi! Nella logica di quel che ho fatto non ci sono errori ma adesso non sono sicuro che la mia terminologia sia corretta (magari al posto di A7, D7, E7 avrei dovuto usare Amin7, Dmin7, Emin7). Ovviamente la colpa è della confusione intrinseca alla barocca terminologia musicale...
Nota (*4): ero curioso di sentire cosa veniva fuori: infatti nella mia melodia manca il FA (che non è nella pentatonica di LA minore) ma il mio orecchio si è dimostrato troppo scarso per valutare il risultato...
sabato 21 giugno 2014
Nota avanti
Da qualche mese (v. Penta perché tonica e il corto Altro errore) sono di nuovo alle prese con la teoria musicale. Probabilmente sono sfortunato ma nonostante molte ricerche in rete non ho ancora trovato libri o corsi adatti a me: da una parte infatti percepisco fortemente il substrato matematico che sta alla base della musica ma dall'altra ho trovato solo della teoria prevalentemente mnemonica che, più che spiegare, si affida a una terminologia inutilmente complicata (ad esempio per indicare gli intervalli fra due note) che copre e nasconde la logica che vi è sotto.
In Penta perché tonica avevo cercato di capire come mai la pentatonica di Dm si adatti bene alla tonalità di Dm mentre in Tonalità e modo avevo indagato le tonalità e avevo cercato di capire a quale tonalità appartiene una data melodia.
Nel pezzo di oggi ho (credo!) risolto un altro problema che da tempo mi angustiava: data una tonalità, mi chiedevo, quali sono gli accordi che vi si adattano? Una domanda fondamentale ma le mie ricerche non mi avevano portato nessuna risposta se non poche informazioni mnemoniche e limitate a specifiche tonalità...
In realtà, come al solito, la risposta è molto semplice se solo venisse spiegata senza perdersi nella terminologia: in breve gli accordi che legano con una tonalità sono quelli le cui note costitutive appartengono tutte alla scala (sette note) di tale tonalità.
Quindi sono partito dalla tonalità di C e, per ogni sua nota, ho controllato se gli accordi maggiore, minore, di settima (minore) e di settima maggiore avessero o meno tutte le loro note nella relativa scala. Chiaramente non ho perso tempo con la confusa terminologia musicale usata per indicare gli intervalli ma mi sono semplicemente basato sui semitoni: un accordo maggiore ha la 2° nota a 4 semitoni dalla 1° e la 3° a 7; un accordo minore ha la 2° nota a 3 semitoni dalla 1° e la 3° a 7; un accordo di settima (minore) è come un accordo minore con l'aggiunta di una 4° nota a 10 semitoni di distanza dalla 1°; infine un accordo di settima maggiore è come un accordo maggiore con l'aggiunta di una 4° nota a 10 semitoni di distanza dalla 1°.
È molto più complicato a dirsi che a farsi: di seguito lo schema che illustra il mio procedimento con i relativi risultati.
Emerge chiaramente che, alla tonalità di DO Maggiore, si abbinano gli accordi: C, F, G, Dm, Em, Am, Amaj7, D7, E7, A7.
Non solo: siccome la distanza fra le varie note rimane la stessa anche nelle altre tonalità maggiori (cambiano le note ma non le distanze fra esse, v. Tonalità e modo) allora avremo che anche gli stessi tipi di accordi che si abbinavano alla tonalità di C si abbineranno anche alla tonalità X nelle medesime posizioni anche se, ovviamente, avranno note differenti.
In altre parole a ogni tonalità maggiore si abbinano tre accordi maggiori che partano dalla 1°, dalla 4° e dalla 5° nota; tre accordi minori che partano dalla 2°, 3° e 6° nota; un accordo di settima maggiore che parte dalla 6° nota; tre accordi di settima (minore) che partono dalla 2°, 3° e 6° nota.
Non solo: queste relazioni sono indipendenti dal modo: le distanze fra le varie note non cambiano e di conseguenza anche gli accordi che si abbinano visto che basta considerare gli intervalli (distanze) fra le varie note! (*1)
Semplice no?
Conclusione: attenzione! Questa è una mia teoria che non ho ancora verificato e che quindi potrebbe essere completamente errata: maneggiare con cura!
Nota (*1): chiaramente cambiando il punto di partenza cambia anche la nomenclatura dell'accordo corrispondente: ad esempio la tonalità minore parte dalla 6° nota e quindi gli accordi chiamati 6x diventano 1x, 7x → 2x, 1x → 3x, 2x → 4x etc... e quindi gli accordi maggiori divengono il 1M → 3M, 4M → 6M e 5M → 7M (cioè C, F e G); analogamente per gli altri tipi di accordo.
Possibile che non cambi proprio niente? Beh, se consideriamo gli accordi che contengono la tonale e che quindi, presumibilmente, saranno i più usati allora qualcosa cambia: le tonalità maggiori (quelli che nell'esempio partano da DO) hanno come accordi che contengono la tonale: 1M, 4M, 6m, 6maj7, 2min7 e 6min7 cioè, per la tonalità di DO maggiore, C, F, Am, Amaj7, A7 e D7.
Al contrario per la tonalità A minore (la relativa di C maggiore) avremo i seguenti accordi: F, Dm, Am, Amaj7, D7 e A7. La differenza sta nel fatto che un accordo maggiore è sostituito da uno minore (Dm al posto di C)...
In Penta perché tonica avevo cercato di capire come mai la pentatonica di Dm si adatti bene alla tonalità di Dm mentre in Tonalità e modo avevo indagato le tonalità e avevo cercato di capire a quale tonalità appartiene una data melodia.
Nel pezzo di oggi ho (credo!) risolto un altro problema che da tempo mi angustiava: data una tonalità, mi chiedevo, quali sono gli accordi che vi si adattano? Una domanda fondamentale ma le mie ricerche non mi avevano portato nessuna risposta se non poche informazioni mnemoniche e limitate a specifiche tonalità...
In realtà, come al solito, la risposta è molto semplice se solo venisse spiegata senza perdersi nella terminologia: in breve gli accordi che legano con una tonalità sono quelli le cui note costitutive appartengono tutte alla scala (sette note) di tale tonalità.
Quindi sono partito dalla tonalità di C e, per ogni sua nota, ho controllato se gli accordi maggiore, minore, di settima (minore) e di settima maggiore avessero o meno tutte le loro note nella relativa scala. Chiaramente non ho perso tempo con la confusa terminologia musicale usata per indicare gli intervalli ma mi sono semplicemente basato sui semitoni: un accordo maggiore ha la 2° nota a 4 semitoni dalla 1° e la 3° a 7; un accordo minore ha la 2° nota a 3 semitoni dalla 1° e la 3° a 7; un accordo di settima (minore) è come un accordo minore con l'aggiunta di una 4° nota a 10 semitoni di distanza dalla 1°; infine un accordo di settima maggiore è come un accordo maggiore con l'aggiunta di una 4° nota a 10 semitoni di distanza dalla 1°.
È molto più complicato a dirsi che a farsi: di seguito lo schema che illustra il mio procedimento con i relativi risultati.
Emerge chiaramente che, alla tonalità di DO Maggiore, si abbinano gli accordi: C, F, G, Dm, Em, Am, Amaj7, D7, E7, A7.
Non solo: siccome la distanza fra le varie note rimane la stessa anche nelle altre tonalità maggiori (cambiano le note ma non le distanze fra esse, v. Tonalità e modo) allora avremo che anche gli stessi tipi di accordi che si abbinavano alla tonalità di C si abbineranno anche alla tonalità X nelle medesime posizioni anche se, ovviamente, avranno note differenti.
In altre parole a ogni tonalità maggiore si abbinano tre accordi maggiori che partano dalla 1°, dalla 4° e dalla 5° nota; tre accordi minori che partano dalla 2°, 3° e 6° nota; un accordo di settima maggiore che parte dalla 6° nota; tre accordi di settima (minore) che partono dalla 2°, 3° e 6° nota.
Non solo: queste relazioni sono indipendenti dal modo: le distanze fra le varie note non cambiano e di conseguenza anche gli accordi che si abbinano visto che basta considerare gli intervalli (distanze) fra le varie note! (*1)
Semplice no?
Conclusione: attenzione! Questa è una mia teoria che non ho ancora verificato e che quindi potrebbe essere completamente errata: maneggiare con cura!
