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venerdì 27 marzo 2020

Strabuccino e Saltabecca (4/4)

Nelle settimane seguenti però Strabuccino iniziò a sospettare, intuì che la moglie gli nascondeva qualcosa: notò infatti che la sua Saltabecca non faceva che bere vodka, piangere e mormorare, come fosse una giaculatoria, “quando torni mio amatissimo Telaimbrattio? Mi hai già dimenticata? Hai scordato le nostre notti di passione?”.
Strabuccino era troppo buono per rimproverare alla moglie il suo tradimento ma adesso la compagnia di lei gli risultava imbarazzante: per questo a cena invitava spesso il suo amico e mentore il puledrino Sbrocco che, con la sua innata ed equina allegria, riusciva a distrarre l’uomo dalla sua triste situazione.
Chiaramente i due amici parlavano sempre di pre-produzione, produzione, post-produzione e delivery cosicché Stramele rimaneva esclusa dalla conversazione.
Invero, nei primi tempi, la donna cercò di farsi spiegare da Sbrocco la discriminazione che incontrano, ancora oggi, i cavalli parlanti nel mondo moderno: per esempio, le spiegò Sbrocco, la maggior parte delle persone crede ancora allo stereotipo del cavallo che mangia erba o biada: «Certo, è vero, la maggioranza dei cavalli è vegetariana ma questo non significa che non ci sia anche chi, come me, sa apprezzare una bella bistecca sanguinolenta!”. Inoltre Sbrocco aveva un parente famoso e questo catturò temporaneamente l’interesse di Stramele: un suo prozio acquisito era cugino di secondo grado di Francis, il mulo parlante e, ovviamente, conosceva un sacco di aneddoti salaci sul lontano parente. Per esempio, a sentire Sbrocco, benché amatissimo dalle attrici del tempo Francis era in realtà cavallosessuale.
Ma ben presto queste chiacchiere filosofiche divennero ripetitive e gradualmente Stramele iniziò a ignorare il dialogo fra i due amici e a limitarsi a mangiare in silenzio il cibo dal suo piatto mentre fantasticava di gustare il sapore di Telaimbrattio dal suo petto.

