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giovedì 28 gennaio 2021

Punto e virgola politico

In questi giorni sto scrivendo più del solito: sono nervoso e scrivere mi distrae nonostante a volte si tratti di pezzi abbastanza impegnativi…

Su FB vedo che i miei amici/conoscenti del M5S sono partiti per la tangente credendo ciecamente alla propria stessa propaganda. Conte viene considerato un santo: un vero e proprio salvatore della patria che nei libri di storia sarà considerato un eroe. Sovrastimano di almeno un ordine di grandezza la sua popolarità: si dicono pronti a scendere in piazza a sostegno del suo governo ma, magari mi sbaglio io, credo che alla maggioranza degli italiani questo governo non sembri più così splendido splendente come se lo vedono i miei amici pentastellati…

La mia paura, da sempre (praticamente dall’inizio di questa legislatura), è un governo tecnico (o come decideranno di chiamarlo i media per renderlo più appetibile agli italiani) che finisca di distruggere l’Italia in barba al volere della popolazione e senza alcun rispetto, neppure solamente formale, dell’esito delle urne.
Davvero il vedere insieme il M5S col PD e Forza Italia darebbe la misura di cosa intenda per “populismo apparente”: chiunque con un briciolo di buon senso capirebbe che i presunti valori morali sostenuti dal M5S alla fine sono solo chiacchiere: mai col PD, mai con Forza Italia e poi ti ci metti insieme a sostenere un governo di “responsabilità nazionale”…

Perché, ricordiamolo, M5S e Forza Italia vogliono evitare le elezioni SOLO per non perdere il proprio sgabello in Parlamento; soprattutto quelli del M5S al secondo mandato che non avrebbero da sperare neppure in una collocazione alternativa più o meno parassitaria.
Al PD sta bene vivacchiare in questa maniera: riesce a proteggere le proprie clientele e, quindi, a mantenere il proprio consenso magari incrementandolo un po’ a spese del M5S.

Difficile da comprendere il comportamento di Renzi: è evidente che rappresenta la voce di Bruxelles (vedi l’esaltazione del MES da “prendere a tutti i costi”), magari per aprire la strada a un governo tecnico, ma comunque politicamente per Italia Viva questa scelta è suicida.
Che gli sia stato promesso un ruolo importante nel nuovo governo tecnico in maniera da potersi rilanciare? L’ego di Renzi è così grande che è anche una debolezza evidente: magari è convinto che con un ruolo esecutivo riuscirebbe a riconquistare popolarità. Contemporaneamente l’UE lo usa come un grimaldello per scassinare un governo che, almeno formalmente, si basa sui voti degli elettori con uno tecnico non votato, in copia di quello Monti.

Ho notato poi che sempre i miei amici/conoscenti del M5S su FB stanno ormai da mesi (più o meno dalle ultime regionali) iniziando a sparare non solo contro Salvini ma anche contro la Meloni, prima sostanzialmente ignorata. Ovviamente ritengo questi meme un po’ come la punta della montagna di ghiaccio della tendenza dei media.
Avevo infatti ipotizzato che la perdita di consenso della Lega si fosse trasferita alla Meloni proprio per questo motivo: i media “premono” contro Salvini e gli elettori vanno quindi a cercare un alternativa “più credibile”: la Meloni, sostanzialmente ignorata, era per molti l’approdo giusto. Non tanto perché meglio ma solamente perché, non venendo costantemente attaccata, sembrava esserlo.
Adesso invece i meme sparano più o meno al 50% contro Salvini e Meloni ma in questa maniera i loro attacchi sono molto meno credibili: un conto è dipingere un avversario come il peggio del peggio e un conto è farlo con due: semplicemente il peggio del peggio deve essere unico!

Poi, come scrissi in autunno: i partiti di governo possono reggere come popolarità solo fino a quando il risultato delle loro decisioni scellerate non sarà avvertito sulla propria pelle dalla popolazione. Vuoi con un aumento delle tasse (prima cosa che farebbe un governo tecnico) che con il via libera ai licenziamenti delle aziende costrette al fallimento e lasciate senza aiuti adeguati.

Su tutto pesa poi l’incognita della pandemia gestita in maniera fallimentare a partire da questa estate (*1) dove, come comunque avvenuto nel resto delle democrazie occidentali liberiste, si è affidata ai privati (in particolare alle case farmaceutiche) la soluzione del problema. Probabilmente pesanti pressioni lobbistiche hanno bloccato tutte le misure che avrebbero aiutato a contenere significativamente la diffusione della malattia: produzione su larga scala e distribuzione gratuita di mascherine FFP2 e di vitamina D (*2).
Ma su questi aspetti sanitari ho già scritto abbastanza nel corso di questi mesi. Piuttosto è bene sottolineare anche la convenienza politica di questa pandemia che distrae la popolazione dal resto degli avvenimenti politici ed economici.
Il potere che, probabilmente in maniera illegittima, Conte si è arrogato con i suoi DPCM è molto preoccupante e può minare il poco di democrazia e libertà rimasto in Italia. Le elezioni regionali a inizio autunno si sono tenute perché probabilmente i sondaggi erano ancora favorevoli al governo ma cosa accadrebbe in situazioni analoghe oggi?
Io temo che, per motivi sanitari, le elezioni potrebbero essere rinviate sine die: magari potrebbe essere l’occasione per implementare anche in Italia il voto postale che, ovviamente, sarebbe facilmente manipolato rendendo le opposizioni totalmente impotenti.

Conclusione: in realtà non volevo scrivere un pezzo politico (ad esempio volevo volevo accennare a un buffo caso di serendipità fra i vangeli gnostici che ho iniziato a leggere ieri e delle fiabe italiane lette stanotte!) ma poi mi sono fatto prendere la mano…

Nota (*1): onestamente per il periodo della prima emergenza del 2020 la reazione è stata scadente rispetto a come avrei agito io (rileggete quello che consigliavo a febbraio-marzo-aprile) ma probabilmente equivalente a quella di qualsiasi altro governo si fosse trovato nelle stesse condizioni.
Nota (*2): questo sarebbe stato il minimo, poi si sarebbe potuto fare ancora meglio cercando, per esempio, di mettere in sicurezza le scuole e i trasporti pubblici: apparecchi per la sanificazione dell’aria e l’eliminazione dei virus.

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