Nota (*1): chiaramente cambiando il punto di partenza cambia anche la nomenclatura dell'accordo corrispondente: ad esempio la tonalità minore parte dalla 6° nota e quindi gli accordi chiamati 6x diventano 1x, 7x → 2x, 1x → 3x, 2x → 4x etc... e quindi gli accordi maggiori divengono il 1M → 3M, 4M → 6M e 5M → 7M (cioè C, F e G); analogamente per gli altri tipi di accordo.
Possibile che non cambi proprio niente? Beh, se consideriamo gli accordi che contengono la tonale e che quindi, presumibilmente, saranno i più usati allora qualcosa cambia: le tonalità maggiori (quelli che nell'esempio partano da DO) hanno come accordi che contengono la tonale: 1M, 4M, 6m, 6maj7, 2min7 e 6min7 cioè, per la tonalità di DO maggiore, C, F, Am, Amaj7, A7 e D7.
Al contrario per la tonalità A minore (la relativa di C maggiore) avremo i seguenti accordi: F, Dm, Am, Amaj7, D7 e A7. La differenza sta nel fatto che un accordo maggiore è sostituito da uno minore (Dm al posto di C)...
venerdì 20 giugno 2014
Flop nel flop
Qualcuno che aveva letto il pezzo Serata sull'Europa dello scorso aprile sarà forse curioso di sapere com'è finita la campagna elettorale per le europee del “ragazzo” preparatissimo, Cristiano Ripoli, per cui facevo il tifo...
Con mio grande sollievo, nonostante la caotica frettolosità (v. L'eretico) delle primarie interne al M5S, riuscì a entrare nella rosa dei cinque candidati toscani al Parlamento Europeo.
Nelle settimane seguenti si diede un gran da fare per presenziare ai vari eventi organizzati dal M5S in tutta la regione dai vari gruppi locali per far conoscere i candidati. Io ne vidi un paio organizzati dalle mie parti e sembrò, non solo a me ma a tutti gli attivisti con cui sono in contatto, nettamente il più valido della rosa. Contemporaneamente, sempre secondo gli attivisti che videro i confronti, la meno preparata sembrò essere proprio la ragazza che alle primarie interne era passata al primo turno: lo sottolineo perché è un elemento sul quale ritornerò in chiusura per delle considerazioni generali.
Dal punto di vista della partecipazione, almeno le due manifestazioni che vidi (e anche una terza della quale ho avuto notizie certe), il pubblico “esterno”, non composto cioè da attivisti, fu molto scarso. Per i candidati non era un grosso problema perché per loro contavano le preferenze ed è ragionevole supporre che soltanto gli attivisti si sarebbero presi la briga di valutare i candidati e scegliere fra di essi, magari basandosi anche sul semplice passa parola...
Poi vennero le elezioni europee vere e proprie e il relativo tonfo del M5S: della rosa iniziale di 14 candidati solo 3 ottennero il seggio in Europa. Ma le preferenze andarono come speravo?
La risposta, in breve, è “no”: sono però interessanti i motivi di fondo che portarono a questo risultato.
Prima di tutto bisognava tenere presente che la Toscana è inserita nella “Circoscrizione del Centro” che include anche il Lazio e, soprattutto, Roma. Considerando quindi che le preferenze vanno considerate in questo bacino più vasto doveva essere immediato capire che i voti romani sarebbero stati decisivi semplicemente per il numero maggiore di attivisti.
A riprova di questo, dei quattro candidati che hanno ottenuto più preferenze ben tre sono di Roma e la quarta è di Terni e quindi è probabile (*4) che viva a Roma o che abbia comunque fatto la campagna elettorale nella capitale.
Però, anche considerando semplicemente le preferenze dei candidati toscani, il “mio” preferito non sarebbe arrivato primo ma secondo, dietro all'unica donna (*5) del quintetto toscano. In altre parole la sua preparazione non è stata sufficiente a controbilanciare la “fama” (*1) della prima.
Analogamente, fra i tre candidati eletti, c'è il portavoce della Taverna e quello che aveva preso più voti alle primarie del movimento a livello nazionale (suppongo quindi già noto per qualcosa anche se non so cosa...); della terza candidata eletta invece non so niente: vedrò di informarmi nei prossimi giorni ma non mi stupirei se anch'ella fosse “famosa”(*1)...
Da questi risultati arrivo alla seguente conclusione: anche fra gli attivisti del M5S, che indubbiamente hanno un senso civico superiore alla media (*2), manca un fondamentale elemento della cultura democratica e cioè quello di conoscere e studiare i vari candidati per poter scegliere il migliore. Al contrario, anche all'interno del movimento, la “fama” (*1) sembra essere determinante.
Una “riprova” (fra virgolette perché ho fatto delle brutali e arbitrarie approssimazioni!) matematica la si ha confrontando il numero delle visioni, mediamente circa 8000 (*6), dei vari video dei candidati con il numero di preferenze assegnate: per 112.000 video visti sono state assegnate circa 294.000 preferenze. Se poi ipotizziamo che chi si è informato a mediamente visto 5 video e che gli elettori abbiano mediamente assegnato 2 preferenze si ottiene che solo 22.400 elettori si erano informati guardando i video rispetto ai 147.000 che hanno assegnato almeno una preferenza: ovvero solo circa il 15%...
Mi si potrebbe rinfacciare: “Ma tu conoscevi i candidati laziali o quelli umbri? Come fai a dire che quello che piaceva a te era realmente il migliore?”
Ammetto infatti di non essermi preso la briga di studiare gli altri candidati oltre ai cinque toscani che avevo potuto ascoltare dal vivo. Ma questo non indebolisce la mia tesi ma anzi la rafforza!
A mia difesa devo aggiungere che, una volta constatata la preparazione di Ripoli, per un semplice calcolo delle probabilità, considerando quanto spiccava sugli altri quattro toscani, ero praticamente certo (*3) che nessuno degli altri candidati sarebbe stato alla sua altezza.
Nota (*1): per “fama”/“famoso” intendo limitatamente agli attivisti...
Nota (*2): sebbene tranquillamente aumentabile!
Nota (*3): e, nell'improbabile eventualità che mi fossi sbagliato, ero comunque sicuro che non sarebbe stato troppo peggio!
Nota (*4): vedrò di verificare...
Nota (*5): mi chiedo se essere l'unica donna del quintetto possa averla aiutata facendole ricevere il voto di coloro che volevano dare tre preferenze (di cui almeno una doveva essere femminile). Senza dati è impossibile stabilirlo ma è una possibilità da tenere in considerazione.
Nota (*6): è solo una stima: ho controllato solo 5 video e ho fatto la media del loro numero di visioni.
Con mio grande sollievo, nonostante la caotica frettolosità (v. L'eretico) delle primarie interne al M5S, riuscì a entrare nella rosa dei cinque candidati toscani al Parlamento Europeo.
Nelle settimane seguenti si diede un gran da fare per presenziare ai vari eventi organizzati dal M5S in tutta la regione dai vari gruppi locali per far conoscere i candidati. Io ne vidi un paio organizzati dalle mie parti e sembrò, non solo a me ma a tutti gli attivisti con cui sono in contatto, nettamente il più valido della rosa. Contemporaneamente, sempre secondo gli attivisti che videro i confronti, la meno preparata sembrò essere proprio la ragazza che alle primarie interne era passata al primo turno: lo sottolineo perché è un elemento sul quale ritornerò in chiusura per delle considerazioni generali.
Dal punto di vista della partecipazione, almeno le due manifestazioni che vidi (e anche una terza della quale ho avuto notizie certe), il pubblico “esterno”, non composto cioè da attivisti, fu molto scarso. Per i candidati non era un grosso problema perché per loro contavano le preferenze ed è ragionevole supporre che soltanto gli attivisti si sarebbero presi la briga di valutare i candidati e scegliere fra di essi, magari basandosi anche sul semplice passa parola...
Poi vennero le elezioni europee vere e proprie e il relativo tonfo del M5S: della rosa iniziale di 14 candidati solo 3 ottennero il seggio in Europa. Ma le preferenze andarono come speravo?
La risposta, in breve, è “no”: sono però interessanti i motivi di fondo che portarono a questo risultato.
