In questi giorni non ho scritto molto su questo argomento, essenzialmente perché inizio a deprimermi. Però, a due settimane dalle misure di quarantena, si può iniziare a trarre qualche conclusione.
In
Speciale Coronavirus 6, lunedì 9 marzo, feci una mia previsione su quanti sarebbero stati gli infettati dopo due settimane. Ipotizzai un numero fra 27.000 e 50.000 ma, vedremo i dati di stasera, le cose sono andate peggio del previsto (*1).
Prima di tutto era lecito aspettarsi un calo nell’aumento dei contagi? Sì, e avrebbe già dovuto iniziare ad apparire. L’incubazione della malattia non è 14 giorni esatti ma da 2 a 14 con una media da 2 a 5 giorni dopo il contagio. Quindi dopo due settimane avremmo già dovuto osservare qualche miglioramento se le misure prese avessero funzionato come sperato.
Soprattutto è preoccupante che il numero dei casi continui ad aumentare invece di stabilizzarsi o diminuire come era successo in Cina e in Corea del Sud.
Sul motivo possiamo solo speculare:
1- Indisciplina degli italiani.
2- Ambiente di lavoro nelle fabbriche e negli uffici.
3- Supermercati non adeguatamente protetti.
4- Relativa scarsezza dei tamponi effettuati.
Il governo, almeno nei giorni scorsi, ha puntato il dito sul fattore 1 e si è ululato contro chi andava a fare una passeggiata o una corsetta. Personalmente, se si evitano assembramenti, non vedo che problema possa esserci: ovviamente io non sono un virologo ma sono curioso di vedere se gli altri paesi europei ci seguiranno anche su questa strada…
Il problema principale secondo me era il fattore 2: in Cina, come ho scritto e riscritto, avevano chiuso anche fabbriche e uffici. Ovvio infatti che in un ambiente chiuso, persone che stanno a stretto contatto fra loro, sia facilissimo che si infettino e poi portino la malattia in famiglia.
Come al solito c’era da “salvaguardare” l’economia ma, di nuovo, non avendo agito subito con decisione probabilmente si otterrà un danno molto maggiore di quanto si era sperato di evitare.
Il fattore 3 è una MIA fissa. Ebbi l’intuizione che i supermercati fossero un luogo di contagio quando iniziai a pensare dove avessi potuto contagiarmi (v.
Ipocondriaco++) quindi, più o meno, dal 10 marzo. Al momento non ho sentito niente al riguardo né da fonti italiane che estere: ma non mi stupirei se la conferma arrivasse fra qualche mese col “senno di poi”…
Un altro elemento importante è il 4. Secondo l’OMS si dovrebbero fare tamponi in maniera massiccia mentre da noi ormai si fanno solo ai pazienti che mostrano tutti i sintomi e sono già gravi (*2). Le nostre autorità sanitarie lo hanno esplicitamente ripetuto: i tamponi non sono per tutti ma solo per i casi più gravi.
Personalmente credo che il problema sia che non abbiamo i mezzi materiali per fare tutte queste analisi: ma in tal caso sarebbe onesto dirlo alla popolazione.
È chiaro che facendo i tamponi in maniera massiccia si individuerebbero tanti asintomatici che, in tale maniera, sarebbero responsabilizzati a restarsene a casa invece che uscire rischiando di infettare gli altri senza saperlo.
Sì: probabilmente i fattori 2 e 4 (con forse l’aggiunta del 3) sono le cause per cui la diffusione del virus non sta diminuendo. Vedremo.
Nel complesso l’atteggiamento dell’intera società occidentale fa cadere le braccia: l’incapacità nel gestire questa crisi è talmente elevata da sembrare quasi voluta.
Ma con quale obiettivo? Mi sembrerebbe una maniera estrema e inefficiente, dato l’altissimo costo economico, per eliminare la popolazione più anziana! A meno che l’obiettivo non fosse usare l’epidemia come un pretesto per ridurre le libertà individuali già da tempo sotto attacco e sempre più seriamente compromesse. Ma anche in questo caso sembrerebbe impossibile che tutti i governi fossero riusciti ad accordarsi per un tale obiettivo.
Di nuovo sembra che l’unica ragione per l’incompetenza con cui sta venendo gestita la situazione sia puramente incapacità nell’affrontare una nuova sfida, probabilmente dovuta a un’ignoranza scientifica diffusa in tutto il mondo politico.