Ma anche quando Telaimbrattio tornò in città la situazione non migliorò: qualcosa si era irrimediabilmente rotto. Stramele corse a incontrarlo ma lui ormai rimaneva lontano e distaccato. Un giorno infine Stramele andò a trovarlo per fargli una sorpresa e si accorse che un’altra ragazza si nascondeva nel suo studio: oltretutto Telaimbrattio le suggerì di darsi alla musica perché come pittrice ella non riusciva più a progredire. Lei fece finta di niente ma l’umiliazione fu tale che si rese conto di non amare più il bel pittore.
Stramele si decise così a riprovarci con Strabuccino ma, come sempre accade in queste situazioni, la tragedia era in agguato.
Tornata a casa udì infatti che la voce del marito, normalmente calma e armoniosa, divenuta cavernosa e debole: «Saltabecca sono ammalato! Ho preso un morbo e solo Sbrocco mi può salvare: corri a chiamarlo!»
Stramele fece quanto detto e Sbrocco, dopo aver visitato Strabuccino, prese in mano la situazione e le spiegò cosa era successo.
«Strabuccino, che ti amava pure troppo, per sostenere le tue spese e svaghi lavorava senza tregua: a volte si alzava anche la notte per andare a vedere i video porno e montarli poi opportunamente. Certo ti puoi immaginare il tributo richiesto al suo fisico...»
«E poi» - continuò Brocco - «pochi giorni fa è accaduto il dramma: si è infettato con un virus del computer!»
«Ma com’è possibile? Se era un virus del computer...» - chiese Stramele.
«Normalmente infatti non sarebbe possibile ma Strabuccino aveva copiato il file infetto su una chiavetta USB e con questa, estraendola goffamente, si è tagliato un dito! E così il virus è penetrato all’interno del suo corpo.»
«Oh no!!! Strabuccino mio!!! Ma non dovremmo chiamare un medico allora?»
«Strabuccino sperava, forse sopravvalutando le mie capacità, che io fossi in grado di editare via la malattia: che semplicemente avrei potuto individuarla, ritagliarla, buttarla nel cestino, e rimontare il tutto. In teoria avrebbe potuto funzionare: ho fatto del mio meglio ma non vi sono riuscito! Maledetti questi miei zoccoli che mi impediscono di impugnare per bene neppure un bisturi!»
«Che dici buon Brocco: questo è proprio il luogo comune che ripetono i razzisti! Tu sei superiore a essi e ai loro stereotipi! Ma ora voglio vedere Strabuccino: non mi importa del rischio di contagio!»
«Non è un bello spettacolo mia cara...» - disse Brocco mentre Stramele già correva al capezzale del marito malato.
Strabuccino invece del suo normale colorito diafano e giallastro appariva adesso di un’orrida sfumatura grigio verdastra che non appartiene ai vivi. Sul petto pesanti impronte di zoccoli e dallo sterno in giù uno squarcio da cui fuoriuscivano le sue budellina e un flusso costante di sangue e pus marcio. Intorno a lui altri organi erano ammucchiati a casaccio fra le lenzuola cosa che, nel complesso, dava una brutta impressione di disordine che irritava il delicato gusto estetico di Stramele.
«Come stai maritino mio?»
«Insomma...» - rispose con un filo di voce Strabuccino aggiungendo poi - «Sai Saltabecca, mi sono infettato di proposito perché avevo capito che tu non mi amavi più...»
«Ma che dici Strabuccino?! Io non ho mai smesso di amarti! Semmai non ti ho mai amato come ho invece amato Telaimbrattio: ecco questo sì… sai io cercavo un uomo di successo e di grandi capacità, non un semplice montatore video...»
«Un “semplice montatore video”?!» - intervenne Brocco che aveva ascoltato tutto dalla soglia della camera - «Muore perché si è sacrificato… Che perdita per il porno! Era a paragone di noi altri montatori video, un uomo grande e straordinario! O Signore Dio mio, sarebbe potuto divenire un produttore di video porno come ora non si troverebbero a cercarli col lanternino. E che forza morale! Anima buona, pura, amante: non un uomo ma un cristallo, una memoria che neppure un hard disk...»
«Quindi anche Strabuccino era un uomo straordinario?» - chiese stupita Stramele.
«Certamente! Guardate il frutto del suo genio: un esempio delle sue sceneggiature geniali» - e gettò alla donna un foglio scribacchiato con la calligrafia incerta del marito…
“- Infermiera misura la temperatura a malato, poi fanno sesso. Arriva il dottore, brontola infermiera e fanno sesso.
- Pizzaiolo prepara la pizza, poi fa sesso con cliente che non ha soldi per pagare.
- Meccanico ripara auto, poi fa sesso con cliente che non ha soldi per pagare. La macchina però è ancora rotta e la cliente rivuole quanto pagato: rifanno sesso.
- Venditore porta a porta di Bibbie incontra giovane studentessa annoiata e fanno sesso.” - lesse Stramele che sospirò poi con un filo di voce - «In effetti sono sceneggiature meravigliose...»
«E non è tutto!» - proseguì in tono accusatorio Brocco - «giri il foglio e continui a leggere: certo queste sono solo bozze ma la fantasia e genialità che vi traspare è forse ancora più evidente!»
“- Poliziotto + dog-sitter + manganello + barboncino super dotato [ANIMALI]
- Astronauta + Aliena 1 + Aliena 2 + Sostanza verdastra [ALTO BUDGET]
- Gelataio + monella + gelato crema + gelato cioccolato. [INTERRAZZIALE]
- Becchino + orso + professoressa di storia [CUPO E PROFONDO]
- Parrucchiera + shampoo + uomo pelato [UOMO CON PUBE NON DEPILATO]
- Facchino sudato + infermiera + postino [PARTE 1]
- Postina + infermiere + Facchina sudata [PARTE 2]
- Barbone + barone + contessa [SOCIALMENTE IMPEGNATO]
- Giardiniere + giardino + foglie + rastrello [SOLO]
- Anziana grassa + calze a rete + macellaio [GRANNY; SOTTOGENERE SALSICCIA]
- Moglie + Pittore + pianoforte sospeso in aria [SPLATTER]”
«In effetti sembrano delle belle trovate, forse alcune di cattivo gusto ma...» - commentò con tristezza Stramele.
«Genio! Genio! Questo è genio e ora è andato! Perso per sempre...» - le urlò contro Sbrocco.
«Io veramente...» - si intromise con un filo di voce Strabuccino.
«Zitto Strabuccino, sei quasi morto, devi risparmiare le forze...»
«Vabbè, ma non dovrebbe rinascere nella fungaia come sempre?» - chiese Stramele.
«Dovrebbe? Se il virus non ha contagiato anche la fungaia… forse però se il vostro amore è sincero...» - ipotizzò Brocco.
«Sarebbe un peccato: proprio adesso che ho capito la lezione...» - commentò lei.
«Cioè?» - chiesero allo stesso tempo sia Strabuccino che Sbrocco.
«Io avevo sempre desiderato un uomo di grandi capacità e genio: lo cercavo fra gli artisti, mi ero invaghita per questo del bel Telaimbrattio, e non mi ero resa conto che Strabuccino aveva entrambe le qualità in sommo grado. Adesso però sono maturata e ho finalmente capito che quello che desidero realmente non sono né il genio né la creatività, così difficili da cogliere e apprezzare, né la bellezza giustamente considerata effimera e superficiale, ma quello che voglio è un uomo fascinoso e ricco. Anzi basta che sia ricco: il fascino ne sarà una conseguenza. Per questo, anche per il bene di Strabuccino, me ne andrò per la mia strada...»
«Mia amata Saltabecca dammi almeno un bacio di addio...» - l’implorò Strabuccino.
«No: hai cattivo odore...» - e Stramele uscì dalla vita di Strabuccino senza voltarsi indietro.

Liberamente ispirato dal racconto “La saltabecca” (gennaio 1892) di Anton Checov

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