Prima di tutto bisognava tenere presente che la Toscana è inserita nella “Circoscrizione del Centro” che include anche il Lazio e, soprattutto, Roma. Considerando quindi che le preferenze vanno considerate in questo bacino più vasto doveva essere immediato capire che i voti romani sarebbero stati decisivi semplicemente per il numero maggiore di attivisti.
A riprova di questo, dei quattro candidati che hanno ottenuto più preferenze ben tre sono di Roma e la quarta è di Terni e quindi è probabile (*4) che viva a Roma o che abbia comunque fatto la campagna elettorale nella capitale.
Però, anche considerando semplicemente le preferenze dei candidati toscani, il “mio” preferito non sarebbe arrivato primo ma secondo, dietro all'unica donna (*5) del quintetto toscano. In altre parole la sua preparazione non è stata sufficiente a controbilanciare la “fama” (*1) della prima.
Analogamente, fra i tre candidati eletti, c'è il portavoce della Taverna e quello che aveva preso più voti alle primarie del movimento a livello nazionale (suppongo quindi già noto per qualcosa anche se non so cosa...); della terza candidata eletta invece non so niente: vedrò di informarmi nei prossimi giorni ma non mi stupirei se anch'ella fosse “famosa”(*1)...
Da questi risultati arrivo alla seguente conclusione: anche fra gli attivisti del M5S, che indubbiamente hanno un senso civico superiore alla media (*2), manca un fondamentale elemento della cultura democratica e cioè quello di conoscere e studiare i vari candidati per poter scegliere il migliore. Al contrario, anche all'interno del movimento, la “fama” (*1) sembra essere determinante.
Una “riprova” (fra virgolette perché ho fatto delle brutali e arbitrarie approssimazioni!) matematica la si ha confrontando il numero delle visioni, mediamente circa 8000 (*6), dei vari video dei candidati con il numero di preferenze assegnate: per 112.000 video visti sono state assegnate circa 294.000 preferenze. Se poi ipotizziamo che chi si è informato a mediamente visto 5 video e che gli elettori abbiano mediamente assegnato 2 preferenze si ottiene che solo 22.400 elettori si erano informati guardando i video rispetto ai 147.000 che hanno assegnato almeno una preferenza: ovvero solo circa il 15%...
Mi si potrebbe rinfacciare: “Ma tu conoscevi i candidati laziali o quelli umbri? Come fai a dire che quello che piaceva a te era realmente il migliore?”
Ammetto infatti di non essermi preso la briga di studiare gli altri candidati oltre ai cinque toscani che avevo potuto ascoltare dal vivo. Ma questo non indebolisce la mia tesi ma anzi la rafforza!
A mia difesa devo aggiungere che, una volta constatata la preparazione di Ripoli, per un semplice calcolo delle probabilità, considerando quanto spiccava sugli altri quattro toscani, ero praticamente certo (*3) che nessuno degli altri candidati sarebbe stato alla sua altezza.
Nota (*1): per “fama”/“famoso” intendo limitatamente agli attivisti...
Nota (*2): sebbene tranquillamente aumentabile!
Nota (*3): e, nell'improbabile eventualità che mi fossi sbagliato, ero comunque sicuro che non sarebbe stato troppo peggio!
Nota (*4): vedrò di verificare...
Nota (*5): mi chiedo se essere l'unica donna del quintetto possa averla aiutata facendole ricevere il voto di coloro che volevano dare tre preferenze (di cui almeno una doveva essere femminile). Senza dati è impossibile stabilirlo ma è una possibilità da tenere in considerazione.
Nota (*6): è solo una stima: ho controllato solo 5 video e ho fatto la media del loro numero di visioni.
martedì 17 giugno 2014
Italia - Inghilterra 2:1
Nonostante la vittoria rimango della mia idea: saremo vittima del karma negativo e la sfortuna ci colpirà! Questa vittoria serve solo a illuderci per poi rendere più amara la delusione...
Il mio scetticismo, rispetto all'ottimismo dilagante, è dovuto al fatto che l'Inghilterra non mi è parsa la squadra forte che immaginavamo: da questo punto di vista saranno indicative le prossime partite degli inglesi. Il nostro problema è l'attacco: controlliamo il gioco ma raramente tiriamo in porta. Il gol di Marchisio è venuto su calcio d'angolo e solo quello di Balotelli su azione. A proposito di Balotelli devo ammettere che si è impegnato più del solito (penso al milan) è che nell'azione del gol si è mosso da attaccante: ma una rondine fa primavera? La difesa è ballerina e non sono sicuro che basterà sostituire il deludente Paletta per risolvere ogni problema.
Prossima partita decisiva non tanto per la qualificazione quanto per capire la reale forza dell'Italia.
Italia – Costa Rica 0:1 - 21/6/2014
Più o meno la partita che mi aspettavo.
Questa volta, mancando il gol, si è evidenziata la stitichezza di un attacco incentrato su un Balotelli fuori ruolo che non mi ha mai convinto. Prandelli poi si è intestardito a fare tutte le sostituzioni possibili fuori che quella giusta: ovvero inserire Immobile prima punta facendo fare a Balotelli la seconda. Fra parentesi non sarebbe stato meglio portare Rossi al posto di Cassano?
Ultima partita assolutamente difficile e non scontata contro l'Uruguay che, considerando i suoi risultati con Inghilterra e Costa Rica, dovrebbe essere al nostro livello. Sicuramente la partita migliore per verificare la mia teoria (v. il corto Karma azzurro) sul karma negativo!
Jolene - 21/6/2014
Sono in grande difficoltà: non riesco a decidere quale delle seguenti versioni preferisco!
Jolen – Dolly Parton – Versione Originale
Jolen – Dolly Parton – Versione Rallentata
Jolen – Dolly Parton – Versione Rallentata ma con frequenze invariate
Al momento sono orientato sulla versione originale ma non sono convinto: consigli?
Capolavoro 3 - 23/6/2014
Dopo un bel po' rispetto ai miei precedenti esperimenti (v. i corti Capolavoro 2 e Capolavoro!) ecco finalmente una mia nuova creazione!
Questa volta mi sono basato sulla pentatonica minore di LA: prima ho ideato la melodia, poi ho stabilito in che tonalità ero (ci farò un pezzo a parte!) e così ho scelto gli accordi per l'accompagnamento da abbinarci, infine ho aggiunto una battuta di introduzione prima del ciclo (difficile) e un'uscita alternativa (facile).
Secondo i miei “calcoli” la mia melodia si poteva abbinare a ben tre tonalità maggiori: quella di DO, SOL e FA. Per non essere banale ho scartato quella di DO e ho fatto due versioni: quella di SOL (D Am C G) e quella di FA (A# Dm C F)... Di seguito i risultati!
Melodia + Tonalità SOL: qui
Melodia + Tonalità FA: qui
Accompagnamento SOL: qui
Accompagnamento FA: e qui...
Ah! il titolo è “Marcetta della cugina stitica”...
Libro di Harari - 24/6/2014
Per quasi un anno ho tormentato i miei lettori scrivendo del corso di Harari: beh, finalmente potrò tormentare i miei lettori scrivendo del libro di Harari!
A fine maggio è stato infatti pubblicato il libro su cui era basato il corso e io sono stato uno dei primi acquirenti. Si tratta di Da animali a dèi – Breve storia dell'umanità di Yuval Noah Harari, Ed. Bompiani, 2014, trad. Giuseppe Bernardi.
A dire il vero per adesso non ho trovato idee o contenuti non presenti nel corso in linea, anzi, se la memoria non mi inganna manca pure una battuta molto ma molto carina e illuminante...
Comunque è bello avere la versione cartacea di tutto il materiale spiegato e, magari, nei capitoli successivi ci saranno gli approfondimenti ai quali ha più volte alluso l'autore durante il corso.
Il mio scetticismo, rispetto all'ottimismo dilagante, è dovuto al fatto che l'Inghilterra non mi è parsa la squadra forte che immaginavamo: da questo punto di vista saranno indicative le prossime partite degli inglesi. Il nostro problema è l'attacco: controlliamo il gioco ma raramente tiriamo in porta. Il gol di Marchisio è venuto su calcio d'angolo e solo quello di Balotelli su azione. A proposito di Balotelli devo ammettere che si è impegnato più del solito (penso al milan) è che nell'azione del gol si è mosso da attaccante: ma una rondine fa primavera? La difesa è ballerina e non sono sicuro che basterà sostituire il deludente Paletta per risolvere ogni problema.
