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martedì 25 febbraio 2014

Lezione LXIX: Ferrarelle...

Una lezione né liscia né gasata...

Riscaldamento: niente di nuovo. Aggiungo solo che, riflettendoci in questi giorni, sono giunto alla conclusione di aver bisogno di un riscaldamento molto più lungo della norma: imparando a suonare la chitarra a un'età relativamente tarda mi ci vuole molto tempo per fare mente locale sullo strumento e su quel che devo fare. Non è tanto un bisogno fisico quanto mentale. Il maestro non ha commentato.

Ritmi: (*1) niente di nuovo. Ho avuto bisogno di un po' di esercitazioni per inglobare i nuovi giri della precedente lezione ma ce l'ho fatta. Per curiosità fornisco lo schema dei miei ritmi aggiornato (cfr. con Lezione LXVI):

Heart of Steel: in teoria dovrei ancora esercitarmi col palm muting su D5 (v. Lezione LXVIII). Mentre questa tecnica mi riesce bene sulle corde alte (diciamo la 4°, 5° e 6°) su quelle basse (e questo D5 lo eseguo sulla 2°, 3° e 4° corda) è un altro paio di maniche: prima di tutto è importante stare col palmo molto vicino al ponte altrimenti si smorza troppo il suono ma in più la posizione della mano è molto più scomoda (e io tendo a girare col mignolo la manopola del volume!). Dopo vari esperimenti avrei trovato una posizione alternativa della mano destra: al maestro piace e vorrebbe che la provassi ma suono questo brano da troppo tempo e ho materiale da studiare in abbondanza, quindi per il momento lo sospendo...

Blue Bossa: dovevo arrivare a 140bpm (velocità reale 200) e sono arrivato, senza problemi, a 175. Forse sarei potuto arrivare anche a 200bpm ma si è deciso di togliere questo brano.

Rebel Rebel: questo brano l'odio già: ripete le stesse 10 note (v. Lezione LXVIII) per quasi cinque minuti! Eppure tecnicamente mi risulta ancora difficile e quindi si è deciso di tenerlo...

Keep on rockin'on the free world: invece questo brano mi piace. È stato complicato trovare uno spartito adatto a me perché ce ne sono molteplici versioni ma alla fine il maestro mi ha mandato quello originale di Neil Young. Oltre al coro con gli accordi strani (v. Lezione LXVIII) c'è una parte ritmica piuttosto gradevole (e facile).
Avevo però il problema di passare dalla ritmica al giro di accordi perché avevo meno di 1/8 per farlo: il maestro mi ha risolto il problema accorpando i vari C5 in un unico C5 di 5/8...
Al momento suono le battute dalla 1 alla 45 a 90bpm invece che 132: nei prossimi giorni vedrò di aumentare la velocità.

Vodka: il ritmo humpa continua a crearmi problemi anche se ormai la suono appena un 7% più lenta del normale. Il maestro però mi ha detto di iniziare a stoppare le corde rilasciando la pressione delle dita sugli accordi: niente di nuovo ma questa ulteriore complicazione mi costringerà a rallentare massicciamente la velocità...
uffa...
uffa...
uffa...
e uffa...

Sweet dreams: nella versione di Marilyn Manson è una delle due novità odierne. In pratica sostituisce Blue Bossa e io devo solo impararne un paio di melodie: dalla battuta 15 alla 19 e dalla 29 alla 35. Velocità reale 90bpm ma essendo partito già a 70 non credo mi darà problemi.

I wish I had an angel: dei Nightwish è l'altra novità. Tanto per cambiare mi ha dato da imparare la traccia cantata invece della chitarra!
È molto divertente! Inoltre, conoscendo bene la canzone, non ho bisogno di memorizzare la durate delle note. Oggi ho imparato le prime 6 battute direttamente alla velocità reale...

She is my sin: sempre dei Nightwish è invece una mia personale iniziativa: ho iniziato a studiare il brano per conto mio senza essermi prima consultato col maestro (sapeva solo che stavo studiando qualcosa autonomamente). La parte della chitarra (d'accompagnamento!) è interessante: ci sono sia accordi che una strana melodia (il maestro mi ha assegnato Sweet dreams proprio perché basata su note simili...). Sia gli accordi che la melodia hanno dei ritmi facili facili e l'unico problema è la velocità: io sono a 75bpm ma dovrei arrivare a 155. Attualmente faccio le prime 16 battute che corrispondono ai 20 secondi iniziali del brano...

Nota (*1): ho deciso di non usare più pattern: a differenza di altre parole tecniche di uso comune (come palm muting o power chord) pattern era una mia “invenzione” che, dopotutto, ha un traducente più che adeguato in italiano.

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