Inutile poi ripetere come adesso la Cina imponga una quarantena a tutti coloro che provengono dall’estero. Da noi invece chi proponeva una tale misura, quando avrebbe potuta essere utile magari anche solo a rallentare il contagio, era additato come un razzista. Eppure già a febbraio si ipotizzava che il virus potesse essere propagato anche dagli asintomatici (da cui l’esigenza della quarantena e non della semplice misurazione della febbre che, comunque, poteva essere alterata con banali farmaci da banco). Nel dubbio andava usato il principio della massima precauzione. Per esempio nel corto
Specialino del 7 FEBBRAIO scrivevo:
«
Ecco uno “speciale” di Ansa.it: Come si trasmette il coronavirus, che cosa sappiamo – SPECIALE
Sintesi: il virus si può trasmettere in assenza di sintomi? Risposta: non lo sappiamo.
In più, rispetto all’articolo citato nel corto Per completezza..., viene menzionato un caso di trasmissione di virus in assenza di sintomi: questo spiegherebbe le drastiche misure cinesi (quarantena) per cercare di contenere il virus.
A maggior ragione sono perplesso dalla leggerezza con cui i nostri politici, per un mal indirizzato buonismo, invece di esercitare una ragionevole cautela con quarantene di almeno 14 giorni per tutti coloro che provengono dalla Cina (cinesi e non), hanno stabilito che non ci siano rischi.
Per una volta spero che Conte abbia ragione e che la malattia non sfugga di mano in Italia…»
La totale incapacità di questo governo continua a impressionarmi: sia dal punto di vista della gestione sanitaria che economica.
Rispetto al pericolo del virus il governo ha fatto poco e regolarmente troppo tardi. È mancata e sta mancando poi la capacità di intervenire concretamente nell’emergenza: per esempio mettendo sul piatto qualche milione di euro per far riconvertire rapidamente aziende in maniera che producessero il materiale sanitario necessario (mascherine, ventilatori, etc): non siamo lo Zambia, si sarebbe potuto fare benissimo. Invece tutto viene lasciato alle regione che, ovviamente, non hanno gli stessi mezzi e risorse di uno stato: si spiega “la sanità la gestiscono le regioni”. Siamo d’accordo su questo: ma siamo in un’emergenza oppure no? In questo caso lo Stato ha il dovere di intervenire e coordinare in maniera decente le varie regioni fra loro.
Vedo dai titoli dei media in linea che il governo, dopo aver colpevolizzato per giorni chi faceva un po’ di sport all’aperto, adesso indirettamente riconosce l’errore e chiude fabbriche/uffici non essenziali. Per esempio:
Conte: “Chiudono tutte le attività non necessarie” da Ansa.it
Ah! Un dubbio che avevo nei giorni scorsi riguardava la terapia usata in Italia per i malati di Coronavirus. In Corea del Sud e Cina avevano usato clorochina e idrossiclorochina con un evidente successo: quindi cosa veniva fatto in Italia? Come mai la mortalità da noi è così più alta che nel resto del mondo?
Possibile che si usassero delle terapie meno efficaci? Un amico mi ha procurato un collegamento con qualche informazione al riguardo:
Coronavirus, prof. Galli: “Non finisce prima di 3 mesi. Vaccino dopo l’estate” daTV2000.it
L’accenno è abbastanza vago ma almeno sembrerebbe che il trattamento con la clorochina sia quello “base” oltre al quale si fanno esperimenti con altri farmaci.
E la mortalità allora?
Sicuramente dipenderà in parte dall’età mediamente particolarmente alta degli italiani e da una enorme sottostima del numero totale degli infetti.
Un’altra MIA ipotesi è che le vaccinazioni contro l’influenza (secondo una ricerca funzionano contro l’influenza ma indeboliscono le difese immunitarie contro la famiglia dei coronavirus) siano massicciamente più diffuse, di nuovo soprattutto agli anziani, che nel resto del mondo. Sarebbe interessante avere qualche dato in più anche su questo fronte...
E riguardo l'economia? Per adesso ha messo sul piatto una mancetta: chiedete a chi lavora in proprio cosa ne pensa...
24/3/2020 8:50
Negli ultimi due giorni il numero di nuovi infettati ha iniziato a diminuire! Questa è una buona notizia sempre che la tendenza resti confermata e, anzi, si intensifichi.
Come mai questo leggero ritardo nei progressi (che sarebbe stato legittimo iniziare a osservare dopo una decina di giorni)? Non ne ho idea: ipotizzo che nei primi giorni di applicazione della quarantena molte persone, specialmente fra i più giovani, che non la rispettassero mentre poi hanno iniziato a farlo…
Un’altra spiegazione, in verità negativa, è che sia diminuito il numero dei tamponi fatti! Ma non credo che sia così (anche se non ho dati) visto che non avrebbe senso: in Italia si fanno pochi tamponi rispetto a quanto consigliato dall’OMS e le regioni, sebbene in ordine sparso (come al solito manca una coordinazione nazionale univoca e sicura), si stanno adeguando a tale indicazione.