Prossima partita decisiva non tanto per la qualificazione quanto per capire la reale forza dell'Italia.
Italia – Costa Rica 0:1 - 21/6/2014
Più o meno la partita che mi aspettavo.
Questa volta, mancando il gol, si è evidenziata la stitichezza di un attacco incentrato su un Balotelli fuori ruolo che non mi ha mai convinto. Prandelli poi si è intestardito a fare tutte le sostituzioni possibili fuori che quella giusta: ovvero inserire Immobile prima punta facendo fare a Balotelli la seconda. Fra parentesi non sarebbe stato meglio portare Rossi al posto di Cassano?
Ultima partita assolutamente difficile e non scontata contro l'Uruguay che, considerando i suoi risultati con Inghilterra e Costa Rica, dovrebbe essere al nostro livello. Sicuramente la partita migliore per verificare la mia teoria (v. il corto Karma azzurro) sul karma negativo!
Jolene - 21/6/2014
Sono in grande difficoltà: non riesco a decidere quale delle seguenti versioni preferisco!
Al momento sono orientato sulla versione originale ma non sono convinto: consigli?
Capolavoro 3 - 23/6/2014
Dopo un bel po' rispetto ai miei precedenti esperimenti (v. i corti Capolavoro 2 e Capolavoro!) ecco finalmente una mia nuova creazione!
Questa volta mi sono basato sulla pentatonica minore di LA: prima ho ideato la melodia, poi ho stabilito in che tonalità ero (ci farò un pezzo a parte!) e così ho scelto gli accordi per l'accompagnamento da abbinarci, infine ho aggiunto una battuta di introduzione prima del ciclo (difficile) e un'uscita alternativa (facile).
Secondo i miei “calcoli” la mia melodia si poteva abbinare a ben tre tonalità maggiori: quella di DO, SOL e FA. Per non essere banale ho scartato quella di DO e ho fatto due versioni: quella di SOL (D Am C G) e quella di FA (A# Dm C F)... Di seguito i risultati!
Melodia + Tonalità SOL: qui
Melodia + Tonalità FA: qui
Accompagnamento SOL: qui
Accompagnamento FA: e qui...
Ah! il titolo è “Marcetta della cugina stitica”...
Libro di Harari - 24/6/2014
Per quasi un anno ho tormentato i miei lettori scrivendo del corso di Harari: beh, finalmente potrò tormentare i miei lettori scrivendo del libro di Harari!
A fine maggio è stato infatti pubblicato il libro su cui era basato il corso e io sono stato uno dei primi acquirenti. Si tratta di Da animali a dèi – Breve storia dell'umanità di Yuval Noah Harari, Ed. Bompiani, 2014, trad. Giuseppe Bernardi.
A dire il vero per adesso non ho trovato idee o contenuti non presenti nel corso in linea, anzi, se la memoria non mi inganna manca pure una battuta molto ma molto carina e illuminante...
Comunque è bello avere la versione cartacea di tutto il materiale spiegato e, magari, nei capitoli successivi ci saranno gli approfondimenti ai quali ha più volte alluso l'autore durante il corso.
Bloggultime XVII
Sono passati circa tre mesi dall'ultimo aggiornamento ma non ho grandi novità.
Tendenzialmente questo inverno ho scritto un po' meno e sono calati anche i lettori; in primavera e, soprattutto più recentemente, ho ripreso un po' di ritmo e mi pare che di nuovo i lettori siano aumentati. A parte la semplice massa di pezzi credo che l'andamento dei lettori sia stato determinato anche dalla decisa presa di posizione a favore del M5S: credo che questa scelta mi abbia fatto perdere dei lettori che la pensavano diversamente e che, solo recentemente, ne abbia attratti di nuovi.
Detto questo non so quando ho toccato i 22.000 e 23.000 contatti: l'unica data certa è quella dei 21.000 al 21 febbraio. Considerando che oggi (17 giugno) ho 23411 stimo di aver raggiunto i 22.000 lettori il 12 aprile e i 23.000 il 28 maggio. In pratica mi sono riavvicinato (comunque Shinystat mi dà 8 stelline) al mio “record” del giugno 2013 ma, con l'estate so già che i contatti diminuiranno nuovamente...
NOTA: ho appena scoperto che il contatore di Shinystat includeva nelle statistiche anche il mio browser a causa di un plugin che non faceva salvare i cookies: questo significa che il recente aumento di visite è forse dovuto solo ai miei contatti (di solito non considerati)...
In questi ultimi giorni ho disegnato due nuove vignette: “Intervista”, forse un po' troppo povera anche se l'idea era carina e “Babbo” che invece mi piace molto.
Ancora non ho riorganizzato i marcatori “TG”/“Media” e “Clip”/“Video” (v. Bloggultime XVI per i dettagli) essenzialmente per pigrizia visto che sarà molto noioso...
Infine passiamo all'unica parte forse veramente interessante anche per i miei lettori: i “Wow!” del mese.
Partiamo con i candidati per il mese, piuttosto ricco, di febbraio: Ospedale?: una riflessione su dove stia andando la sanità italiana; Denaro virtuale: il riassunto di un'interessantissima lezione del “solito” Harari; I poteri forti: definizioni ed esempi: una lezione di Harari si combina perfettamente con alcune mie precedenti considerazioni; Intervista a John...: un pezzo divertente.
Nel mese di marzo molti pezzi “poltici”: Il consulente vs la ragioniere: interessante applicazione della dissonanza cognitiva; Grana Pentastellata 2: raramente pezzi politici arrivano a essere candidati per il “Wow!” del mese perché sono spesso incentrati sulla cronaca e, nel tempo, perdono d'interesse; questo pezzo (insieme a “Grana Pentastellata”) è però un'eccezione perché elenco con lucidità una serie di problemi che solo adesso stanno diventando evidenti a tutti; Allarme rosso!: un doverose grido di allarme per un terribile pericolo internazionale a cui stiamo andando incontro con le braccia spalancate e un sorriso incosciente (di Renzi); Escatologia della Boldrini: dato l'argomento più una facezia che un pezzo politico; Puzzle a 5 stelle: la mia intuizione della “verità” sul M5S.
Infine per il mese di aprile ci sono molti pezzi discreti ma solo uno spicca sugli altri: Il giaguaro ghignante (1/3): un mio racconto (nomino questo per indicare l'intera serie).
Tendenzialmente questo inverno ho scritto un po' meno e sono calati anche i lettori; in primavera e, soprattutto più recentemente, ho ripreso un po' di ritmo e mi pare che di nuovo i lettori siano aumentati. A parte la semplice massa di pezzi credo che l'andamento dei lettori sia stato determinato anche dalla decisa presa di posizione a favore del M5S: credo che questa scelta mi abbia fatto perdere dei lettori che la pensavano diversamente e che, solo recentemente, ne abbia attratti di nuovi.
Detto questo non so quando ho toccato i 22.000 e 23.000 contatti: l'unica data certa è quella dei 21.000 al 21 febbraio. Considerando che oggi (17 giugno) ho 23411 stimo di aver raggiunto i 22.000 lettori il 12 aprile e i 23.000 il 28 maggio. In pratica mi sono riavvicinato (comunque Shinystat mi dà 8 stelline) al mio “record” del giugno 2013 ma, con l'estate so già che i contatti diminuiranno nuovamente...
NOTA: ho appena scoperto che il contatore di Shinystat includeva nelle statistiche anche il mio browser a causa di un plugin che non faceva salvare i cookies: questo significa che il recente aumento di visite è forse dovuto solo ai miei contatti (di solito non considerati)...
In questi ultimi giorni ho disegnato due nuove vignette: “Intervista”, forse un po' troppo povera anche se l'idea era carina e “Babbo” che invece mi piace molto.
Ancora non ho riorganizzato i marcatori “TG”/“Media” e “Clip”/“Video” (v. Bloggultime XVI per i dettagli) essenzialmente per pigrizia visto che sarà molto noioso...
Infine passiamo all'unica parte forse veramente interessante anche per i miei lettori: i “Wow!” del mese.
