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sabato 14 marzo 2020

Speciale Coronavirus 9

Oggi ho zero voglia di scrivere: già ieri mi sembra di non aver pubblicato nessun aggiornamento…
Un po’ perché non ho niente di particolarmente importante/urgente da scrivere ma soprattutto perché, come sempre mi accade, dopo essermi impegnato troppo in qualcosa attraverso una fase di rigetto…

Da ieri mi sto chiedendo cosa fare. Mi spiego meglio: sono abbastanza convinto di aver attraversato fra domenica e lunedì il mio picco di Coronavirus: ho avuto tutti i sintomi anche se complessivamente molto lievi. Ovviamente non ne ho la sicurezza: mi sono attenuto alle direttive ufficiali e, non avendo la febbre oltre 37,5°, non ho contatto nessuno.
Adesso sto bene ma cosa devo fare? Quanto a lungo devo stare assolutamente in casa?
Sui media italiani non mi è riuscito trovare nessuna indicazioni al riguardo: ci sono sempre le solite linee guida sul lavarsi le mani, lo stare distanziati, etc. ma non viene detto niente per chi PENSA di aver avuto come me il virus senza aver sviluppato nessuna complicazione.
Paradossalmente so cosa dovrei fare se fossi in UK: secondo le autorità inglese chi pensa di aver avuto il Coronavirus (febbre sopra 37,5° e/o tosse secca insistente) deve stare in autoisolamento per una settimana: passato questo periodo non DOVREBBE essere più contagioso per gli altri e, quindi, sempre con precauzione, può tornare a uscire di casa.
Ma io vorrei seguire le regole italiane! Solo che non riesco a scoprire se ci siano indicazioni per chi, e dovremmo essere parecchi, ha sviluppato sintomi lievi.
Perché non c’è una fonte unica e dettagliata di informazioni su cosa fare a livello nazionale? A me pare l’ennesima mancanza di questo governo che continua a gestire la crisi con molta approssimazione e leggerezza.

Sempre riguardo la mancanza di azione del governo: io non so da quando è che scrivo che vanno creati posti di terapia intensiva. Non sono un genio: ho semplicemente osservato l’esempio cinese a Wuhan dove sono stati costruiti in fretta e furia due ospedali da campo da 10.000 posti.
Da quello che ho capito la regione Lombardia, al momento al centro dell’emergenza, si sta organizzando come può: ma di nuovo dov’è il governo?

Una mia amica ha fatto il conto di quello che riceverà dallo Stato come rimborso per aver sospeso la propria attività: meno di un decimo di quello che le servirebbe.
Credo che la sua situazione sia generalizzabile: la Cina per una regione grande quanto l’Italia ha messo sul piatto 200 miliardi di dollari, la Germania ne metterà ancora di più. Probabilmente quindi i 16-20 miliardi del governo dovrebbero essere moltiplicati per dieci. Spero che l’emergenza che coinvolgerà gli altri paesi UE serva a rendere superata la follia dell’austerità a tutti i costi e della relativa politica dei tagli che hanno massacrato (fra le varie cose) anche il nostro sistema sanitario pubblico.

Qualche altra riflessione rapida:
- Ho la sensazione che i governi occidentali fossero ben consapevoli del pericolo del Coronavirus. Per essere sicuri di evitare il contagio avrebbero dovuto adottare da febbraio delle misure economicamente costose (blocco frontiere e quarantene obbligatorie per chi arriva dalla Cina). Invece si è preferito un azzardo: non fare niente con la speranza di riuscire poi a isolare i singoli casi importati dall’estero. Insomma inizio a credere che si sia trattato di una scommessa: un rischio calcolato che però ha avuto un esito disastroso. Nella speranza di evitare danni all’economia si è tentata la sorte: le cose però sono andate male e a rimetterci sarà, oltre alla salute pubblica, proprio l’economia che si voleva tutelare.
- Certo che è strana l’epidemia in Iran: come ha fatto ad arrivarci così presto dalla Cina? Ci sono relazioni strette fra i due paesi? Non credo…
A pensare male si fa peccato ma… vero USA/Israele?
- Ah! Aggeggiando con l’interfaccia del sito NextStrain.org sono riuscito a evidenziare i ceppi “S” e “L” (più grave e contagiosa). In USA la maggioranza dei ceppi sono della variante “S”, color ocra e meno grave:

Nell’informazione italiana, almeno sui media in Rete che seguo, non ne ho trovata una chiara menzione ma in Italia non siamo più nella fase di “contenimento” ma in quella di “rallentamento”. Oramai l’epidemia è diffusa nella popolazione e non si cerca più di evitare che si propaghi ma si cerca solo di “rallentarne” la propagazione in maniera da minimizzare il picco di casi critici cercando di distribuirli maggiormente nel tempo.

Ah! Si stima poi che negli UK il numero dei contagiati più o meno asintomatici sia molto più alto di quelli identificati: probabilmente 10 o 20 volte tanti. Lo stesso vale per gli altri paesi dove il numero di tamponi non è sufficientemente alto. Per questo motivo (mia stima!) immagino che il vero numero di contagiati in Italia possa essere 20 o 30 volte superiore ai numeri attuali. Del resto in Italia adesso il tampone lo si fa solo a chi ha tutti i sintomi ed è grave, ai calciatori e ai VIP (secondo un medico di base in Toscana contattato da una mia amica per il figlio)...