Una spiegazione più complessa e sempre ipotetica è che la quarantena abbia iniziato a funzionare come previsto, ovvero dopo una decina di giorni, ma che il progresso reale sia stato “nascosto” dal relativamente basso numero di tamponi fatti che si concentravano sulle persone con sintomi significativi.
Detto questo è quindi possibile che la prima forma di quarantena fosse già efficace senza le successive ulteriori limitazioni imposte pochi giorni fa. Il problema è che senza aumentare di un’ordine di grandezza il numero di campioni fatti si può solo speculare su quale sia la situazione reale. Incrementare il numero dei controlli dovrebbe quindi essere la prima priorità del governo che però, sfortunatamente, mi pare brancoli abbastanza nel buio…
Un’altra teoria sull’aumento della mortalità in Italia: una ricerca cinese (*1) ha scoperto che esistono due ceppi del virus: uno chiamato “S”, l’originale meno grave e meno aggressivo, e l’altro, chiamato “L”, una mutazione più grave e contagiosa.
La differenza fra i due ceppi è di appena 2 mutazioni. Mi pare quindi plausibile che ulteriori mutazioni abbiano reso l’epidemia italiana ulteriormente aggressiva e fatale.
Dopotutto il numero di mutazioni deve essere proporzionale al numero di infetti e in Italia ne abbiamo in abbondanza.
La risposta a questa ipotesi non verrà probabilmente dall’Italia dove l’analisi genetica del virus è ferma a soli 4 campioni di cui solo i due più recenti sono significativi dell’epidemia italiana.
Ma dall’Italia il virus si è diffuso nel resto del mondo e soprattutto negli USA l’analisi del DNA del virus è massiccia: se c’è una correlazioni fra mutazioni e diversa aggressività/mortalità nei prossimi mesi verrà individuata e, magari, a posteriori si capirà l’eventuale relazione con i ceppi italiani…
Un’ultima cosa: sono super arrabbiato per la novità dell’ultimo decreto che impone di rimanere nel proprio comune anche per gli acquisti di generi di prima necessità.
Il mio comune è ampio e diviso in numerose frazioni, il capoluogo ha appena un 7.000 abitanti su un totale di 18.000. L’unico supermercato è un minuscolo Carrefour totalmente inadeguato a soddisfare le necessità dell’intera popolazione del comune. Il risultato? Immagino (non ho verificato) code lunghissime e non particolarmente salubri…
Immagino che situazioni analoghi siano frequenti anche in molti altri piccoli comuni italiani e che quindi il nostro capacissimo governo dia, per esempio, la facoltà ai sindaci dei piccoli comuni, magari in accordo col prefetto, di permettere gli acquisti dei generi di prima necessità anche nei comuni immediatamente limitrofi. Sarebbe semplice buon senso: per questo sono pessimista.
Nota (*1): non ho voglio di cercare il riferimento che ho già pubblicato in uno dei precedenti “Speciale Coronavirus”...
25/3/2020 19:25
Oggi ho zero voglia di scrivere però voglio comunque aggiungere questo breve aggiornamento…
Articolo di due giorni fa:
"La solidarietà ai medici è ipocrisia. Fate i tamponi ai calciatori e non a noi" da HuffingtonPost.it (del 23/3/2020).
Lo dice la primaria di medicina dell’ospedale di Magenta.
Lo so: è una mia fissa. I tamponi andrebbero fatti massicciamente soprattutto per identificare chi ha la malattia con pochi o no sintomi invece, per ragioni che non mi sono chiare, si fanno solo ai casi più gravi. Con l’eccezione dei VIP: alla maggioranza delle persone sembrerà normale ma a me questa palese ingiustizia irrita e non poco.
Un po’ di buon senso nell’applicazione dell’ultimo decreto:
Covid-19, Prefettura di Arezzo: "La spesa per i beni essenziali nel posto più vicino alla propria abitazione" di Monica Campani su ValdarnoPost.it (un giornale in linea locale).
Il problema è che io sono in provincia di Firenze e non so quindi se anche il prefetto di Firenze abbia un po’ di buon senso. Cercherò di scoprirlo.
Un amico mi ha fornito un collegamento a dei dati interessanti:
Coronavirus su Lab24.IlSole24Ore.com
In particolare nei giorni scorsi mi chiedevo perché il numero dei contagiati non iniziasse a scendere più decisamente: alla fine di varie ipotesi concludevo che il problema erano i tamponi effettuati. Non essendo estesi massicciamente a tutti i possibili infetti alla fine sul numero di contagiati reali si potevano solo fare supposizioni.
Una possibilità che citavo è che, incrementando il numero dei tamponi effettuati, aumentasse contemporaneamente anche il numero delle persone trovate positivi col risultato di “nascondere” la reale efficacia della quarantena.