Partiamo con i candidati per il mese, piuttosto ricco, di febbraio: Ospedale?: una riflessione su dove stia andando la sanità italiana; Denaro virtuale: il riassunto di un'interessantissima lezione del “solito” Harari; I poteri forti: definizioni ed esempi: una lezione di Harari si combina perfettamente con alcune mie precedenti considerazioni; Intervista a John...: un pezzo divertente.
Nel mese di marzo molti pezzi “poltici”: Il consulente vs la ragioniere: interessante applicazione della dissonanza cognitiva; Grana Pentastellata 2: raramente pezzi politici arrivano a essere candidati per il “Wow!” del mese perché sono spesso incentrati sulla cronaca e, nel tempo, perdono d'interesse; questo pezzo (insieme a “Grana Pentastellata”) è però un'eccezione perché elenco con lucidità una serie di problemi che solo adesso stanno diventando evidenti a tutti; Allarme rosso!: un doverose grido di allarme per un terribile pericolo internazionale a cui stiamo andando incontro con le braccia spalancate e un sorriso incosciente (di Renzi); Escatologia della Boldrini: dato l'argomento più una facezia che un pezzo politico; Puzzle a 5 stelle: la mia intuizione della “verità” sul M5S.
Infine per il mese di aprile ci sono molti pezzi discreti ma solo uno spicca sugli altri: Il giaguaro ghignante (1/3): un mio racconto (nomino questo per indicare l'intera serie).
domenica 15 giugno 2014
Il consigliere viene al pettine
Nella mia regione si è verificato un importante evento politico all'interno del M5S.
Alle recenti elezioni comunali un consigliere pentastellato uscente si è ripresentato come candidato sindaco ma poi, non avendo vinto, si è subito dimesso facendo subentrare al suo posto il primo dei non eletti; come se non bastasse non ha escluso la possibilità di presentarsi alle prossime regionali.
Subito gli attivisti si sono divisi: alcuni sono scandalizzati dal suo comportamento altri, che magari lo conoscono personalmente, hanno detto che per valutare il suo comportamento bisognerebbe conoscere tutti i fattori che hanno portato alla sua decisione.
Personalmente sono contento che si sia verificato un caso come questo perché evidenzia un problema sul quale da tempo riflettevo.
Uno dei mantra del M5S è “non più di due mandati” e la logica di questa regola è che non ci devono essere politici di professione: questo perché chi vive di politica rischia di corrompersi ed è quindi necessario porre un limite temporale alla “carriera” politica di un attivista.
Questa è la teoria. La pratica è però ben diversa: ci sono mandati e mandati. Una cosa è fare il sindaco, il parlamentare o essere eletto in regione; ben diverso è fare il consigliere comunale.
Il lavoro di consigliere, specie se di opposizione, è molto impegnativo: bisogna studiare un enorme quantità di materiale e, mancando il denaro, non c'è la possibilità di avere consulenze o altri tipi di aiuto che potrebbero facilitare il lavoro. L'impegno richiesto sia di tempo che di fatica è notevole e le soddisfazioni sporadiche.
Però mentre parlamentari, sindaci, assessori etc. sono profumatamente pagati, i consiglieri ricevono dei gettoni di presenza che a fine anno equivalgono a poche centinaia di euro (*1): sicuramente non una cifra con la quale si possa vivere!
Per questo motivo poche persone con un proprio lavoro e una famiglia hanno la voglia di fare due mandati consecutivi da consigliere di opposizione: io almeno non ne conosco nessuno...
Eppure è proprio fra i consiglieri uscenti che si trova il candidato sindaco naturale per le elezioni comunali successive: è una persona già conosciuta, che ha dato prova di sé e ha già assimilato quel minimo di scioltezza nella parlantina utilissima per presentarsi in pubblico e parlare ai giornalisti.
La conseguenza è che il consigliere uscente riceve una forte pressione da parte del proprio gruppo per ricandidarsi.
La regola sui due mandati non fa però distinzione fra mandato da consigliere di opposizione e, ad esempio, parlamentare. Così chi fa il consigliere, specialmente se lo fa bene, rischia di essere “costretto” dagli attivisti del proprio Meetup a ricandidarsi bruciandosi la possibilità di concorrere a cariche di maggior soddisfazione.
È un peccato perché fare il consigliere comunale è un'utile palestra che mette duramente alla prova le capacità, e la buona volontà, degli attivisti. Così alla fine si crea il paradosso che gli attivisti più preparati preferiscono non “bruciarsi” facendo i consiglieri comunali di opposizione e, visto che comunque i posti “prestigiosi” sono estremamente limitati e pochi riescono a ottenerli, si ha un enorme spreco di capacità che rimane nel cassetto.
Secondo me ci vorrebbe del buon senso: bisogna ricordare che lo scopo della regola del limite dei due mandati è quello di evitare che il cittadino eletto si abitui a vivere solo di politica. E questo è giustissimo. Però bisogna tenere presente che, a fronte di un compito ingrato, il consigliere comunale in pratica non riceve alcun compenso e, di conseguenza, non vive certo di esso.
La regola dei due mandati andrebbe così riscritta: “non si possono fare più di due mandati stipendiati” ovvero non si possono fare due mandati politici a tempo pieno. Quindi fare il consigliere comunale non conterebbe più nel conteggio dei due mandati mentre, ad esempio, lo sarebbe fare il sindaco o l'assessore (*2)...
Anzi, per incoraggiare gli attivisti a impegnarsi come consiglieri comunali, cercherei di dare, a chi si è contraddistinto per impegno e abilità, delle corsie preferenziali nella candidatura alle cariche più prestigiose.
Tornando al punto, anzi al consigliere di partenza, premettendo che non conosco i fatti e che la mia è una semplice ipotesi, ho la sensazione che egli si sia rivolto in termini simili ai seguenti agli attivisti del proprio Meetup: “Essendo il candidato più forte sono disponibile a candidarmi come sindaco, se però non riusciamo a prendere il comune allora non me la sento di fare altri 5 anni come consigliere di opposizione e mi dimetto subito: patti chiari, amicizia lunga!”
Scommetto che le cose non sono andate troppo diversamente da quanto ho ipotizzato e, francamente, mi pare una decisione logica e comprensibile anche se apparentemente cinica. L'ambizione poi ad aspirare a candidarsi a un ruolo più prestigioso mi pare semplicemente umana e, secondo me, dovranno essere gli attivisti della mia regione a valutare, considerato il lavoro che ha svolto fino ad oggi, se si tratta di un candidato adeguato.
In conclusione spero che il M5S faccia una riflessione seria e non ipocrita su questo problema che, se non affrontato, nei prossimi anni, quando ci saranno molti ex-consiglieri, potrebbe replicarsi sempre più spesso dando una brutta impressione agli elettori.
In particolare credo che la corsia preferenziale per chi ha fatto un buon lavoro da consigliere potrebbe essere un grande incentivo a dare il massimo anche nel locale e a filtrare i numerosi opportunisti.
Nota (*1): nel mio comune mi pare che un consigliere che partecipi a tutte le varie riunioni intaschi circa 200€ l'anno.
Nota (*2): sui mandati tecnici in realtà dovrei rifletterci maggiormente ma sono propenso a considerare anche questi nel conteggio dei mandati politici...
Alle recenti elezioni comunali un consigliere pentastellato uscente si è ripresentato come candidato sindaco ma poi, non avendo vinto, si è subito dimesso facendo subentrare al suo posto il primo dei non eletti; come se non bastasse non ha escluso la possibilità di presentarsi alle prossime regionali.
Subito gli attivisti si sono divisi: alcuni sono scandalizzati dal suo comportamento altri, che magari lo conoscono personalmente, hanno detto che per valutare il suo comportamento bisognerebbe conoscere tutti i fattori che hanno portato alla sua decisione.
Personalmente sono contento che si sia verificato un caso come questo perché evidenzia un problema sul quale da tempo riflettevo.
Uno dei mantra del M5S è “non più di due mandati” e la logica di questa regola è che non ci devono essere politici di professione: questo perché chi vive di politica rischia di corrompersi ed è quindi necessario porre un limite temporale alla “carriera” politica di un attivista.
Questa è la teoria. La pratica è però ben diversa: ci sono mandati e mandati. Una cosa è fare il sindaco, il parlamentare o essere eletto in regione; ben diverso è fare il consigliere comunale.