15/3/2020 9:10
Ci pensavo stanotte. Il ceppo “S” (quello color ocra nel grafico, meno aggressivo e meno grave) è stato il primo a svilupparsi. Come è possibile che sia così diffuso in USA e quasi assente in Europa?
Mi sarei aspettato di vederlo ugualmente rappresentato nei due continenti…
Poi, ovviamente, ci potrebbero essere molte ragioni per spiegare questa apparente anomalia però mi pare interessante evidenziarla. Ah! Ricordo poi che il grafico rappresenta i campioni analizzati (circa 350 al momento) e che quindi, se si facessero più analisi, magari apparirebbe anche una percentuale di Coronavirus ceppo “S” in Italia e nel resto di Europa...

[16/3/2020 15:10]
Pensavo: ma quanto durerà questa specie di quarantena nazionale? Il fatto è che ormai il virus è diffuso nella popolazione. Non è che fra 1, 2 o 3 settimane sarà sparito del tutto o, anche se lo fosse, lo reimporteremmo immediatamente dagli altri paesi (come infatti teme la Cina e, per questo, ha imposto l’obbligo di quarantena per chiunque vi voglia entrare).
Alla fine quindi la strategia italiana (ammesso che il governo ne abbia una) è quella di aspettare che gran parte della popolazione sia contagiata in maniera da avere una sorta di immunità di gregge e di avere le emergenze più diluite nel tempo. Non è stato dichiarato apertamente ma abbiamo superato la fase di “contenimento” e siamo in quella di “rallentamento”: solo che hanno dimenticato di dircelo. O sbaglio?

Altra conseguenza: sia la Cina che la Corea del Sud sono riuscite a contenere la malattia ma adesso dovranno controllare attentamente le proprie frontiere per molto tempo perché il resto del mondo non è stato evidentemente capace di fare lo stesso.
Quanto a lungo? Almeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino.

[17/3/2020 11:00]
Oggi, con il via libera del mio medico di base, sono uscito a fare la spesa e a comprare delle medicine. Ho trovato tutto tranquillo: molte persone con le mascherine e grande attenzione a mantenere le distanze. Nessuna coda né in farmacia né al supermercato (facevano entrare una persona solo quando ne usciva un'altra e all'interno, nonostante ci fossero poche persone, c'erano comunque tutte le casse aperte per evitare la formazione di file) e scaffali pieni. Sulla via del ritorno ho visto carabinieri e vigili urbani a fare dei controlli lungo la strada. Comunque di macchine in strada ce ne erano molte più di quanto pensassi: direi solo un 40-50% in meno rispetto al normale.

Continuo a pensare che non mi è chiara la strategia sanitaria che vogliamo tenere in Italia nel medio-lungo periodo. Diciamo che dopo 2/3 settimane di blocco del paese riusciamo a fermare il virus come hanno fatto in Cina e, credo, in Corea del Sud. Poi cosa facciamo?
Se abbassiamo la guardia e non vigiliamo sulle frontiere in una decina di giorni saremo di nuovo punto e a capo, no? A meno che non si conti sull'immunità di gregge: ma per raggiungerla il numero di contagiati dovrebbe essere molto più alto e gli anziani resterebbero sempre a rischio. E poi bisogna ancora capire se chi viene contagiato da questo virus ne diventa immune o pure no: ancora non si sa...
Abbiamo quindi una strategia per il medio-lungo termine su come affrontare la situazione? Io temo di no...

Zaia vuole fare i tamponi a tappetto a tutta la popolazione veneta: in effetti è così che in Corea del Sud hanno arginato l’epidemia ed è quello che ancora ieri raccomandava l’OMS. Ma ha senso farlo in una singola regione considerando che non vi sono frontiere col resto d’Italia? Secondo me poco: comunque vedremo, se va avanti, cosa riesce a ottenere...

[17/3/2020 19:40]
Avevo già scritto qualcosa su questo argomento pochi giorni fa (il 14 marzo, all’inizio di questo pezzo). Su Twitter qualcuno (v. QUI) ha sintetizzato il problema ancora meglio di me:
«Germania (€550mld), Francia (€300mld), Spagna (€100mld), Regno Unito (£330mld), USA ($850mld). Hanno stanziato tutti centinaia di miliardi (ciascuno) in aiuti economici per la crisi dovuta al #coronavirus.

L'Italia è stata colpita per prima. E ancora niente. NIENTE.»
Niente perché 20 miliardi sono spiccioli rispetto a quello che serve...

19/3/2020 9:40
Anche la Francia ieri ha “scoperto” la clorochina (già usata in Cina e Corea del Sud). Sarei curioso di sapere che farmaci vengono usati in Italia: il buon senso vorrebbe che fossero clorochina e magari altri per tentare di migliorare la terapia. Ma il buon senso non abita in Italia: o è rimasto in quarantena…

La notizia più tragica però è che la quarantena disposta in Italia non sembra funzionare e già si pensa a una “stretta”.
In realtà, lo scrissi circa una settimana fa, il problema non è chi va a correre da solo all’aria aperta: il problema è chi lavora a stretto contatto con altre persone, magari in un ambiente chiuso e con mascherine chirurgiche che proteggono poco (in pratica diminuiscono il numero di virus rilasciati nell’ambiente con, per esempio, un colpo di tosse: ma è ovvio che un ambiente chiuso frequentato per otto ore ne viene comunque saturato). In Cina furono chiuse anche le attività lavorative.
In Italia si è cercata la scorciatoia: di essere più furbi dei cinesi e le fabbriche non si sono messe in quarantena.
Invece di riconoscere il proprio ennesimo errore di valutazione il governo dà la colpa a chi esce a correre (*1). Ipocrisia o incapacità evidente, scegliete voi.
Nota (*1): ovvio che gli assembramenti, anche all’aperto, vanno evitati. Ma l’assembramento su una collina non è più pericoloso dei lavoratori a gomito a gomito in una fabbrica o ufficio.

Conclusione: alle mie vie aeree il Coronavirus non fa un baffo..

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