Ecco, sul sito sullodato è presente un grafico utilissimo:
Tamponi giornalieri e contagiati su Lab24.IlSole24Ore.com
Qui si vede chiaramente che negli ultimi giorni i tamponi fatti sono notevolmente aumentati e questo significa che, in proporzione, il numero di persone trovate positive sta diminuendo: è un’ottima notizia!
25/3/2020 19:50
Aggiungo tre considerazioni.
1. Mi sono convinto che l’OMS abbia ragione: si devono fare i tamponi in maniera massiccia per individuare anche chi è malato con sintomi lievi. Credo che adesso ci siano due Italie: in quella in cui tutti i membri del nucleo familiare sono in quarantena ormai da settimane il virus non circola più; il virus probabilmente circola là dove una famiglia ha dei membri che per lavoro sono a contatto con altre persone: fra queste il virus circola ancora (non può essere diversamente se non si fanno tamponi a chi lavora: a partire dagli ospedali, ma anche nella grande distribuzione dove un singolo dipendente ammalato può contagiare innumerevoli clienti. Mia fissa). Quando le persone del primo gruppo entrano in contatto con quelle del secondo (ad esempio andando a fare la spesa) c’è il rischio di contagio.
2. Il numero dei tamponi fatti in Italia sta aumentando ma ancora non è largamente insufficiente: andrebbe testato regolarmente (ogni tot giorni) tutto il personale sanitario, poi chi lavora nella grande distribuzione, poi le forze dell’ordine, poi chi ha sintomi anche lievi o è stato a contatto con positivi. Poi, se c’è la possibilità, ancora più persone.
In totale leggo che a oggi sono stati fatti circa 324.000 tamponi. Probabilmente bisognerebbe riuscire a farne un 100.000 al giorno (cifra non sparata a caso ma basandomi su quanto fatto in Corea del Sud).
3. E infine un commento pessimista. Qual è la strategia nel medio lungo termine?
Ci si rende conto che:
A) Senza aumentare il numero dei tamponi non si potrà debellare la malattia in Italia (vedi punto 1).
B) Supponiamo che fra due settimane la situazione sia nettamente migliorata: che facciamo? Se torniamo a fare come prima nel giro di qualche settimana torneremo al punto di partenza; Inoltre è palese che chi entra in Italia dovrà essere sottoposto a quarantena. Ce ne rendiamo conto? Mi pare di no…
Già che ci sono una riflessione più “filosofica”.
Spigolando su FB ho tutta una serie di amici/conoscenti che mi fanno sorridere ricordandomi una vecchia pellicola: “Excalibur”. In una scena si vede Lancillotto che, dopo aver tradito Artù, è divenuto una specie di monaco che guida una variopinta massa di popolani che si flagellano, pregano, piangono e ridono in una sorta di estasi. Lancillotto spiega loro che la peste è un flagello di Dio dovuta alla scarsa morale del re e della regina.
Ovviamente una trovata cinematografica ma che si ispira alle credenze medioevali che vedevano nella peste una punizione divina per la corruzione morale degli uomini.
Ecco, questi amici su FB, lasciano da parte Dio ma scrivono cose del tipo “i virus non conoscono confini” e simili intendendo fatalisticamente che la malattia non si può arrestare (e da qui ne ricavano, con una logica ancora più incerta e fantasiosa, che i clandestini vadano accolti sempre e comunque). Ma la Cina sta dimostrando esattamente il contrario imponendo la quarantena a chi entra nel paese. E lo dovrà fare anche l’Italia quando (se) la situazione migliorerà anche da noi se non vogliamo tornare in breve tempo alla situazione di partenza.
L’atteggiamento di questi amici/conoscenti è illogico e antiscientifico: il loro credo non è più religioso ma hanno comunque un’ideologia, per quanto vaga e superficiale, che ne annebbia la visione.
Passano i secoli ma l’uomo cambia poco o nulla: mi immagino quindi questi amici come i seguaci di Lancillotto, che si flagellano, che pregano e che lanciano improperi a Salvini/Meloni. Alla fine la differenza con i loro omologhi medievali è estremamente sottile.
Conclusione: le mie vie aeree iniziano a stufarsi della quarantena...
Nota (*1): in verità ricordo che la mia stima peggiore era di circa 60.000 ma onestamente non
volevo una cifra così alta e, allora, rifeci i miei conti per ottenere un numero minore. Però, confondere la razionalità con le proprie speranze, difficilmente porta a risultati corretti…
Nota (*2): e apparentemente ai calciatori e alle relative fidanzate visto che quotidianamente si scopre che qualcuno di questi è infetto ma asintomatico...