Il lavoro di consigliere, specie se di opposizione, è molto impegnativo: bisogna studiare un enorme quantità di materiale e, mancando il denaro, non c'è la possibilità di avere consulenze o altri tipi di aiuto che potrebbero facilitare il lavoro. L'impegno richiesto sia di tempo che di fatica è notevole e le soddisfazioni sporadiche.
Però mentre parlamentari, sindaci, assessori etc. sono profumatamente pagati, i consiglieri ricevono dei gettoni di presenza che a fine anno equivalgono a poche centinaia di euro (*1): sicuramente non una cifra con la quale si possa vivere!
Per questo motivo poche persone con un proprio lavoro e una famiglia hanno la voglia di fare due mandati consecutivi da consigliere di opposizione: io almeno non ne conosco nessuno...
Eppure è proprio fra i consiglieri uscenti che si trova il candidato sindaco naturale per le elezioni comunali successive: è una persona già conosciuta, che ha dato prova di sé e ha già assimilato quel minimo di scioltezza nella parlantina utilissima per presentarsi in pubblico e parlare ai giornalisti.
La conseguenza è che il consigliere uscente riceve una forte pressione da parte del proprio gruppo per ricandidarsi.
La regola sui due mandati non fa però distinzione fra mandato da consigliere di opposizione e, ad esempio, parlamentare. Così chi fa il consigliere, specialmente se lo fa bene, rischia di essere “costretto” dagli attivisti del proprio Meetup a ricandidarsi bruciandosi la possibilità di concorrere a cariche di maggior soddisfazione.
È un peccato perché fare il consigliere comunale è un'utile palestra che mette duramente alla prova le capacità, e la buona volontà, degli attivisti. Così alla fine si crea il paradosso che gli attivisti più preparati preferiscono non “bruciarsi” facendo i consiglieri comunali di opposizione e, visto che comunque i posti “prestigiosi” sono estremamente limitati e pochi riescono a ottenerli, si ha un enorme spreco di capacità che rimane nel cassetto.
Secondo me ci vorrebbe del buon senso: bisogna ricordare che lo scopo della regola del limite dei due mandati è quello di evitare che il cittadino eletto si abitui a vivere solo di politica. E questo è giustissimo. Però bisogna tenere presente che, a fronte di un compito ingrato, il consigliere comunale in pratica non riceve alcun compenso e, di conseguenza, non vive certo di esso.
La regola dei due mandati andrebbe così riscritta: “non si possono fare più di due mandati stipendiati” ovvero non si possono fare due mandati politici a tempo pieno. Quindi fare il consigliere comunale non conterebbe più nel conteggio dei due mandati mentre, ad esempio, lo sarebbe fare il sindaco o l'assessore (*2)...
Anzi, per incoraggiare gli attivisti a impegnarsi come consiglieri comunali, cercherei di dare, a chi si è contraddistinto per impegno e abilità, delle corsie preferenziali nella candidatura alle cariche più prestigiose.
Tornando al punto, anzi al consigliere di partenza, premettendo che non conosco i fatti e che la mia è una semplice ipotesi, ho la sensazione che egli si sia rivolto in termini simili ai seguenti agli attivisti del proprio Meetup: “Essendo il candidato più forte sono disponibile a candidarmi come sindaco, se però non riusciamo a prendere il comune allora non me la sento di fare altri 5 anni come consigliere di opposizione e mi dimetto subito: patti chiari, amicizia lunga!”
Scommetto che le cose non sono andate troppo diversamente da quanto ho ipotizzato e, francamente, mi pare una decisione logica e comprensibile anche se apparentemente cinica. L'ambizione poi ad aspirare a candidarsi a un ruolo più prestigioso mi pare semplicemente umana e, secondo me, dovranno essere gli attivisti della mia regione a valutare, considerato il lavoro che ha svolto fino ad oggi, se si tratta di un candidato adeguato.
In conclusione spero che il M5S faccia una riflessione seria e non ipocrita su questo problema che, se non affrontato, nei prossimi anni, quando ci saranno molti ex-consiglieri, potrebbe replicarsi sempre più spesso dando una brutta impressione agli elettori.
In particolare credo che la corsia preferenziale per chi ha fatto un buon lavoro da consigliere potrebbe essere un grande incentivo a dare il massimo anche nel locale e a filtrare i numerosi opportunisti.
Nota (*1): nel mio comune mi pare che un consigliere che partecipi a tutte le varie riunioni intaschi circa 200€ l'anno.
Nota (*2): sui mandati tecnici in realtà dovrei rifletterci maggiormente ma sono propenso a considerare anche questi nel conteggio dei mandati politici...
sabato 14 giugno 2014
Chi rema contro
Oggi volevo scrivere un pezzo semplice semplice sulla nazionale italiana ma qualcosa di più importante ha colpito la mia attenzione.
Prima di arrivare al punto focale della mia argomentazione su chi “rema contro” mi sia permessa una premessa apparentemente non molto pertinente.
Per caso ho scoperto solo oggi l'ennesimo pezzo sul viario di Grillo contro Pizzarotti (il sindaco di Parma): Le mancate promesse di Pizzarotti a firma di Max Bugani (*1). Si tratta di una sfilza di accuse senza la replica della controparte. È banale dirlo ma, a chi leggesse solo tale articolo, potrebbero venire molti dubbi sull'operato del sindaco di Parma.
Fortunatamente Pizzarotti tiene un'aggiornatissima pagina su FB dove, quotidianamente o quasi, elenca tutte le sue iniziative: dandogli una semplice occhiata si capisce il grande lavoro che sta facendo e viene indirettamente mostrata la vacuità delle accuse rivoltegli contro.
Il collegamento a questo pezzo l'avevo trovato su questo articolo di impresa5stelle.org che aggiunge dei pettegolezzi (*2) interessanti: in particolare viene spiegato (*2) che Pizzarotti è in contrasto, più che con Grillo (*2), con Casaleggio (*2) e il figlio di questi Davide (*2). Anzi viene data proprio molto importanza all'influenza (*2) di questo Davide (*2) sul padre e, di conseguenza, sull'intero movimento.
Questa era la mia premessa: ora veniamo al punto...
Le accuse pubbliche sul viario di Grillo a Pizzarotti danneggiano moltissimo il movimento e questo indipendentemente dal fatto che il sindaco di Parma stia lavorando bene o male (*3). Soprattutto instillano dubbi nei potenziali elettori neutrali sulle reali capacità di governo del M5S.
Pensare poi a un'espulsione di Pizzarotti è pura follia: sarebbe la fine del movimento. Di sicuro io cesserei di perdere il mio tempo impegnandomi come attivista dato che sarebbe evidentemente fatica sprecata.
Eppure le voci sono troppo insistenti, articoli e dichiarazioni contro Pizzarotti lanciate dai vertici del M5S sono troppo numerosi: non si può trattare di un caso o di una singola incomprensione. C'è evidentemente una volontà forte e determinata a danneggiare l'immagine di Pizzarotti.
Possibile che non ci si renda conto che questo è autolesionismo? Che probabilmente puntare la campagna elettorale sul concreto e tangibile buon lavoro svolto da Pizzarotti a Parma avrebbe portato molti più consensi di motti vuoti e autoreferenziali come “Sono oltre Hitler!” o “Vinciamo noi!”?
Evidentemente è così: cioè non ci si rende conto che Pizzarotti è una forza e non una debolezza.
La domanda diviene allora: da cosa deriva questa incomprensione?
Secondo me, mi dispiace dirlo, ma la principale ragione è l'invidia. Ai vertici del M5S ci si rende conto che Pizzarotti è una figura di riferimento molto amata dalla base e che, potenzialmente, potrebbe togliere spazio ad altre personalità del movimento più allineate e meno autonome di lui.
Altrettanto importante è un altro fattore: temo e credo che molte persone, catapultate improvvisamente dall'estrema periferia al centro della politica nazionale, anche se intelligenti e in buona fede, si stiano illudendo di essersi improvvisamente trasformati in astuti politici. Magari, confrontandosi quotidianamente in parlamento con persone di istruzione modesta e dubbia moralità, hanno fatto l'errore di sottovalutarli dimenticandosi che questi, per essere arrivati così in alto, devono essere degli squali (*4) astuti e subdoli. Forse si è confusa la loro incompetenza con stupidità ma, ovviamente, sono tutto fuor che stupidi...
Non escludo quindi che l'idea della “pericolosità” di Pizzarotti per il M5S possa proprio provenire, o essere stata rafforzata, da “suggerimenti” o “voci di corridoio” fatte girare nel Palazzo.
Infine, personalmente, nutro molta simpatia per Casaleggio: mi rivedo molto nella sua riservatezza e timidezza. Sono sicuro che Grillo dica il vero quando afferma che senza Casaleggio il M5S non sarebbe nato. Non ho quindi dubbi che Casaleggio sia intelligente come viene descritto ma altrettanto non posso dire del famigerato figlio Davide: semplicemente non so chi sia. Però, fino a quando non mi danno una prova contraria, temo molto i figli dei “potenti” soprattutto per la cecità dei rispettivi padri nei loro confronti. Ho costantemente in mente l'esempio del grande imperatore filosofo Marco Aurelio che alla fine di una vita dedicata al benessere dell'impero fece l'errore di nominare suo erede il figlio Commodo totalmente incapace a gestire tanto potere e che sicuramente contribuì non poco al suo indebolimento.
Conclusione: come al solito la vedo nera. Già da prima delle europee (v. Grana pentastellata, Grana pentastellata 2 o Puzzle a 5 stelle) davo per scontato che una riforma del movimento, necessaria e urgente per permettergli di crescere e migliorare, sarebbe stata inevitabile. Ora non ne sono più così sicuro: ho capito che le teste al vertice non sono così lucide come speravo e non è da escludere l'autodistruzione dello stesso a causa della scarsa lungimiranza di pochi.
Nota (*1): non so chi sia ma sottolineo che non si tratta direttamente di Beppe Grillo...
Nota (*2): non ho idea di quanto ci sia di vero...
Nota (*3): mi ripeto: secondo me sta facendo benissimo. E comunque i titolati a giudicare il lavoro di Piazzarotti sono solo gli elettori di Parma. Le persone al di fuori, anche se attivisti, non dovrebbero permettersi di criticare come viene portato avanti il programma elettorale. Sicuramente non pubblicamente: in privato consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti...
Nota (*4): altro che “scatoletta di tonno”, il parlamento è una scatoletta di squali!
Prima di arrivare al punto focale della mia argomentazione su chi “rema contro” mi sia permessa una premessa apparentemente non molto pertinente.
Per caso ho scoperto solo oggi l'ennesimo pezzo sul viario di Grillo contro Pizzarotti (il sindaco di Parma): Le mancate promesse di Pizzarotti a firma di Max Bugani (*1). Si tratta di una sfilza di accuse senza la replica della controparte. È banale dirlo ma, a chi leggesse solo tale articolo, potrebbero venire molti dubbi sull'operato del sindaco di Parma.
Fortunatamente Pizzarotti tiene un'aggiornatissima pagina su FB dove, quotidianamente o quasi, elenca tutte le sue iniziative: dandogli una semplice occhiata si capisce il grande lavoro che sta facendo e viene indirettamente mostrata la vacuità delle accuse rivoltegli contro.
Il collegamento a questo pezzo l'avevo trovato su questo articolo di impresa5stelle.org che aggiunge dei pettegolezzi (*2) interessanti: in particolare viene spiegato (*2) che Pizzarotti è in contrasto, più che con Grillo (*2), con Casaleggio (*2) e il figlio di questi Davide (*2). Anzi viene data proprio molto importanza all'influenza (*2) di questo Davide (*2) sul padre e, di conseguenza, sull'intero movimento.
Questa era la mia premessa: ora veniamo al punto...
Le accuse pubbliche sul viario di Grillo a Pizzarotti danneggiano moltissimo il movimento e questo indipendentemente dal fatto che il sindaco di Parma stia lavorando bene o male (*3). Soprattutto instillano dubbi nei potenziali elettori neutrali sulle reali capacità di governo del M5S.
Pensare poi a un'espulsione di Pizzarotti è pura follia: sarebbe la fine del movimento. Di sicuro io cesserei di perdere il mio tempo impegnandomi come attivista dato che sarebbe evidentemente fatica sprecata.
Eppure le voci sono troppo insistenti, articoli e dichiarazioni contro Pizzarotti lanciate dai vertici del M5S sono troppo numerosi: non si può trattare di un caso o di una singola incomprensione. C'è evidentemente una volontà forte e determinata a danneggiare l'immagine di Pizzarotti.
Possibile che non ci si renda conto che questo è autolesionismo? Che probabilmente puntare la campagna elettorale sul concreto e tangibile buon lavoro svolto da Pizzarotti a Parma avrebbe portato molti più consensi di motti vuoti e autoreferenziali come “Sono oltre Hitler!” o “Vinciamo noi!”?
Evidentemente è così: cioè non ci si rende conto che Pizzarotti è una forza e non una debolezza.
La domanda diviene allora: da cosa deriva questa incomprensione?
Secondo me, mi dispiace dirlo, ma la principale ragione è l'invidia. Ai vertici del M5S ci si rende conto che Pizzarotti è una figura di riferimento molto amata dalla base e che, potenzialmente, potrebbe togliere spazio ad altre personalità del movimento più allineate e meno autonome di lui.
Altrettanto importante è un altro fattore: temo e credo che molte persone, catapultate improvvisamente dall'estrema periferia al centro della politica nazionale, anche se intelligenti e in buona fede, si stiano illudendo di essersi improvvisamente trasformati in astuti politici. Magari, confrontandosi quotidianamente in parlamento con persone di istruzione modesta e dubbia moralità, hanno fatto l'errore di sottovalutarli dimenticandosi che questi, per essere arrivati così in alto, devono essere degli squali (*4) astuti e subdoli. Forse si è confusa la loro incompetenza con stupidità ma, ovviamente, sono tutto fuor che stupidi...
Non escludo quindi che l'idea della “pericolosità” di Pizzarotti per il M5S possa proprio provenire, o essere stata rafforzata, da “suggerimenti” o “voci di corridoio” fatte girare nel Palazzo.
Infine, personalmente, nutro molta simpatia per Casaleggio: mi rivedo molto nella sua riservatezza e timidezza. Sono sicuro che Grillo dica il vero quando afferma che senza Casaleggio il M5S non sarebbe nato. Non ho quindi dubbi che Casaleggio sia intelligente come viene descritto ma altrettanto non posso dire del famigerato figlio Davide: semplicemente non so chi sia. Però, fino a quando non mi danno una prova contraria, temo molto i figli dei “potenti” soprattutto per la cecità dei rispettivi padri nei loro confronti. Ho costantemente in mente l'esempio del grande imperatore filosofo Marco Aurelio che alla fine di una vita dedicata al benessere dell'impero fece l'errore di nominare suo erede il figlio Commodo totalmente incapace a gestire tanto potere e che sicuramente contribuì non poco al suo indebolimento.
Conclusione: come al solito la vedo nera. Già da prima delle europee (v. Grana pentastellata, Grana pentastellata 2 o Puzzle a 5 stelle) davo per scontato che una riforma del movimento, necessaria e urgente per permettergli di crescere e migliorare, sarebbe stata inevitabile. Ora non ne sono più così sicuro: ho capito che le teste al vertice non sono così lucide come speravo e non è da escludere l'autodistruzione dello stesso a causa della scarsa lungimiranza di pochi.
Nota (*1): non so chi sia ma sottolineo che non si tratta direttamente di Beppe Grillo...
Nota (*2): non ho idea di quanto ci sia di vero...
Nota (*3): mi ripeto: secondo me sta facendo benissimo. E comunque i titolati a giudicare il lavoro di Piazzarotti sono solo gli elettori di Parma. Le persone al di fuori, anche se attivisti, non dovrebbero permettersi di criticare come viene portato avanti il programma elettorale. Sicuramente non pubblicamente: in privato consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti...
Nota (*4): altro che “scatoletta di tonno”, il parlamento è una scatoletta di squali!
venerdì 13 giugno 2014
Ep. 16
Altra segnalazione (v. Serie Hollow-Homeland): nella 16° puntata di The Blacklist uno dei "buoni", agente dell'FBI, per ottenere informazioni spara alla gamba di un delinquente inerme (bloccato su un letto di ospedale). Nonostante i colleghi sappiano ciò che ha fatto, almeno in questa puntata, non viene punito...
Di nuovo si cerca di fare passare il concetto che “il fine giustifica i mezzi”.
Karma azzurro - 14/6/2014
Stasera gioca la nazionale ma non tenterò un pronostico: l'ultima esperienza ha evidenziato che è inutile cercare di fare una previsione sensata su una singola partita se non si conosce quasi per nulla il valore dell'avversario. Considerando che la forza dell'Italia è da 6/10 si dovrebbe arrivare agli ottavi, se siamo fortunati ai quarti e, se sfortunati, usciremo subito.
Tuttavia credo che l'esclusione di Rossi abbia peggiorato terribilmente il karma della squadra e, visto che la forza di Prandelli stava nella fortuna, questa volta il destino ci sarà avverso: faremo pali e traverse, subiremo errori arbitrali, magari qualche infortunio nei primi minuti di partita e gli avversari troveranno “gol della domenica”...
Quindi mi sbilancio e dico che non passeremo la fase a gironi. Tutto sommato politicamente sarebbe la cosa migliore perché, evitando eccessi di sbornia calcistica, gli italiani rimarranno più consapevoli dei problemi reali del paese.
Poli vs Mono : 0 – 1 - 15/6/2014
Leggendo la Bibbiba si notano degli schemi che si ripetono più volte. Durante la sua storia il popolo di Israele finì spesso per adorare le divinità delle popolazioni confinanti: per molte generazioni anche i re di Giuda e Israele (v., ad esempio, Gezebele e Acab) seguirono culti stranieri. Eppure, nonostante lunghi periodi di eclissi, la religione ebraica sopravvisse e riuscì sempre a tornare in auge più forte di prima. Com'è possibile? Secondo me i motivi sono due: fanatismo e intolleranza. Anche quando i re adoravano divinità pagane il culto ebraico rimaneva comunque permesso, vice versa, quando il re tornava alla religione dei propri antenati si compivano stragi dei sacerdoti di Baal e dei fedeli pagani.
Insomma vi rivedo in piccolo uno schema simile a quello della Chiesa cristiana che, una volta al potere eradicherà, spesso con la violenza, i culti pagani dall'Impero.
La conclusione è triste: la tolleranza (delle religioni politeiste) è sconfitta dall'intolleranza (di quelle monoteiste).
Drizzo le orecchie - 15/6/2014
Spulciando il FattoQuotidiano.it mi è caduto l'occhio su questo articolo: Ciclo rifiuti declassificato per errore...
In breve un documento segreto sul “Ciclo dei rifiuti” è stato desegretato per errore, distribuito a tutti coloro che ne avevano fatto richiesta, fino a quando in fretta e furia la Camera si è affrettata a rettificare. Adesso questo documento è di nuovo segreto: è reato diffonderlo sia in toto che in parte...
Quello che mi chiedo è cosa ci possa essere di così segreto in un documento sui rifiuti?
Ovviamente senza altre informazioni è difficile stabilirlo: a me vengono comunque in mente pesanti responsabilità politiche magari per quanto è avvenuto, e tuttora avviene, nella “Terra dei Fuochi”...
Modificato 15/6/2014: indagando in rete ho scoperto che il documento potrebbe riguardare il caso di Ilaria Alpi e il traffico internazionale di rifiuti: insomma potrebbe contenere segreti extra-italiani. E più ci penso e più questa ipotesi mi convince: qualcuno dal di fuori (immagino gli USA) deve aver avvertito il parlamento italiano dell'errore perché da soli non se ne sarebbero di certo accorti!
Memoria tampone - 17/6/2014
In questi giorni ho memorizzato vari “spunti” e, prima che diventino troppi voglio inziare a metterli nero su bianco, magari anche rapidamente...
Per mio riferimento:
39 = Mappa → Acufeni
40 = Razzo → Bisba (fatto)
41 = Ruota → Egitto (fatto)
42 = Rana → Esito Ripoli
43 = Ramo → Giornata sfortunata
44 = RR → Voce immaginaria nella lettura
45 = Rullo → Blogultime (fatto)
46 = Roccia → Commento a partita Italia
47 = Arco → Disordine genetico
48 = Rovo → Libro di Harari
Di nuovo si cerca di fare passare il concetto che “il fine giustifica i mezzi”.
Karma azzurro - 14/6/2014
Stasera gioca la nazionale ma non tenterò un pronostico: l'ultima esperienza ha evidenziato che è inutile cercare di fare una previsione sensata su una singola partita se non si conosce quasi per nulla il valore dell'avversario. Considerando che la forza dell'Italia è da 6/10 si dovrebbe arrivare agli ottavi, se siamo fortunati ai quarti e, se sfortunati, usciremo subito.
Tuttavia credo che l'esclusione di Rossi abbia peggiorato terribilmente il karma della squadra e, visto che la forza di Prandelli stava nella fortuna, questa volta il destino ci sarà avverso: faremo pali e traverse, subiremo errori arbitrali, magari qualche infortunio nei primi minuti di partita e gli avversari troveranno “gol della domenica”...
Quindi mi sbilancio e dico che non passeremo la fase a gironi. Tutto sommato politicamente sarebbe la cosa migliore perché, evitando eccessi di sbornia calcistica, gli italiani rimarranno più consapevoli dei problemi reali del paese.
Poli vs Mono : 0 – 1 - 15/6/2014
Leggendo la Bibbiba si notano degli schemi che si ripetono più volte. Durante la sua storia il popolo di Israele finì spesso per adorare le divinità delle popolazioni confinanti: per molte generazioni anche i re di Giuda e Israele (v., ad esempio, Gezebele e Acab) seguirono culti stranieri. Eppure, nonostante lunghi periodi di eclissi, la religione ebraica sopravvisse e riuscì sempre a tornare in auge più forte di prima. Com'è possibile? Secondo me i motivi sono due: fanatismo e intolleranza. Anche quando i re adoravano divinità pagane il culto ebraico rimaneva comunque permesso, vice versa, quando il re tornava alla religione dei propri antenati si compivano stragi dei sacerdoti di Baal e dei fedeli pagani.
Insomma vi rivedo in piccolo uno schema simile a quello della Chiesa cristiana che, una volta al potere eradicherà, spesso con la violenza, i culti pagani dall'Impero.
La conclusione è triste: la tolleranza (delle religioni politeiste) è sconfitta dall'intolleranza (di quelle monoteiste).
Drizzo le orecchie - 15/6/2014
Spulciando il FattoQuotidiano.it mi è caduto l'occhio su questo articolo: Ciclo rifiuti declassificato per errore...
In breve un documento segreto sul “Ciclo dei rifiuti” è stato desegretato per errore, distribuito a tutti coloro che ne avevano fatto richiesta, fino a quando in fretta e furia la Camera si è affrettata a rettificare. Adesso questo documento è di nuovo segreto: è reato diffonderlo sia in toto che in parte...
Quello che mi chiedo è cosa ci possa essere di così segreto in un documento sui rifiuti?
Ovviamente senza altre informazioni è difficile stabilirlo: a me vengono comunque in mente pesanti responsabilità politiche magari per quanto è avvenuto, e tuttora avviene, nella “Terra dei Fuochi”...
Modificato 15/6/2014: indagando in rete ho scoperto che il documento potrebbe riguardare il caso di Ilaria Alpi e il traffico internazionale di rifiuti: insomma potrebbe contenere segreti extra-italiani. E più ci penso e più questa ipotesi mi convince: qualcuno dal di fuori (immagino gli USA) deve aver avvertito il parlamento italiano dell'errore perché da soli non se ne sarebbero di certo accorti!
Memoria tampone - 17/6/2014
In questi giorni ho memorizzato vari “spunti” e, prima che diventino troppi voglio inziare a metterli nero su bianco, magari anche rapidamente...
Per mio riferimento:
39 = Mappa → Acufeni
40 = Razzo → Bisba (fatto)
41 = Ruota → Egitto (fatto)
42 = Rana → Esito Ripoli
43 = Ramo → Giornata sfortunata
44 = RR → Voce immaginaria nella lettura
45 = Rullo → Blogultime (fatto)
46 = Roccia → Commento a partita Italia
47 = Arco → Disordine genetico
48 = Rovo → Libro di Harari
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